Sul sito di Haaretz (noto quotidiano israeliano) è pubblicato il
progetto di Shmuel Rosner che ha lo scopo di classificare
i candidati alla presidenza degli
Stati Uniti secondo l’apprezzamento da loro manifestato verso la
politica israeliana.
Ogni mese un gruppo di israeliani, politici o esperti di politica statunitense, valuteranno il comportamento di ciascun candidato riguardo l’atteggiamento verso Israele, per poi esprimere un verdetto su chi deve essere considerato il miglior candidato per Israele.
Perché viene fatto? Per Rosner la risposta è semplice: gli USA sono la sola superpotenza mondiale e
Israele è il paese che riceve più degli altri il sostegno e l’aiuto degli USA, è ovvio dunque che le posizioni politiche di chi occuperà la Casa Bianca nel 2008 siano cruciali per Israele. Ed è per
questo – dice Rosner – che Israele segue con apprensione la corsa alla presidenza degli USA.
Ed è per questo che da ora fino alle elezioni del novembre
2008 gli esperti risponderanno ogni mese a 5 domande,
quattro riguarderanno precisi argomenti, la quinta un giudizio
complessivo sulla attitudine pro-Israele del candidato e che
sarà posta in questo modo: “Quanto è utile il candidato per Israele?”.
Ciascun esperto dispone di un punteggio da 1 a 10 (dove 10 significa il meglio per Israele e 1 il peggio).
Afferma Rosner: “Vi state sicuramente ponendo la questione cruciale e
cioè come si fa a definire un candidato amico di Israele”.
Rosner sottolinea come
questo non sia facile: ad esempio, alcuni potevano ritenere Bill
Clinton un “amico” per il suo intenso impegno per assicurare un
accordo di pace tra Israele e i palestinesi, mentre per altri ciò era la
prova dell’ingerenza di un presidente che cercava un pericoloso accordo da
imporre con la forza. E che dire per gli insediamenti ebraici? E’ amico o no chi si
oppone a questi insediamenti? E un presidente che si opponga al dialogo tra
Gerusalemme e
Damasco? O di uno che si opponga ad un’azione militare contro l’Iran?
Che dire di un presidente che promuova la democratizzazione del Medio
Oriente? O che sostenga il ritiro unilaterale dal West Bank? Sono le
domande che Rosner immagina che si pongano i lettori. Per bilanciare le
risposte, Rosner sostiene di aver scelto gli esperti sia
a destra che a sinistra, sia tra gli accademici che tra ex funzionari
governativi di
alto livello: questa scelta dovrebbe portare, secondo Rosner, ad un
quadro il
più possibile bilanciato. Per chi è interessato a saperne di più i votanti israeliani sono: Avi
Ben-Tzvi; Eitan
Gilboa; Dore
Gold; Dan
Halperin; Alon
Pinkas; Tzvi
Rafiah; Ron
Robin; Yossi
Shain.
Questa è l’attuale classifica.
1° classificato) RUDY GIULIANI (Repubblicano): 8,37 (lo
scorso mese 8,75: scende mantenendo la prima posizione)
Frasi memorabili:
– “Gli atti terroristici sono
diventati
un biglietto per sedersi al tavolo delle trattative internazionali.
Come
spiegare altrimenti un Yasser Arafat che vince il Premio Nobel per la
pace
quando ha appoggiato una piaga terroristica in Medio Oriente per minare
qualsiasi possibilità di pace?” (Republican Party
Convention, Agosto 2004)
– “Israele è il solo avamposto di libertà e democrazia in
Medio Oriente e l’unico amico veramente affidabile degli Stati Uniti”
(Agosto 2002)
– “Negli anni 90, i terroristi ci dissero ciò che avrebbero
fatto e noi lo ignorammo. Abbiamo glorificato
Yasser Arafat quando lui addestrava i terroristi in Palestina” (Gennaio
2002)
– “Il popolo di Gerusalemme e il popolo di New York stanno spalla a
spalla; e il popolo degli Usa e quello di
Israele si aiutano reciprocamente nel combattere il terrorismo”
(Gerusalemme, Dicembre 2001)
Altre informazioni:
– Nel 1995 Giuliani aveva estromesso il presidente dell’Autorità
Palestinese, Yasser Arafat, da un
concerto al Lincoln Center in New York
– Dopo l’11 settembre ha respinto una donazione di 10 milioni di
dollari da un principe saudita per i suoi apprezzamenti su
Israele.
2°) HILLARY RODHAM CLINTON (Democratica): 7,62 (lo scorso
mese 7,375: balza dal 4° al 2° posto)
Frasi memorabili:
– “La sicurezza e la libertà di Israele devono
essere chiare e rimanere al centro di qualsiasi approccio degli USA in
Medio
Oriente. Questa è stata una caratteristica della politica estera
statunitense
da più di 50 anni e noi non dobbiamo – guai – tentennare su
questo
impegno” (Princeton University, Gennaio 2006)
– “La principale
priorità di qualsiasi governo
è quella di assicurare sicurezza ai suoi cittadini, ed è
per questo che io sono
stata una grande sostenitrice del diritto di Israele a costruire una
barriera
di sicurezza per tenere fuori i terroristi” (Resoconto del viaggio in
Giordania e Israele dal suo sito web, 13 novembre 2005)
– Israele è una “guida di
ciò che la democrazia può e dovrebbe essere” (Conferenza
AIPAC, Maggio
2005)
– “Un Iran dotato di armi
nucleari è inaccettabile, ma non è solo inaccettabile per
Israele e gli Stati
Uniti. Deve essere inaccettabile al mondo intero, a partire dai governi
e popoli europei” (Conferenza AIPAC,
Maggio 2005)
Altre informazioni:
– Sostiene il
trasferimento
dell’ambasciata USA da Tel Aviv a Gerusalemme.
– Venne criticata nel 1999 per aver
abbracciato la moglie di Yasser Arafat, Suha,
durante una
visita a Gaza, dopo che Suha aveva affermato che Israele stava
avvelenando le
sorgenti d’acqua palestinesi.
3°) MICHAEL BLOOMBERG (Indipendente): 7,25 (lo scorso mese: 7,625: dal
2° al 3°
posto)
Frasi memorabili:
“Israele giustamente continua a difendersi dagli attacchi non provocati
su civili innocenti, e dall’uccisione e il rapimento dei soldati
israeliani da parte dei gruppi terroristici Hamas and Hezbollah” (17
Luglio 2006)
Altra informazione:
– Nel Febbraio 2007, a Gerusalemme, ha inaugurato, in memoria del
padre, l’impianto Magen David Adom che ha comportato una spesa di 6,5
milioni di dollari.
4°) John McCain (Repubblicano): 7,12 (lo scorso mese 7,5: dal
3°
al 4° posto)
Frasi memorabili:
– “Non abbiamo accantonato l’opzione militare
[per l’Iran] ma dobbiamo aver ben chiaro che questa è l’ultima
opzione, da
prendere solo quando saremo convinti che sono vicini ad usarle
contro
Israele… dobbiamo praticare ogni
opzione possibile. Andare all’ONU, lavorare con gli alleati europei. Se
imponessimo sanzioni, aspetterei e osserverei se quelle sanzioni hanno
effetto. La mia non voleva essere una dichiarazione di guerra per il
giorno che
avessero acquisito le armi” (Intervista a The New Republic, 16 ottobre
2006)
– “Naturalmente non vogliamo vedere estremisti
islamici che prendono il comando della nazione saudita nel modo in cui
accadde
in Iran con la caduta dello Scià. Ma dobbiamo anche capire che,
a meno che non
vi sia progresso in Arabia Saudita, prima o poi cadranno” (11 settembre
2006)
– “Non ci può essere un completo accordo di
pace fra Israele e Palestinesi finché questi non riconoscano
Israele,
rinuncino per sempre all’uso della violenza, riconoscano i loro
precedenti
accordi, e riformino le loro istituzioni interne” (Maggio 2006)
– “Sulla scia delle elezioni palestinesi di
ieri, Hamas deve cambiare profondamente – rinunciare alla violenza,
abbandonare
il suo obbiettivo di eliminare Israele e accettare al soluzione dei
due-stati.
Queste elezioni sono la prova che la democrazia si sta diffondendo in
Medio
Oriente, ma Hamas non è un partner per la pace finché
auspica il rovesciamento
di Israele” (Dichiarazione rilasciata il giorno successivo alla
vittoria
di Hamas nelle elezioni palestinesi, 26 gennaio 2006)
– “L’accordo di Oslo è fallito perché si
basava sulla premessa che i popoli israeliano e palestinese potevano
vivere
pacificamente insieme. La barriera di sicurezza proverà se
separati sapranno
vivere pacificamente. Ci saranno altri negoziati per stabilire l’esatta
localizzazione della barriera che trovi concordi entrambe le parti. Gli
Stati
Uniti sono felici di consigliare, ma chi determina la
sicurezza
dello stato di Israele è il governo israeliano” (Conferenza
stampa con
Silvan Shalom, 19 agosto 2003)
– “Penso che il popolo israeliano concordi sul
fatto che non si può aspettare che stati canaglia come l’Iran,
l’Iraq e la
Siria sviluppino armi che possano seriamente colpire le difese di
Israele e le
nostre. Credo che gli israeliani siano d’accordo che una posizione di
robusta
deterrenza contro un’aggressione non è più sufficiente in
quest’era di armi di
ditruzione di massa” (Discorso all’American Jewish Committee, Maggio
2002)
– “Terrorismo è terrorismo; sia nella forma di
killer professionisti che fanno precipitare aerei civili contro edifici
sia in
quella di assassini dilettanti hanno come tratto comune: quello della
propensione a distruggere vite innocenti. Una soluzione politica al
conflitto
con i palestinesi è la migliore risposta all’insicurezza di
Israele,
naturalmente. Ma nessuna nazione morale – né Israele né
gli Stati Uniti – può
permettere ai terroristi di pianificare il corso politico del suo
popolo.
Nessuna nazione amante della libertà può tollerare uno
stato terrorista al suo
confine. E nessuna grande nazione può abbandonare gli impegni di
una chiarezza
morale per la convenienza di un’etica situazionale. Se siamo seri circa i
valori che viviamo in USA e in Israele e circa le opportunità
che ci piacerebbe
far godere a tutti i popoli in Medio Oriente, non possiamo permettere
ai
terroristi alcun ruolo nel processo politico” (Discorso all’American
Israeli Public Affairs Committee, Aprile 2002)
– “Oltre all’appoggio morale alla sicurezza di Israele, gli USA devono fornire a Israele
l’equipaggiamento e la tecnologia richiesta per difendersi, molto di
più di
ciò che forniamo oggi se sarà necessario. Il nostro
sostegno ad Israele deve
intensificarsi, mano a mano che si intensificano le minacce alla
sua sicurezza” (conferenza AIPAC giugno 2001)
5°) Bill Richardson (Democratico): 6,75 (lo scorso mese
6,875: stabile
al 5°
posto)
Frasi memorabili:
– “L’accordo tra i nostri 2
paesi [Israele e
USA] non è mai stato più forte. Siamo fortunati
nell’essere entrambi impegnati
nel combattere il terrorismo e nel far progredire la nostra causa
comune di una
pace duratura in Medio Oriente” (Marzo 2006)
– “Penso che dovete negoziare con la Siria.
Come potete disarmare gli Hezbollah? Come potete controllare i loro
rifornimenti senza dialogare con la Siria?… devono essere spinti verso
una soluzione perché noi abbiamo relazioni
diplomatiche con la Siria. La relazione non è buona ma non ha
alcun senso cercare di ottenere accordi senza tutti i principali
attori. L’Iran è un’altra storia. Credo che dobbiate trattare in
modo diverso” (Larry King Live, 26 luglio
2006)
– “Se avessimo avuto un inviato permanente nella regione, saremmo stati
in una migliore posizione per disarmare
gli
Hezbollah e proteggere Israele” (Luglio 2006)
– “Il nostro impegno alla
sicurezza di Israele non è negoziabile” (Tel Aviv University,
Febbraio 2000)
Altre informazioni
– Nel febbraio 2000 si è impegnato a migliorare la cooperazione
con Israele sulle tecnologie ‘non sensibili’ sia nucleari che non.
Mentre Washington aveva in precedenza dichiarato Israele un paese
‘sensibile’ in quanto non aveva firmato il Trattato di
Non-Proliferazione Nucleare, egli ha affermato che la mossa “era un
segnale che Israele era un paese amico. Non ha lo stesso trattamento
degli altri paesi presenti nella nostra lista dei paesi ‘sensibili‘”
6°) Fred Thompson (Repubblicano): 6,5 (lo scorso mese:
6,875: dal 5° al 6° posto)
Frasi memorabili:
– “Hamas produce
video musicali che incoraggiano i più giovani a diventatori
attentatori
suicidi. Il sito web di Hamas per bambini è pieno dello
stesso odioso
fanatismo” (Maggio 2007)
– A molti
iraniani non piace il governo di Tehran, “e
io
penso che dovremmo investire su questo… Esiste la possibilità
che si possano
mobilitare ed è necessaria la nostra assistenza se ciò
accadrà” (Aprile
2007)
6°) Mitt
Romney (Repubblicano): 6,5 (lo scorso mese: 6,5: dall’8°
al 6° posto)
Frasi memorabili
– “I contribuenti dello Stato non dovrebbero fornire uno speciale
trattamento ad un individuo che appoggia la jihad violenta e la
distruzione di Israele” (Sulla visita di Katami negli USA, Settembre
2006)
– “Khatami ha supervisionato la tortura e l’omicidio di studenti,
giornalisti e di altri che parlavano di libertà e
democrazia” (9 Settembre 2006)
“La mia speranza è che gli Stati Uniti
troveranno e lavoreranno insieme a voci realmente moderate in Iran. Ma non faremo alcun progresso
nella
regione se trattiamo con i lupi
indossando gli abiti della pecora” (6 Settembre 2006)
Altre notizie
– Come
governatore del Massachussetts ha ordinato a
tutte le
agenzie di stato di rifiutare qualsiasi assistenza – se richiesta –
quando l’ex
presidente dell’Iran, Khatami, visitò il Massachusetts.
8°) Mike
Huckabee (Repubblicano): 6 (lo scorso mese 6,75: dal 7°
all’8° posto)
– Sostiene di aver visitato Israele nove volte.
9°) John
Edwards (Democratico): 5,87 (lo scorso mese 6: stabile al
9° posto)
Frasi memorabili
– “E’ importante per gli
USA
confrontarsi con l’Iran perché questo stato è un’enorme
minaccia per Israele e
per il popolo israeliano” (Ottobre 2004)
– “Per tutto il tempo che la leadership
palestinese fallisce a porre fine al terrore, Israele ha il diritto di
prendere
le misure per difendersi. Tali misure difensive non sono la causa del
terrorismo – esse sono la risposta al terrorismo” (Gennaio 2004)
– “Noi non abbiamo lavorato abbastanza sul
processo di pace in Israele; non abbiamo sostenuto il progresso che
là era
stato fatto” (Gennaio 2003)
–
“Noi dobbiamo chiedere un coinvolgimento
attivo e continuo degli USA nell’indirizzare la crisi fra Israele e i
palestinesi e nel promuovere la democrazia in tutto il mondo arabo”
(Settembre 2002)
Altre informazioni
Ha parlato all’Annual Policy Conference dell’AIPAC nel 2006
10°) Joseph Biden (Democratico): 5,64 (lo scorso mese 6: dal
9° al 10° posto)
Frasi memorabili:
– “Qui il fatto principale è, se il cambio di regime [in Iran]
è l’elemento operativo della politica di questa amministrazione,
difficilmente sortirà come finale una soluzione diplomatica….
Non ci può essere alcuna soluzione diplomatica, nel finale.
Mentre potrebbe essere possibile. E mentre noi impazziamo intorno a questo
problema, si vedrà il Giappone raggiungere il nucleare, e
vedremo la Cina reagire al Giappone divenuto nucleare, e vedremo una
catena di eventi messi in movimento che finiranno con il danneggiare in
modo significativo la succesiva generazione di americani… Voglio
dire, che paura c’è nel dialogare?“(FOX News Sunday con Chris
Wallace, 22 Ottobre 2006)
– L’appoggio dei Democratici ad Israele “viene fuori dalle nostre
viscere, sale attraverso il nostro cuore e finisce nella nostra testa.
E’ quasi genetico” (5 Ottobre 2006)
– “Non c’è mai stato progresso nel Medio Oriente senza che gli
USA agissero come catalizzatore. Il fatto è che i nostri uffici
sono importanti. E in verità io non farei niente che non fosse
coordinata con il governo israeliano. Dovremmo avere una persona veramente
importante sul territorio là, pronta ad esplorare tutte le
iniziative.. noi dobbiamo essere catalizzanti” (5 Ottobre 2006)
– “La singola cosa più importante che possiamo fare per Israele
proprio ora è di avere un insediamento politico in Iraq. Che
cambi le dinamiche, che liberi le nostre capacità e cambi tutto
il gioco, ma non mi sembra che vi sia qualcuno in questa amministrazione
capace di tirare le fila” (5 Ottobre 2006)
– “A me sembra che quello che dobbiamo fare è continuare a
spingere per vedere se possiamo tenere insieme questa coalizione per
gradualmente aumentare le sanzioni [sull’Iran]. Questo è un test
per la diplomazia. Un test per l’ONU. Se fallisce, ciò che
dovremo fare è iniziare una seria politica di contenimento” (27
Agosto 2006)
– “A causa della mancanza di una nostra strategia preventiva,
siamo riamsti senza altra opzione che sostenere Israele in quello che
è uno sforzo auto-difensivo totalmente legittimo” (Washington,
16 Luglio 2006)
– “L’esito [delle elezioni palestinesi] riflette la rabbia e la
frustrazione verso l’Autorità Palestinese e Fatah per la loro
corruzione, mal governo e incapacità a fornire legge e ordine”
(Gennaio 2006)
– “Non ci si può aspettare che Israele negozi con una parte che
chiama alla sua distruzione, che si impegna nel terrorismo e mantiene
una milizia armata. Hamas deve scegliere: pallottole o voti” (Gennaio
2006)
Altra informazione:
– E’ stato un osservatore nelle elezioni parlamentari palestinesi nel
gennaio 2006
11°) Christopher Dodd (Democratico): 5,62 (lo scorso mese
5,75: stabile all’11° posto)
Frasi memorabili:
– “Penso che non mi ritroverò più nella mia carriera in
una situazione inguaiata come questa a causa non solo di persone come
Hezbollah e Hamas e dell’Iran e della Siria, ma del fatto che abbiamo
fallito nel costruire relazioni che ci avrebbero permesso di farli
ragionare prima di intraprendere le azioni che hanno intrapreso”
(Luglio 2006)
– “E’ importante che cerchiamo di lavorare con i nostri amici in
Israele e con i capi palestinesi (che non fanno parte di Hamas) che
sono interessati in una soluzione dei due-stati e che hanno voglia di
sedersi e parlare di confini sicuri e delle necessità di
entrambi i popoli” (Aprile 2006)
12°) Barack
Obama (Democratico): 5 (lo scorso mese 5,25: stabile al 12°
posto)
Frasi memorabili
– “Penso che le opzioni militari devono essere
sul tavolo quando vai a trattare con stati canaglia che hanno mostrato
una
costante ostilità verso gli Stati Uniti. Sebbene ritenga che noi
non abbiamo
esplorato tutte le opzioni … Non abbiamo esplorarto qualche tipo di
dialogo né
con l’Iran né con la Corea del Nord, e io credo che questo sia
stato un errore.
Come conseguenza di questo, non abbiamo praticamente alcun modo di far
leva su
di loro” (Meet the Press con Tim Russert, 22 ottobre 2006)
– “Alla luce del fatto che siamo adesso in
Iraq, con tutti i problemi in termini di apprezzamenti sugli USA che si sono creati, il lanciare
alcuni missili contro l’Iran non è la posizione attuale ottimale
per noi.
D’altra parte avere una teocrazia musulmana radicale in possesso di
armi
nucleari è peggio”
(20 ottobre 2006)
– “Non credo che esista qualche nazione che
non avrebbe reagito come ha fatto Israele dopo che furono catturati due
suoi
militari. Io sostengo la risposta di Israele nell’adottare azioni nel proteggersi” (22 agosto 2006)
– “Io non critico Israele per volersi sbarazzare dal confine con il Libano di quei missili Katyusha che possono essere sparati per colpire cittadini israeliani, per questo ritengo che
qualsiasi cessate il fuoco deve avere come premessa la rimozione di quei missili” (Luglio 2006)
Altre informazioni: Ha visitato Israele nel gennaio 2006.
Fonte: http://www.haaretz.com/
Link: http://www.haaretz.com/hasen/pages/rosnerPage.jhtml e pagine collegate
8.01.08
A CURA DELLA REDAZIONE DI WWW.COMEDONCHISCIOTTE.ORG