DI MIGUEL MARTINEZ
kelebeklerblog.com
Alla fine, si ritorna sempre a quella che da qualche decennio, si chiama la questione ecologica.
La questione ecologica coincide con la questione della vita sulla Terra, e le variabili quindi sono praticamente illimitate: per questo è facile perdersi in discussioni sui dettagli – di quanti gradi sta aumentando veramente la temperatura mondiale? Il 2010 è davvero l’anno del picco del petrolio, come pare sostenga un rapporto riservato dell’esercito tedesco? E così via…
In genere, su questo argomento, si combatte una guerra a base di statistiche; ma, come dice il proverbio, i politici usano le statistiche come gli ubriachi usano i lampioni: non per illuminare la strada, ma per reggersi in piedi. Ciò vale ovviamente anche per certi ecologisti, che amano sparare cifre drammatiche, più o meno a caso.
Eppure la questione di base è semplice: viviamo su un pianeta che non ha risorse infinite.
Invece, ha trionfato un modello di economia che ha bisogno di crescere incessantemente, e di crescere sempre di più. Se potessimo tracciare un diagramma dello tendenza, è quella di un’accelerazione che tende all’infinito.
Cosa impossibile, in un sistema che non è affatto infinito. E quindi la catastrofe è inevitabile, anche se non dobbiamo essere così presuntuosi da dire con certezza che forma assumerà questa catastrofe.
Per questo, la polemica antiecologista è sempre in malafede. Si aggrappa alla sciocchezza detta dal singolo oltranzista ecologico; tira fuori un singolo caso di un fiume in cui sono tornati i pesci; oppure – si immagina che i modesti ricercatori scientifici che denunciano l’andazzo generale, stiano preparando un Governo Mondiale retto dall’Anticristo.
Dicono molti americani – la Provvidenza Divina ha creato lo sviluppo, ci ha regalato vasti territori e il dominio benevolo sul mondo e sulle sue risorse:
E Dio disse: «Facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza, e domini sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo, sul bestiame, su tutte le bestie selvatiche e su tutti i rettili che strisciano sulla terra».
Ora, io mi guadagno onestamente i soldi e quindi ho il diritto di comprarmi un SUV, o anche cinquanta, se voglio. E’ la Costituzione stessa a santificare la mia ricerca della felicità.
“Quando tra le affermazioni della Dichiarazione di Indipendenza, si asserisce che la ricerca della felicità è un diritto inalienabile, si intende dire che l’acquisizione, il possesso e il godimento della proprietà sono faccende che i governi umani non possono né proibire né distruggere”.[1]
Solo un dittatore islamonazicomunista potrebbe impedire al Libero Cittadino della Repubblica di fare ciò che vuole; e poiché conculca i God-given rights, vuol dire che si tratta proprio dell’Uomo che, secondo le profezie bibliche, si opporrà a Gesù alla fine dei tempi, instaurando brevemente la pace universale.
Insomma, come Nicolae Carpathia, il dittatore-Anticristo della serie di romanzi intitolati Left Behind, del telepredicatore Tim LaHaye, che hanno venduto complessivamente oltre 65 milioni di copie, generando anche un vasto indotto di film e di videogiochi.
E’ una visione forte e messianica del mondo, l’unica oggi rimasta in Occidente, e quindi la derisione che in Europa accompagna simili affermazioni è del tutto fuori luogo; anche perché è condivisa, nell’essenza, pure dalla maggior parte di quegli statunitensi che non leggono la Bibbia.
Sul tema dell’impossibile sviluppo infinito, esiste un bel video prodotto da Annie Leonard e doppiato in italiano.
E’ molto americano, nel bene e nel male: gli americani parlano, in genere, di fatti, evitando le barocche contorsioni verbali care agli italiani. E quando ragionano – cosa che non succede sempre – gli americani ragionano in una maniera universalmente comprensibile, che non si rivolge alla propria parrocchia identitaria.
Però la prova è sempre data dai Numeri, che meritano la maiuscola iniziale per il loro status semidivino, e forse Annie Leonard qualche volta esagera nel fornirli (come quando dice che abbiamo già consumato “un terzo delle risorse della Terra“, qualunque cosa ciò possa significare).
Comunque i meriti superano di gran lunga i demeriti.
Il video si trova in inglese sul sito The Story of Stuff, ed è doppiato in italiano sul sito “>La Storia delle Cose.
Eccovelo…
[1] Così disse il giudice David Josiah Brewer (1837-1910), figlio di missionari protestanti a Smirne, nell’impero ottomano, che da cercatore d’oro fallito divenne giudice della Corte Suprema degli Stati Uniti.