DEL PERCHE' IL BLOG CHIUDE, OVVERO: DI QUANDO ANCHE IO ERO PAGATO DALLA CIA

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DI GIORGIO MATIUZZO
cronachedamileto.blogspot.com

Come i miei pochi lettori avranno notato, questo blog non si aggiorna da tempo. Anche se non credo che se ne senta la mancanza, mi pare corretto spiegarne il motivo, oltre al motivo per cui non aggiornerò piú il blog.

Io ho cominciato la partecipazione attiva all’informazione in internet verso la metà del 2006. Lo scopo non era quello di fare il giornalista (il cui lavoro è completamente diverso), ma di utilizzare parte del mio tempo libero per poter mettere insieme notizie varie e poter offrire un punto di vista diverso da quello “dominante”. La consapevolezza di fondo non consisteva nel focalizzare l’importanza sul mio punto di vista o su quello che riportavo, ma nel fatto che ci fossero molti altri come me che, scrivendo e sostenendo l’informazione “alternativa”, potevano creare un’alternativa reale all’informazione mainstream attraverso la molteplicità delle voci che si generava.

Le potenzialità mi parevano enormi: grazie alla rete è possibile reperire notizie da tutto il mondo. Si può leggere il New York Times, Haaretz e l’Asia Time senza fatica e gratis (a patto ovviamente di conoscere l’inglese, o altre lingue per altri giornali). Questo permette non solo di aggirare il collo di bottiglia dell’informazione italiana (che in pratica è un riassunto edulcorato di quello che le agenzie straniere hanno trasmesso il giorno prima) ma anche di mettere a confronto punti di vista realmente differenti. Leggere ad esempio quello che avviene in Israele attraverso Haarezt e Jerusalem Post è un’esperienza completamente diversa da leggere Corriere e Repubblica che scrivono a riguardo.

Ed in effetti all’inizio di questa mia esperienza ero abbastanza contento. Mi pareva, o era davvero così, che ci fosse un movimento dal basso di persone che avevano sinceramente interesse a creare l’informazione, a mettere a disposizione le proprie conoscenze ricevendone in cambio delle altre.

Però ad un certo punto, o forse lentamente, nei vari siti di controinformazione si è cominciato a cambiare musica. I temi di discussione non erano più tali, ma oggetti di tifo. Il tema per eccellenza di questo inizio di secolo, l’11 settembre, è un caso emblematico. Se inizialmente il desiderio di conoscere cosa realmente sia accaduto quel giorno era genuino e aveva attirato e interessato persone che mai avrebbero pensato di fare attivismo in vita loro, col passare del tempo si è trasformato in una specie di articolo di fede, al pari della verginità della Madonna o dell’infallibilità papale. Se all’inizio si diceva “non ce la raccontano giusta, ci sono troppe incoerenze”, oggi si dice “è stato Bush a dare l’ordine, è evidente”; se all’inizio si diceva “dateci le prove che sia possibile che le torri siano cadute come in una demolizione controllata” oggi si dice “è evidente che sono state demolite”. Anzi, ormai si spiega per filo e per segno come gli uomini di Bush (o gli israeliani, a seconda dei casi) abbiano piantato ogni singola carica su ogni singola colonna.

Una volta che c’è stato questo passaggio, le cataratte si sono aperte. La cosiddetta controinformazione, quella dura e pura, ha avuto una svolta oscurantista e tecnofobica, permeata di ignoranza storico-scientifica e di paura del mondo nel suo complesso, nello stesso momento in cui ha deciso di fare il salto di qualità e di non dedicarsi più semplicemente alle notizie di politica/esteri, ma di spiegare le poche e semplici regole che regolano l’universo, l’origine dell’uomo ed il suo fine.

In pratica significa che un pugno di uomini armati di tastiera ha iniziato a dire che tutto lo scibile umano (dalla medicina alla storia, dall’economia all’informatica) è una balla colossale, una truffa gigantesca orchestrata da LORO per renderci schiavi. La medicina è in realtà un complotto per tenerci malati; la storia è un complotto per nascondere i veri potenti del mondo, che sono sempre gli stessi da 10000 anni; eccetera eccetera eccetera.

Quello che si può leggere in controluce, tuttavia, è il tipo umano. Questa visione del mondo pare quella di un vecchio bacucco, bigotto e oscurantista, che teme tutto quello che è nuovo perché non lo comprende e lo accusa di ogni male. Si va dal cattolico baciapile che vede nella modernità l’incarnazione del diavolo e nei banchieri ebrei gli esecutori, al barbagianni che vede nella modernità l’incarnzione della massoneria e dei suoi voleri, per mezzo di chiunque non sia il barbagianni in questione.

A questo punto tutto diventa possibile: alcuni se la prendono con la massoneria che è un’istituzione onnipotente, onnipresente, onniscente e che agisce nella storia dall’esterno per condizionarla (esatto, è proprio come il dio dei bigotti, solo che non si chiama Dio). Altri con Facebook, che è uno strumento della Cia. Altri col Vaticano, che è esattamente la stessa cosa della massoneria, solo che si chiama Vaticano e non massoneria. Infine ci sono quelli più moderati, che per non fare un torto a nessuno, mettono insieme tutte le teorie: per cui Vaticano e massoneria sono un’unica associazione creata dagli ebrei che agisce attraverso la Cia per creare Facebook e schedarci tutti quanti, allo scopo di inserirci per via rettale un chip biometrico che si alimenta da solo per farci comprare quello che vogliono LORO al supermercato che dicono LORO.

In pratica entrare in un sito di controinformazione oggi è come partecipare al ritrovo di qualche setta religiosa. Ci sono gli articoli di fede (11 settembre, scie chimiche, signoraggio, truffa del cancro, ufo) che vengono ripetuti in litanie sempre uguali; c’è l’ortodossia del gruppo (11 settembre=termite; scie chimiche=morgellons; signoraggio=grasso banchiere ebreo; cancro=Simoncini/Hamer/chi vi pare a voi; ufo=cerchi nel grano); e chi è nell’ortodossia è salvo (solo i seguaci sono illuminati, sapienti; gli altri sono addormentati, schiavi, lavati il cervello) gli altri sono eretici che vanno bruciati al rogo.

Oltre a questo, bisogna anche vedere chi si sono scelti come nemici. I nemici giurati dei controinformatori (cioè tutti quelli che non la pensano come loro) sono i cosiddetti “debunker”. Il termine non ho mai capito cosa voglia dire di preciso, ma credo che con buona approssimazione si possa tradurre con “Babàu”.

Il Baphomet dei debunker è Paolo Attivissimo, simpatico (non è ironico) curatore di blog che si occupano di boiate e ciarpame vario che gira per la rete. In pratica Attivissimo è divenuto famoso per scrivere dei post in cui spiega che le catene di S. Antonio non ti faranno vincere 100 striliardi di euro e di non dare la password del bancomat quando ti arriva una mail da “[email protected]”. Sia chiaro: il servizio è utilissimo, ci sono un sacco di persone che ci cascano come peri ed è ovviamente da elogiare chi si prende cura dei più sfortunati tra noi ma, come dire, non è che sia esattamente la vetta del pensiero mondiale.

In secondo luogo arriva il Cicap. Il Cicap è molto simile ad Attivissimo: un gruppo di scienziati, prestigiatori e Piero Angela che hanno dedicato la loro vita a dimostrare che i fantasmi non esistono, che i maghi hanno un trucco e che quando uno dice di sentire le voci dall’aldilà probabilmente ha bisogno di uno bravo e non di un esorcista. Anche in questo caso, niente da dire sulla meritoria opera del Cicap: un sacco di gente è rimasta fregata da squallidi personaggi come Wanna Marchi che li imbrogliava mostrando il terribile sale che si scioglie in acqua. Ma anche qui, non mi pare che andiamo oltre il buon vecchio buon senso. Non occorre essere uomini di scienza per spiegare che il paranormale “para normale ma, badabén badabén, è normale”. Lo sapevano anche quelli del Drive-in.

Seguono a ruota vari nickname di curatori di blog vari, che in qualche modo cercano di ricalcare le orme dei succitati (da notare che i più accesi tra loro sono ex-complottisti: come tutti i convertiti, sono i più ferventi sostenitori della nuova fede e i più feroci persecutori della vecchia).

Ovviamente Attivissimo e Cicap, gli unici che si siano messi, in qualche modo, contro la controinformazione, non sono esattamente il massimo del nemico. In pratica si viene declassati a cazzari di bassa lega. E allora ecco che per darsi importanza, si cerca di far passare l’idea che Attivissimo e tutti i debunker siano degli agenti della Cia/servizi/massoneria pagati profumatamente per affossare con il loro operato la nobile crociata contro Facebook e i videogiochi che psicoprogrammano i bambini. Essere perseguitati da Attivissimo è una cosa, essere perseguitati dalla Cia… è un tutta un’altra cosa, se permettete.

La “lotta” che ne segue è invero molto triste. Entrambi gli schieramenti si accusano di disinformare/truffare i cittadini, ovviamente a scopo di lucro (vuoi vendendo libri “complottisti”, vuoi ricevendo la busta paga dalla Cia); entrambi gli schieramenti si sentono investiti dell’alto compito di salvare IL MONDO a colpi di post sui vari blog (che leggono solo loro e che non sono nemmeno in inglese, sicché non se li caga proprio nessuno).

Per controllare quello che dico, ho voluto fare una prova. Ho scelto il blog di Paolo Franceschetti. Non a caso: io stesso ho scritto un post di elogio per quel blog e l’ho segnalato, appena l’ho scoperto. Ma anche quel blog ha subito il medesimo mutamento di cui si diceva: è partito segnalando e riportando le varie stragi e complotti (veri) che hanno insanguinato l’Italia per approdare infine ad uno stucchevole cospirazionismo fuffaro e marcato da un’evidente retrogusto di bigottismo vetero-cattolico, con pesanti scivoloni ben oltre il limite del ridicolo. Ho iniziato a postare con il nickname Paracelso (identità svelata, ta-daaa).

Il nick non l’ho scelto a caso. Ho scelto il primo medico-intellettuale del ‘500 che mi sia venuto in mente. Io non so niente di occultismo, ma sicuramente un medico del ‘500 praticava l’alchimia e tutte le pseudo-scienze dell’epoca, che – come tutti sanno tranne i controinformatori – erano un misto di filosofia, conoscienze tradizionali, misticismo, dottrine esoteriche (che tra l’altro confluivano copiose in Europa a causa della caduta di Costantinopoli) molto in voga all’epoca e che costituiranno, più o meno per caso, la base per la moderna chimica. E quindi di sicuro avrebbe fatto drizzare le orecchie agli astuti svelatori di arcani.

Ed infatti al mio primo intervento di critica ragionata (ovviamente non sono andato a fare il troll) Franceschetti mi ha fatto notare che Paracelso utilizzava grasso di giovani per ottenere degli unguenti miracolosi per fare non so che cosa, indirettamente insinuando che io fossi un agente della massoneria. E così Franceschetti, che starebbe cercando di salvare il mondo dalla massoneria che lo controlla, è caduto nel primo trappolone che un anonimo di passaggio gli aveva teso. Trappolone molto banale, direi anche scemo, ma che ha sortito l’effetto voluto: far credere di essere in qualche modo legato all’occultismo e quindi automaticamente al servizio del potere.

Da quel momento in poi, ogni mio intervento è servito a farmi arruolare di diritto nell’esercito dei debunker. Sono stato accusato di essere pagato dalla Cia e di lavorare come controinformatore professionista (giuro). Nessuno mi ha mai risposto nel merito, ma solo intimato di andarmene; sono stato soprannominato “paracesso”, “paraculo” e via dicendo.

Poi un bel giorno Franceschetti ha deciso di partecipare ad un convegno di fuffologia varia, il cui oratore di punta era un noto personaggio della controiformazione. Costui è un buffo ometto della rete che spara cazzate a mitraglia, ritenuto del tutto inaffidabile persino dai complottisti più indefessi e con evidenti tendenze alla paranoia: manie di persecuzione, pensiero ossessivo, convinzione che ci sia un megacomplotto ai suoi danni. Io mi sono permesso di far notare questi particolari a Franceschetti. Non l’avessi mai fatto. Me ne sono sentite dire di tutti i colori; ma non è bastato, perché Franceschetti ha sentito il bisogno di scrivere un post sulla psicologia del debunker (cioè mia e di altri commentatori). E’ seguito un delirio di commenti in cui complottisti e debunker hanno dato il meglio di sé: se qualcuno ha voglia di andare a verificare cosa intendo quando parlo della lotta di cui sopra, basta che vada a leggerseli. In quel delirio, ho cercato di parlare con la voce della ragione, cercando di mostrare loro che erano fuori da ogni grazia di Dio, che tutta la discussione era un delirio tra pazzi, sterile e inutile.

Be’ devo dire che in quel caso ho superato me stesso: Antonella Randazzo mi ha addirittura dedicato un intero articolo con il quale prendeva i miei interventi, li citava e dimostrava passo passo in che modo i debunker prezzolati come me siano usati dal potere per annientare la controinformazione. Il pezzo è stato ripreso anche da Comedonchisciotte ed ha riscosso parecchio successo.

Ho seguito ancora per un po’ quel blog. Ho cercato di usare la ragione quando Solange Manfredi ha cercato di insinuare il dubbio (assurdo, ridicolo ed infondato) che nei laboratori del Gran Sasso ci fosse qualcosa di losco ed in qualche modo in relazione con il terremoto dell’Acquila. Nessuna risposta, solo accuse di debunking.

Ho cercato di usare la ragione chiedendo più volte ai curatori del blog di spiegarmi come mai da un lato affermano che la massoneria controlla tutto, specialmente la magistratura, e dall’altro invitano a difendere i magistrati. Mi hanno risposto gli utenti, dicendo che Franceschetti non ha mai detto che la massoneria controlla tutto (boiata pazzesca, tutto il blog non parla d’altro).

Dopo qualche altro scambio di battute, ho smesso di seguire il blog.

Ora, voi potrete immaginare le risate che mi sono fatto sentendomi accusare di essere un debunker. E’ bastato usare un nickname preciso, invece che quello solito, e dire esattamente le stesse cose che direi qui, per essere accusato di lavorare per la Cia. E’ bastato non essere d’accordo con loro, per essere classificato tra quelli “contro di loro”.

Questo è in sostanza quello che resta della “controinformazione” che avevo conosciuto qualche anno fa. Vecchi bacucchi, tromboni antimodernisti che sbandano ogni tanto nell’antiebraismo più becero in cerca di capri espiatori con cui prendersela e illudersi di aver capito tutte le verità ultime della vita, del cosmo e di Dio (che è un extraterrestre del pianeta Nibiru).

Per tutti questi motivi, ho deciso che non aggiornerò più questo blog. Perché ho perso interesse; perché scrivere prende tanto tempo che posso usare per leggere e imparare; perché non tifo nemmeno Italia ai mondiali, figuriamoci se tifo per un complotto; perché il massimo che si è riusciti ad ottenere in anni di controinformazione è Barnard che litiga come una checca isterica con Travaglio.
E poi perché comunque i lettori erano sempre 27, anche dopo che ho smesso di aggiornarlo. E guardando l’analisi del traffico, erano per lo più gente che arriva per sbaglio da Google. Il messaggio mi è sembrato abbastanza chiaro.

Giorgio Matiuzzo
Fonte: http://cronachedamileto.blogspot.com/
Link: http://cronachedamileto.blogspot.com/2009/05/del-perche-il-blog-chiude-ovvero-di.html
15.05.2009

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