Akihiko Kondo, uomo giapponese di 38 anni, è balzato negli ultimi giorni agli oneri della stampa internazionale, per aver portato alla luce una tendenza sempre più diffusa in Giappone e non solo: la fictosessualità.
Definita da Tanja Välisalo, ricercatrice presso l’Università di Jyväskylä in Finlandia e coautrice dello studio Fictosexuality, fictoromance, and fictophilia, come “attrazione sessuale verso personaggi di fantasia”, questa perversione nella capacità di distinguere tra i sentimenti che si provano per gli esseri umani rispetto a personaggi non reali sta letteralmente dilagando in Giappone, con migliaia di persone che negli ultimi decenni hanno contratto matrimoni non ufficiali con personaggi di fantasia, grazie ad una vasta industria volta ad accontentare ogni capriccio dei fan.
In particolare, venendo al caso del signor Akihiko Kondo, lui ha deciso di convogliare a nozze con Hatsune Miku, una cantante pop disegnata in stile manga, molto famosa in Giappone, che ha le fattezze di una ragazzina di 16/17 anni.
Come racconta Akihiko, la decisone è stata presa dalla “coppia” dopo ben 5 anni di “convivenza” tra lui e l’ologramma della cantante. Nel 2017 infatti l’uomo ha comprato per quasi 1500 dollari un dispositivo di nome Gatebox, che permette alle persone di interagire con una varietà di personaggi inventati attraverso un piccolo ologramma. Come campagna di marketing per sponsorizzare il dispositivo, la Gatebox Inc. ha pensato di vendere anche dei certificati di matrimonio, non ufficiali ovviamente, che permettessero ai fan di soddisfare tale perversione.
Dunque l’uomo avrebbe chiesto all’ologramma di Hatsune Miku di sposarlo e lei avrebbe accettato, attraverso la risposta standardizzata “per favore trattami bene”. Il giorno delle nozze però nessun familiare ha voluto partecipare alla cerimonia, racconta Akihiko.
Questa preoccupante moda che si sta diffondendo sempre di più nei più nei paesi dell’est fa comprendere come il mix di avanzamento tecnologico e soppressione dei rapporti umani stia creando una società distopica, dove le persone non riescono più a comprendere la differenza tra realtà e fantasia, preferendo il rifugio in quest’ultima piuttosto che affrontare la vita vera, fatta di sentimenti positivi e negativi, che portano attraverso l’incontro/scontro con le altre individualità all’evoluzione caratteriale e umana in generale.
Massimo A. Cascone, 26.04.2022
Fonte: https://www.nytimes.com/2022/04/24/business/akihiko-kondo-fictional-character-relationships.html