DI HS
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Devo proprio confessarvi una cosa, un segreto sconcertante che riguarda la mia persona… Dietro questo HS, questo insulso acronimo che si presta alle più svariate ed anche fantasiose interpretazioni si nasconde un extraterrestre del pianeta Marte ! Si, si proprio un alieno venuto da quel popolarissimo e saccheggiatissimo – da scrittori e scienziati – pianeta della via Lattea che ha stimolato e incoraggiato le vostre fantasie.
Non è uno scherzo, quel che si dice in giro della Fine del Mondo non è né sogno, né letteratura fantascientifica, né fantasia… La nostra invasione è prevista per il 2012 e non risparmierà nessuno.
Senza rancore e senza offesa, anche se non siamo poi così diversi da voi – noi marziani, intendo – non possiamo permetterci il lusso di lasciarci prendere dalla pietà e dai patetismi sentimentali. Lo sterminio è inevitabile, naturale direi, nella legge dell’universo. Per quanto noi possiamo essere alieni ai vostri occhi pure voi lo siete altrettanto ai nostri. D’altronde, nel corso di tutta la vostra miserabile e assurda esistenza, lungo tutto il sentiero della vostra Storia non vi siete troppo spesso e con compiacimento scannati con le scuse più improbabili e balzane ?
Non siamo in cerca di vendette o di rivalse… Un tempo, il nostro amato pianeta era verde e rigoglioso, i suoi pori trasudavano vita e promesse per il futuro, ma noi non riuscimmo a dominare la nostra sete e la nostra avarizia. La civiltà marziana raggiunse livelli di evoluzione scientifica e tecnologica che voi non potreste immaginare neanche se un premio Nobel dedicasse il suo tempo a metterli sulla carta. Sulle prime riuscimmo a debellare ogni malattia e a garantirci uno sviluppo umano, civile e materiale e un benessere tali da poter essere consegnati ai nostri figli e ai figli dei nostri figli. Nonostante tutta questa sapienza e questa conoscenza scientifica da tutti invidiata nella galassia l’imprevisto era in agguato… La radioattività e il livello di inquinamento superarono i livelli di guardia e più niente e nessuno riuscì a governare quel processo e a mutarne la direzione. L’aria è diventata irrespirabile e fummo costretti a rifugiarci nei crateri e nelle grotte. Vivere come miserabili talpe, come sottospecie vivente… Cosa avremmo potuto fare ? Mettetevi una buona volta nei nostri panni…
Così i nostri cervelli cibernetici partorirono il progetto dell’invasione di un altro pianeta, quello che più rispecchiava le nostre condizioni di vita, il nostro ecosistema, ecc… Per vostra informazione devo aggiungere che noi eravamo riluttanti. Non siamo mai stati bellicosi e sanguinari ed eravamo orgogliosi di appartenere ad una specie evoluta e pacifica, ma di fronte al rischio dell’estinzione, di fronte al concreto pericolo per la nostra sopravvivenza, abbiamo optato per l’operazione militare in grande stile.
Sulle mie spalle e su quelle della mia generazione marziana gravava il peso degli errori dei nostri padri e dovevamo porvi rimedio in qualche modo. La nostra tecnologia avrebbe sopperito al difetto di spirito belluino.
Inevitabilmente, in base ai calcoli astrali dei cervelli cibernetici, la scelta del pianeta da occupare cadde sulla Terra e non poteva andare diversamente. Quando vedemmo sui nostri monitor le prime immagini del vostro pianeta ci stupimmo per la somiglianza con la nostra amata patria. Le nostre leggende più antiche narravano della colonizzazione di un lontano pianeta da parte dei nostri progenitori, ma non abbiamo mai avuto riscontri in tal senso.
Per prepararci all’invasione studiammo e analizzammo una gran mole di dati, mentre i nostri artisti, i nostri creativi si sbizzarrivano a creare quelle figure che voi chiamate comunemente “cerchi nel grano”. Non c’era nessun tentativo di comunicare con voi in queste gustose fantasie marziane, ma la bizzarria che contraddistingue anche i vostri Dante, Mozart e Picasso.
Per meglio comprendere e interpretare le menti, gli spiriti e i cuori dei nostri nemici – voi, terrestri – decidemmo di infiltrarci fra voi e assumere le vostre sembianze. Molto facile, perché contrariamente a quel che avete da sempre immaginato e rappresentato, non siamo grigi, non abbiamo fattezze da rettili – come in quella vecchia e celebre serie televisiva americana – e non siamo dotati di antennine varie. Fisicamente e fisiologicamente non ci sono differenze fra noi e voi.
Per concertare meglio le operazioni di infiltrazione che avrebbero reso più agevole l’invasione finale ci concentrammo su quello che i vostri “sapienti” nominano Occidente perché composto dagli Stati più potenti del pianeta all’interno dei quali dominavano le organizzazioni egemoni della Terra.
Un concetto strategico limpido, chiaro e traparenti. Fra noi alcuni vennero destinati agli Stati Uniti d’America, lo stato che, tenendo sostanzialmente i cordoni militari e della finanza, sovrastava gli altri. Altri si introdussero in Inghilterra, Francia, Germania, ecc… Io convinsi i miei superiori a farmi assegnare l’operazione in Italia, perché avevo studiato a lungo quella curiosa nazione che ammiravo per quella storia millenaria e per quel patrimonio artistico che non aveva e non ha pari nel vostro mondo. Mi calai nei panni del “complottista” e del dietrologo un po’ cialtrone e guascone, folle come possono esserlo solo coloro che appartengono a questa genia.
Ad ogni modo quel che dapprima ci incuriosì fu lo spreco occidentale dei termini “democrazia” e “libertà” appiccicate sulle bocche e sulle labbra come il marchio di una Fine della Storia contrassegnata dall’indiscutibile e impagabile progresso. In particolare la “libertà” era ed è assai svalutata mentre lo scandire dei tempi della vostra Storia transita da una schiavitù all’altra.
Dalla schiavitù dei padroni a quella del lavoro…
Dalla schiavitù del lavoro a quella delle merci…
Dalla schiavitù delle merci a quella del divertimento…
Basterebbe che vi guardaste un attimo allo specchio chiusi come siete in queste enormi scatole di cemento, solide gabbie che non sempre meno si distinguono dalle cosiddette carceri.
Bando alle speculazioni cercherò di procedere nella mia narrazione.
Non era trascorso neanche troppo tempo da quando avevamo raggiunto le nostre rispettive destinazioni terrestri, che io e i miei compagni infiltrati ci rendemmo conto che la conquista della Terra sarebbe stata un gioco da ragazzi – ragazzi marziani intendo ! -. Sicuramente potevamo contare su una superiorità bellica dettata dalla nostra superiorità in campo tecnologico, ma più importante ancora era la propensione “bellica” dei terrestri. Sembrerà paradossale, ma è così ! I terrestri sono inevitabilmente dominati dalla stupida tendenza alla rissa e al confronto fisico o verbale da non poter fare a meno di guerreggiare.
Dall’insulto, si passa allo spintone, dallo spintone al coltello…
Dal coltello alla pistola e dalla pistola alla mitraglia…
Via via fino al conflitto… Di vicinato, di quartiere, urbano, regionale, locale, nazionale , fra nazioni, fra continenti e civiltà fino alle disastrose guerre mondiali.
Quel vostro Presidente… Il Presidente degli Stati Uniti d’America George Bush jr. non ha fatto altro che sublimare questa deplorevole inclinazione e allo spintone ha sostituito l’uranio. Oggi voi avete archiviato le guerre di questo potente signore nel cassetto delle vergogne, ma quanti fra voi hanno prestato orecchio ed attenzione alle sue parole. “Guerra di civiltà”, “guerra fra bene e male”, ecc… Conflitti proclamati senza una plausibile e dichiarata ragione, la pianta malsana della più distruttiva delle follie. E non dovrei essere io a ricordarvi che, comunque, la “più grande delle democrazie” del vostro mondo ha il discutibile vizio di bombardare villaggi, città e nazioni senza lesinare sui mezzi. Per tacere, naturalmente, sulle altre implicazioni che questo modo di fare la guerra ha per gli Stati Uniti d’America e per i suoi alleati occidentali.
Se nell’imperialismo sfoggiato dai romani per secoli si poteva quantomeno ammirare il disegno generale, questo “neoimperialismo” occidentale mi ha sempre colpito per la sua mancanza di un vero cervello pensante. Quel che lascia è deserto su deserto ammantandolo di propositi di civiltà…
Avremmo potuto impadronirci delle risorse del vostro pianeta e sbarazzarci di voi senza alcuno sforzo, ma intanto i sintomi che inequivocabilmente passavano sotto i nostri occhi non lasciavano margini al dubbio. L’inquinamento, uno sviluppo dissennato privo di direzione e indipendente da qualsiasi visione di autentico benessere umano rischiava di far fare alla Terra la stessa fine di Marte.
Avevamo i minuti contati… Altra sabbia in questo incommensurabile deserto che si stava schiudendo alla nostra mente.
Dovevamo comprendere… Dovevamo riuscire a capire come invertire la direzione di marcia, conquistare la Terra ma al contempo salvarla per impiantarvi la nostra civiltà. Un’impresa ardua, quasi impossibile…
Non occorreva una grande scienza per identificare i fattori principali e scatenanti la deriva che aveva odore di catastrofe. Il mondo terrestre era passato e trapassato freneticamente dall’antichità alla post e post postmodernità passando per la modernità tout court e questa presunta evoluzione ammantata di sviluppo, tecnologia e benessere aveva inesorabilmente abbracciato il paradigma del Mercato. Irrefrenabile e costante flusso di uomini, denaro e merci che non possono concedersi il lusso di restare immobili. O, meglio, transitano per le stesse mani… L’aristocrazia aveva cambiato pelle e anima: a quella di origini guerriere che aveva creato il sistema feudale era subentrata quella mercantile e urbana. Se ci pensate bene, amici terrestri, il succo non cambia poi molto e la vostra Storia, nell’essenza più profonda, permane sempre uguale a sé stessa. Prima il terreno di scontro e confronto veniva occupato dagli Stati, ma a partire dallo scorso secolo il campo è stato pressoché assorbito dal Mercato. Ai tempi delle monarchie e degli aristocratici le guerre europee erano semplicemente affari di famiglia da sistemare e nella (post)postmodernità mica è poi tanto diverso.
Poco più di 300 famiglie e individui si contendono il profitto, i grandi pacchetti azionari e il controllo delle risorse diversificando le strategie a seconda delle circostanze. Alleanze e dichiarazioni di “guerre di mercato” si alternano senza sosta. Non sempre è stato così… La situazione è degenerata e quello che voi chiamate capitalismo si è corrotto senza rimedio. Questo è il vero segno della transizione dalla modernità alla (post)postmodernità, dal capitalismo al (neo)neo capitalismo. Il primigenio capitalismo poteva comunque contare su energie autenticamente innovative, concentrate nell’accumulazione di un capitale che, comunque, era in qualche modo al servizio della collettività. I primi capitalisti dedicavano la propria vita alla loro attività e mantenevano stili e comportamenti austeri. Il sociologo tedesco Max Weber analizzò puntualmente questa “etica del capitalismo”, che era ancora il segno di quei tempi. Il capitalista guadagnava investendo nelle attività produttive, si interessava alle innovazioni tecnologiche e si dedicava al mecenatismo nelle arti. Quanto più, però, il capitalismo spostava il suo baricentro dalla produzione alla speculazione, quanto più trasferiva il suo profitto dalle fabbriche alle borse, quanto più da materiale si faceva virtuale tanto più mutava la sua pelle e quella del capitalista. Non più rudi ma, nella loro mentalità onesti industriali e mercanti, ma giocatori d’azzardo delle borse, speculatori, viziosi amanti del lusso più sfrenato e pacchiano, autentici rapinatori. Non deve sorprendere, allora, che il vostro pianeta e il vostro mondo siano a questo livello di devastazione climatica e che giornalmente si combatta qualche guerra di rapina. Perché al di là di comode e facili maschere ideologiche si consumano i più sanguinosi e turpi furti e saccheggi. Così non deve pure stupire la grande Crisi economica che si stava abbattendo su di voi, processo naturale e inevitabile. Non c’è mai stato bisogno di esperti per penetrare nei recessi di questa economia tutta fasulla, la realtà era sotto i vostri occhi, ma voi – e mi riferisco soprattutto ai “democratici” abitanti dell’Ovest della Terra – avete aderito, avete dato il vostro consenso a questo Sistema. Avete abbracciato questo neoliberismo, questa ideologia del Mercato senza costrutto e senza critica, come fosse un idolo, drogati e imbottiti dal veleno propalato dai vostri principali giornali e le televisioni. Avete creduto come colti da una sindrome infantile che per sentirsi “liberi” e “democratici” bastasse scegliere fra due o più partiti nel mercato della politica come si fa con la Pepsi e la Coca Cola. Magari convinti che i partiti in questione fossero realmente diversi e distinti sulle principali questioni che dovrebbero interessare l’umanità. Intanto gli altri si godevano la vita alle vostre deboli spalle, tra yatch e lusso, cancellando sì fra loro la civiltà (o schiavitù del lavoro). All’amore per la produzione subentra quello per sé stessi e la propria agiatezza, all’interesse per l’innovazione quello per il suo esclusivo possesso, al mecenatismo la diffusa propaganda dell’ignoranza.
Perdonate lo sfogo di questo alieno, ma, in effetti dovreste essere voi a reagire in qualche modo. Dovreste essere voi a picchiare almeno i pugni sul tavolo e gridare: “Ma è mai possibile tutto ciò !”.
Non mi illudo… Per molti aspetti vi assomigliamo perché non abbiamo saputo prendere le redini della situazione avvedendoci con estremo ritardo degli irrimediabili danni provocati da noi stessi, ma a voi non vi batte nessuno…
A parte questa aggressività, questa propensione animalesca alla violenza…
A parte l’ignoranza quasi congenita e la tendenza a credere anche di fronte alle contraddizioni offerte dal puro buon senso…
A parte l’avidità e l’edonismo senza limiti…
A parte tutto questo voi siete esattamente come noi con un abbondante surplus di idiozia – non vi offendete, chi vi parla è un marziano -.
Quando noi fummo finalmente consapevoli della deriva che stava prendendo su Marte cercammo di porvi inutilmente rimedio, mentre voi che pure ormai siete abbastanza edotti sui recenti disastri persistete nei vostri atteggiamenti e comportamenti come foste completamente lobotomizzati, completamente dominati ormai dalle (non) leggi del Mercato, dal profitto, da una morale di rapina e dall’edonismo senza limiti.
Quando ne ho discusso con i miei compagni coinvolti nell’operazione concordammo pienamente sul punto. Non avremmo dovuto invadere la Terra e sterminare la sua popolazione, ma liberarla dai suoi attuali dominatori, quei 300 di cui innanzi si è parlato. Avremmo eliminato i “collaborazionisti” dei suddetti e collaborato con i terrestri “volenterosi” per ripristinare la vita sulla Terra. Avremmo convissuto pacificamente e in un nuovo rapporto di comunione con l’ecosistema.
Trasmettemmo la nostra proposta ai nostri capi militari e politici che si erano stanziati sulla Luna in attesa del grande giorno. Convennero con noi in maniera entusiastica e la nostra missione mutò obiettivi e strategia. Avremmo dovuto condurre innanzitutto una “guerra di coscienze” combattendo il pensiero unico del neoliberismo, dell’ideologia del Mercato e sviluppare una nuova mentalità e una nuova morale fra i terrestri basata sulla cooperazione anziché sulla concorrenza e sul rapporto equilibrato con l’ambiente anziché sullo sfruttamento perpetuo. Certo che nell’economia dei mezzi e nei tempi ciò rendeva la missione ancora più difficile e pericolosa e, di conseguenza, anche stimolante.
Cari amici terrestri, permettete ora che riprenda le mie vesti di “complottista” e di “dietrologo” perché solo così posso discorrere delle recenti sventure di quello strano paese terrestre che risponde al nome di Italia. Beninteso un “complottista” poco terrestre e molto molto marziano… Prima di immergervi nelle mie cronache marziane del Palazzo vi consiglio una breve lettura: de Agente Americano “La Congiura – il romanzo della crisi” edito da Alberti. Dietro a questo “Agente Americano” si celerebbe l’identità di un manager della Lehmann Brothers oggi al gabbio per i noti fatti. E’ vero e verosimile il quadro della “congiura” che ci presenta ? Pur essendo marziano non saprei rispondervi in maniera definitiva. Reale è però il ritratto di questo gentile signore che offre pennellate e squarci di verità sui ricchi e potenti di questo mondo al cospetto dei quali voi, poveri e meschini terrestri, vi prostrate…
Quando misi piede in Italia ebbi l’impressione di trovarmi in un pianeta nel pianeta Terra anche se, del resto, tutta la Terra pare un caotico sistema planetario con innumerevoli satelliti. L’Italia, però, assomiglia al pianeta Caracallo i cui abitanti portano tutti il loro bravo bastone di metallo e, naturalmente, essendo in competizione per mostrare chi ce l’ha più grosso e duro, ognuno vive a chiappe strette e con la strizza di culo. Soprattutto è curioso il successo e il consenso dato a quell’ometto che se non fosse per il suo sorriso e il suo comportamento – come dite voi –da caimano e per la sua insaziabile sete di Potere sarebbe pure divertente… Beh ! Divertente secondo i vostri canoni terrestri ! Quando osservo intorno e ascolto ho la sensazione che l’Italia sia quasi il laboratorio di un gigantesco esperimento per succhiare e spremere i cervelli fino all’ultima goccia di intelligenza e quel comune buon senso che dovrebbe accomunare tutti i popoli della galassia.
L’ometto invece, il vostro adorato Cavaliere e Presidente Berlusconi, non ha remore e scrupolo… Non ha difficoltà nel ripetere in maniera ossessiva che le istituzioni democratiche non contano un granchè e che il Parlamento è solo un impaccio. “Roba da comunisti !”. Perdonate la mia ignoranza marziana ma non ho ancor capito chi sono questi comunisti. Extraterrestri pure loro ? Mah ! Forse dai marziani ai marxiani il passo è breve… Comunque se non si può ignorare che la vostra democrazia è per buona parte un’illusione, l’oppio dei popoli per inzuccherare le pillole amare somministrate dalle vostre mirabili classi dirigenti mentre i partiti e i gruppi politici si adagiano sulle loro rendite di debole appartenenza, almeno offre ancora spazi per esprimere e manifestare critiche, dissensi e magari coltivare un più fruttuoso terreno per l’autentico cambiamento morale, culturale, civile, economico e politico. Berlusconi, invece, tende a dissolvere la mediazione istituzionale privilegiando il rapporto diretto con le masse, rapporto che non sarà mai paritario ma assimilabile a quello che vige fra un sovrano carismatico (?) e sudditi che quasi credono alla sua discendenza divina. A parte poi gli eterni innamorati del Cavaliere, egli punta sull’appoggio dei ceti proprietari e di gran parte dei mercanti e dei commercianti. Quando c’è un uomo solo al comando di un’astronave come l’Italia che bisogno c’è dei partiti, del Parlamento, dei magistrati, ecc… anche se non è ben chiara la rotta da seguire. Peraltro, rispetto ad un uomo che “si è fatto da solo” – ma qui in Italia qualcuno ci crede ? Maddai ! -, la classe politica appare corrotta, imbelle e parassitaria.
Il nostro Cavaliere sa ben come rivolgere a proprio vantaggio termini ed etichette polemiche come “partitocrazia” e “casta” sparandole su alleati ed avversari politici. Anche l’acqua dei “grillino”, dei “dipietrini” e dei “travaglino” può essere utilizzata per la macina del suo mulino.
Al di là delle discusse e discutibili frequentazioni storiche del piduismo, della mafia e della politica corrotta, la fortuna del Cavaliere è stata edificata nella forma di un grande Paese dei Balocchi, la vera Casa della Libertà di cui il Nostro è il padrone, l’omino di burro da molti sognato.
Canali televisivi e stazioni radiofoniche, società di produzione e distribuzione cinematografica e pluripremiate squadre di calcio costituiscono le attrazioni di questo interminabile parco giochi, di questo parco a “temi” piuttosto demenziale, di questa Hollywood tutta italiana.
Accanto al manganello, alla corruzione e alla menzogna, il divertimento – l’orgia edonistica – rappresenta il Quarto Cavaliere dell’Apocalisse berlusconiana. E la berlusconizzazione politica, culturale e civile del paese è in fase ormai avanzata.
Nei fatti l’opposizione politica ha offerto poco o nulla come opposizione alla deriva antidemocratica e all’egemonia ed omogeneizzazione berlusconiana sugli italiani. C’è chi ha rincorso e si è adattato allo squisito stile del Cavaliere. C’è chi, in fondo, Berlusconi fosse stato sempre padrone e signore della partita e che la ‘ggente fosse con lui. C’è anche chi si agita e ostenta un “antiberlusconismo” radicale, ma siamo ancora in attesa, anche noi marziani, di misurarne tutta la concretezza senza sospetti forse ingenerosi che costoro campino dell’ennesima rendita.
Di fronte ad un uomo che con sicurezza e sicumera rivendica il diritto di mettersi sotto i piedi una Costituzione già estremamente provata dal “golpe permanente” a cui è stata sottoposta in tutti questi anni le opposizioni che fanno ? Litigano fra loro come al solito o si mettono in competizione per vantare ognuna un “antiberlusconismo” maggiore di quello degli altri. D’altronde è tempo di elezioni…
Il Venerabile Gran Maestro può essere fiero del suo volenteroso allievo. Dove il Commendatore ha fallito con fieri propositi di mettere a ferro e a fuoco l’Italia e non in senso metaforico il Cavaliere è riuscito con la “dolcezza” del potere catodico. Fossi in Gelli sarei pure geloso di questo successo…
Il Nostro lo sa… Forse non è più così preoccupati dai “nemici” e anche dagli “amici” politici e , giustamente, per consolidare il suo Potere, ha ben chiaro dove deve andare a parare… Altro che politici ! Altri sono i Templi e i Palazzi che contano, frequentati da uomini come lui, che concretamente bada al sodo e al proprio interesse. Imprenditori, grandi industriali, finanzieri, banchieri, piazzisti, mercanti, faccendieri di ogni rima, giocatori d’azzardo, ecc… Nonostante le grottesche manie di grandezza il Cavaliere non è il Re Sole e quella corona deve in qualche modo condividerla con quelli che non sono i suoi feudatari, ma potenziali competitori o alleati a seconda dei casi. Fra Mentana e Guzzanti (padre e figlia), fra Fiorello e Bongiorno, fra Kaka e Paolo Maldini, fra Noemi Letizia e Virginia Sanjust il Cavaliere non si scorda di fare qualche visitina al Palazzo di cui è peraltro un efficiente amministratore di condominio.
Davanti al consesso dell’associazione degli industriali ha toccato e pizzicato le corde giuste ricevendone sonori applausi. Solo l’età ha impedito a questo funambolo di esibirsi in piroette e salti mortali, ma per il resto non ha deluso la platea ribadendo il concetto che per governare bisogna sbarazzarsi del Parlamento. La recente iniziativa di legge “popolare” per ridurre il numero dei parlamentari è il consueto espediente populistico di cui è maestro e che gli ha consentito i risollevarsi più e più volte. E’ ovvio che alla maggior parte dei presenti della democrazia freghi poco o punto. Niente può essere posto sopra il loro personale interesse e la loro rendita e, d’altronde con Alitalia qualcuno ha ricevuto un regalino forse inatteso dal Cavaliere naturalmente a spese dei contribuenti.
La Storia non si ripete…
La Storia è…
Queste “classi dirigenti” non fanno altro che ripercorrere le orme dei loro padri e dei loro nonni quando mostrarono grande disponibilità nei confronti del Duce e lo finanziarono per arginare l’”ondata rossa”. Non ebbero molte esitazioni ad affossare quel poco di democrazia e di parlamentarismo che c’erano allora nella vostra piccola Italia. E oggi ?
Con la Crisi sono in vista nuove tensioni e sommovimenti sociali e la mentalità “neoliberista” di questi signorini viziati rifiuta ancora l’idea di autentico welfare. Non rimane allora che la zero tolerance e la politica securitaria potenziando – ma si vedrà realmente quanto – le forze preposte alla sicurezza pubblica. Non rimane che criminalizzare l’indigenza, la povertà e l’emarginazione che fanno mostra di sé e rivendicano una maggiore giustizia. Delinquenti, depravati, teppisti, si dirà… E giocoforza, dato che non sono molte le risorse disponibili per i tutori dell’ordine, si accentueranno i toni xenofobi e si farà leva sulle politiche anti immigrazione alimentando al contempo le guerre fra i poveri autoctoni e i poveri stranieri. Spostando il mirino delle proteste, insomma… L’entusiasmo di molti spettatori non è elemento da sottovalutare: alcuni sono proprietari e giornalisti di grandi testate indispensabili per creare e convogliare il consenso. Berlusconi non è il padrone assoluto dell’editoria e deve fare i conti con questa realtà: nelle precedenti elezioni il Corriere della Sera optò per il centrosinistra e determinò la sua sconfitta, che poi, a dire il vero, non era veramente tale.
Il Palazzo che conta esiste e ci osserva ma non è né reale né razionale. Basta aver prestato orecchio alle parole della sua presidentessa Emma Marcegaglia. Nessun ripensamento, nessuna critica, solo saccente ed esibita protervia. Rimettere in discussione quel neoliberismo, quel pensiero unico del Mercato che vi sta trascinando verso la catastrofe… Ma quando mai ? Ma quali responsabilità hanno in questo gigantesco crack finanziario globale i signori della grande finanza e della grande imprenditoria che inevitabilmente coincidono ? E’ forse un colpa che in pochi, pochissimi si siano arricchiti in questi ultimi decenni mentre gli altri hanno visto erodere il loro reddito reale nelle migliore delle ipotesi ? Per la signora Marcegaglia e gran parte della sua genia che si diletta in giochetti di borsa e in compravendita di pacchetti azionari la classe di imprenditori e di industriali è stata la vera artefice di questi 200 anni di crescita e di sviluppo. A parte il fatto che, come dite voi sulla Terra, non ha solo e sempre luccicato l’oro è mai possibile che si debbano attribuire i meriti dei progressi della scienza e della tecnologia esclusivamente agli industriali ?
Secondo voi terrestri la musica maestosa di Richard Wagner appartiene al suo genio o al mecenatismo di quell’eccentrico mattocchio di re Ludwig di Baviera ?
Inoltre le conquiste dei lavoratori e degli operai in tema di diritti non sono state delle gentili concessioni di padroni dai modi paternalistici ma illuminati, ma il risultato delle lotte e dei sacrifici di movimenti politici e sindacali che – volete ammetterlo una buona volta compagni terrestri e italiani – appartenevano alla grande famiglia socialista o marxista. Lotte e sacrifici che sono costati lacrime e sangue… Mettendo in soffitta tutto il socialismo vi siete condannati a tagliarci mani e piedi lasciando che gli altri ingrassassero con tutte le altre implicazioni perniciose che abbiamo già trattato. Quanti di voi sanno che il Primo Maggio non è una grande kermesse canora innanzitutto, ma è nato per commemorare la morte di alcuni anarchici americani condannati perchè rivendicavano le simboliche otto ore di lavoro giornaliero ?
Da buon marziano dotato di un certo senso dell’umorismo poi non posso fare a meno di trattenere il riso quando coloro che appartengono a questi ceti – Berlusconi e tutti gli altri – si appellano alla legalità e al rispetto delle regole cercando di differenziarsi dalla mafia e dalle altre organizzazioni criminali. Non è un buona notizia, ma certo siete al corrente che la mafia è l’impresa cha fattura di più in Italia. Escludendo quel che non viene ovviamente dichiarato ! Gran parte del reddito sul vostro pianeta d’altronde trae linfa da attività mafiose, criminali ed illegali… Sarà inquietante e nauseante, ma è così. Ma quando si sosteneva la deregulation, il “quadro flessibile delle regole” per incentivare l’economia – e si è visto con quali risultati – che cosa si aveva l’intenzione di fare ? Qual è la legalità che ne è scaturita ? La stessa Crisi è il risultato della più gigantesca truffa perpetrata nei confronti di voi, poveri, piccoli e sciocchi terrestri.
E le mafie ? Le gradi associazioni della criminalità organizzata ? Sarebbe ora di finirla e ammettere che anche quella è imprenditoria, sui generis se vogliamo, ma sempre iniziativa imprenditoriale… I boss mafiosi giocano in borsa e investono, sanno far fruttare i loro capitali. Inoltre come il Cavalier Berlusconi hanno sicuramente la propensione e l’inclinazione a spendersi nelle attività dell’industria dello spettacolo, del divertimento, ludica e del tempo libero. Non solo droga, gioco d’azzardo, sale da gioco e prostituzione, ma anche televisioni, case discografiche, cinema , calcio e altri sport, parchi giochi e a tema, locali e pub alla moda, ecc… Il piacere edonistico che cresce come una malapianta da un deserto insanguinato.
Il circuito c’è, il denaro pure e circola, fluttua all’infinito per tornare sempre nelle stesse mani. Qual è allora il problema, cari terrestri ? Perché vi lamentate ? Ma proseguiamo in questa cronaca marziana del Palazzo…
La pirateria non è prerogativa esclusiva dei somali che, probabilmente, unici fra tutti, esercitano tale attività con onesto rigore…
Fra tutti il buon Cavaliere fa bene a mettersi la bandana tanto per ribadire la sua natura filibustiera, ma non è il solo…
Arrembando le istituzioni con la sua ciurma al completo, si sente corazzato a tal punto da annusare il profumo di vittoria assoluta nell’aere…
Si sente in una botte di ferro, ma ancora l’oste non ha fatto i conti…
Da qualche tempo qualcosa o qualcuno si è insinuato fastidiosamente nelle sue tranquille giornate spese a dispensare lezioni di democrazia. Quel qualcuno ha le fattezze, il volto e il sorriso adolescenziali della giovanissima Noemi Letizia. Cosa mai succede ?
La storia è più che nota – e ci ho anche dedicato parecchie righe – ed ormai ha preso la piega di un match all’ultimo sangue – si fa per dire, naturalmente – fra “pro” e “contro” Berlusconi combattuto attraverso – sarà mica una novità ? – i mezzi e gli organi di informazione televisiva e della carta stampata. Nell’ultima puntata della soap che appassiona grandi e piccini, pensionati e massaie il foglio antiberlusconiano “Repubblica” ha intervistato l’ex fidanzato di Noemi a cui ha risposto il berlusconissimo “Giornale” illustrando i precedenti penali del giovane. Si attendono nuovi sviluppi…
Quel che è certo è che il Cavaliere e Sua Maestà catodico populistica ha mentito e la menzogna non costituisce un indicatore di innocenza. Insomma qualcosa di imbarazzante da nascondere c’è…
Dovreste saperlo voi, cari terrestri italiani. Se gli abitanti della Terra si nutrono di mezze verità, voi le riducete a quarti. Il vostro “democratico” paese è percorso da menzogne, verità monche, silenzi e dall’inane vociare. Se si và avanti in questo modo la questione “Letizia” finirà per dividere gli italiani sulle “questioni di famiglia Berlusconi”. Chi si schiererà con il Silvio nazionale, chi con la signora Lario offesa… Ma nel frattempo i contorni di tutta la vicenda saranno chiariti definitivamente ? E cosa succederà dopo l’ennesima tornata elettorale ?
Non dovete credere alla vostra letteratura, anche ottima, di fantascienza. Noi, marziani non siamo dotati di particolari poteri e non siamo certo dei veggenti. Formuliamo le nostre ipotesi e traiamo le nostre conclusioni che non sono incontrovertibili. Come voi, non ci risparmiamo in insinuazioni ed illazioni. Personalmente poi, io ho un cattivo rapporto con la tecnologia del mio pianeta. Mi definireste “antimoderno”. Mi affiderò al “senso marziano”, l’istinto o il “naso” dalle vostre parti e il mio “senso marziano” – ma anche molto terrestre – mi suggerisce che ci troviamo ancora al cospetto di una costellazione di menzogne (Berlusconi) ma anche a di qualche quarto e scampolo di verità (sig.ra Lario). Ma che razza di verità può essere uno scampolo di verità ?
L’Italia è il paese dei “Misteri”, del non detto e dei tanti, troppi tabù e così le mille “verità in tasca” si affollano nelle menti e affiorano nelle parole. Ma l’Italia è anche il paese dei ricatti, dei messaggi trasversali e degli avvertimenti mafiosi. Al limite anche degli omicidi e delle violenze a scopo intimidatorio e dimostrativo…
Che nel Palazzo gli inquilini non si amano e anzi si detestano poco cordialmente non sfugge agli occhi degli osservatori solo un minimo attenti. E non è possibile nuotare nelle acque del Potere, del Mercato e degli Affari se non si appartiene a qualche razza di predatore marino, se non si è squali e sicuramente squalo è l’incorreggibile tycoon e collega di Berlusconi Rupert Murdoch il cui giornale “Times” si è molto interessato alle recenti disavventure “private” del Cavaliere. I due si assomigliano non poco, pescecani voraci e mai domi… La testa (im)politica è la stessa: Murdoch ha messo a disposizione il suo impero mediatico globale per sostenere l’allora Presidente USA George Bush jr e il Premier britannico Tony Blair e per propagandare la loro “guerra al terrorismo”. A differenza del vostro Berlusconi, Murdoch non coltiva sogni di potere nell’agone politico e i governanti graditi si limita ad appoggiarli. Entrambi hanno contribuito non poco a rivestire l’informazione e i mass media di sensazionalismo e scandalismo e a imporre una “deculturazione” che altro non è se non la diffusione dell’ignoranza di massa. Murdoch è “berlusconizzazione globale”. Due pornografi di lusso, tenutari di giganteschi bordelli senza confini – e non sto parlando di quelli galattici -.
Gli affari sono affari e niente può essere aggiunto… I due tycoon sono in competizione, una contesa per la risistemazione dell’assetto televisivo italiano. Sky contro Mediaset a cominciare dal digitale e dalla pay per view… E Murdoch ha già raccolto qualche successo strappando al Nostro quell’intrattenitore da villaggio turistico (globale ?) che è Fiorello e l’eterno Mike Bongiorno – allegria ! Silvio -.
Sul versante economico – finanziario – imprenditoriale non c’è solo Murdoch a rompere le uova ne l paniere del Cavaliere. Il giornale finanziario “Il Sole 24 Ore” ha scandagliato nelle acque patrimoniali dei genitori di Noemi per trarne qualche elemento di indubbio interesse. Ma perché prendersi la briga di sondare il versante finanziario per uno scandalo dai risvolti “privati” e scabrosi ? Linea editoriale ? Fame di scoop ? O manovre in grande stile per fare abbassare la cresta il galletto più potente d’Italia ? Probabilmente di tutto un po’…
Qualche anno fa Berlusconi ha ripercorso le orme del suo Maestro “spirituale” e politico Licio Gelli che oltre trent’anni fa riuscì a conquistare il “Corriere della Sera” attraverso l’intervanto del confratello Rizzoli e con i finanziamenti concessi dal Banco Ambrosiano diretto dall’altro confratello Calvi. Il Venerabile ha sempre attribuito una funzione di primo piano alla stampa, all’informazione e ai mass media nel suo Piano di Rinascita Democratica. Soleva ripetere che chi riesce ad ottenere il controllo dell’informazione e dei mass media ha in mano l’autentico potere che nel suo caso doveva essere funzionale ad arginare la sinistra e il PCI. Politicamente Gelli puntava molto su Craxi e Andreotti e lavorava per la loro riappacificazione.
In seno alla loggia P2 costituì un raggruppamento di confratelli da destinare a tali settori: fra questi Franco Di Bella direttore del “Corriere”, i giornalisti Costanzo e Gervaso, il medico Trecca, il democristiano di destra Massimo De Carolis già leader della Maggioranza Silenziosa e rappresentante legale del bancarottiere mafioso e piduista Sindona e un certo… Silvio Berlusconi che si stava facendo strada fra città satellite e canali televisivi. Molti fra costoro all’epoca scrivevano sul “Corriere della Sera”.
Non è azzardato affermare che per un certo periodo – fra il 1976 e il 1981 – , con la capillare infiltrazione nelle istituzioni, negli organi dello Stato, nella finanza e nei mass media il Venerabile ha avuto l’Italia nelle mani. Poi sono venute le inchieste su Sindona e sulla sua fuga, la scoperta della lista – conosciuta – della loggia P2 e il crack del Banco Ambrosiano con la conseguente impiccagione di Roberto Calvi a Londra.
Il “Corriere” si affidò ad altre cure…
Come dicono a Roma, uno ce prova… Qualche annetto or sono il Nostro mobilitò faccendieri, immobiliaristi, “prestanome” del calibro di Ricucci, il consorte di Anna Falchi, per tentare la scalata dell’RCS, la società editoriale che possiede tutt’oggi il “Corriere” e il “Sole 24 Ore”. Da qualche tempo il quotidiano di via Solforino remava contro dopo un periodo di felice liaison politica. Il contrasto scaturirà nella celebre dichiarazione di voto a favore della compagine del centrosinistra guidato da Prodi da parte dell’allora direttore del “Corriere” Paolo Mieli. L’operazione di scalata di Berlusconi, a quel tempo – guarda un po’ ! – Presidente del Consiglio venne molto probabilmente propiziata dal tacito assenso dei maggiori esponenti DS come D’Alema. Tre grossi assalti finanziari – Rcs, BNL ed Antonveneta – vennero portati in contemporanea sotto gli auspici di esponiti del centrodestra e del centrosinistra e dall’allora governatore della Banca d’Italia Fazio. Le operazioni fallirono e il tentativo berlusconiano di raggiungere il controllo del quotidiano di opinione più letto d’Italia fortunatamente sfumò. Impossibile escludere che gli azionisti RCS abbiano la memoria tanto corta da scordarsi questi “scherzetti” targati Arcore.
Ma chi sono i padroni dell’RCS e quali sono i suoi equilibri ?
E’ umiliante per un marziano come me così evoluto ed intelligente ricorrere ad un volgare “copia – incolla”, ma in questo caso non posso farne a meno.
La maggioranza assoluta del capitale ordinario di Rcs MediaGroup è controllata da un patto di sindacato di blocco e consultazione siglato tra 13 dei maggiori azionisti.
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Nel 2004, in occasione del rinnovo triennale del patto, Mediobanca ha rilevato il pacchetto di Gemina, pari al 2,25%, salendo all’11,61% come partecipazione complessiva. .
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Mediobanca è diventata così il primo azionista, ma a livello di regole di governo non è cambiato nulla. Il patto parasociale prevede infatti che delibere vadano prese «con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei membri in carica», qualunque sia la percentuale di azioni dagli stessi rappresentata. Ciò significa che i partecipanti al sindacato devono mettersi d’accordo ogniqualvolta si prende una decisione. All’interno del patto non deve emergere un dominatore. .
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Il 18 gennaio 2008 il gruppo Unicredit è uscito dal patto cedendo all’interno del patto stesso il 2,02% posseduto da Capitalia Partecipazioni Spa. .
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Al 26 gennaio 2008, patto di sindacato controlla il 63,527% del capitale ordinario di Rcs MediaGroup. .
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Al 22 aprile 2008, l’azionariato di RCS MediaGroup S.p.A., aggiornato secondo le comunicazioni pervenute alla Consob, è così composto : .
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• Mediobanca S.p.A. – 14,209% .
• Giovanni Agnelli & C. S.A.p.A., tramite Fiat – 10,497% .
• Giuseppe Rotelli – 7,546%, tramite Pandette Finanziaria S.r.l. .
• Efiparind BV della famiglia Pesenti – 7,748%, di cui: .
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o tramite Franco Tosi S.r.l. – 5,133% .
o tramite Italcementi S.p.A. – 2,332% .
o tramite Societè de Participation Financiere Italmobiliare S.A. – 0.283% .
• Dorint Holding S.A. della famiglia Della Valle – 5,499% .
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• Premafin Finanziaria S.p.A. della famiglia Ligresti – 5,461%, di cui: .
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o tramite Fondiaria Sai S.p.A. – 2,242% .
o tramite Milano Assicurazioni – 1,712% .
o tramite Sainternational S.A. – 1,406% .
o tramite Saifin S.p.A. – 0,094% .
o tramite Siat S.p.A. – 0,007% .
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• Pirelli & C S.p.A rappresentata da Marco Tronchetti Provera – 5,166% (ricordate l’affaire Telecom – SISMI ?) .
• Si.To. Financiere S.A. – 5,140%; tramite Partecipazioni Editoriali S.r.l. .
• Gruppo Benetton – 5,100%; tramite Edizione S.r.l. .
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• Intesa Sanpaolo rappresentata da Corrado Passera – 5,065%, di cui: .
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o direttamente – 5,051% .
o tramite Banco di Napoli S.p.A – 0,009% .
o tramite Banca IMI S.p.A. – 0,005% .
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• Assicurazioni Generali – 3,762%, di cui: .
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o tramite Generali Vie S.A. – 3,700% .
o tramite INA Assitalia S.p.A. – 0,042% .
o tramite Toro Assicurazioni – 0,019% .
o tramite BSI S.A. – 0,001% .
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• Banco Popolare – 3,634% .
• Gruppo UBS – 3,522%; tramite Ubs Fiduciaria S.p.A. .
• Sinpar Società di Investimenti e Partecipazioni S.p.A., finanziaria della Famiglia Lucchini – 2,060% .
• Gruppo Merloni rappresentato da Francesco Merloni – 2,090 tramite Merloni Invest S.p.A. .
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Consiglio di amministrazione [modifica] .
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• Presidente onorario: Cesare Romiti (ex grande manager FIAT) .
• Presidente: Piergaetano Marchetti .
• Vicepresidente: Gabriele Galatieri di Genola .
• Amministratore delegato: Antonio Perricone .
• Amministratore:Claudio De Conto .
• Amministratore:Giorgio Fantoni .
• Amministratore:Franzo Grande Stevens .
• Amministratore:Alessandro Pedersoli .
• Amministratore:Carlo Pesenti .
• Amministratore:Renato Pagliaro .
• Amministratore:Corrado Passera .
• Amministratore:Raffaele Augusti .
• Amministratore:Roberto Bertazzoni .
• Amministratore:Virginio Rognoni
• Amministratore:Paolo Merloni
• Amministratore:John Philip Elkann
• Amministratore:Diego Della Valle
• Amministratore:Jonella Ligresti
• Amministratore:Andrea Moltrasio
Amministratore:Berardino Libonati
Insomma la creme della creme della creme della finanza e della grande impresa italiana, altra gente che con la bandana non starebbe male e, comunque, non è propensa a farsi giocare dai marchingegni berlusconiano.
Primo azionista e garante di questo delicato equilibrio fra squali è il sempiterno Geronzi, il numero uno della finanza italiana, colui che riveste il ruolo che un tempo fu dell’ineffabile Grande Vecchio Cuccia. Geronzi dovrebbe essere noto alla triste cronaca quanto il Cavaliere: Parmalat, Cirio, Alitalia, scampoli di Calciopoli, ecc…
Il finanziere dagli addentellati “romani” è anche colui che ha ripianato i debiti berlusconiano della Fininvest – Mediaset e quelli – guarda un po’ – degli allora DS. Centrodestra e centrosinistra…
In Italia non si difetta di riconoscenza e gratitudine e, di conseguenza, avendo liquidità da impiegare tanto vale far scorrere i rubinetti nelle varie direzioni. Perfino Berlusconi l’aveva capito a suo tempo e previdentemente, oltre che coltivare rapporti di amicizia con Craxi, ha praticamente finanziato tutti i partiti della Prima Repubblica fatta eccezione dei Verdi.
Tornando ai debiti sistemati da Geronzi, il finanziere è stato assistito dalla famiglia Angelucci proprietaria di numerose cliniche nel Lazio, nella Puglia e nell’Abruzzo. Gli Angelucci sono inoltre proprietari di “Libero”, il quotidiano di centrodestra diretto da Vittorio Feltri, e del “Riformista” dalemiano e di centrosinistra. Quando si dice “Franza o Spagna purchè se magna…”. L’importante è saper curare bene i propri affari in barba a tutto il resto. Cari terrestri italiani è curiosa la vostra democrazia… Il quotidiano dalemiano e di centrosinistra “Il Riformista” si trova poi spesso in sintonia con il “Foglio” berlusconiano e diretto da Giuliano Ferrara ex comunista poi craxiano, berlusconiano, sedicente agente della CIA, teo e neocon, filoamericano e filoisraeliano nel paese in cui quasi si farebbe a gara per mostrare chi è più “filo”. Anzi il “Foglio” è berlusconiano sì ma per parte di Veronica.
Che cosa se ne ricava da tutto ciò ? La contesa in atto modificherà in qualche modo le sorti della vostra sfortunata “democrazia” ? Fatta eccezione per il gruppo “Espresso – Repubblica” antiberlusconiano dai tempi della “battaglia di mercato” per la Mondadori e della plural tenzone fra il Cavaliere e De Benedetti, è improbabile che i vari attori in campo vogliano “sbarazzarsi” politicamente del Berlusca. Si tratterebbe solo di ribadire che le torte vanno divise equamente ai piani alti del Palazzo e, quindi, di ridimensionare il Cavaliere ormai non più in età di focose avventure fuori dal letto. Oltretutto la FIAT avrebbe bisogno di un adeguato sostegno nelle sue incursioni estere e con il pretesto della Crisi si vuole perseguire la stabilità ad ogni costo.
In tempi di tensioni crescenti e in preparazione del nuovo G8 a L’Aquila le doti che Montanelli a attribuiva a Berlusconi – in primis il manganello in questo caso – potrebbero tornare utili agli inquilini del Palazzo e se il Cavaliere deve “imparare” a condividere e ad accettare il “policentrismo” proprietario sul versante dell’informazione, il, quasi monopolio berlusconiano nei settori dello spettacolo, del divertimento e del tempo libero non è messo in discussione se si fa l’eccezione dello “straniero” Murdoch. Il Nostro è molto bravo a rincoglionire e a rimbambire allo sfinimento il popolo italiano e tali doti sono apprezzate dai “colleghi”.
Dopo qualche giorno di pausa mi sento pronto per il gran finale e per svelarvi il sorprendente finale di questa storia galattica. Lasciamo da parte le “frenesie” berlusconiane e il conflitto che si consuma a colpi di inchiostro fra gli organi di informazione, perché dovrebbe essere chiaro che, se il vostro fosse un normale paese terrestre, il premier si sarebbe dovuto dimettere da tempo immemore tali e tante sono le squisitezze che hanno costellato la sua vita. L’ultimo capitolo delle allegre avventure del Silvio – più marziano lui dei marziani – ha per protagonista quel delizioso menestrello napoletano che risponde la nome di Apicella. L’irreale ormai non sfiora più la realtà ma se ne impossessa per conferire al paesaggio l’aspetto della più delirante delle allucinazioni… Già mi immagino i poveri piloti dell’aviazione militare che si dovevano sorbire le cantate con tanto di accompagnamento con la chitarra. Forse è quasi meglio una missione in Afganistan…
E’ realtà, ma quasi fatico a credere… Sarebbe quasi più semplice concepire Johnny Dorelli come l’ispiratore e leader spirituale del terrorismo kamikaze perché anni fa cantava “Arriva la bomba…”.
Ah ! Dimenticavo… I miei compagni di Marte hanno da tempo rinunciato all’invasione della Terra, troppo dispendiosa e priva di sbocchi certi. I nostri comandanti hanno deciso di ripiegare su qualche altro pianeta che possa rispondere agli antichi requisiti di Marte. Coloro che, come me, hanno partecipato all’operazione di infiltrazione sono stati posti di fronte ad un’alternativa: o seguire gli altri nella ricerca di un altro pianeta o lasciarsi il passato alle spalle e vivere come terrestri.
Non so gli altri, ma io ho preso un’importante decisione: ormai mi sento terrestre, anzi… mi ritengo un terrestre italiano a tutti gli effetti. Parlo, mangio, scrivo e mi comporto esattamente come voi…
Che volete farci ? Ogni tanto sento un’insopprimibile nostalgia per la mia vecchia gente e guardo le stelle… E’solo un attimo… Poi mi ritrovo qua, davanti al computer, a scrivervi le mie cronache molto marziane e un pochino marxiane e scaccio quella malinconia.
Sarà forse perché le stelle sono ormai lontane, ma il sogno, silenzioso ma concreto, tra le parole affiora…
E resta…
Saluti marziani
HS
Fonte: www.comedonchisciotte.org
13.06.2009
PS: un avvertenza per tutti gli amici di David Icke: chi ha vergato queste parole non è un vero marziano, né ha mai incontrato alcun “rettiliano”, ma visto lo stato delle cose nulla potrebbe impedirvi di crederlo.