DI STEVE OSBORN
Sono un americano nato e cresciuto, e fiero di esserlo. A scuola mi hanno insegnato la Dichiarazione di Indipendenza, la Costituzione e il Bill of Rights (La carta dei diritti). Mio fratello, durante la guerra, era un ufficiale della marina mercantile che ha visto affondar sotto di sé ben tre navi. Abbiamo sconfitto i nazisti, i fascisti e i giapponesi e abbiamo reso il mondo più sicuro per la democrazia. Dopo la guerra c’è stata Norimberga e l’assicurazione che cose come l’olocausto non sarebbero potute più accadere. Il piano Marshall ha rimesso in piedi le parti del mondo che erano in rovina. America, democrazia solidarietà e aiuto. Era bello essere americani, purtroppo ci sono state Hiroshima e Nagasaki però, ci hanno detto, era necessario per abbreviare la guerra e salvare altre vite.
Quando abbiamo letto il libro di Orwell “1984” abbiamo pensato che quelle cose potevano accadere solo in paesi come la Germania nazista o la Russia sovietica, non avremmo mai immaginato che cose simili sarebbero potute avvenire da noi. Poi è arrivata la guerra fredda, McCarthy, la Corea e, più tardi, il Viet Nam.
Il mio servizio militare ha attraversato proprio quel periodo di guerre, però. grazie alla mia buona stella, non ho dovuto combattere. Nel 1956 mi trovavo a Bikini dove si svolgevano gli esperimenti sulla bomba all’idrogeno e lì venni a conoscenza degli innimaginabili orrori di una eventuale guerra nucleare.
Il Viet Nam ci ha insegnato quali fossero i pericoli e la follia di entrare in guerra con pretesti inventati. Il golfo del Tonkino è stata una lezione per tutti, come lo è stato l’impeachment di Nixon che aveva violato la legge e la Costituzione. Non avremmo più permesso che un Presidente si mettesse a spiare la propria popolazione o si mettesse a perseguitare chi non era d’accordo con lui o con la sua politica.
Si, è vero, gli Stati Uniti erano una nazione molto ricca. Una nazione che poteva prendersi cura sia della libertà che del benessere dei suoi cittadini, e che accoglieva i diseredati e gli esuli da tutto il mondo. Si trattava di una nazione che si era messa a esplorare lo spazio e che si trovava ai primi posti nel campo scientifico. Ero proprio fiero di essere un americano!
Dio mio! Che cosa è successo? La mia nazione non rispetta più la Costituzione e la Carta dei Diritti, che sono stati un faro per l’umanità da oltre due secoli, se non a parole. Il mio paese, unilateralmente, non rispetta più i trattati, fondati sulla legge e sul diritto, che erano la speranza di un mondo di pace. Il mio paese attacca un paese lontano, che non rappresentava nessun pericolo per noi, solo perché è ricco di petrolio. Il mio paese distribuisce tutto il suo benessere ai ricchi e abbandona gli affamati, i senza casa, i disoccupati e gli ammalati.
Che cosa è successo alla Costituzione che così saggiamente aveva diviso i poteri in tre rami distinti in modo che un sistema di controllo ed equilibrio evitasse che l’uno prevalesse sull’altro? Come siamo arrivati al punto che un presidente, che aveva giurato di difendere la Costituzione, l’abbia potuta definire soltanto “un maledetto pezzo di carta?” e che il Congresso sia diventato il notaio di tutto quello che vuole il Presidente? Come è possibile che la Corte Suprema ignori la Costituzione per affidi tutti i poteri al Presidente?
Oggi mi trovo a vivere in un’America che non ho il coraggio di lasciare per paura che all’estero mi dileggino, mi sparino, mi bombardino o mi rapiscano. Sono considerato un cittadino di una nazione canaglia che non rispetta più le leggi se non quelle del più forte e del più prepotente. Per andar in Canada ho bisogno del passaporto, quando si tratta di una nazione sorella con i confini sempre aperti da secoli. Qualunque funzionario, in qualunque momento mi può richiedere di esibire “i documenti”. Devo accettare che i funzionari governativi possono entrare a casa mia e portarmi via oggetti e documenti ogni volta che lo vogliano con una semplice pretesto, non sono nemmeno tenuti a farmi sapere che hanno violato il mio domicilio e la mia privacy. Devo accettare che il governo spii le mie conversazioni private, il telefono, le e-mails, la corrispondenza postale e tutto il resto, per di più può proibire a chiunque di farmi sapere che si stanno interessando di me. La dittatura assoluta di Orwell ha preso il posto, a casa mia, della Costituzione e della Carta dei diritti. Le differenze che distinguevano gli Stati Uniti dalla Russia sovietica, dala Germania nazista e dall’Italia fascista stanno rapidamente e inesorabilmente diminuendo e la gente, paralizzata dalla paura, lascia che ciò avvenga. La paura viene rinfocolata dalla banda che si è impadronita di Washington e dai suoi complici del ministero della propaganda, che una volta era l’ultimo baluardo a difesa del popolo contro la tirannia, l’ormai estinta stampa libera.
Così adesso sono fiero di essere americano solo per il passato; per il presente sono molto triste; per il futuro sono molto spaventato. Non sono più orgoglioso di essere americano, però non c’è un altro posto dove posso andare.
Steve Osborn
Fonte:www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article11975.htm
19.02.06
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da VICHI