DRAGHI, LA CRISI GRECA, LE DIMISSIONI DI BERLUSCONI. I FILES SEGRETI DI GEITHNER

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DI PETER SPIEGEL

blogs.ft.com

Il Financial Times pubblica le trascrizioni delle interviste di Timothy Geithner, l’ex segretario del Tesoro Usa

In un’epoca in cui si sta mettendo in discussione lo stile con cui Mario Draghi gestisce la Banca Centrale Europea cominciano a girare delle voci sulla sua l’impostazione della politica monetaria e sulle sue osservazioni estemporanee pubbliche, fatte senza consultarsi con i membri del consiglio della banca – non è facile dimenticare che l’uscita pubblica più conosciuta di Draghi, come capo della BCE, sia stata la sua espressione : “A qualunque costo“.

L’ormai famosa battuta del 2012, ampiamente accreditata come quella che mise fine alla fase più infocata della crisi della zona euro, stava a indicare che la BCE avrebbe utilizzato le sue macchine da stampa per comprare il debito sovrano dei governi sotto assedio: a lungo è stata considerata un colpo-maestro nel gestire il mercato, dal momento che la BCE non ha ancora speso un centesimo per comprare quelle obbligazioni.

Ma, come hanno riportato sia FT che altri organi di informazione, molti membri del Consiglio direttivo della BCE furono presi alla sprovvista da quella posizione presa da Draghi, perché la questione non era stata ancora abbastanza discussa prima.

Il Brussels Blog recentemente ha messo le mani su qualcosa che dà ancora maggiore evidenza al significato di quello che disse Draghi alla conferenza di Londra a Luglio 2012 , dove fece il suo intervento all’ultimo momento senza aver tenuto le dovute consultazioni: ecco una trascrizione ricostruita di una discussione con Timothy Geithner, che all’epoca era Segretario al Tesoro USA, sulla crisi della eurozona.

Le 100 pagine della trascrizione sono un estratto dell’intervista che Geithner concesse ai suoi assistenti che dovevano preparare la stesura del suo libro Stress Test: Reflections on Financial Crises, che è stato pubblicato a maggio scorso. Molte di queste ricostruzioni appaiono nel libro, ma Geithner offre ancora più dettagli e parla piùliberamente – tra l’altro traspare la sua passione per la parola f… – almeno nelle pagine che abbiamo potuto leggere.

Questo è particolarmente riferito al caso del discorso del “whatever it takes – a qualunque costo”. Nel suo libro Geithner dice che quella frase fu una improvvisazione. Ma nella trascrizione, Geithner rivela qualcosa in più su quel passaggio: la fonte è Draghi stesso, che disse a Geithner di aver deciso di inserire quelle parole nel discorso, dopo l’incontro con i finanzieri di Londra, che erano apparsi convinti convinti che la zona euro fosse sull’orlo dell’implosione. Ecco la sezione della trascrizione relativa al discorso di Draghi:

Geithner: Le cose stavano di nuovo deteriorandosi drammaticamente, tanto che alla fine dell’estate, nel mese di agosto, lo obbligarono a fare certe esternazioni che io non avrei mai scritto ma lui era a Londra in una riunione con un gruppo di hedge fund e di banchieri – Draghi fu turbato dalla loro determinazione, perché a quel punto tutta la comunità degli hedge fund stava pensando che l’Europa stesse volgendo al termine. Mi ricordo che, dopo, lui me ne parlò, in quel momento era solo e molto allarmato da quella situazioni, per questo decise di aggiungere una nota, improvvisando, un qualcosa del tipo “faremo tutto il necessario – We’ll do whatever it takes”. Ridicolo.

Intervistatore: Era proprio qualcosa di improvvisato?

Geithner: Completa improvvisazione…. andai a vedere Draghi, a quel punto, e compresi che non aveva nessun piano. Aveva fatto una dichiarazione su quella storia e quelle sono le parole che gli sono venute in mente.

Allo stesso modo, Geithner racconta dell’incontro del Gruppo di Sette Ministri delle Finanze nella remota città Canadese di Iqaluit la prima volta che incontrò il suo omologo tedesco Wolfgang Schäuble la trascrizione è molto più colorita di quanto si può leggere nel libro. L’incontro avvenne a febbraio 2010, proprio quando tutti stavano entrando in panico assoluto per la ridefinizione dei conti della Grecia, quando stava salendo la febbre del mercato obbligazionario. Nel suo libro, Geithner ricorda che, nel corso della riunione, qualcuno parlò di “Giustizia dell’Antico Testamento. Ma nelle trascrizioni, lo dice un po’ più esplicitamente:

Geithner: Mi ricordo che mentre stavo rientrando a casa, controllavo il mio Blackberry. Stava succedendo un bel cazzo di disastro in Europa. I titoli bancari francesi erano scesi del 7-8%, e questo era un problema grosso. Per me era come – capisci – si sa, come se stesse succedendo una vera e propria carneficina, perché c’era gente [che] stava dicendo: la crisi in Grecia …. ma chi è che ci deve rimettere i soldi in Grecia ? .

A quella cena dissi, in quella riunione, capisci, perché gli europei che stavano a quella riunione stavano tutti, in sostanza, dicendo: Dobbiamo dare ai greci una bella lezione. Deve essere davvero una lezione terribile. Ci hanno mentito. Fanno schifo si sono mangiati i nostri soldi e si sono approfittati della situazione, dobbiamo schiacciarli tutti, questo era l’ambiente, questo era il loro atteggiamento di fondo, quello di tutti .

Ma la cosa principale che mi ricordo di aver detto a questi ragazzi: Se volete potete anche schiacciarli, potete anche mettergli un piede sul collo. Ma dovete fare in modo che passi come un segnale per rassicurare l’Europa e il mondo intero che state facendo quello che serve perché la situazione resti sotto controllo e che non intendete mollare. Che [state] facendo quello che serve per proteggere tutto il resto. Glielo dissi in modo molto chiaro, proprio allora. Lo capite il pericolo che si correva con quella roba, era un rischio da far gelare il sangue, comunque gli dissi: Beh, va bene. Se volete essere duri con loro, va bene, ma dovete assicurarvi che contemporaneamente passino dei messaggi che vi rendano credibili, che servano a contrastare l’effetto di quello che dovrete fare e che non permetta assolutamente che questa crisi si diffonda oltre i confini della Grecia, dovete essere sicuri di mettercela tutta per far credere a tutti che il vostro impegno è in buona fede, ed è solo per quello che state dando questa lezione ai greci “.

Intervistatore: Voglio dire, ma non ha mai avuto un qualche presentimento del tipo: oh mio Dio, ma questi ragazzi adesso vanno a ?

Geithner: Certo che l’avevo capito. L’avevo capito bene e, naturalmente, io credo di averlo detto in qualche occasione, ma non avevo ponderato bene la possibilità che l’avrebbero tirata avanti per tre anni. Io pensavo che tanto tempo fosse inconcepibile e che non sarebbero arrivati a fare tanto male, questo l’ho capito in ultima analisi, quando già l’avevano fatto. Ma già dalle prime parole ne avevo avuto qualche premonizione, perché si sentivano tutti ingannati dai Greci. Era una cosa imbarazzante per loro, perché i greci avevano finito per prendere in prestito tutti questi soldi e (si sentivano fregati) per questo erano diventati come pazzi-furiosi, hey dicevano : Dobbiamo liberci di queste sanguisugheVolevano solo prenderli a bastonate. Ma per prenderli a bastonate, stavano entrando in una spirale e lasciavano accesi ovunque un sacco di focolai.

Curiosamente, nella trascrizione c’è più di una pagina piena di commenti che raccontano quello che è emerso indicandolo come le rivelazioni più esplosive della eurozona nel libro di Geithner: si legge che i leader europei avvicinarono il Presidente Barack Obama prima di novembre 2011 al vertice del Gruppo dei 20, a Cannes, in Francia, con un piano per negare qualsiasi aiuto finanziario all’Italia, a meno che Silvio Berlusconi, primo ministro italiano, non avesse dato le dimissioni.

Nel suo libro, Geithner racconta che disse a Obama: Non possiamo sporcarci le mani di sangue mani, e lo spinse a rifiutare il piano italiano cosa che fece nel corso di un incontro molto teso, a tarda notte, con i leader della zona euro – di questo FT ha scritto in una recente serie sulla crisi. Questa parte della storia è stata cancellata nella trascrizione (le parole “privilegio potenzialesono riscritte sui black-out), ma Geithner parlava in maniere molto più colorita di quanto si legge sul suo libro:

Geithner: Certo a guardare dalla loro parte, l’esperienza dei tedeschi è stata che …. ogni volta che si tranquillizzavano un po’ le acque sui mercati e lo spread degli italiani cominciava a scendere, Berlusconi si rimangiava tutte le promesse che aveva fatto. Per questo motivo i tedeschi erano giustamente paranoici nel vedere che qualsiasi loro atto di generosità era controbilanciato da una specie cori di “Vaff….” che partivano dai governi dei paesi più deboli d’Europa, dai governi che politicamente erano più deboli d’Europa, e questo faceva venire ai tedeschi dei continui colpi apoplettici. Dall’altra parte c’era Sarkozy, che stava cercando di guardare la crisi con l’ottica dei tedeschi e che contemporaneamente stava soffrendo parecchi danni collaterali per colpa di un’Europa un po’ più debole, e per paura di doversi presentare in questa situazione alla prossima campagna elettorale. Stava cercando di capire come trovare una soluzione tra le parti….

Poi c’è stata la riunione del G20 in Francia, ospitata da Sarkozy che fu davvero incredibilmente interessante, affascinante per noi e per il Presidente e ti dico solo qualche cosetta velocemente, di modo che torniamo a parlare del nostro argomento. Gli europei in realtà sono arrivati da noi e a bassa voce, indirettamente prima di parlare di qualsiasi altra cosa ci hanno detto: “Noi sostanzialmente vorremmo che vi uniate a noi per far fuori Berlusconi Praticamente ci volevano dire che non avremmo dovuto sostenere con i soldi del FMI nessuna altra escalation a favore dell’Italia, se ne avesse avuto bisogno, fino a quando Berlusconi fosse rimasto primo ministro. Era una ficata, molto interessante. Io dissi di no .

Ma la sensazione che ho avuto in quel momento, è il pensiero che se anche Sarkozy e la Merkel in sostanza stessero facendo la cosa giusta: però non avrebbe funzionato. La Germania, i tedeschi non volevano continuare a sentirsi come un enorme firewall finanziario, che continuava a dare altri soldi all’Europa, se Berlusconi fosse rimasto presidente di quel paese.

Ci sono anche certe altre rivelazioni meno piccanti, nella trascrizione, come ad esempio il fatto che Angela Merkel, il cancelliere tedesco, non ha mai voluto incontrare Geithner. I due si scambiavano qualche parola quando Geithner accompagnava Obama agli incontri con la Merkel, ma a differenza di Sarkozy che avrebbe voluto convocare Geithner all’Eliseo ogni volta che arriva a Parigi la Merkel non si mostrava interessata, fino a quando Lael Brainard , allora Capo degli Affari Internazionali del Tesoro USA, dovette fare una richiesta informale:

Interviewer: E a questo punto riuscì a parlare con la Merkel?

Geithner: No. La Merkel non parlò mai con me. Non ho mai chiamato direttamente la Merkel. Ho sempre partecipato a incontri con lei e con il Presidente, ma non lei non ha mai voluto parlare direttamente con me e sono andato in Germania un paio di volte, ma non ha mai voluto vedermi. Era, credo, molto rispettosa nei miei riguardi, mi ascoltava quando partecipavamo insieme a queste riunioni, quando andai in Germania, non spesso, comunque un paio di volte. Non mi piace in genere chiedere di incontrare il capo di stato, lo trovo offensivo. La mia opinione generale è: sanno che sto arrivando, se il Ministro delle Finanze mi vuole vedere insieme al capo di Stato, e decidono di chiedermelo, io accetto, ma non sta a me chiederlo. Ma di solito Lael, che ha sempre avuto un approccio differente a questo tipo di cose, mandava qualcuno a chiederlo a nome mio, e [la Merkel] non ha mai voluto vedermi. Avrei visto Sarkozy ma, si sa, di solito in quei paesi vorrebbero vedermi tutti.

Poche altre chicce sui principali eventi e personaggi:

Su Wolfgang Schäuble:

Schäuble era l’ex Ministro degli Interni, che fu ferito da un terrorista in Germania, e restò offeso e consegnato su una sedia a rotelle, allora, durante la crisi, entrava e usciva dai ricoveri in ospedale. Ma è un uomo davvero impressionante, mi piace molto questo ragazzo, anche quando eravamo in disaccordo su tutto, sulla sostanza e sulle risposte. E’ un europeista, più anziano della Merkel, e credo che nel suo partito, la CDU, fosse stato più potente della Merkel, ma hanno sempre avuto un rapporto molto interessante. E’ uno che regge il confronto [con lei] lui è un ragazzo davvero interessante.

Olli Rehn, il Commissario Europeo responsabile per gli Affari Economici:

Olli Rehn è quello, quello che si occupa di economia nella commissione, quello che va sempre sui giornali per questo genere di cose, è uno che non ha molta autorità, cosa [incomprensibile] per la Commissione. Ma è sicuramente una forza della ragione e un ragazzo interessante e in generale, penso che, stia dalla parte degli angeli in questa roba.

Sul famigerato ottobre 2010 e le Dichiarazione di Deauville” – dove la Merkel e Sarkozy si accordarono sull’ haircut” per i salvataggi futuri, cioè prevedendo perdite forzate per gli obbligazionisti della zona euro che è considerata come la decisione che fece scatenare il panico su tutti i mercati del debito europei:

Quello fu una specie di errore di calcolo che provocò danni incredibili. C’era un vertice a Deauville, in Francia, dove Sarkozy, per far fare alla Merkel marcia indietro su quella roba dell’ unione fiscale”, che per lui sarebbe stata una cosa politicamente molto difficile, perché, si sa, per la Francia è difficile accettare di finire sotto il tallone della Germania in materia di politica fiscale – almeno questo è quello che era la politica francese. Lui, Sarkozy, si impegnò a sostenere la Merkel su quella roba del “hair-cut” .

Ero a Cape [Cod] per il giorno del Ringraziamento e mi ricordo di aver fatto una chiamata al G7 dalla mia camera d’albergo. E in fondo, credo che Trichet abbia fatto la stessa cosa. Io fui, ne sono sicuro molto duro e dissi: in sostanza, se voi ragazzi volete farlo, sappiate, che tutto questo servirà per accelerare la fuga dall’Europa. Nessuno presterà più un dollaro o un euro a un governo europeo se si indeboliscono in questa materia, perché si scatenerà la paura ogni volta che un paese avrà bisogno di soldi, perché si dovrà forzare la mano dei governi per fare altre ristrutturazioni, per tagliare ancora i capelli [cosa incomprensibile]. Questo inverte completamente gli effetti che si desidera ottenere con gli incentivi. Ero fottutamente furioso per questo fatto e dissi che potevano anche essere obbligati a dover fare quello che stavano facendo non riesco a ricordare le parole esatte potrebbe anche essere, ma se avevano intenzione di ristrutturare la Grecia, dovevano dimostrare tutta la loro abilità per proteggere e garantire che tutto il resto d’Europa non subisse nessun contagio dalle conseguenze delle loro azioni, per me, questa era solo [la] metafora della nostra crisi del ’08. Non potevano farlo .

A quel punto, Trichet che era anche lui estremamente furioso con questi ragazzi, disse che non ci si può permettere di parlare con tanta disinvoltura di haircut finché non si è in una posizione tale da poter garantire e proteggere il resto d’Europa dal contagio e dalle conseguenze di quello che potrebbe accadere.

Su Maria Fekter, il Ministro delle Finanze Austriaco, e sul meeting dei Ministri delle Finanze EU in Polonia di September 2011:

Mi invitarono ad andare a una riunione dell’ Ecofin, che sarebbe il loro gruppo di ministri delle finanze e banchieri centrali che si teneva in Polonia nel mese di settembre. E loro, il Ministro delle Finanze austriaco e un paio di altri che pensavano che io sarei stato molto educato alla riunione – mi chiesero di andare a quella riunione del cazzo. Io li chiamai prima per dirgli: “Siete davvero sicuri che volete che venga anch’io? Sento uno strano fluido che mi dice di venire alla vostra riunione.

Si rivolsero a me durante l’incontro, per chiedere le mie opinioni, il mio normale punto di vista che sembrerà noiosamente familiare, a questo punto, e un mucchio di questi ministri europei che vanno in giro a dire l’uno all’altro: Chi è questo Geithner che viene a dirci cosa fare?” Un atteggiamento molto dispregiativo, del tutto irrispettoso da parte di ministri della periferia europea. E quel cazzo del New York Times ci scrisse su una storia non riesco a ricordare chi la scrisse qualcuno del Times scrisse un articolo veramente brutale – o forse fu dopo questa storia – : fine dell’influenza americana, [incomprensibile] la mancanza di influenza dei funzionari americani, e giù a mettere aneddoti su quella riunione. Non c’era niente di importante.

Sulle decisioni dell’Irlanda per le garanzie alle loro banche nel 2008:

In Irlanda, la maggior parte delle persone guardandosi dietro, dice che fu una stupidaggine garantire tutte le loro banche. Loro non potevano permetterselo. Le loro banche erano otto volte la dimensione della loro economia. Ora ci viene facile dirlo. Se avessero fatto un haircut a tutti i loro obbligazionisti per le banche, probabilmente ci sarebbero state altre forme di contagio. Il resto d’Europa, forse avrebbe dovuto garantirle, ma il resto d’Europa forse poteva anche permettersi di garantirle. Gli irlandesi no.

Fonte :http://blogs.ft.com/brusselsblog

Link :http://blogs.ft.com/brusselsblog/2014/11/11/draghis-ecb-management-the-leaked-geithner-files

11.11.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

NOTA

haircut (taglio di capelli) vuole dire ristrutturazione del debito (tagliandone quindi l’importo rimborsabile a scadenza)

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