DUE O TRE COSE SUL GRILLO SPARLANTE

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DI H.S.
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Non me ne vogliate , ma , anche se a distanza di circa un mese dal Vaffa Day , vorrei fare due o tre considerazioni sul fenomeno generato da comico genovese. Devo confessare che , a me personalmente , Grillo è sempre piaciuto. Dopo una gavetta da comico televisivo , è stato praticamente cacciato dalla RAI per una battuta sui socialisti che irritò Craxi che , se non vado errato , era allora Presidente del Consiglio. Ben presto ha abbandonato il repertorio di “satira” politica e sui politici italiani per portare avanti un discorso sullo “sviluppo sostenibile” , sui temi ambientalisti e sulla new economy.

Stiamo parlando di dieci , quindici anni fa quando queste tematiche venivano ignorate dal grande pubblico. In effetti , alla prova dei fatti , se si pensa alla carriera di Grillo , l’accusa di qualunquismo non regge e la stessa definizione di “comico” va un po’ stretta. Non si può non riconoscere che Grillo sia stato molto più impegnato di un comico “giullaresco” e piacione come il veltroniano Benigni che ormai da anni vive sulla rendita degli Oscar conquistati con “La vita è bella” ma anche del premio Nobel Dario Fo attento a compiacere un certo tipo di pubblico da quarant’anni – qualcuno ha definito il suo , “qualunquismo di sinistra”.

Insomma io penso che la personale biografia di Grillo parli di lui , tuttavia devo anche aggiungere che le sue recenti uscite non mi hanno convinto del tutto e mi lasciano perplesso. Per carità ! Che i nostri politici fossero corrotti ed inetti , oltre che privilegiati ; che tutto ciò debba muovere ad indignazione è certo sacrosanto e le stesse proposte – almeno due su tre – sembrano dettate da buon senso , ma…. vediamo di chiarirci…Molto si è detto sulla matrice “politico ideologica” di Grillo facendo anche accostamenti maligni e fuori luogo. Sul presunto “qualunquismo” insito nel grillismo ho già riferito e aggiungo che , più che essere qualunquista , il comico genovese , è un interprete del qualunquismo odierno. E c’è una certa differenza fra le due cose… L’accusa di fascismo mi sembra gratuita e mossa allo scopo di screditare perché , per quanto siano accesi i toni delle sue esibizioni , il fascismo non era tanto un’ideologia ma una prassi tinta di violenza. Non si può separare il fascismo dal fenomeno squadrista , cioè del linciaggio fisico degli avversari. Fuori luogo è anche l’analogia con il Sessantotto che fu un movimento all’insegna dell’antiautoritarismo e della contestazione generale dei rapporti di autorità nella società (scuola , famiglia , ecc…). Più proficue sono le comparazioni con l’ondata “antipartitocratica” di nuovi movimenti come la Lega in seguito a Mani Pulite e con il cosiddetto “Popolo dei girotondi” che , per un certo periodo degli ultimi governi Berlusconi , tenne banco. Quel che rende inedito il “fenomeno Grillo” è la sua essenza massmediatica , il suo dispiegarsi nella “rete” e nei circuiti delle sue esibizioni…

Non so se molti di voi hanno visto un vecchio film americano di circa trent’anni fa , “Quinto potere” con William Golden e Faye Dunaway , che agli occhi di oggi sembra molto più attuale di quando fu diretto anche perché la realtà americana , per ovvi motivi , ha anticipato il nostro presente. Per certi versi il protagonista , un anchorman televisivo chiaramente squilibrato somiglia a Beppe Grillo , ma veniamo , in sintesi , alla trama… Il suddetto anchorman , in preda a depressione e a manie suicide , diventa folle finendo per credere di essere un profeta dei tempi moderni , “il folle profeta dell’etere” appunto. La giovane responsabile del palinsesto dei programmi di intrattenimento del network , per cui lo stesso anchorman lavora , probabilmente più folle di lui , decide di farne una specie di fenomeno da baraccone , ritagliandogli un suo spazio in cui potrà dire quel che vorrà. L’idea è molto semplice : “il folle profeta dell’etere” esprime l’indignazione , la rabbia del cittadino comune verso il sistema , insomma darà alla gente quello che vuole ascoltare. Infatti l’operazione ha successo e gli indici di ascolto aumentano in maniera vertiginosa. Lo slogan del “folle profeta dell’etere” – vale a dire “sono incazzato nero e questa situazione non l’accetterò più !” – ricorda non poco il ”vaffanculo” grillesco. E non è che le sue siano solo farneticazioni…

Durante una delle sue trasmissioni , con indignazione feroce , rivela al suo pubblico che , dietro il network per cui lavora , ci sono i capitali sauditi. Apriti cielo ! La fusione del network con un’altra compagnia più importante è a rischio. Il più importante azionista , con modi autoritari e paterni , richiama il nostro all’ordine e gli “apre la mente” sulle “meraviglie” del neoliberismo , del mercato , sul Verbo delle multinazionali e delle corporations , come diremmo oggi , con un discorso che ricorda i documenti della Trilaterale fondata dal magnate Rockfeller. Entusiasta , il “profeta” cambia registro e diffonde presso il pubblico quel nuovo Verbo , ma questo cambiamento determina la flessione degli indici d’ascolto. Tuttavia il nostro piace al suddetto azionista a cui preme diffondere il nuovo pensiero “corporativo”. Che fare per tamponare questa emorragia di pubblico ? La psicopatica responsabile dei palinsesti ha l’dea “giusta” : “Facciamo fuori il figlio di puttana !”. Così “il pazzo profeta dell’etere” viene assassinato in diretta da un gruppuscolo “maoista” confuso fra il pubblico per i suoi bassi indici di ascolto !

Ovviamente non penso che Grillo sia uno squilibrato , né tantomeno che si farebbe strumento per la diffusione di idee impopolari , ma non si può negare che egli sia un parto dei media e , purtroppo , uno degli effetti dei nuovi media è quello di sminuzzare , affettare , polverizzare pensieri e sentimenti ; banalizzarli in una sola parola. Le tragedie insite nella Storia si trasformano in farse grottesche e tutto mentre il reale si fa virtuale in una specie di grande spettacolo debordiano. Sono i tempi delle apparizioni dei politici nei varietà e dei comici o degli uomini dello spettacolo – vedi , ad esempio Moretti e la Guzzanti – che si ergono a “politici”. Anche Grillo si trova di fronte ad un pubblico , sa che cosa vuole il pubblico e dà a quel pubblico ciò che vuole… Ma la rappresentazione diventa “altro” dal discorso veramente politico. I toni , seppure duri a volte , s’impregnano dello sberleffo un po’ fine a sé stesso.

Ci sono altre considerazioni da fare , in parte in contraddizione con le precedenti e che riguardano non più Grillo come “uomo di spettacolo” ma come “politico”. In tutti questi anni , il comico – o noncomico – ha organizzato spettacoli in cui ha trattato i temi della new economy , dell’ambiente , ecc… Con merito ha preconizzato ciò che è successo nella Parmalat e nella Telecom , a dimostrazione del fatto che poteva e può usufruire di ottime fonti e ha puntato il dito contro i grandi poteri economici. In effetti , per anni , Grillo ha fatto di tutto per convincerci che i politici – da Prodi a Berlusconi – sono dei “poveretti” che , in sostanza , non contano , poi , all’improvviso , è tornato a occuparsi proprio di loro. Lascia perplessi il fatto che , dopo cinque anni di governo Berlusconi , abbia , invece , cambiato registro con l’attuale e debole governo Prodi. La nuova ondata “grillesca” – non so come definirla – è stata paragonata ai “girotondi” , ma questi ultimi , seppure molto critici nei confronti del centrosinistra , erano con tutta evidenza , antiberlusconiani. Grillo , invece , non è né di “destra” , né di “sinistra” , anzi , contro i Ministri dell’attuale governo non è stato tenero. Sicuramente l’attacco contro il Ministro degli Interni Amato deriva dal passato craxiano di quest’ultimo e , nei confronti degli ex amici di Craxi , Grillo se l’è legata al dito… Mastella non è certo edificante , ma sparare su di lui non è molto difficile. Ma anche sui “girotondi” , Grillo ha avuto da dire ; Nanni Moretti , per il mattatore genovese , “è uno pompato dalle televisioni”. Un’affermazione che tradisce il carattere massmediatico del personaggio Grillo…

Vien da chiedersi , ragionevolmente , come mai Grillo ha avuto questo , apparentemente , repentino cambiamento e perché durante una legislatura in cui governa una sia pur risicata maggioranza di centrosinistra. Consideriamo l’attuale congiuntura politico economica.

Da anni ormai il paese versa in una crisi in cui si assiste al permanere del precariato , della disoccupazione o sottoccupazione , dell’erosione dei salari e degli stipendi. Una crisi che vede il sostanziale smantellamento del servizio pubblico. Si aggiunga che le ultime elezioni ci hanno regalato una maggioranza risicata , debole e divisa , elezioni il cui svolgimento ed esito lasciano spazio a più di un dubbio… Prodi è servito a tenere legato il centrosinistra fino alle elezioni , ma ora non lo vuole più nessuno… Che Prodi sia uno degli esponenti politici più invisi a Berlusconi è un fatto che dipende forse dal fatto che il professore bolognese era legato alla corrente democristiana di De Mita che , nel tentativo di bloccare la legge Mammì che sanciva il duopolio televisivo RAI – Fininvest , aveva fatto dimettere cinque Ministri. Ma Prodi è stato “bruciato” dalla sua maggioranza con un’operazione quale quella del Partito Democratico , la sostanziale fusione fra destra DS e Margherita , che prevede la designazione del nuovo leader Veltroni , l’Harry Potter della politica italiana , se mi permettete la battuta… Anche la cosiddetta sinistra radicale può pensare ad uno spostamento dell’asse della politica italiana più a “sinistra” appunto…
Un governo debole , dunque , e i governi di centrosinistra sono quelli che generano più attese e più aspettative nell’elettorato per le promesse di riforme sociali e di rinnovamento. Dopotutto , su questo versante , c’è la consapevolezza che il centrodestra berlusconiano non può offrire molto. Lo stesso Berlusconi ha praticamente ammesso che il suo è un elettorato che bada la proprio interesse , non come quelli di centrosinistra , i comunisti che occupano le piazze. In effetti , anche la piazza di Grillo è , per la maggior parte costituita da elettori delusi dal centrosinistra.

Un ultimo dato è costituito dal fatto che , forse , siamo alla vigilia di una seconda stagione di Mani Pulite. Il primo ad essersene reso conto è proprio il Ministro degli Esteri D’Alema. Tutto parte dalle inchieste sui quasi contemporanei tentativi di scalata dell’Antonveneta , della BNL e del “Corriere della Sera”. Non è esclusi che dietro vi sia un accordo , seppur tacito , fra due cordate economico politiche che fanno rispettivamente capo a Berlusconi e alla dirigenza DS , anello di congiunzione l’immobiliarista Ricucci. Il primo , replicando l’analoga operazione della P2 cui , peraltro , era iscritto , interessato a mettere le mani sul “Corriere” e sul “Sole 24 Ore” , i giornali del tempio del capitalismo italiano ; i secondi , all’acquisizione di una banca al servizio del partito. Naturalmente tutto ciò ha irritato le famiglie del grande capitalismo italiano che si dividono l’RCS. Non è un caso che “La casta” , il pamphlet di Stella sugli sprechi e i costi della politica , sia stato pubblicato dalla Rizzoli – RCS ! Solo un paio di anni fa questo libro non avrebbe raccolto un così folto pubblico.

Insomma siamo alla vigilia dei grandi scossoni , della ridefinizione della geografia politica italiana e di nuove elezioni. Lo stesso Prodi sorride rassegnato , ormai pronto per tornare a Bologna…

Mentre Berlusconi sta facendo piazza pulita dei vecchi collaboratori ormai troppo “compromessi” (i vari Previti , Dell’Utri , ecc…) manovrando la Brambilla e suoi circoli , il duo di sindaci di Roma Veltroni – Rutelli si prepara a egemonizzare il nuovo partito contenitore del “centrosinistra”.

E Grillo ? Lui , a mio parere , è troppo furbo , intelligente ed informato per non aver capito il nuovo clima. Egli sa tastare il polso del suo pubblico… Perché non pensare , dunque , che egli sta coltivando delle ambizioni politiche , che si stia muovendo per creare un suo movimento “personale” – e non è tanto strano in un periodo di personalismo politico – ? E’ più semplice pensare che egli sia il mandante di sé stesso anche se non si può escludere che qualcuno lo assecondi. La molla del risentimento e della rivalsa , poi , dai tempi della cacciata dalla RAI , sono molto forti.

Allora Grillo si presenterebbe come “De Gaulle”italiano , né di sinistra , né di destra , ma in grado di raccogliere forti consensi da una parte e dall’altra , nel primo caso confidando nella delusione del relativo elettorato e contando sull’attenzione per i problemi ambientali e climatici e del precariato nel mondo del lavoro e , nel secondo , affidandosi alle tematiche del rifiuto dei partiti tradizionali e a quella securitarie. Probabilmente confida molto nelle sue capacità , considerando l’attuale generazione di politici italiana completamente inetta. Io , invece , sono molto scettico… La partita è ancora aperta… Molto dipende dall’atteggiamento dei “poteri forti” , di coloro che hanno in mano televisioni e giornali e controllano l’informazione. Non è detto che Grillo risponderà anche in futuro alle aspettative del suo pubblico e che non si ritrovi a fare sul serio la parte del “profeta pazzo dell’etere

H.S.
04.10.2007

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