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La Redazione

 

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EJA, EJA … RENZALA'

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A cura di Davide
Il 9 Agosto 2016
112 Views
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DI ROSANNA SPADINI

comedonchisciotte.org

La tv cattiva maestra (Karl Popper), la tv strumento fondamentale di diffusione della propaganda di regime, la tv della società di massa occidentale si spaccia per essere libera, invece non è altro che lo strumento fondamentale per diffondere fandonie seriali a sostegno del potere di turno. Nessun centralismo fascista è riuscito a fare ciò che ha fatto il centralismo della civiltà occidentale odierna … il fascismo proponeva un modello, reazionario e monumentale, che però consentiva frange di resistenza per i dissidenti ostinati, che non volevano uniformarsi al sistema. Oggi al contrario, l’adesione ai modelli imposti dal centro di potere è unica e incondizionata e la repressione è compiuta.

Carlo Freccero, membro del Consiglio di Amministrazione della RAI dice che “La questione che si pone dopo la decisione del Cda di cambiare alcuni giornalisti bisogna inquadrarla in un contesto ben preciso: il clima pre-elettorale per il il prossimo Referendum Costituzionale. Questo è il dato di fatto, e il motivo è molto preciso, il referendum costituzionale è un tema capitale, perché richiesto da JP Morgan, sancirà la mutazione della Repubblica parlamentare italiana in Repubblica presidenziale.

Sono in corso grandi operazioni di trasformazione delle linee politiche dei Tg, che devono essere dunque tassativamente renziane doc. E naturalmente Monica Maggioni, presidente della Rai, membro del gruppo non governativo della Commissione Trilaterale, e guest star del Gruppo Bilderberg, si è accorta che il 3 agosto l’Agcom faceva una verifica sui telegiornali nazionali e scopriva che il Tg1 aveva una percentuale di 36,9% dedicato al “NO” mentre il 60,9% al “SI“… di conseguenza confermava a pieni voti il direttore del Tg1 Mario Orfeo, mentre Bianca Berlinguer (Tg3) e Marcello Masi (Tg2), che avevano dati molto più oggettivi, venivano candidamente silurati.

Infatti un mese prima Mario Orfeo si era già dimostrato il perfetto pitbull renziano, quando aveva ringhiato in diretta su Porta a Porta contro Barbara Lezzi, lamentatasi di essere stata interrotta mentre stava parlando: “Lei è Tele Pd1, direttore, la prego, parla sempre e soltanto della sua parte, la prego di non interrompermi”. A quel punto, dopo averla invitata a “comportarsi bene”, Orfeo si rivolgeva a Vespa: “Bruno è vergognoso – diceva – non posso essere offeso !!”. Immediata la replica dell’imenottero brufoloso verso l’indecenza della grillina: “Esistono delle regole di galateo ed io non le posso consentire, con tutto il rispetto che ho per lei, di insolentire il direttore del Tg1. Nella conversazione capita anche di interrompersi, però ciascuno stia al suo posto”.

Ma altre vittime sacrificali di Viale Mazzini avevano anticipato le ultime liste di proscrizione … Massimo Giannini il più antirenziano dei conduttori, sempre piuttosto critico verso il Premier, legato alla corrente di De Benedetti, trafitto dai renziani viene bannato da Ballarò. Nel mirino la frase “il rapporto incestuoso sull’Etruria”, ma ancheil fatto di aver ospitato esponenti dei Cinque Stelle nel faccia a faccia senza contraddittorio (orrore, orrore!!).

Del resto una raffica era già stata sparata a luglio dalla Tessera Numero Uno del Pd, mentre il Premier si trovava a Varsavia, al vertice Nato: “O cambia l’Italicum, o io voto no alla pur «positiva» riforma costituzionale” … perché, secondo l’editore di Repubblica, il «combinato disposto» delle due cose «consentirebbe ad una minoranza anche modesta di prendersi tutto, dalla Camera al Quirinale ed è un pericolo che l’Italia non può correre», tanto meno in tempi di dilagante «populismo» incarnato dai grillini. Il capo del governo rappresenterebbe «un cambiamento cinicamente violento ma assolutamente utile al Paese», e insomma … se non cambia l’Italicum, Renzi «fa la fine di Fassino», sarebbe stritolato al ballottaggio.

“Fuori i partiti dalla RAI”, lo slogan che ammorba da anni le agenzie e i talk show, tutti a chiederlo, tutti a gridarlo … con diverse motivazioni e con slogan più o meno attendibili, mentre i partiti non perdevano occasione per mostrarsi puri e incontaminati dal vizio di lottizzazione, e appassionati maniacali all’esercizio della democrazia. Il sistema partitico naturalmente non può rinunciare alla sua RAI, terreno fertile per la quotidiana disinformazione di massa e cassa di risonanza delle teorie falsate che depistano l’opinione pubblica sui temi più sensibili della realtà politica nazionale e internazionale, incidendo pesantemente su una percezione distorta della realtà:

– Killary e Obamacare, figure di riferimento spacciate a sostegno della pace universale, contro il pazzo narciso nazista Trump l’oeil

– Terrorismo islamico trattato più come uno Sato depressivo isterico, che come una vera e propria “strategia della tensione”, che mira a consolidare il potere imperiale

– Brexit presentato come una disgrazia per il Regno Unito, piuttosto che come un’opportunità

– “Buona scuola” definita tramite la neolingua, che nasconde i disastri sociali provocati dalla riforma

– “Jobs Act”, proposto come un toccasana per il mondo del lavoro, in realtà una vera precarizzazione a vita per le nuove generazioni

– la guerra in Libia appare una guerra necessaria contro i tagliagole dell’ISIS, in realtà sappiamo bene che è una guerra imperialistica, una vera e propria spoliazione delle preziose risorse energetiche del territorio, da parte di Francia, Inghilterra, Usa

– l’Eurozona è lievemente in crisi, ma le cose si sistemeranno, perché è una fondamentale risorsa economica e politica per tutti noi, diversamente saremmo spazzati via dalle grandi potenze internazionali

– il premier ha un forte potere contrattuale con l’Europa e gli Usa … in realtà l’Italia sta per essere completamente svenduta ai potentati stranieri e non ha alcun potere contrattuale con le grandi potenze, dato lo zerbinaggio praticato da sempre

– il FMI si preoccupa del benessere del pianeta, in realtà è la mafia finanziaria più potente del mondo

– e infine il Referendum Costituzionale di ottobre, inevitabile per rendere più efficiente l’iter legislativo parlamentare secondo la Femmina Alfa Maria Elena d’Etruria, in realtà vorrebbe trasformare la Repubblica parlamentare, in Repubblica presidenziale

Il tutto orchestrato dalla Riforma della Rai targata Renzi, che prevede un Direttore generale, o meglio un Amministratore delegato indicato dal ministero del Tesoro, un CDA non più eletto dalla Vigilanza, ma in parte dal Parlamento, in parte dal governo e in parte dall’assemblea dei dipendenti, un presidente “di garanzia” che avrà bisogno dei due terzi della commissione di vigilanza … quindi altro che “i partiti fuori dalla Rai”, come blaterava il Maschio Alfa Matteuccio … la riforma della Rai in realtà blinda l’eterno conflitto d’interessi tra informazione libera e lottizzazione partitica, cioè un infame spoil system all’interno della tv pubblica, il principale “vettore culturale” del Paese, pagata dal canone televisivo inserito sulla bolletta energetica.

Roberto Fico denuncia l’imbroglio su Facebook : «Non esiste nessuna riforma della Rai. Quella approvata al Senato è una Gasparri2» … ovvero «la peggiore legge che si potesse congegnare per il servizio pubblico». Poi contesta: «In pericolo ci sono il pluralismo e la libertà di informazione con gravi conseguenze per gli equilibri democratici».

“Da oggi – osservano nella nota Fnsi e Usigrai – la Rai sarà guidata da un amministratore delegato, quindi da un capo azienda con molti più poteri, scelto direttamente dal governo. Allo stesso tempo, con la Legge di Stabilità, il governo si prende il controllo anno per anno anche dei finanziamenti del Servizio Pubblico, uno degli strumenti più forti per condizionare la gestione e le scelte editoriali della Rai”. Quindi a contare molto più di prima è solo il Direttore Generale, Antonio Campo Dall’Orto, equiparato di fatto ad amministratore unico direttamente dipendente dal premier, e vero yes man della restaurazione renziana.

Ci va giù duro anche il direttore de “Il Giornale” Alessandro Sallusti, il gollum nostrano, che accusa il premier di avere agito come Erdogan. «Tutto organizzato nei minimi dettagli, come in un romanzo dove il mandante poi si dilegua dalla scena del delitto per garantirsi un alibi», riferendosi all’imminente partenza per Rio di Renzi. #Renzi avrebbe preparato l’agguato per estromettere anche Bianca Berlinguer dalla guida del Tg3, “icona inviolabile” di Rai3, assumendo in questo modo il controllo assoluto della Tv di stato, “in stile sultanato“.

Dalle epurazioni Rai la Maggioni si difende: «Non è una vendetta contro Porro e Giannini, ma solo voglia di più inchieste … una Rai con meno risse nei talk show e più informazione con le inchieste … l’informazione non diminuisce e non diminuirà … è un disegno generale di riscrittura dei racconti della realtà e una differenziazione dell’offerta sulle varie reti», ha detto in un’intervista a La Repubblica.

Intanto l’Istituto Luce Renziano si è scagliato direttamente sul nuovo obiettivo romano, il problema della raccolta rifiuti a Roma, riversando letame di sospetti sul nuovo assessore all’ambiente della giunta Raggi, Paola Muraro, accusata di conflitto d’interessi per aver avuto rapporti stretti con le giunte travolte da “mafia capitale”.

E anche se Buzzi, il “re delle coop”, imputato nel processo di “Mafia Capitale”, parla dal carcere «Caos rifiuti creato ad arte, perché vogliono togliere la Muraro» … negando di aver mai avuto rapporti con lei «Si dovrà dimettere ingiustamente, vittima della campagna creata per mettere in crisi la nuova giunta del Campidoglio» … il maschio alfa continua a manipolare l’informazione a 360 gradi, attraverso l’attivazione della macchina del fango.

Così il dramma dell’informazione blindata ha contribuito ad istituzionalizzare una politica del malaffare e ha demolito lo stato di diritto … non è più lo stato che attraverso i poteri e gli ordini istituzionali governa un paese nella giustizia e nel rispetto delle leggi, ma un’organizzazione politica del malaffare che opera sulla scia dei clan mafiosi. Lo stato diventa una cupola affaristico mafiosa, e l’informazione falsata e inquinata dai potentati d’interesse mantiene l’opinione pubblica nella più totale ignoranza di quelli che sono i veri gangli del potere che conta.

Di ciò ne approfitta il premier, show man, giuggiolone ed erede naturale del grande Silvio, istruito perfettamente dal suo spin doctor Sensi, sa adottare alla perfezione le tecniche dello spin britannico, inviando quotidianamente ai giornalisti privilegiati l’agenda politica del giorno attraverso sms … e le agenzie riprendono in maniera maniacale il palinsenso … escludendo naturalmente i dissidenti dal novero dei giornalisti di carriera.

Il maschio alfa dominante non può che usare una forma di dominio totale sull’opinione pubblica italiana, solo questo gli consentirà di restare in sella fino ad ottobre e vincere (forse) il Referendum, così che ogni singolo individuo della società dello spettacolo, possa assistere nella più totale inerzia, alla meta-narrazione assillante e ostinata, proposta dal premier sul proprio operato di governo … per mezzo di un esasperato stream of consciousness elogiativo.

Rosanna Spadini

Fonte: www.comedonchisciotte.org

6.08.2016

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