di John Leonard
Online Journal
8 luglio 2005 — Ieri abbiamo visto un classico attacco false flag (1) a Londra, organizzato dai servizi segreti occidentali per distrarre l’attenzione dai sempre più gravi guai politici di Bush e Blair, e forse persino per creare il pretesto per una guerra all’Iran. Di certo, Bush
e le valutazioni a lui riferite nei sondaggi stanno calando a picco sotto scandali e avvisaglie di impeachment. Anche Blair è stato danneggiato gravemente dal memorandum di Downing Street (2).
Per aver fornito informazioni confidenziali sul sottosuolo di Londra, oggi sono stato rimproverato severamente e accusato di disonorare i morti. In realtà, ero l’unico che parlava per conservare il loro onore, per difendere le loro memoria dall’abuso degli avvoltoi della guerra.
Ma no, le pecore sconvolte si sono riunite per marciare allo stesso passo, un passo sempre più breve, per la loro Vaterland (3), come in occasione di un nuovo Reichstag Firemeisterwerk (4), ma ancora più potente …
La conferenza del G-8 era un’occasione ideale, di alto profilo, per esibire il dolore dei leader del mondo dietro allo show dilettantistico e sempre più scadente della premiata tele-ditta B&B. Sono i Guy Fawkes (5) di oggi, una squadra di terroristi che gioca in casa, nel cuore dell’impero, dei folli mortali che si dedicano al loro bel gioco numerico, preferibilmente a base undici, questo 7 luglio – dopo l’11 marzo di Madrid e l’11 Settembre di New York, con i suoi voli 11 e 77.
Cui bono? (6). Wall Street ha chiuso in aumento.
Dunque, come posso essere sicuro? La cricca dei profittatori della guerra non è poi così inventiva. Il terrore false flag è l’unico trucco che conoscano. Se avessero una qualunque idea di governance o arte del governare, non avrebbero bisogno di abbassarsi a queste tattiche così nocive.
Uno dei marchi di fabbrica del terrore false flag era sullo schermo proprio ieri: un’organizzazione “finora sconosciuta” che scrive in modo anonimo su un sito web. Di certo, l’intelligence occidentale, usando Echelon (7) e strumenti di questo tipo, potrebbe far risalire ogni messaggio di un sito web alla sua fonte. Se lo volesse.
I terroristi “veri” sono gruppi noti che fanno richieste concrete. Sono una specie a rischio, se non estinta.
I terroristi falsi – unità segrete per la psico-guerra
dell’intelligence occidentale – inventano sempre il nome di un gruppo “sconosciuto”. Devono farlo, per forza. Se accusassero, diciamo, l’OLP, questa negherebbe con forza, guastando lo show. Così usano delle identità fittizie, che possono modellare e adattare secondo le esigenze.
Nelle fiction di ieri c’era un gruppo “sconosciuto” affiliato – oh, questo sì è conveniente – ad Al Qaeda e ad Al Zarqawi. La BBC, di proprietà statale, ha stabilito che Al Qaeda non esiste, nel suo film documentario, The Terror Myth. E proprio questa settimana Dahr Jamail ha scritto del suo viaggio nella città di Zarqa, alla ricerca del Zarqawi perduto. La famiglia dell’uomo crede che lui sia morto anni fa – infatti non esistono foto recenti. Di certo c’è solo che la base operativa del mitico Zarqawi spunti sempre dove gli Americani hanno intenzione di attaccare – Fallujah, Samarra… Dove vogliamo andare domani?
Alcune altre rivelazioni sulle morti:
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Scotland Yard ha avvertito il ministro delle finanze Benjamin Netanyahu mezz’ora prima del fatto di non recarsi nel luogo delle bombe, secondo un telegramma della AP da Gerusalemme (un errore che in seguito è stato negato, ovviamente, ma che si può ancora leggere sul sito di Al Jazeera
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Un traduttore della MSNBC ha affermato che c’è un errore in un verso del Corano nella dichiarazione del gruppo “sconosciuto”, e che questo non sarebbe quindi riconducibile ad Al Qaeda. I correttori di bozze di Blair stanno scivolando sui loro stessi dossier un’altra volta… forse sperano di essere licenziati, o presi a cinghiate.
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Le bombe sui trasporti pubblici come a Londra il 7 luglio e a Madrid l’11 marzo sono una specialità delle unità di psico-guerra della NATO. Il massimo esperto di questo argomento, fin dal 1978, è Webster Tarpley, che dimostra nel suo ultimo libro, 9/11 Synthetic Terror, che la bomba nella Stazione Centrale di Bologna del 1980, piazzata dalle cosiddette Brigate Rosse, si colloca nello stesso quadro delle bombe di Madrid. Il presunto “terrorismo comunista” delle Brigate Rosse era una falsità, un fantoccio vestito di tutto punto creato dalla Loggia P2, il governo ombra neo-fascista che teneva l’Italia nella sua morsa. I sospetti per le bombe sui treni, a Madrid, sono agenti di polizia, guidati anch’essi da una falange neo-fascista: come fa notare Tarpley, uno dei sospetti ha ammesso di lavorare per la vecchia guardia, la Guardia Civil, Unidad Central Operativa.
Un altro motivo possibile, afferma Tarpley, è che il partito della guerra voglia spingere Bush in Iran, in quanto l’America non ha il fegato per procedere. Hanno bisogno di un altro 11 settembre, in modo da poter occupare i giacimenti petroliferi sia dell’Iraq che dell’Iran, e tenere il mondo, ossia tutti noi, in ostaggio. Le avvisaglie di guerra – come i rapporti sulle operazioni di commando segreti americani contro obbiettivi dell’Iran – hanno preparato il terreno. E’ stata suscitata una burrasca di sentimenti anti-americani, volgendo le elezioni a
sfavore dei riformisti e a favore del candidato Mahmoud Ahmadinejad, eletto inaspettatamente – in modo da spianare la strada per mobilitare la coalizione della guerra contro l’Iran. Se questo dovesse fallire, si potrà comunque rendere Saddam un simbolo da diffamare, mentre l’Iran sarà incatenato ad un fondamentalismo medioevale.
Il libro di Tarpley ha un capitolo intitolato “Fondamentalismo
islamico: favorito dalla politica estera degli Stati Uniti”. E’ una politica che risale alla British Arab Bureau (agenzia arabo-britannica) del 19° secolo, che presentava alla regina tattiche per la conquista e la ripartizione, che si basavano sul fondamentalismo xenofobo per evitare che gli Arabi divenissero partner dei rivali della Gran Bretagna.
Il “ragazzo poster” Osama bin Laden è solo l’ultimo prodotto di questa politica. Gli scrittori alternativi dell’Occidente sono stati veloci a far emergere l’effetto demagogico della sua immagine sul pubblico occidentale. Pochi di loro hanno però individuato l’opposto della medaglia, cinico e ben nascosto, della strategia segreta: ingozzare gli Arabi con pastiglie avvelenate di false speranze su un eroe terrorista.
L’ammirazione degli Arabi per Osama è rimasta platonica. Molto tempo fa gli antropologi hanno notato la tendenza degli Arabi ad esprimersi più a parole che ad azioni. Molti musulmani si sono sentiti obbligati a combattere in Afghanistan contro l’occupante sovietico, ma il
documentario sul mito del terrore della BBC narra come bin Laden e Zawahiri abbiano fallito completamente nello spingere gli Arabi verso la via del terrorismo contro cittadini innocenti. Tarpley adduce prove per cui Zawahiri sia probabilmente l’agente di bin Laden presso l’MI-6. E
qui entriamo nel mondo oscuro delle agenzie, dei loro clienti segreti, dei fantocci e delle talpe.
O amanti della pace e oppositori della guerra: non dovreste mai vedere una fine alla calamità istigate dal partito della guerra fino al momento in cui le persone riusciranno finalmente a capire il trucco della bandiera falsa. Non è marciando che si fermano le guerre, ma capendo.
Stiamo lavorando per stampare un nuovo libro (attualmente lo trovate online) che dia spessore al background storico di questa situazione, risalente alla Hydra (8) in America. Questo testo dimostra come l’incendio del Reichstag in Germania nel 1933 fu seguito nel 1934 da un tentativo di putsch negli Stati Uniti da parte della coppia Bush-Harriman, sostenuta dalla banca Morgan, contro Franklin Delano Roosvelt, un episodio che è stato rimosso da tutti i libri di scuola.
Se avesse avuto successo, con un America ed una Germania entrambe sotto controllo nazista, il nuovo ordine mondiale fascista sarebbe venuto in essere 70 anni fa.
Non mollano. Hanno tempo, denaro, e mancano di un progetto più interessante. Hanno preparato il putsch finale per almeno un secolo, se non di più.
Non sono stati sconfitti nemmeno nel 1945. La CIA e la NSA (9) del dopo-guerra sono una fenice creata dalle ceneri del nazismo. Il nemico è dentro i cancelli.
Leggete, capite, e realizzate quanto dura e lunga sia la lotta contro la Hydra aziendale, che adesso lascia intravedere la verità dietro a quel sorriso malizioso, mentre si riprende il potere assoluto del mondo.
John Leonard è l’editore di 9/11 Synthetic Terror, che può essere ordinato dal suo sito web, http://www.progressivepress.com/.
E’ anche l’editore e il coautore di War on Freedom (2002), il primo esposto sull’11 settembre pubblicato negli Stati Uniti
Le opinioni espresse in questo articolo sono quelle dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Online Journal.
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Fonte: www.onlinejournal.com
Traduzione di Carlo M. per comedonchisciotte.org
Testo dell’immagine: Uno di questi uomini è uno spietato terrorista internazionale. L’altro è Abu Musab al-Zarqawi.
Note:
(1) Le operazioni false flag (bandiera falsa) sono missioni segrete guidate da governi, aziende o organizzazioni varie in modo da sembrare condotte da altre entità. Il nome deriva dal concetto militare dello sventolare colori falsi; ossia, sventolare la bandiera di un paese che non è il proprio.
(2) Memorandum segreto, giunto nelle mani della stampa, la cui data risale ad otto mesi prima dell’invasione dell’Iraq. Questo documento prova che Bush e Blair avevano deciso di optare per l’intervento militare in ogni caso, inventandosi le armi di distruzione di massa di Saddam Hussein e i suoi legami con Al Qaeda.
(3) Patria, in tedesco.
(4) L’incendio dei Reichstag (parlamento tedesco) da parte dei nazisti nel 1933
(5) Membro di un gruppo di cospiratori cattolici inglesi che tentarono di
assassinare con un’esplosione il re Giacomo I d’Inghilterra e tutti i membri del parlamento inglese mentre erano riuniti nella Camera dei Lord per l’apertura delle sessioni parlamentari dell’ anno 1605.
(6) ‘Buono per chi?’, in latino.
(7) Sistema di spionaggio globale gestito dall’agenzia di sicurezza
nazionale statunitense.
(8) Organizzazione neo-nazista degli Stati Uniti.
(9) National Security Agency, agenzia di sicurezza nazionale.