I batteri resistenti agli antibiotici – i “superbatteri” – se non verranno messi sotto controllo, potrebbero causare 10 milioni di morti l’anno entro il 2050. Sono disperatamente necessari dei nuovi farmaci per combattere i superbatteri. Ma un gruppo di consulenti, lo scorso settembre, ha informato il Presidente Obama che “non esiste ancora nessuna linea di nuovi farmaci che dimostri di essere tanto robusta da poter sostituire i vecchi farmaci, resi inefficaci dai super-batteri resistenti agli antibiotici“.
Aha ! Aha! Aha!
Il problema, a quanto pare, è che “gli antibiotici, quelli in uso da parecchi anni, ormai generano una redditività troppo bassa sugli investimenti effettuati e, quindi, non costituiscono più una area di intervento abbastanza attrattiva per ricerca e sviluppo ( NdT.: privati).”
“Bassi ritorni sugli investimenti!“ Quale altra osservazione potrebbe essere più semplice da capire?
Ma questo non è uno di quei concetti per cui, veramente, vale la pena di ammazzare qualcuno o di farsi ammazzare? Ci stanno dicendo che anche se milioni di persone sono morte nel 20° secolo per colpa del tabacco, del piombo e dell’amianto – visto che le società di ricerca e sviluppo potrebbero non ottimizzare i loro profitti – allora non vale la pena proteggere la popolazione da questi pericoli.
Le aziende sono programmate per ottimizzare i loro profitti, senza nessun rispetto per la società in cui operano, più o meno allo stesso modo in cui le cellule tumorali sono programmate per proliferare senza riguardo per la salute del corpo che le ospita.
Aha ! Aha! Aha!
William Blum è autore di Killing Hope: U.S. Military and CIA Interventions Since World War II, Rogue State: a guide to the World’s Only Super Power . Il suo ulrimo libro è: America’s Deadliest Export: Democracy. Il suo recapito: [email protected]
Fonte: http://www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2014/12/30/why-capitalism-will-be-the-death-of-us/
30.02.2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.