Le informazioni raccolte per un progetto di ricerca tedesco sull’uso di munizioni all’uranio impoverito in Iraq mostra che quando le donne irachene temono per la salute dei loro bambini, lo fanno per un buon motivo. Dopo due guerre dove sono stati bruciati pozzi di petrolio, bombardate fabbriche chimiche ed usate munizioni radioattive, le donne irachene, quando partoriscono non chiedono per prima cosa se è un bambino o una bambina ma se è normale o deforme. Il numero di casi di cancro e bambini nati con deformità si è incrementato dopo le due guerre del Golfo.
“Dal 1991 il numero di bambini nati con deformità congenite è quadruplicato,” ha detto il Dott. Janan Hassan, che gestisce una clinica per bambini in un ospedale di Bassora nel sud dell’Iraq. “Lo stesso avviene per i bambini sotto i 15 anni a cui e’ diagnosticato il cancro. Nella maggior parte dei casi si tratta di leucemia. Quasi l’80 per cento dei bambini muore perché non abbiamo medicine nè la possibilità di trattarli con la chemioterapia.” I medici inoltre hanno registrato un aumento estremo di casi di cancro fra gli adulti. “nel 2004 abbiamo diagnosticato il 25 per cento di casi in piu’ rispetto all’anno prima ed il tasso di mortalità e’ aumentato di otto volte fra il 1988 e 1991,” ha detto il Dott. Dr. Jawad al-Ali dell’ospedale di Sadr a Bassora.
Dottori contro la guerra nucleare
Hassan ed Al-Ali sono due dei 15 esperti iracheni che hanno unito le forze con gli scienziati tedeschi in un progetto di ricerca per le malattie provocate dalle azioni della guerra, finanziato dal Servizio di Scambio Accademico Tedesco. (DAAD)
In Iraq, pozzi di petrolio in fiamme, fabbriche chimiche bombardate, siti produttivi per armi chimiche demoliti e l’uso di munizioni radioattive sono solo alcune delle cose che possono provocare le malattie. “Come epidemiologi, siamo convinti che oltre al cancro e alle deformità dalla nascita devono essere considerate anche altre malattie,” ha detto il direttore del progetto Wolfgang Hoffmann dell’università di Greifswald. Gli scienziati coinvolti nel progetto si sono riuniti nel International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW). Tutti hanno uno speciale interesse nelle conseguenze causate dalle munizioni all’uranio impoverito, il punto pricipale su cui si concentra l’attenzione del progetto tedesco.
Le bombe all’ uranio americane ed inglesi
Nelle due guerre condotte dagli Usa contro l’ Iraq, sono state usate testate esplosive contenenti uranio impoverito-238. Anche se solo leggermente radioattivo, è un agente inquinante estremamente difficile da contenere perché l’uranio al momento dell’esplosione polverizza e contamina con radioattività la zona circostante. “Naturalmente, le nazioni che conducono la guerra rifiutano di ammettere che questo tipo di uranio può essere nocivo. Ma come epidemiologo, devo dire che ogni particella di radiazione può provocare il cancro. La questione e’ se cio’ che è esploso possa determinare un aumento nel numero di casi di cancro, “ha detto il professor Eberhard Greiser dell’università di Brema.
Per le molte domande finora sorte intorno al progetto, non c’è una risposta definita. Ma Al-Ali ha tentato di dare una risposta parziale. “A Bassora nel 1991, gli Americani ed i Britannici lanciarono almeno 300 tonnellate di questo genere di munizioni in battaglia. Quella era la battaglia dove hanno distrutto tutti i carri armati dell’ allora esercito repubblicano. Dopo la guerra, la popolazione fu invitata a raccogliere tutte le armi ed a venderle al governo. Inoltre se la gente aveva pistole o bazookas o qualunque altra arma trovata nel deserto, gli fu detto di portarle con loro “. Secondo le stime di Al-Ali, come risultato, circa 750.000 persone a Bassora e zone circostanti sono state esposte a radiazione.
Trovare la prova
I medici dicono che il collegamento fra la contaminazione di centinaia di migliaia di persone da un lato e il crescente numero dei casi di cancro dall’altro è fuori dubbio, ma dimostrarlo non è facile. “Per provarlo, dovremmo dimostrare che c’era uranio 238 sui vestiti dei pazienti o nei loro fluidi corporei. Ed inoltre, il cancro è una malattia multi-causale. Come potremmo darne la prova al 100 per cento?” ha dichiarato Al-Ali.
Malgrado l’attitudine rassegnata fra molti dei suoi colleghi, Hassan crede saldamente che i missili radioattivi usati dagli Americani e dai Britannici siano responsabili dell’aumento dell’incidenza di cancro in Iraq dall’inizio degli anni 90. Egli spera che un futuro governo iracheno indipendente cercherà di ottenere un risarcimento da Washington e da Londra. “dobbiamo chiederci se questo è il prezzo della guerra,” ha detto.
Fonte:
http://www.dw-world.de/dw/article/0,1564,1510710,00.html
9.03.05
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Manrico Toschi
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