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La Redazione

 

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DICI CHE NON VUOI UNA RIVOLUZIONE ?

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A cura di Davide
Il 26 Luglio 2015
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DI DMITRY ORLOV

cluborlov.blogspot.it

Negli ultimi mesi siamo stati costretti a testimoniare una farsa umiliante in atto in Europa. La Grecia, che una prima volta fu accettata nell’Unione Monetaria Europea sotto false premesse, ma che fu poi gravata con livelli eccessivi di debito, quindi mutilata attraverso l’imposizione di austerità, finalmente ha fatto qualcosa: i Greci hanno eletto un governo che ha promesso di scuotere le cose. La piattaforma del partito Syriza ha avuto i seguenti assi nella manica, che erano abbastanza rivoluzionari nel loro spirito.

– Porre fine all’austerità e mettere l’economia greca su un percorso verso il recupero della situazione economica.
– Alzare l’imposta sul reddito al 75% per tutti i redditi oltre 500.000 Euro, adottare una tassa sulle transazioni finanziarie e una tassa speciale sui beni di lusso.
– Ridurre drasticamente le spese militari, chiudere tutte le basi militari straniere sul suolo greco e ritirarsi dalla NATO. Terminare la cooperazione militare con Israele e sostenere la creazione di uno Stato palestinese entro i confini del 1967.
– Nazionalizzare le banche.
– Attuare riforme costituzionali per garantire il diritto all’istruzione, all’assistenza sanitaria e per l’ambiente.
– Tenere referendum sui trattati e altri accordi con l’Unione europea.

Di questi, solo l’ultimo punto è stato implementato: s’è fatto un referendum che ha risposto un sonoro “No!” alle richieste UE di maggiore austerità con relativi smantellamento e svendita dei beni pubblici greci. Ma molto meno è stato discusso del fatto che i risultati di questo referendum sono stati poi ignorati.

Ma il problema è iniziato prima di allora. Dopo essere stati eletti, i rappresentanti di Syriza sono andati a Bruxelles per negoziare. I negoziati sono andati così: Syriza ha avanzato un’offerta; i funzionari dell’Unione europea non hanno esitato a respingerla, e avanzare le proprie richieste per più austerità; Syriza avrebbe fatto un’altra offerta, ed i funzionari dell’Unione europea l’hanno pure respinta e avanzato le proprie richieste di austerità ancora più che nel turno precedente di negoziati; e così via, fino alla capitolazione greca. Tutto quello che i funzionari dell’UE hanno dovuto fare per costringere i Greci a capitolare è stato fermare il flusso di euro alle banche greche. Bei rivoluzionari, questi di Syriza! Paiono più simili ad un barboncino da salotto che sta cercando di negoziare un poco più di crocchette da versare nella sua ciotola, sempre se piacerà al padrone di farlo. Stathis Kouvelakis (un membro di Syriza) ha riassunto la posizione del governo greco: “Ecco il nostro programma, ma se troviamo che la sua attuazione non è compatibile con mantenimento dell’euro, allora faremo bene a non pensarci più”.

Non è che le rivoluzioni non avvengano più. Ad una sola nazione di distanza dalla Grecia c’è una rivoluzione piuttosto fortunata che si va dispiegando mentre parliamo: quello che era l’Iraq del Nord e la Siria è infatti ora controllato dal regime rivoluzionario variamente noto come ISIS / ISIL / Daesh / Califfato islamico. Possiamo infatti dire che si tratta di una vera e propria rivoluzione a causa del suo uso del terrore. Tutti i rivoluzionari meritevoli di utilizzo di tale nome, “terrore” e quello che generalmente dicono essere il loro terrore è in risposta al terrore dell’ordine preesistente che cercano di rovesciare, o il terrore dei loro nemici controrivoluzionari. E per terrore intendo omicidio di massa, esproprio, esilio e la presa di ostaggi.

Solo per capirci bene, vorrei sottolineare in via preliminare che io non sono un rivoluzionario. Sono un osservatore e commentatore su ogni sorta di cose, tra cui le rivoluzioni, ma ho scelto di non partecipare. Restare osservatore e commentatore vuol dire salvarsi la pellaccia, e il mio programma personale di longevità mi richiede di girare bene al largo da tutte le rivoluzioni, perché, come ho appena detto, le rivoluzioni comportano omicidio di massa.

stalinortlov.j

Il buon vecchio Zio Beppone amatissimo dai bimbi…

Nel caso della rivoluzione francese, tutto è cominciato con liberté égalité-fraternité, e ha proceduto poi rapidamente alla guillotine. La rivoluzione russa del 1917 rimane però il miglior marchio di fabbrica che definisca la rivoluzione. Lì, grazie a zio Beppone (Stalin NdT), il cosiddetto “terrore rosso” è andato avanti e ancora avanti, alla fine causando milioni di vittime. Mao e Pol Pot sono anche parte di quel pantheon rivoluzionario. La rivoluzione americana non è stata una rivoluzione vera e propria perché tratta vasi di padroni di schiavi, sponsor di genocidio con pirateria internazionale, i quali sono rimasti al potere sotto la nuova amministrazione. Né il putsch in Ucraina del febbraio 2014 si qualifica come una rivoluzione perche è stato un rovesciamento violento imposto dall’esterno del governo legittimo con l’installazione di un regime fantoccio degli Stati Uniti, ma, come nelle colonie americane, la stessa banda di ladri- qui ucraini, gli oligarchi, continuano a rubare a man bassa nel paese esattamente come prima. Ma se i teppisti nazisti dal “Settore Destro” prendono il sopravvento e uccidono gli oligarchi, i funzionari del governo di Kiev e le loro guardie del corpo dal Dipartimento di Stato USA / CIA / NATO, e quindi procederanno con una campagna di “terrore bruno” in tutto il paese, allora inizierò a chiamarla rivoluzione.

* * *

Il fatto che vi siano omicidi di massa non fa automaticamente etichettare come tale una rivoluzione: bisogna prendere nota di chi sta venendo ucciso. Quindi, se i morti sono costituiti da un sacco di volontari, reclute, mercenari, più un sacco di civili anonimi, non è ancora una vera rivoluzione. Ma se i morti includono un buon numero di oligarchi, amministratori delegati di grandi aziende, banchieri, senatori, deputati, funzionari pubblici, giudici, legali consulenti aziendali, ufficiali militari di alto rango, allora sì, che sta cominciando a sembrare una vera e propria rivoluzione.

Ben altro che grandi enormi pozze di sangue disseminate di cadaveri di alti rappresentanti dell’ancien régime, una rivoluzione richiede anche una ideologia da corrompere e pervertire. In generale, l’ideologia che hai è quella con cui fai la rivoluzione. E ‘ovvio che se non si dispone di una ideologia, non è davvero una rivoluzione. Ad esempio, i coloni americani non avevano ideologia, solo alcune richieste. Non volevano pagare le tasse alla corona britannica; non volevano mantenere truppe britanniche; non volevano limiti al ​​commercio di schiavi, e non volevano restrizioni ai profitti dalla pirateria in alto mare. Questa non è una ideologia; questo è solo semplice vecchia avidità. Coi “rivoluzionari” Ukie, la loro “ideologia” più o meno si riduce ad un mero “l’Europa è meravigliosa” e “I russi fanno schifo.” Questo non è un’ideologia o chissà che: il primo è un pio desiderio, il secondo è semplice bigottismo.

Prendendo l’esempio di ISIS / ISIL / Daesh / Califfato islamico, sono islamisti, e così l’ideologia che quello ad essere corrotto e perverso è l’Islam, con la sua legge della Sharia. Come? Degli studiosi islamici seri sono stati da me consultati per compilare questa lista top-ten di precetti genuini islamici:

1. E ‘obbligatorio considerare gli yazidi (setta para-islamica con componenti gnostiche NdT) come “una gente della Scrittura”.
2. E ‘vietato nell’Islam negare alle donne i loro diritti.
3. E ‘vietato nell’Islam costringere la gente a convertirsi.
4. E ‘vietato nell’Islam oltraggiare i morti.
5. E ‘vietato nell’Islam distruggere le tombe e santuari di profeti e simili.
6. E ‘vietato nell’Islam maltrattare o creare lesioni a cristiani o a qualsiasi “gente della Scrittura”.
7. jihad nell’Islam è una lotta puramente difensiva. Non è ammissibile senza giusta causa, giusto scopo, e le giuste regole di comportamento.
8. E ‘vietato nell’Islam uccidere emissari, ambasciatori e diplomatici – quindi è proibito uccidere giornalisti e operatori umanitari.
9. La fedeltà alla propria nazione è permessa dall’Islam.
10. E ‘vietato dall’Islam dichiarare un califfato, senza il consenso di tutti i musulmani.

Ma, come Lenin notoriamente ha detto, “Se volete fare una frittata, si deve essere disposti a rompere qualche uovo” E se si vuole fare una rivoluzione, allora si deve essere disposti a pervertire la tua ideologia. Quegli studiosi islamici che con entusiasmo esclamano: “Non è l’Islam! L’Islam è una religione di pace e tolleranza” mancano il punto cruciale: l’ideologia di ISIS / ISIL / Daesh / Califfato islamico è ancora Islam, rivoluzionario ma Islam.

L’esempio di ISIS / ISIL / Daesh / Califfato islamico è attinente al tema della Grecia, perché è un esempio contemporaneo di quello che è sicuramente una rivoluzione, ed è in atto ad un solo paese di distanza dalla Grecia. Ma l’ideologia di Syriza non è l’Islam, è il socialismo, e filosoficamente loro sono marxisti. E così ecco un esempio migliore per Syriza da seguire, dovessero mai smettere improvvisamente di essere barboncini patetici dell’Europa per indossare il mantello di impavidi eroici rivoluzionari; quell’esempio è quello ancora della buona vecchia rivoluzione russa del 1917.

* * *

Come ho già detto, uno degli strumenti più importanti di una rivoluzione è il terrore. In Russia, terrore rivoluzionario è stato chiamato “terrore rosso”, che, i rivoluzionari hanno sostenuto, è nato in opposizione al “terrore bianco” del regime imperiale russo, con il suo fanatismo razzista (agli ebrei non era consentito vivere liberi in nessuna delle grandi città), numerose forme di oppressione, alcune importanti, altre molto piccole, e dilagante corruzione. Una caratteristica interessante della rivoluzione russa è che il terrore è iniziato diversi anni prima della botta finale.

Fermiamoci un attimo a considerare perché un terrore rivoluzionario debba essere necessario. Una rivoluzione è un drastico cambiamento nella direzione della società. Lasciata a sé stessa, la società tende a peggiorare le sue cattive tendenze nel tempo: i ricchi diventano sempre più ricchi, i poveri sempre più poveri, lo stato di polizia diventa ancor più opprimente, la giustizia diventa vieppiù piena di ingiustizie, il complesso militare-industriale produce materiale guerresco sempre meno efficace e che costa sempre più denaro, e così via. Questa è una questione di inerzia sociale: la tendenza che hanno gli oggetti a viaggiare in linea retta in assenza di una forza che agisca con un momento angolare alla sua direzione di movimento. La formula per il momento è

P=MV

dove P è slancio, M è la massa e V è la velocità.

Per fare un cambiamento di rotta radicale, i rivoluzionari devono applicare la forza, contrastando l’inerzia sociale. Per fare in modo che sia alla portata dei loro mezzi limitati per farlo, si possono fare due cose: ridurre V, o ridurre M. Ridurre V è una cattiva idea: la rivoluzione non deve perdere in velocità d’azione. Ma ridurre M è proprio una buona idea. Ora, si scopre che, per quanto riguarda la quantità di impulsi sociali, la maggior parte della massa che dà origine ad essi risiede nelle teste di certe categorie di persone: i funzionari di governo, giudici e avvocati, poliziotti, ufficiali militari, gente ricca, alcuni tipi dei professionisti e così via.

Il resto della popolazione è molto meno problematico. Supponiamo allora che alcuni rivoluzionari si presentino loro e dicano che:
– non devono più preo
ccuparsi di pagare le tasse (perché vogliamo la confisca dei beni dei ricchi),
– medicina e istruzione sono ora liberi a tutti,
– quelli con mutui possono smettere di fare i pagamenti; sono da ora automaticamente proprietari dei loro beni immobili permanentemente
– gli affittuari ora possiederanno automaticamente il loro luogo di residenza,
– i dipendenti diventano automaticamente azionisti di maggioranza delle loro imprese,
– i cittadini devono compilare una domanda se vogliono una (appena liberata) particella di terra da coltivare,
– c’è una amnistia generale e quindi i loro cari che sono stati rinchiusi stanno per tornare a casa,
– tessere annonarie saranno emesse per assicurarsi che nessuno cada più nella fame,
– i senzatetto stanno per traslocare con coloro le cui abitazioni sono considerate eccessivamente ampie,
– ora sono loro proprie le forze di polizia ed avranno il compito di pattugliare i quartieri con le guardie rivoluzionarie disponibili come rinforzo, e
se qualche autorità non rivoluzionaria, siano essi gli ex poliziotti o ex proprietari terrieri, venissero intorno a dar fastidio a qualcuno, questi traditori e impostori dovranno affrontare la rapida giustizia rivoluzionaria sul posto.

La maggior parte delle persone normali potrebbe pensare che tutto questo è bene e ci conviene. Tuttavia, i funzionari governativi, la polizia, ufficiali militari, giudici, pubblici ministeri, i ricchi la cui proprietà è da confiscare, dirigenti aziendali e gli azionisti, quelli che vivono di grasse pensioni aziendali o governative, ecc, sarebbero senza dubbio a pensare il contrario. La soluzione rivoluzionaria è quella di prenderli come ostaggi, spedirli in esilio, e, per fare da esempio coi più recalcitranti e ostruttivi, ucciderli. Ciò riduce drasticamente M, permettendo ai rivoluzionari di effettuare drastici cambiamenti di rotta anche mentre nel contempo V aumenta. Ho compilato questa lista perché sarebbe facile come mangiarsi un pezzo di torta, bere un bicchiere d’acqua, un gioco da ragazzi insomma. Ma mi manca la voglia irrefrenabile di distruggere le uova e pure non ho appetito insaziabile per le omelettes. Come ho già detto, io non sono un rivoluzionario, son solo un osservatore.

Scorrendo sulla rivoluzione russa, dal 1901 al 1911, ci sono stati 17.000 tali vittime. Nel 1907, il numero medio era di 18 persone al giorno. Secondo i dati della polizia, tra il febbraio 1905 e il maggio 1906, ci sono stati tra le vittime:

8 governatori
5 vice-governatori e altri amministratori regionali
21 capi della polizia, sindaci di comuni e guardie
8 alti ufficiali di polizia
4 generali
7 ufficiali d’esercito
79 ufficiali giudiziari
125 ispettori
346 agenti di forze dell’ordine
57 poliziotti
257 guardie private
55 personale in servizio di polizia
18 agenti di sicurezza dello Stato
85 dipendenti pubblici
12 membri del clero
52 agenti di governo rurali
52 proprietari terrieri
51 proprietari e direttori di fabbrica
54 banchieri e uomini d’affari

zinka.

La buona vecchia Zinka insegnante, rivoluzionaria, Assassina

Chiaramente, questi atti terroristici devono aver avuto qualche effetto non trascurabile nell’ ammorbidire coloro cui erano destinati, rendendo il governo facile da rovesciare. Questo non è stato un incidente casuale, ma una questione di politica rivoluzionaria ben articolata. Il concetto di “terrore rosso” è stato introdotto da Zinaida Konoplyannikova, maestrina di scuola di campagna, che dapprima riceve le attenzioni della polizia per il suo essere atea dichiarata, e che fu poi condannata come terrorista per l’esecuzione di un famigerato maggior-generale, a bruciapelo. Al suo processo, nel 1906, ha detto: “Il Partito ha deciso di contrastare il terrore bianco, ma col sangue, terrore bianco del governo contro terrore rosso …” E’ stata giustiziata per impiccagione quello stesso anno, a 26 anni.

Dopo la rivoluzione, il terrore rosso divenne la politica del governo. Ecco la risposta di Lenin quando interrogato dai membri del partito comunista sui suoi “metodi barbari”: “Io ragiono in modo sobrio e categoricamente: che cosa è meglio, tra imprigionare poche decine o centinaia di provocatori, colpevoli o innocenti che siano, consapevoli o inconsapevoli, o perdere migliaia di soldati e lavoratori? E’meglio la prima. Lasciate pure che mi accusino di eventuali peccati capitali e violazioni della libertà – mi dichiaro colpevole, ma gli interessi dei lavoratori devono prevalere. “

lenin

Nonno Lenin intento a cantare a squarciagola una canzone mentre Nonno Trotsky è li a scatenarsi sull’ armonica

Trotsky ha prodotto una definizione particolarmente croccante di “terrore rosso”. L’ha definito come “un’arma da utilizzare contro una classe sociale che è stata condannata all’estinzione, ma che si ostina a non morire.”

Le stime sul numero esatto delle vittime del “terrore rosso” variano. Robert Conquest ha affermato che tra il 1917 e il 1922 i tribunali rivoluzionari hanno terminato 140.000 persone. Ma lo storico O.B. Mozokhin, dopo studio approfondito dei dati disponibili dagli archivi del governo, ha messo il numero a non più di 50.000. Egli ha anche notato che le esecuzioni erano l’eccezione piuttosto che la regola, e che la maggior parte dei giustiziati sono stati condannati per atti criminali, piuttosto che politici.

Ma questo era niente in confronto a quello che Stalin ha scatenato in seguito. Il fondamento ideologico del terrore di Stalin era “intensificazione della lotta di classe al culmine della costruzione del socialismo”, che ha articolato al plenum del Comitato Centrale nel luglio del 1928. Secondo la sua logica, l’URSS era economicamente e culturalmente sottosviluppata, circondata da Stati capitalisti ostili, e fino a quando ci è rimasta la minaccia di un intervento militare straniero avente l’obiettivo di ristabilire l’ordine borghese, solo la distruzione preventiva dei resti degli “elementi borghesi” poteva garantire la sicurezza e l’indipendenza dell’URSS. Questi elementi comprendevano pure poliziotti, funzionari di governo, clero, proprietari terrieri ed ex uomini d’affari . Il picco della repressione di Stalin si è verificato nel 1937 e 1938. Nel corso di questi due anni 1.575.259 persone sono state arrestate, di cui 681.692 fucilate.

Si può essere perdonati per pensare di Stalin come un assassino psicopatico, cosa che era di certo, ma soprattutto fu un competente e sufficientemente spietato capo di uno stato rivoluzionario. Per un regime rivoluzionario, uccidere troppe persone è raramente un problema, mentre un tasso di omicidi troppo basso può facilmente rivelarsi fatale. Per andare sul sicuro, un rivoluzionario deve sempre peccare per eccesso nell’omicidio. Questo atteggiamento tende a pervadere l’intera piramide del potere: se si dava a Stalin un memorandum raccomandando che 500 sacerdoti vengano fatti fuori, lui passava una riga sul 500 e ci metteva 1000 a matita rossa, allora era proprio meglio trovare in fretta 500 sacerdoti in più cui sparare, o il numero diventava 1001 e si comprende chi era quello in più….

Questa garanzia di sicurezza e indipendenza sembrava tenere. Dopo tutto, c’è stata una successiva invasione da parte d’uno Stato capitalista ostile borghese (Germania) e l’ordine borghese fu temporaneamente ristabilito sui territori occupati. Ma non c’era rimasto nessuno a istigare la ribellione anti-rivoluzionaria altrove in URSS perché la maggior parte degli aspiranti controrivoluzionari erano ormai morti.

Naturalmente, questo ha preteso un tributo terribile dalla società. Ecco cosa Putin ebbe da dire a proposito di “terrore rosso”: “Pensate agli ostaggi che sono stati fucilati durante la guerra civile, la distruzione di interi strati sociali come il clero, i contadini benestanti, i cosacchi. Simili tragedie si sono ripresentate più di una volta nel corso della storia dell’umanità. Ed è sempre successo quando gli ideali che dapprima avevano valore ma in definitiva erano vuoti sono stati rimossi al di sotto del valore principale della vita umana, cioè i diritti e le libertà dell’uomo. Per il nostro Paese questo è particolarmente tragico, perché la scala era colossale. Migliaia, milioni di persone sono state distrutte, mandati nei campi di concentramento, colpite, torturate a morte. E queste erano principalmente persone che avevano le proprie opinioni, che non avevano paura di esprimere. Queste erano persone del fior fiore della nazione. Anche dopo tanti anni sentiamo l’effetto di questa tragedia su noi stessi. Dobbiamo fare molto per fare in modo che questo non si scordi mai. “

Dato che il prezzo è così alto, forse non sarebbe meglio dopo tutto che ce ne stiamo seduti in silenzio, permettendo ai ricchi di diventare sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, osservando svogliatamente come l’ambiente venga completamente distrutto dagli industriali capitalisti in cieco perseguimento del profitto, e infine in posizione prona, baciatoci da soli il culo ci diamo un dolce addio e si crepa? Buona fortuna a voi se tentate di vendere l’idea a giovani teste calde radicalizzate che non hanno nulla da perdere – tranne forse che capiti a voi, se vi capita di stargli tra i piedi mentre son lì intenti a rivoluzionare il mondo! No, la rivoluzione è qui per restare, e una delle sue armi principali è il terrore. Non importa quanto bene ci si ricorderà, l’annientamento degli elementi sociali controrivoluzionari è destinato a ripresentarsi.

* * *

Tornando alla Grecia e Syriza: e se Syriza non fosse stata solo una razza particolarmente morbidosa di Eurobarboncini in miniatura ma invece dei rivoluzionari veri e genuini, pronti a fare qualsiasi cosa? Come si sarebbero comportati in modo diverso? E quale sarebbe stato il risultato?

Beh, una cosa che viene in mente subito è che non avrebbero cercato di rimanere nella zona euro ma avrebbero cercato di distruggerla. La soluzione è semplice: no Eurozona- no euro – no debito-FINE!! C’è un principio generale da non scordarsi mai: mai accettare la responsabilità per ciò che non si può controllare. Parlando per esperienza, si supponga di invitare un idraulico a ripararvi il bagno, e l’idraulico ritiene che la toilette sia stata pasticciata irrimediabilmente da un dilettante incompetente. In questa situazione, la cosa professionale per l’idraulico da fare è demolire completamente tale WC. Ora la soluzione diventa semplice: installare un nuovo gabinetto.

Ecco un semplice uno-due che la Grecia avrebbe potuto rifilare invece dei suoi inutili tentativi di trattativa:

1. immediatamente annunciare una moratoria a tempo indeterminato su tutti i rimborsi del debito, prendendo la posizione che la Grecia non ha creditori legittimi all’interno della zona euro, perché è tutto questione di frode finanziaria ai più alti livelli. Dopo alcuni mesi, le false entità finanziarie da bail-out che convertono magicamente il debito-spazzatura dell’Eurozona in titoli con rating AAA (perché sono garantiti dai governi dell’Eurozona) sono costrette a cancellare il debito greco. A loro volta, i governi dell’Eurozona, essendo praticamente in bolletta, esitano ad effettuare un loro rifinanziamento a partire dai loro bilanci nazionali, dimostrando al mondo che le loro garanzie non valgono la carta su cui sono scritte. Segue una implosione. Poco dopo, l’euro va in estinzione, e con essa tutto il debito dell’Eurozona.

2. Avviare la stampa di euro senza l’autorizzazione da parte della Banca centrale europea. Quando accusati di contraffazione, rendere la contraffazione più difficile da rilevare cambiando la lettera nella parte anteriore del numero di serie da Y (per la Grecia) a X (Germania). Sommergere la Grecia e il resto della zona euro con queste fittizie contraffazioni (ma tecnicamente perfette) di banconote in euro. Come precipita l’euro in termini di valore, istituire razionamento alimentare e tessere annonarie. Alla fine, la conversione da Euro ora svalutato e degradato a una dracma recentemente reintrodotta e ristabilire legami commerciali con gli ex paesi della zona euro ora “liberati” con accordi commerciali basati sul baratto e scambi in valuta locale, con infine le riserve auree utilizzate per correggere eventuali squilibri minori.

Questo potrebbe essere stato fatto senza alcun “terrore rosso”? Lo dubito. La Grecia è molto piena di oligarchi; anche il celebre ex mini
stro economico di Syriza Yanis Varoufakis è il figlio di un magnate dell’industria. Gli oligarchi e ricconi Greci avrebbero dovuto essere arrestati in massa e detenuti come ostaggi. Numerose persone nel governo e nelle forze armate avrebbero uno scrupolo di fedeltà poiché lavorano di fatto per l’Europa, non per la Grecia. Pertanto avrebbero dovuto essere licenziati immediatamente e tenuti in isolamento, agli arresti domiciliari come minimo. Senza dubbio servizi speciali stranieri avrebbero eseguito provocazioni o attentati, alla ricerca di modi di minare il governo rivoluzionario. Ciò avrebbe chiesto misure preventive drastiche per eliminare fisicamente spie e agenti stranieri prima che potessero aver la possibilità di agire. Eccetera. Questo non sarebbe stato un lavoro per mini-barboncini morbidoni. Come Stalin ha notoriamente affermato, “I quadri sono la chiave di tutto.” Non si può fare la rivoluzione senza rivoluzionari.

Però, questo compito, a chi spetta? C’è qualcuno che si fa avanti? Lascio la domanda ai lettori.

Dmitry Orlov

Fonte:http://cluborlov.blogspot.it

Link: http://cluborlov.blogspot.it/2015/07/so-you-say-you-dont-want-revolution.html

21.07.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.oprg a cura di ROBERTO MAROCCHESI

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