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La Redazione

 

CONTESTUALIZZARE IL DISASTRO

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A cura di Davide
Il 30 Dicembre 2004
36 Views

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Come può una persona capire la magnitudine, l’impatto e il contesto di un disastro che ha provocato più di 100.000 morti? Quasi come l’invasione dell’Iraq…
Il recente maremoto in Asia fa sorgere più domande che risposte.

Cosa sapevano gli Stati Uniti? E quando l’hanno saputo? La vicenda legata allo tsunami fa sorgere molti interrogativi.

DI MICKEY Z

Questo è un inizio:

Qual è il contesto politico del disastro?
I racconti sullo tsunami asiatico generalmente ignorano il cruciale background storico di aree inquiete come Aceh e lo Sri Lanka… e “per i più”
saranno sfruttati per un guadagno geo-politico. Senza l’adeguata contestualizzazione, la copertura è dolorosamente incompleta e irresponsabile. Oggi, Democracy
Now ha scavato in profondità riguardo la situazione ad Aceh… la repressione militare, il ruolo di Exxon- Mobil e ora il maremoto/tsunami. Fate qualche ricerca e lo vedrete da voi.
Gli Stati Uniti sono spilorci?
Anche se ci fidassimo delle stime di 1 miliardo di dollari che giungeranno dagli Stati Uniti, questo numero impallidirebbe a confronto con le decine di miliardi di dollari spesi in Iraq per assicurare al mondo il petrolio. Al momento in cui scrivo, gli Stati Uniti hanno speso una media di 9,5 miliardi di dollari
all’ora nella guerra d’occupazione dell’Iraq. In generale,
hanno speso 1 milione di dollari al minuto per la guerra e una parte considerevole di questo denaro contribuisce a creare la povertà nel Terzo mondo e l’incapacità di confrontarsi con disastri naturali.

Perché non c’è stato alcun avvertimento?

C’è stato un avvertimento. Ecco come, a Democracy
Now
!, le persone descrivono ciò che è accaduto: “Domenica, dopo pochi minuti dalla formazione dello tsunami, alcuni funzionari americani del Pacific Tsunami Warning Center nella Hawaii hanno iniziato a seguire i movimenti delle onde. Gli scienziati hanno dichiarato che non c’era nessuno da contattare per avvertire del possibile pericolo nella regione dell’Oceano Indiano.
Unica eccezione: l’isola britannica di Diego Garcia che ospita una delle principali basi della marina americana. The Independent di Londra scrive che i funzionari americani delle Hawaii avvisarono Diego Garcia del possibile tsunami
e l’isola non ha per questo subito grossi danni”.

Le regioni interessate avrebbero potuto fare qualcosa?
Sarebbe state aiutate se gli scienziati americani delle Hawaii non avessero inizialmente calcolato un maremoto con magnitudo di 8.0 (dieci volte inferiore rispetto a quello che si è verificato). “Visto che partiva da 8.0 abbiamo pensato che l’effetto si sarebbe limitato a Sumatra e e che sarebbe
stato uno tsunami locale”, ha detto Charles McCreery, direttore del Pacific Tsunami Warning Center, “uno che colpisce le coste a minuti dell’evento”.
Certo non dobbiamo dimenticare che i profitti superano di gran lunga il valore delle persone.

Un funzionario del dipartimento di meteorologia tailandese ha dichiarato al Guardian di Londra: non è stato dato un allarme adeguato. Se noi avessimo dato l’allarme e poi non fosse accaduto nulla, questo sarebbe stata la morte del turismo in quelle zone”.

Accadrà di nuovo? Può accadere qui?
Mentre sono seduto qui a New York con una falda che corre attraverso la 125 strada, ho solo bisogno di ricordare che 200 milioni di anni fa la terra era un unico, gigantesco continente.

Dove porterà questo disastro?
Il continente asiatico non è nuovo a eventi di questo genere. Un tornado nel 1942 nel Bengala, India uccise 40.000 persone. Nel Bangladesh, nel 1970, un
ciclone pose fine a 300.000 vite. Tornando indietro, nel 1556 morirono 830.000 persone in un terremoto a Shaanxi, Cina. L’agosto del 1931 vide il fiume cinese Huang He straripare e uccidere 3.700.000 persone.

Poi ci sono i disastri provocati totalmente dall’uomo, il tornado Lyndon contribuì all’uccisione di circa 1.000.000 di persone in Indonesia nel 1965. I tornado Ike, Jack, Lyndon e Dick distrussero per decenni da un capo all’altro il sud est asiatico…con milioni e milioni di morti. Non possiamo dimenticare i tornado Gerald e Jimmy… responsabili di centinaia di migliaia di morti a Timor Est alla fine degli anni ’70. E la lista va avanti…

Cosa possiamo fare?

Se state cercando di immaginare un modo per dare un aiuto ma non volete che i soldi vengano risucchiati dalla burocrazia, potete aiutare l’area indonesiana di Aceh attraverso East
Timor Action Network.

Un altro modo per fornire un aiuto (in una maniera meno concreta) è osservare la copertura mediatica della tragedia ed educare noi stessi a documentarci sugli eventi più in profondità. Più conoscenza abbiamo del mondo, più diventa difficile trattarci come stupidi. Dunque donate al link qui
sopra, e poi educatevi, agitatevi e manifestate.

Qui, negli Stati Uniti, non possiamo onestamente dire che non siamo stati avvertiti…

Mickey Z è autore di quattro libri, il più recente è
The Seven Deadly Spins: Exposing the Lies behind War Propaganda (Common Courage Press). Può essere contattato all’indirizzo web: http://www.mickeyz.net

Fonte: http://www.counterpunch.org/mickey12292004.html
Traduzione a cura di Nuovi
Mondi Media
Fonte:www.nuovimondimedia.it
29.12.04

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