È terminata così, con l’espulsione del campione di tennis dall’Australia, la storia sportiva più seguita degli ultimi giorni. Djokovic questa volta ha perso la sfida, forse una delle più significative della sua vita, e non potrà prendere parte all’Australian Open per difendere il suo primato.
Ieri è arrivata la decisione definitiva della Corte Federale che all’unanimità ha respinto il ricorso del tennista, confermando quindi l’annullamento del visto, dopo la precedente decisone del Governo. “La decisione del Tribunale è che la richiesta sia respinta con le spese legali a carico del tennista”, si legge nella sentenza. Oggi la partenza direzione Dubai.
On the same flight ✈️ as Novak Djokovic, escorted by security to first class. EK409 #NovakDjokovic pic.twitter.com/omU7Zu5GPh
— Linda (@Lypnotique) January 16, 2022
Secondo il governo australiano la presenza di Djokovic, in quanto non vaccinato, avrebbe rappresentato un rischio sanitario troppo grande da correre, e al Corte Federale lo ha confermato. “Accolgo con favore la decisione di mantenere forti i nostri confini e proteggere gli australiani”, ha detto il premier Scott Morrison. “Questa decisione è stata presa per motivi di salute, sicurezza e buon ordine, in quanto ciò era nell’interesse pubblico”.
Dura la risposta del presidente serbo Vucic, secondo cui questi 10 giorni che il tennista ha passato in Australia sono stati solo una punizione ed un’umiliazione in quanto la decisione si sapeva fin dal primo giorno quale sarebbe stata.
Contraria alla sentenza anche l’Atp, l’associazione che riunisce i giocatori professionisti del tennis maschile di tutto il mondo secondo cui “l’assenza (di Djokovic) agli Australian Open è una sconfitta per il tennis”.
Il mondo prende atto che la libertà di scelta non è più garantita, che i governi sono sempre più repressivi e che difendere la sovranità del proprio corpo non è più possibile senza forti ripercussioni personali e lavorative. Quanto ancora dobbiamo attendere prima che tutti se ne rendano conto?
Massimo A. Cascone, 16.01.2022