DI MICKEY Z
Il titolo di un articolo del 3 Marzo scorso ha attirato la mia attenzione e ho cliccato: “Se crollasse la Diga di Mosul potrebbero esserci fino a 1.500.000 di morti – dice un esperto iracheno”. Dall’articolo:
“Secondo l’Ambasciata statunitense a Baghdad, il crollo della diga nel nord del paese sarebbe un incidente gravissimo senza precedenti”. Da 500.000 a 1.470.000 iracheni “potrebbero non sopravvivere all’ondata che si abbatterebbe sul territorio” e “nella città di Mosul l’acqua potrebbe raggiungere la profondità di 15 metri”.
Persino uno scettico può facilmente immaginare che il termine ‘infrastrutture irachene attualmente fatiscenti’ comprenda anche le dighe. E se gli ricordassi che oggi Mosul è in mano all’ISIS? E che Stati Uniti e Iraq stanno mettendo a punto a Mosul un massiccio attacco congiunto contro ISIS?
Nella foto: 17 Maggio 1943: la Diga di Eder. Bundesarchiv, Bild 183-C0212-0043-012 / CC-BY-SA 3.0, via Wikimedia Commons
Prima di rispondere, impariamo qualcosa di più sulle dighe.
DAM NATION (UN PAESE DI DIGHE)
Il Governo degli Stati Uniti ci dice: “Le dighe forniscono una serie di vantaggi economici, ambientali e sociali, tra cui attività sociali, controllo delle alluvioni, energia idroelettrica, smaltimento dei rifiuti, navigazione fluviale e habitat naturali.”
Ma Jacques Leslie, autore di Acque profonde: l’epica lotta tra dighe, sfollamenti e ambiente, mostra un quadro diverso: “Le dighe nel mondo hanno spostato così tanto peso che secondo gli geofisici hanno leggermente alterato la velocità della rotazione della Terra, l’inclinazione del suo asse e la forma del suo campo gravitazionale.”
Nel ventesimo secolo sono state costruite più di 45.000 grandi dighe (cioé di almeno 15 metri di altezza) e tali strutture hanno un impatto su tutta la vita del pianeta. Soltanto in California, la presenza delle dighe ha provocato la perdita del 90% dell’ambiente fluviale e del 95% dell’habitat naturale di trote e salmoni – tutto questo a un costo 50 volte maggiore di altre soluzioni più efficaci. E, ancora:
1. LE DIGHE CAUSANO EMISSIONI DI GAS SERRA
Secondo uno studio condotto dal National Institute for Space Research, le 4,500 dighe Indiane (l’India è al terzo posto nel mondo dietro Stati Uniti e Cina) “emettono un volume di metano equivalente a 850 milioni di tonnellate di anidride carbonica ogni anno.” Pare che sia l’anidride carbonica sia il metano “siano prodotti dalla decomposizione vegetale nei canali di scarico, nei bacini e nelle turbine delle dighe idroelettriche; ma il metano, rispetto all’anidride carbonica, intrappola una quantità di calore ventitre volte maggiore.”
2. LE DIGHE PROVOCANO SFOLLAMENTI DI POPOLAZIONE
Nel mondo sono state sfollate – a causa delle dighe – circa 80 milioni di persone. Ciò è dovuto alla necessità di creare dei bacini idrici. Inoltre, quelli che vivono a valle delle dighe, non potranno più contare sulle dinamiche di quell’ecosistema che aveva creato l’ambiente originario.
3. LE DIGHE CAUSANO L’EROSIONE DEL SUOLO
Quelli di ‘International Rivers’ spiegano che le dighe trattengono i sedimenti che naturalmente andrebbero a ricostituire gli ecosistemi a valle. “Quando un fiume viene privato dei sedimenti, tenta di recuperarli naturalmente erodendo le rive e il letto del fiume a valle, mettendo quindi a rischio ponti ed altre strutture fluviali.” E, inoltre: “Il letto di un fiume a valle di una diga risulta eroso di diversi metri già entro i primi dieci anni dall’installazione della stessa; il danno può estendersi fino a decine o centinaia di chilometri a valle.”
4. LE DIGHE PROVOCANO L’ESTINZIONE DI SPECIE ANIMALI E VEGETALI
L’introduzione di una simile struttura artificiale (non naturale) provoca, ovviamente, l’estinzione di diverse specie acquatiche, la scomparsa di uccelli nelle piane alluvionali e massicce perdite di zone forestali, irrigue e agricole.
Tenendo a mente tutto questo, non sarà una sorpresa scoprire che alcuni attivisti stiano contemplando la demolizione delle dighe. E non è neanche una sorpresa sapere che simili intendimenti siamo considerati “terrorismo” da parte di quelli al potere. Quello che invece è una sopresa è che …quelli al potere non avrebbero alcuno scrupolo a far saltare una diga, se ciò servisse a un loro interesse.
- “CARESTIA E MORTE”
Durante la Seconda Guerra Mondiale, gli scienziati inglesi misero a punto una “bomba cilindrica saltadighe” proprio per far saltare in aria le dighe Tedesche. Meno di un decennio più tardi, l’aviazione americana (USAF) bombardò la Diga Toksan (tra le altre) per inondare i campi di riso nella Corea del Nord. Ecco come giustificarono la tattica: “Per i Comunisti, la distruzione delle dighe avrebbe significato in primo luogo la perdita della loro primaria fonte di sostentamento – il riso. Un occidentale non potrebbe capire a pieno l’importanza di questo alimento per un Asiatico: esserne privato significava carestia e morte lenta.”
Avanti veloce fino all’attacco statunitense nel Sud-Est Asiatico: in un rapporto – ora reso pubblico – del 15 aprile del 1969, il pastore evangelico Billy Graham sollecitava il Presidente americano Richard Nixon a far saltare in aria le dighe del Vietnam del Nord, azione questa che “avrebbe messo in ginocchio dal giorno alla notte l’economia del Paese”. Anche senza il ‘santo’ consiglio del Reverendo Graham, il bombardamento delle dighe nel Vietnam del Sud era già una tattica comune adottata dagli Stati Uniti.
E ancora avanti veloce fino all’Iraq dei nostri tempi: ISIS, che ha sostituito Obama come Nemico Pubblico N. 1 (e questo persino nel corso di un anno di elezioni presidenziali in USA), controlla Mosul, e neanche a farlo apposta nelle vicinanze c’è una diga già fatiscente.
N.B. Distruggere una diga é terrorismo…tranne quando non lo é.
Mickey Z. é autore di 13 libri, il più recente Occupate queste Foto: l’attivismo di NYC attraverso una lente radicale.
Finché le leggi lo consentiranno e ci sarà energia elettrica…potete mettere “ I LIKE qui sulla sua pagina Facebook e seguire QUI il suo blog.
Fonte: http://worldnewstrust.com
Link: http://worldnewstrust.com/destroying-a-dam-is-terrorism-except-when-it-isn-t-mickey-z
6.03.2016
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63