DI TYLER DURDEN
Zero Hedge
Quando questo fine settimana un cosiddetto “problema tecnico” del fornitore Xerox ha messo fuori servizio il sistema EBT [Electronic Benefit System, sistema elettronico di sussidio, ndt], meglio conosciuto negli USA come food stamp – buoni alimentari, in 17 stati americani milioni di persone sono rimaste senza sussidio per pagarsi da mangiare per quasi tutto il giorno. Ciò ha scatenato esempi drammatici dei più vili comportamenti umani possibili, visti dai cospiratori come una prova generale di quello che potrebbe accadere nel prossimo futuro. Sebbene in un primo momento non sembrassero esserci i presupposti per pensare al peggio, alla Crossroads Urban Center dell’Utah (un’organizzazione non profit che si occupa di persone economicamente bisognose, ndr) giunge una comunicazione interna dal Dipartimento statunitense per l’agricoltura (l’ente attualmente chiuso che gestisce il programma assistenziale per la nutrizione “SNAP”) in cui si diffonde un allarme che inquieterà più di 46 milioni di beneficiari che vivono di buoni alimentari.
Ovvero: “Nell’interesse di preservare la massima flessibilità, comprendere i problemi e i limiti che questo contesto richiede e a cui gli stati devono far fronte, stiamo guidando gli stati a trattenere le loro emissioni del mese di novembre e a posticipare la trasmissione dell’Electronic benefit transfer (EBT) nazionale ai fornitori fino a nuovo avviso.” In altre parole, come ha riassunto Fox13News “E’ stato comunicato agli stati del paese di bloccare il programma assistenziale per la nutrizione per il mese di novembre, fino a nuovo avviso”.
Il comunicato per intero è stato pubblicato inizialmente sulla pagina Facebook del Crossroads:
Una tale drammatica pianificazione, se applicata, avrà dei risultati di rilievo imprevedibili su tutta la nazione.
“Questo finirà per creare un’enorme avversità nei confronti della gente che serviamo nelle nostre mense”, dice Bill Tibbits, direttore associato al Crossroads Urban Center.
Hanno pubblicato una lettera da parte dell’USDA nella loro pagina Facebook nella quale si dice: “Nell’interesse di preservare la massima flessibilità stiamo indirizzando gli stati a trattenere le loro emissioni del mese di novembre e a posticipare la trasmissione all’Electronic benefit transfer (EBT) nazionale fino a nuovo avviso.”
“Cosa succede se non c’è un accordo, se il Congresso non raggiunge un accordo d’emergenza per far funzionare il governo federale? Nell’Utah circa 100.000 famiglie non riceveranno i buoni alimentari”, dice Tibbits
In altre parole, nel prossimo novembre decine di migliaia di famiglie dell’Utah non potranno sfamare i loro bambini.…
“La gente qui finirà senza cibo”, dice Loralee Smith, la quale è senzatetto da agosto e ansiosa sul fatto di non sapere da dove verrà il suo prossimo pasto. “Sono assegnataria di buoni alimentari, ma ciononostante non so se li riceverò e così come me tante altre persone”.
Altri dicono che se chiude la SNAP, troveranno comunque un modo per sfamarsi.
Si spera che tali disposizioni “alternative” per l’alimentazione non portino a comportamenti bellicosi, sebbene nella nazione mondiale meglio armata e adesso con un’enorme porzione di popolazione che dipende completamente dal welfare stare per ogni tipo di bisogno giornaliero, è facile affermare che se si leva via il pane quotidiano a decine di milioni di persone, sicuramente non ci si aspetta un lieto fine.
Come riportato dal report, per le persone che vivono in strada come Richard Philips: ciò “potrebbe avere un impatto su di noi causando vari problemi, perché si scoprirà che la gente ruberà e farà ciò che deve fare per sopravvivere.”
Una tale consapevolezza potrebbe arrivare come una sgradita sveglia per gli altri milioni di americani che vivono ancora nelle loro torri d’avorio, concentrandosi soltanto nei vortici giornalieri che compie l’indice S&P500, e in gran parte ignari di come viva il resto dell’America.
Tyler Durden
Fonte: www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/debt-ceiling-crisis-food-stamp-program-shutdown-imminent/5354449
16.10.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SIMONE CATANIA