DOPO L'AFFILIAZIONE DI STEFIO / UN DIO DI TEMPLARE

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DI RITA PENNAROLA

Novembre 2004

Davvero eroici, i Cavalieri Templari. E sempre più “intimi” delle
istituzioni. Quelle italiane, non meno di quelle mondiali. Come il ministero
per le Attività produttive di Antonio Marzano. O quello per le Politiche
comunitarie guidato da Rocco Buttiglione. Senza contare, in rapida sequenza,
l’Unesco, la Nato e perfino l’Onu. Un tourbillon da far girare la testa. Ma
assolutamente reale.

Partiamo dall’inizio. I Templari tornano nelle cronache della grande
stampa italiana a inizio ottobre scorso, quando uno dei body guard rapiti in
Iraq, il siciliano Salvatore Stefio, riceve a Palermo l’investitura di
Cavaliere Templare nel corso di una solenne cerimonia.“Indossa un mantello bianco e una croce rossa sul petto. E da ieri è un cavaliere
templare. L’investitura di Salvatore Stefio, uno dei quattro ex ostaggi italiani in Iraq – scrive il 18 ottobre La Sicilia – si è svolta nel
pomeriggio di ieri durante una cerimonia nella chiesa di San Giovanni dei
Napoletani”
. “E’ un momento molto significativo – afferma il
neotemplare Salvatore Stefio – perché rappresenta un ricongiungimento con
la sacralità del tempio e dell’ordine dei Templari a cui tengo molto. Per me che ho vissuto la prigionia in terra islamica i principi dei Templari sono molto sentiti. I cavalieri sono stati un elemento di congiunzione tra il cristianesimo e l’islam in un’ottica di missione di pace”
. “La
cerimonia
– aggiunge il quotidiano – è stata celebrata dal Gran
Precettore d’Italia e Commendatore di Palermo, Pietro Testa”
.

La notizia arriva proprio nei giorni caldi in cui scoppia il caso
“mercenari”, come il gip di Bari Giuseppe Debenedictis definisce i
vigilantes rapiti nell’ordinanza che prevede il divieto di espatrio per
Giampiero Spinelli, il barese indagato per arruolamento non autorizzato al
servizio di uno Stato estero, amico di Umberto Cupertino. Si erano infatti
concentrate sulla società Presidium, che sarebbe presieduta da Salvatore
Stefio, le indagini della Procura di Bari, la quale indaga sull’arruolamento
degli ex ostaggi italiani. Il pm Giovanni Colangelo, titolare dell’inchiesta, dopo aver ascoltato Cupertino e Maurizio Agliana, aveva deciso di
rinviare la convocazione di Stefio, proprio per completare gli accertamenti
riguardanti la società che potrebbe essere a lui collegata, vale a dire la
Presidium international corporation, con sede alle Seychelles. “Dopo l’avvio delle inchieste giudiziarie sull’arruolamento di cittadini italiani
– si legge sulla Gazzetta del Mezzogiorno – il sito web della
Presidium è stato modificato. Ad esempio sono state tolte alcune parti, tra
le altre quelle relative ad un riferimento della società a Sammichele di
Bari, ad un numero di cellulare che – a quanto si è potuto sapere –
apparterrebbe (ma non vi sono certezze) a Spinelli e ad un referente che è
proprio Salvatore Stefio”
. Un filo di luce nell’oscuro groviglio
internazionale di sigle per la security che coinvolgerebbero Stefio, potrebbe
oggi essere offerto proprio dalla ricostruzione del milieu templare
entro cui s’inscrive la sua recente affiliazione. E allora vediamo.

TEMPLARI CONTRO TEMPLARI

Non di uno, ma di “numerosi Ordini Templari” si parla negli atti
di inchieste sulle stragi aperte in Sicilia e in altre Procure italiane.
L’origine storica, risalente ai Cavalieri del Tempio di Gerusalemme e alle
Crociate, é la medesima, ma numerose sono state nel tempo – ed anche in anni
recentissimi – le scissioni. A raccontare le cronache degli ultimi
“scismi” é uno dei due rami principali dei Templari, vale a dire
quell’ O.S.M.T.J. (Ordre Souverain et Militare du Temple de Jérusalem) Gran
Priorato della Lingua d’Italia, che sul piano giuridico é un’associazione
onlus, registrata col numero 3087 e sede in Montevecchia (Lecco). Nel
“1996-1997 – si legge nell’ampia cronologia pubblicata da
quest’Ordine – scomparso il Gran Balivo del Nord, Carlo Franchini, quello
del Centro-Sud Italia Bagnai, residente a Firenze, abbandona l’Ordine insieme
a Haimovici e Venceslai, fondando un ordine OSMTJ-OSMTH del tutto personale
e, naturalmente, senza alcun riconoscimento ufficiale dell’Ordine
O.S.M.T.J”
.

Nasce dunque così in Italia l’Ordine dei Cavalieri del Tempio di
Jérusalem, quella vasta diramazione templare che vede oggi in Stelio
Venceslai il suo Gran Priore d’Italia, in Pietro Testa il Commendatore di
Palermo e, appunto, in Salvatore Stefio uno fra gli ultimi affiliati in
ordine di tempo. Ed é proprio seguendo le gesta di Stelio Venceslai che parte
l’incredibile intreccio fra istituzioni e Templari. Partiamo dal Venceslai
“uomo di Stato”.

Il 2 ottobre 2002 il ministro per le Politiche comunitarie Rocco
Buttiglione e il suo collega al Welfare Roberto Maroni varano l’insediamento
dell’organismo che avrà “il compito di coordinare e attuare a livello
nazionale le misure previste dalla Decisione del Consiglio dell’Unione
Europea del 3 dicembre 2001, che definisce l’anno 2003 come l’anno europeo
delle persone disabili”
. Tutti prescelti fra i più alti ranghi dai
rispettivi ministeri, i componenti. Fra loro c’é il “Dott. Stelio
Venceslai – Ministero delle Attività Produttive”
. Non meno rilevanti le
funzioni svolte da Venceslai con il precedente governo. Nel ’99, ad esempio,
troviamo il suo nome nel Comitato di esperti insediato dalla presidenza del
Consiglio con il compito di “definire le linee strategiche di indirizzo
per un approccio globale e sistematico alla problematiche inerenti alla rete
internet”
, in quanto designato dal ministro dell’Industria, del
Commercio e dell’Artigianato. A giugno 2002, partecipando in Sardegna ai
lavori dell’undicesimo Congresso Internazionale dei Bic Europei, Venceslai
avanza la proposta di trasformare i Bic “in soggetti attuatori della
qualità delle imprese che si insediano nei paesi dell’Ocse ed extra
Ocse”
. La più recente presenza pubblica risale al 18 ottobre scorso,
quando Venceslai é fra i relatori del convegno nazionale su ‘Responsabilità
etica e sociale dell’impresa”, in qualità di “esperto di Cooperazione
Economica Internazionale”
.

Ma cosa ha a che vedere il professor Stelio Venceslai, alta carica del
ministero per le Attività produttive, col Gran Priore d’Italia dell’Ordine
dei Cavalieri del Tempio di Jérusalem (con sede a Roma in viale Regina
Margherita 140), Stelio W. Venceslai? La “differenza” starebbe tutta
in quella “W”, sempre presente nelle pubblicazioni e negli atti dei Templari,
regolarmente assente se si parla del Venceslai funzionario al ministero.

Una pubblicazione di trent’anni fa, in tempi non sospetti, aiuta a
sgombrare il campo da equivoci. Nel 1975 il professor “Venceslai, Stelio
W.”
pubblica un saggio su “La politica industriale della Comunità”
per la rivista della Luic, l’Università di studi economici di
Castellanza, in provincia di Varese. Nello stesso anno esce sul medesimo
periodico un altro intervento a sua firma, riguardante “Le imprese
pubbliche europee”
. Ne dà notizia l’Associazione Essper, fondata proprio
per guidare studiosi ed esperti finanziari nella ricerca delle principali
pubblicazioni in materia. In quel periodo, dunque, la “W” era ancora presente
nella firma di un autore dei più importanti saggi sullo sviluppo economico
della Comunità europea. E di quella corposa esperienza internazionalista deve
aver fatto tesoro, in questi anni, il Gran Priore dei Templari Stelio W.
Venceslai. A cominciare dal fatto che il suo nome ricorre più volte come
rappresentante di diversi Stati nell’elenco dei Gran Precettori de La
Rochelle, istituto mondiale dei Cavalieri Templari. Con referenti massimi in
Australia (reverendo David Manning), Giappone (Steven Smith), Canada
(reverendo Ron Matthewman) ed America Latina (Robert Robano), l’International
Knights Templar conta ben 46 sedi di rappresentanza in Europa. Stelio
Venceslai é presente nell’elenco quale referente per quelle di Andorra,
Malta, Moldavia, Romania, San Marino, Spagna e Città del Vaticano. Gran
precettore mondiale de La Rochelle é il norvegese Fredrik S. Michelet. Lo
stesso compito spetta, per l’Europa, a Marcel De Picciotto che risiede a
Boulogne, in Francia. Precettori per l’Europa Centrale e per il Sud America
sono rispettivamente il tedesco Simon de Saint Claire ed il già citato Robert
Robano. Il Segretariato generale é in Slovenia, la Tesoreria in Grecia. Per
le questioni legali ci si rivolge negli Stati Uniti e precisamente al
Grand Avocat Donald A. Weadon jr”, con studi in
Pensylvania, a New York e Washington. La Commenda di Palermo – quella alla
quale é stato iscritto Stefio – pubblica inoltre l’elenco aggiornato dei link
relativi ai Gran Priorati nel mondo. Dal Galles all’Austria alla Finlandia,
fino a Germania, Scozia, Serbia e Stati Uniti, la presenza di questi Templari
risulta diffusa ovunque. Spiccano la delegazione Italiana (quella romana di
viale Regina Margherita, affidata a Venceslai) ed una delegazione della Nato,
con sede ad Arlington, affidata alle cure del Gran Priore Richard S.
Flahavan. Il marcato segno filostatunitense, del resto, é apertamente
visibile in apertura del sito, versione inglese. Ad accogliere il visitatore
c’é infatti l’immagine dell’ammiraglio James J. Carey, indicato come Gran
Maestro dell’Ordine che in Italia fa capo a Venceslai. Poco più sotto, altre
sorprese.

IN GEMELLAGGIO CON L’UNICEF

Un annuncio informa che l’8 marzo di quest’anno é stato sottoscritto a
Roma un Protocollo d’Intesa tra il Comitato Italiano dell’Unicef ed il Gran
Priorato d’Italia di questi Templari, per l’avvio di una collaborazione
permanente tra i due organismi, a partire dal collegamento tra i rispettivi
siti web, fino alla “partecipazione dei Comitati provinciali dell’Unicef
alle manifestazioni dell’Ordine ed alla eventuale partecipazione del G.
Priorato a progetti di comune interesse od alla proposizione di proprie
iniziative”
. Ecco alcuni passaggi dell’intesa: “Considerato il
fondamentale ruolo di mediazione dell’Unicef nella protezione dei diritti
dell’infanzia (…), considerati gli scopi del Gran Priorato d’Italia –
OSMTH”
, si stabilisce che il Gran Priorato italiano “intende
collaborare in maniera continuativa con il Comitato italiano dell’Unicef in
relazione alla difesa dei diritti dei bambini in tutto il mondo per
migliorare le loro condizioni di vita”
. Per far questo, il Gran Priorato
italiano s’impegna ad “avere regolari contatti con l’Unicef per
partecipare effettivamente ai progetti e alle iniziative della Commissione in
ogni modo possibile”
. I Templari promettono inoltre contributi economici
ai progetti della Commissione “per un importo annuale pari a 5.000 euro,
esprimendo, quando necessario, opinioni su progetti e iniziative della
Commissione”
. Ancora: “Il Gran Priorato d’Italia s’impegna ad
informare i suoi cavalieri sui progetti della Commissione e di sollecitare
ciascun cavaliere alla collaborazione tra i comitati provinciali dell’Unicef
e le autorità locali del Gran Priorati per organizzare eventi che facciano
conoscere le iniziative dell’Unicef”
.

Dal canto suo, il Comitato italiano Unicef si incaricherà di
“informare regolarmente il Gran Priorato d’Italia-OSMTH sulle proprie
iniziative future”
e a linkare sul proprio sito web quello del Gran
Priorato. Uno scambio di link che l’Unicef non ha finora mantenuto. A
differenza di quanto accaduto per l’intesa siglata appena due mesi dopo, a
maggio, tra Unicef e Polizia di Stato nelle persone del capo della Polizia
Gianni De Gennaro ed il neo-riconfermato presidente di Unicef Italia, il
settantaduenne chirurgo plastico catanese Giovanni Micali: dal sito della
Polizia, infatti, oggi un link collega direttamente a quello dell’Unicef
Italia.

NEOTEMPLARI ALL’ONU

Bando, dunque, ad ogni piagnisteo sul destino cinico e baro che ha
perseguitato Crociati e templari dal 1300 ai nostri giorni. Stelio Venceslai,
su questo punto, ha le idee chiare. A novembre 2003 un comunicato del Gran
Priorato austriaco ricorda che “il fratello Venceslai ha proposto di
stabilire un
“fondo monetario” dei Templari”. L’idea pare non
sia stata ancora attuata, ma questo non scalfisce la concretezza degli ideali
propagandati dal Cavaliere Venceslai, bolognese di nascita, classe 1935,
socio dell’elitario Rotary Nord della Capitale. “Il nostro vero scopo –
chiarisce rivolto agli aspiranti Templari – é di raccogliere risorse
significative con le nostre iniziative, stimolando donazioni e
sponsorizzazioni”
. “Il nostro Ordine– aggiunge – pubblica
le sue regole, dà visibilità alle sue strutture ed alle sue azioni. Tutto ciò
per noi è molto importante ed è per questo che le varie branche nazionali
sono legittimamente inserite nell’ordinamento civile dei rispettivi Stati
d’appartenenza e che lo Statuto del nostro Ordine è stato regolarmente
registrato in Svizzera e che abbiamo recentemente ottenuto lo status di ONG
dalle Nazioni Unite”
. Dopo le notizie sull’intesa con l’Unicef, arrivano
insomma nei precetti di Venceslai ai suoi affiliati ben due “novità”
in un solo colpo. Primo: i Templari sono stati riconosciuti ufficialmente
Organizzazione Non Governativa. Secondo: il riconoscimento é avvenuto ad
opera dell’Onu. Con protocollo numero 19885 del luglio 2002, la Sezione NGO
delle Nazioni Unite informava i Cavalieri – secondo il documento riportato
nel loro sito in versione fotografica – che “l’Economic and Social
Council ha deciso di concedere all’OMSTH lo status speciale e consultivo di
Organizzazione Non Governativa”
. Quindi, “l’organizzazione può ora
designare rappresentanti ufficiali alle Nazioni Unite di New York e agli
Uffici delle Nazioni Unite a Ginevra e Vienna”
. “I rappresentanti
designati possono prendere i pass nelle sedi loro assegnate”
. Segno dei
tempi.

Un saggio di Luigi De Anna pubblicato su Nobiltà, la rivista dell’Istituto
Genealogico Italiano, getta luce proprio su questo fenomeno: il
neo-templarismo. “Non si può affrontare il tema dei self-styled orders o
delle organizzazioni di ispirazione cavalleresca
– chiarisce De Anna –
senza tenere conto del filone neo-templare, anche in considerazione della
fioritura in numerosi paesi di organizzazioni che si ispirano alla tradizione
templare, prima tra tutte l’OSMTH (Ordine Sovrano e Militare del Tempio di
Gerusalemme), l’associazione neo-templare di maggior rilievo oggi a livello
internazionale, che ha recentemente acquisito addirittura lo status di
organizzazione non governativa riconosciuta dalle Nazioni Unite grazie ad
un’opera di lobbyng evidentemente molto efficace”
. Lo spunto era stato
offerto dal volume De Militum Templi Ordinis Regula Libriisque
Cogniti
, “curato da Nicolas Haimovici Hastier in
collaborazione con Stelio W. Venceslai”
. Ciascuna fra le pubblicazioni
riportate nel libro reca la prefazione “del contrammiraglio James J.
Carey”
. Certo, é proprio lui: lo stesso Carey che abbiamo incontrato
come Gran Maestro mondiale dell’Ordine ma, soprattutto, lo stesso ammiraglio
che nel 1989 l’allora presidente americano George Bush senior aveva nominato
numero uno della Commissione Marittima Federale. Lo stesso personaggio che
compare nell’esclusivo elenco dei membri di Naval Order, vale a dire la più
antica ed esclusiva Società navale americana. Insomma, un altro uomo delle
istituzioni al vertice dei Templari nel mondo.

Rita Pennarola

www.lavocedellacampania.it


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