Durante il Global Energy Forum di Dubai che si tiene oggi, lunedì 28 marzo e domani, Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni e vice presidente di Confindustria Energia, ha affermato che la società italiana non può pagare in rubli il gas russo:
L’unico grosso problema è il gas. […>] Ci hanno chiesto di pagarlo in rubli. È diventato molto difficile comprarlo, pagarlo, perché non abbiamo rubli. E questo non è previsto dal contratto, che specifica i pagamenti in euro. Non puoi cambiarlo unilateralmente. Ci deve essere un accordo per un simile cambiamento
Una situazione molto grave, che rischia di collassare ora che Eni ha deciso di scoprire le carte, dopo aver già annunciato agli inizi di marzo di voler vendere la sua quota del 50% nel progetto del gasdotto Blue Stream che collega Russia e Turchia.
In risposta a tale presa di posizione della società italiana, Dmitry Peskov, portavoce presidenziale, ha affermato:
Il fatto che non forniremo gas gratuitamente è inequivocabile. Questo si può affermare con assoluta certezza.
Ricordiamo a tal proposito che Putin il 23 marzo ha annunciato il passaggio al pagamento in rubli per il gas fornito a paesi ostili. Il governo, la Banca di Russia e Gazprom devono adottare tutte le misure necessarie entro il 31 marzo per attuare la decisione del presidente.
Il processo di fornitura è molto, molto complicato. Questo non è l’acquisto di un prodotto in un negozio dove si acquista e si paga alla cassa, quindi si tratta di consegna, pagamento e bilanciamento, questo è un processo allungato nel tempo. Ora tutto le modalità sono appena in fase di elaborazione
– ha aggiunto Peskov
Massimo A. Cascone, 28.03.2022
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