DI GARY LEUPP
Counterpunch.org
Il mese scorso il Guardian ha scritto che una squadra di scienziati dediti allo studio dell’Homo Sapiens in Europa ha estratto il DNA dal dente di un maschio cacciatore e raccoglitore che sarebbe vissuto circa 7000 anni fa nella regione delle Asturie, nel nord della Spagna. Dall’analisi di questo DNA hanno tratto alcune conclusioni sorprendenti. L’uomo aveva la pelle scura e gli occhi azzurri. Il DNA più simile a quello raccolto coincide con le attuali etnie svedesi e finlandesi, i più bianchi di tutte le popolazioni.
Già in precedenza gli studiosi avevano compreso che gli occhi azzurri erano il risultato di una mutazione genetica avvenuta tra 10000 e 6000 anni fa. (Prima di allora tutti gli uomini avevano gli occhi castani.) Ma fino a pochi anni fa la maggior parte di essi era convinta che la pelle bianca fosse comparsa molto prima di allora.
Il pool genico europeo, con la sua tipica carnagione chiara, sembrava essersi completamente “differenziato” da quello dell’Asia orientale circa 50000 anni fa, quando l’Homo Sapiens comparve per la prima volta in Europa e poi in Cina.
Ma ora questa analisi temporale dev’essere rivista. Sembra infatti che il pallore europeo abbia avuto origini in tempi molto più recenti. Forse 7000 anni fa in Europa non esistevano uomini bianchi quando era in vita il cacciatore-raccoglitore dagli occhi azzurri, che nell’articolo del Guardian viene chiamato “bruno”.
La nuova ricerca conferma la teoria secondo cui la diffusione dell’agricoltura in Europa, iniziata (solo) circa 6000 anni fa, abbia favorito la sopravvivenza delle persone con una mutazione genetica risultante in una carnagione chiara. La nuova dieta a base di cereali era carente di vitamina D, essenziale per il benessere della dentatura, delle ossa e del sistema immunitario. Nel frattempo, le popolazioni che vivevano in condizioni climatiche tipiche dei paesi nordici erano soggette a una minore esposizione alla luce del sole rispetto alla maggior parte delle zone africane. La pelle chiara assorbe la vitamina D dal sole molto più rapidamente rispetto alla pelle scura, il che sarebbe un vero vantaggio a certe latitudini in base a questa teoria.
Questo recente studio mi ha particolarmente incuriosito, dal momento che il mio stesso test del DNA, unito all’analisi del mio albero genealogico, mi ha dimostrato di avere per il 61% una discendenza scandinava e per il 3% finlandese. Mia madre era mezza norvegese e mezza svedese, e anche la mamma di mio padre era mezza norvegese. (Non so esattamente da dove arrivi la parte finlandese, ma guardando la mappa e pensando alla storia della Scandinavia, ha un senso). Il mio DNA probabilmente è molto simile a quello degli uomini dagli occhi azzurri che vivevano nella baia di Biscay 7000 anni fa.
E’ in qualche modo stimolante pensare ad antenati con occhi simili ai miei ma con una pelle molto diversa. Ugualmente stimolante pensare che i miei occhi azzurri sono molto più radicati nel mio albero genealogico della mia pelle bianca. Avrei sempre pensato il contrario.
7000 anni fa è un periodo davvero remoto, più di 2000 anni prima della costruzione di Stonehenge o delle prime piramidi egizie. Prima della divisione in classi, prima della nascita degli stati e della scrittura.
L’agricoltura era agli albori nella Valle del Nilo e nella Valle del Fiume Giallo in Cina, mentre questi proto-scandinavi iniziavano nella parte più isolata d’Europa la loro attività di caccia e raccolta. Siamo ancora lontani millenni dall’apparizione storica delle grandi popolazioni europee dei greci, italiani, celti, popoli germanici e slavi. Ancora una volta però i tempi sembrano essere molto più dilatati del previsto.
Nel 4000 a.C. circa, l’attuale Svezia era connessa alla Spagna grazie alla cultura dei vasi a imbuto o TRB che si pensa che provenisse da sud. Questa cultura probabilmente è stata superata da popolazioni indo-europee già in grado di comunicare con il linguaggio poco prima del 2000 a.C.. In ogni caso ci sono prove a supporto del fatto che gli abitanti della penisola scandinava discendessero da popolazioni che si erano insediate in quelle zone già da molto tempo. Se al contrario, così come i celti e i popoli germanici, discendessero dai cacciatori-raccoglitori con gli occhi azzurri delle Asturie, con la pelle scura di 7000 anni fa, sarebbe opportuno rivalutare l’origine della pelle chiara, non credete?
Ne consegue un’ovvia affermazione: gli europei (caucasici) non sono l’unica popolazione bianca del pianeta. Mia moglie, giapponese, a volte mette l’avambraccio a fianco al mio e dice “Vedi? Sono uguali”. E sono effettivamente simili, almeno per quanto riguarda il colore. Gli europei, a partire dal loro primo contatto con il popolo giapponese nel 1540 fino almeno all’inizio del 1800, descrissero sia i giapponesi che i cinesi come “bianchi”. Marco Polo, alla fine del 1200, descrisse i cinesi come “bianchi” (questa categorizzazione, basata sulla mera osservazione empirica, è stata sostituita intorno al 1800 dalla nuova categoria “fulvo” o “giallo”, che era percepito come un colore intermedio, appena sotto il bianco, in una gerarchia razziale che vede in cima i bianchi e i neri in fondo. Questo concetto, associato al “darwinismo sociale” è un primo approccio ideologico a sostegno del colonialismo e della schiavitù oltre che l’attuale fondamento del razzismo e dell’imperialismo).
Le popolazioni dell’est asiatico, così come gli europei, hanno subito una mutazione genetica che li ha resi bianchi. Tale mutazione è avvenuta migliaia di anni prima rispetto a quella dei miei antenati nordici?
Il mio test della saliva di ancestry.com dice che sono europeo al 99%. I miei risultati geografici sono i seguenti: 61% Scandinavia, 3% Finlandia/Russia nord-occidentale, 13% “Gran Bretagna” (per la gran parte di discendenza irlandese o scozzese), 3% Irlandese, 9% “Europa occidentale,” 9% “Penisola Iberica,” 1% “Italia/Grecia” e infine l’ 1% “Asia occidentale”. Non sono sicuro che gli antenati delle popolazioni elencate per regione fossero “bianchi” 7000 anni fa.
Ma forse lo erano gli antenati di mia moglie. L’Homo Sapiens che visse nella valle del Fiume Giallo nella Cina del nord 7000 anni fa, appartenente alla cultura Yangshao che avrebbe inventato a breve l’agricoltura, si pensa fosse “anatomicamente cinese”. I loro forse non lontani cugini giapponesi, i popoli Jomon, in Giappone da 14000 anni, e il popolo Yayoi, che forma la gran parte del pool genetico giapponese, si crede fossero di pelle chiara.
Se erano effettivamente di pelle chiara, potrebbero essere stati i primi “bianchi” sul pianeta. Lontani da quelli che si pensavano essere i fulcri da cui si è sviluppata la pelle chiara, come il Caucaso, la Scandinavia o la Germania, le popolazioni di pelle chiara nell’est asiatico potrebbero aver proliferato e aver raggiunto l’Europa attraverso la vasta steppa russa. Il genetista Luigi Luca Cavalli-Sforza dell’Università di Standford sostiene che due terzi dei geni europei arrivano dall’Asia, un terzo invece dall’Africa.
Quand’è che l’uomo è diventato bianco? Dov’è accaduto? Non ci è chiaro. Ma è successo piuttosto di recente e non per forza in Europa. Perché è importante? Perché le nozioni di gerarchia razziale basate sul colore della pelle continuano a tormentarci e a perseguitare il nostro inconscio. Vivono nella mente collettiva nordamericana, per essere pronti all’uso ogni qual volta il regime consideri sia giunta l’ora di bombardare un altro stato asiatico o africano, per portare la “nostra” civiltà bianca alle popolazioni indigene e per poter raffigurare qualsiasi possibile fatto spiacevole come “il fardello dell’uomo bianco”. (Si vedano ad esempio le lamentele degli uomini del Congresso su come gli iracheni o gli afghani siano stati poco riconoscenti nonostante gli enormi sforzi fatti per conquistarli). La comprensione e demistificazione delle vere origini della pelle bianca potrebbero aiutarci a superare la questione.
Gary Leupp è professore di storia alla Tufts University e autore di moltissime opere sulla storia del Giappone. E’ possibile contattarlo all’indirizzo [email protected].
Questo articolo è stato pubblicato il 6 febbraio 2014 ed è archiviato nella categoria Solidarity.
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/2014/02/07/where-did-white-people-come-from/
7.02.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di CRISTINA REYMONDET FOCHIRA