Esistono alternative alle attuali politiche economiche dei governi europei. Basta guardare la storia.
di Lino Rossi
La mancata ratifica della costituzione europea da parte dei Francesi e degli Olandesi ha ovviamente fatto scaturire numerosi commenti e prese di posizione: euro si, euro no, lira si, lira no, ecc.
A mio modesto parere, per avere un panorama chiaro della situazione, è necessario far presente che esiste un’altra questione preliminare a quella del tipo di moneta; si tratta della proprietà della stessa al momento dell’emissione.
Con la costituzione europea, e con il trattato di Maastricht, la proprietà delle banconote ed il relativo signoraggio è della BCE, mentre quella delle monetine metalliche è degli Stati.
Con le Costituzioni nazionali la proprietà delle banconote e delle monetine dovrebbe essere interamente degli Stati. Così non è. Ma questo non è il motivo del mio breve intervento, anche se è preliminare.
Il punto che vorrei sottolineare è il seguente: emissione di biglietti di Stato in contemporanea alle banconote della banca centrale di emissione. Esistono almeno due precedenti storici:
1) in Italia negli anni ’30 del XX secolo, con alle spalle la grave depressione economica del ’29, lo Stato tenne in piedi l’economia nazionale mediante l’emissione di numerosi biglietti di Stato, con i quali finanziò, senza indebitarsi, numerosissime opere pubbliche ed altro;
2) negli USA nel 1963 il Presidente John F. Kennedy, con l’esecutive order 11110, emise circa 4,3 miliardi di dollari come biglietti di Stato e non come banconote della FED.
I biglietti di Stato hanno il pregio di non indebitare lo Stato e, se emessi in sintonia con la produzione di beni del Paese, anche quello di non provocare inflazione (è molto più rischiosa a questo proposito la riserva frazionaria della tecnica bancaria in vigore).
Ovviamente i biglietti di Stato sono conformi alle Costituzioni nazionali ma non alla costituzione europea ed al trattato di Maastricht. Ma vista la gravissima crisi economica e politica in atto, i Responsabili politici europei potrebbero agevolmente superare l’impedimento modificandoli adeguatamente. I biglietti di Stato potrebbero essere euro, o anche le vecchie monete nazionali, intese come local money (valuta locale).
Lino Rossi
Alcuni commenti sulle immagini
Le lire sono entrambe degli anni ’30. quindi entrambe del ventennio.
Quelle emesse dalla Banca d’Italia generavano debito, come tutte quelle attuali. Quelle con su scritto Regno d’Italia erano emesse direttamente dallo Stato e quindi non generavano debito. E’ con queste ultime che sono state realizzate le innumerevoli opere pubbliche che ancora oggi, in parte, possiamo vedere. Chi ha vissuto in quegli anni può confermare, al di la’ delle innumerevoli contraddizioni ed errori, che l’imposizione fiscale era veramente minima.
Per quanto riguarda i dollari nel 1963 vigeva ancora la fantomatica riserva aurea. Kennedy quindi li emise con riserva argentifera che lo Stato americano possedeva.
Riportiamo una delle banconote emesse da Kennedy nel 1963 con la scritta (al centro in alto) “United States Note”, invece dell’attuale “Federal Reserve Note”. (Nell’esempio le due banconote si distinguono anche perchè le banconote dello stato hanno le scritte in rosso mentre le banconote della Federal Reserve hanno delle scritte in verde).