Gli Oltraggi a Camp Breadbasket sono coerenti con il precetto colonialista Britannico – Brutale, oppressivo e razzista
DI GARY YOUNGE
A metà gennaio, il Cancelliere Gordon Brown si è recato in Africa allo scopo di rassicurare gli abitanti locali sulle preoccupazioni riguardo al peso del loro debito e la Gran Bretagna dal peso della sua storia.
“Sono finiti i giorni in cui la Gran Bretagna deve chiedere scusa per la sua storia coloniale,” ha argomentato. “Dovremmo parlare, giustamente, dei valori britannici che stanno resistendo, perché corrispondono ad alcune delle più grandi idee della storia: tolleranza, libertà, dovere civico, che si è sviluppato in Gran Bretagna ed ha influenzato il resto del mondo. Le nostre profonde tradizioni di fair play, di apertura, di internazionalismo, questi sono grandi valori britannici.” Meno di una settimana più tardi, fotografie da Camp Breadbasket hanno mostrato i soldati britannici che si levano in piedi sugli iracheni avviluppati in un reticolato, forzati a simulare sesso orale ed anale,fingendo di perforargli la testa e mostrandoli costretti a stare in equilibrio sulle forche dei carelli elevatori. Le loro azioni hanno suggerito che mentre Brown era occupato unilateralmente ad prosciogliere le ingiustizie del nostro passato colonialista, gli iracheni stanno ancora affrontando le ingiustizie del nostro presente colonialista.
Così come ha fatto il governo degli Stati Uniti dopo le rivelazioni su Abu Ghraib, allo stesso modo il governo Britannico condannerà questi delinquenti come persone che hanno semplicemente sbagliato nel contesto comunque di una causa nobile.
Tuttavia la verità è che le violenze commesse nell’accampamento di Camp Breadbasket non erano anomale ma una costante della tradizione colonialista della Gran Bretagna, e l’invasione dell’Iraq come le dichiarazione di Brown fanno parte della nostra amnesia post-coloniale.
La prova evidente creatasi in seguito all’accaduto suggerisce che qualche altro valore duraturo – brutalita’, crudeltà, oppressione e razzismo – sono puntualmente associati all’imperativo Britannico in gran parte del mondo, dall’Irlanda all’ India.
E la successiva prova del processo, in cui i subalterni sono stati preparati a prendersi la piena responsabilità delle politiche e delle pratiche che erano comuni nell’esercito e sistematiche nell’occupazione irachena, suggerisce che le tradizioni di ” fair play ” ed “apertura” sono dannose all’occupazione straniera.
Il fatto che le fotografie sono state rese note poco prima del sessantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz dovrebbe ricordarci che non basta “eseguire gli ordini” quando si tratta di violazione dei diritti umani. Ma dovrebbe anche insegnarci che c’è un contesto per queste atrocità che non dovrebbe mai essere trascurato.
Dall’ex direttore generale della BBC Greg Dyke alla Corporal Kenyon, ognuno si ‘ assunto la responsabilita’ per ciò che hanno fatto in questa guerra, eccetto coloro che ci hanno trascinato dentro.
Tony Blair ha descritto le fotografie come “scioccanti e terribili”. Ha detto ai Commons che “la differenza fra la democrazia e la tirannia non è che in una democrazia non accadono cose orribili, ma che quando accadono in una democrazia la gente è tenuta a darne spiegazione”. La differenza fra “la democrazia” e “la tirannia” può essere persa guardando un uomo sospeso sulle forche di un carello elevatore da un occupante straniero. Allo stesso modo, la differenza fra che cosa si intende per “shock e soggezione” e che cosa costituisce “scioccante e terribile” può essere persa vedendo il soldato infilzare un prigioniero, almeno non quando il suo ufficiale in comando ha gli ha detto di andare ” a dare la caccia ad Ali Baba’ ” per saccheggiarne i rifornimenti e “trattarlo duramente” se lo trova.
Probabilmente l’unica cosa sulla quale i prigionieri iracheni, i loro torturatori ed il giudice che li ha condannati possono essere d’accordo è che anche coloro direttamente responsabili non hanno dovuto risponderne.
Il Caporale Daniel Kenyon, l’ufficiale piu’ alto in grado nel processo, ad esempio ha dichiarato che pensava che segnalare gli abusi fosse superfluo. “Non c’ era motivo di informare la catena di comando perché era essa stessa che, ai miei occhi, commetteva violazioni e ci stava passando gli iracheni perchè facessimo la stessa cosa.”
Nel frattempo, Ra’id Attiyah Ali ha detto all’ Independent che anche se lavorava nell’accampamento e non era un ladro, tuttavia fu allo stesso modo picchiato sul naso e legato ad un palo per un’ora e mezzo.
“Ho visto i soldati dare dei calci agli iracheni bastonati, ho visto un ragazzo tenuto in una rete,” ha detto.
“Ho visto cinque iracheni con solo la loro biancheria intima mentre tenevano scatole di latte sulla loro testa, ho visto un soldato urinare su di loro. C’erano circa otto soldati.” . Il giudice avvocato Michael Hunter, che ha presieduto il caso, ha detto alla giuria: “è abbastanza probabile, dal punto di vista di questa corte, che le persone nel corso di quell’operazione siano state colpite ed assalite ed altre non sono state portate di fronte alla giustizia, ed avrebbe potuto essere evitato.”
Tristemente ci siamo gia’ passati. In Imperial Reckoning, il libro di Caroline Elkins, sul ruolo della Gran Bretagna in Kenia, cita la descrizione delle pene inferte da un colono bianco su un Mau Mau*: “Dal momento in cui gli cavammo gli occhi non avera gia’ piu’ le orecchie, ed il suo bulbo oculare, quello di destra, penso, stava penzolando dalla sua cavita’… mori’ prima che potessimo ottenere molto di piu’ da lui.”
Nel 1955, quando il partito Laburista rimase al potere per piu’ di un mandato, Barbara Castle dichiaro’: “Nel cuore dell’Impero Britannico c’ è uno Stato di Polizia in cui la legge non ha funzionato, dove l’omicidio e la tortura degli Africani da parte degli Europei e’ impunita e dove le autorità si sono impegnate per fare rispettare la giustizia che regolarmente tollera la propria violazione. Ed infine il partito Laburista ha dichiarato guerra a questo stato di cose.”
Va bene che il partito Laburista dichiaro’ guerra. Ma la guerra che dichiaro’ non abolì questo stato di cose. Le inizio’.
Gary Younge
Fonte: http://www.guardian.co.uk/comment/story/0,3604,1427712,00.html
1.02.05
Traduzione per www.comedonchisciotte.net a cura di Manrico Toschi
* Mau Mau erano il gruppo di liberazione del Kenia dalla colonizzazione inglese negli anni 50. I colonialisti Britannici vivevano nel terrore di un “ male “ che stava distrugendo il paese, minacciando di cancellare le corporation aristocratiche : il Mau Mau. Le autorita’ coloniali lo descrissero come una religione primitiva e satanica.
Nel 2002 Veterani della rivolta dei Mau Mau assunsero un avvocato inglese per chiedere a Londra un risarcimento per le torture subite dall’esercito di Sua Maestà. Nella rivolta, che aprì la strada all’indipendenza del Kenia, perirono 13 mila africani.( Corriere della Sera del 10 novembre 2002)