COMMISSIONE TRILATERALE: ASSEMBLEA DELL'ELITE MONDIALE A WASHINGTON D.C.

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I membri della Commissione Trilaterale vogliono che i tartassati contribuenti statunitensi sborsino ancora più soldi

DI JAMES P. TUCKER JR
Globalresearch

La Commissione Trilaterale (TC) – uno dei tre gruppi mondialisti più potenti nel mondo – ha tenuto un incontro a porte chiuse proprio qui a Washington, D.C. dal 25 al 28 aprile. Fedeli alla forma, quegli esponenti dei mezzi di informazione che sapevano della riunione – o erano loro stessi parti in causa – si sono rifiutati di discutere come sia andata la riunione o di riferire sui presenti. Fortunatamente, il redattore dell’AFP, Jim Tucker, era sulla scena per far uscire allo scoperto questo incontro clandestino.

I luminari che hanno partecipato alla riunione della Commissione Trilaterale a Washington hanno espresso fiducia sul fatto che hanno in mano tutti e tre i principali candidati alle presidenziali, i quali, nonostante le loro posizioni politiche, sosterranno le misure che mirano a rinunciare alla propria sovranità come il NAFTA e il “North American Union”.
“John ha sempre sostenuto il libero scambio, anche mentre faceva la campagna elettorale davanti ai leaders dell’unione “, ha detto qualcuno. “Hil e Barack stanno fingendo di essere scontenti su alcune cose, ma questo è solo atteggiamento politico. Sono saldamente per il sostegno “.

Ci si riferiva al Senatore John McCain (R-Ariz.), Hillary Clinton (DN.Y.) e Barack Obama (D-Ill.).

Nella foto: Pietro Modiano, direttore generale della banca INTESA SANPAOLO, new entry nella Commissione Trilaterale con sua moglie Barbara Pollastrini, ex ministro delle pari opportunità

La signora Clinton, hanno osservato, ha tenuto riunioni di strategia come First Lady su come ottenere dal Congresso l’approvazione del NAFTA “senza ulteriori modifiche”. In qualità di presidente, hanno deciso, lei non farebbe altro che occuparsi di mettere i puntini sulle i.

In Canada il candidato Obama non ha negato la notizia che il suo primo consigliere economico, Austan Goolsbee, ha rassicurato i diplomatici canadesi che il senatore avrebbe mantenuto intatto il NAFTA e i suoi discorsi anti-commercio sarebbero solo “campagna retorica”.

Impauriti da Paul

I “Trilateralisti”, mentre sono fiduciosi di far fronte a qualsiasi potenziale presidente, pagano invece un enorme tributo a Ron Paul come uno scherzo ironico del destino, lanciando l’allarme che lui provocherà “significativi danni futuri”.

Essi hanno espresso preoccupazione per il fatto che le manifestazioni di Paul hanno attratto moltitudini di giovani che si vanno ora formando una “loro idea politica”. Vogliono che i repubblicani mettano pressione a Paul affinchè abbandoni ora e cessi i suoi raduni “educativi”. Questo compito è stato affidato a Thomas Foley, ex portavoce della Casa Bianca.

Le ragioni per le quali la “campagna di educazione” condotta da Paul porta il terrone nei cuori della Trilaterale, sono evidenti. Paul si rifiuterebbe di restituire un solo grammo di sovranità degli Stati Uniti a una qualsivoglia organizzazione internazionale e la TC invece vuole il governo mondiale.

Paul porterebbe immediatamente a casa le truppe Usa dall’Iraq, dall’Afghanistan e da altre 130 “missioni di pace” per le Nazioni Unite in tutto il mondo. La TC vuole speculare sulla guerra e sul potere mondiale. Paul vorrebbe abolire la tassa federale sul reddito, al contrario la TC vuole aumentare su scala globale la tassa dovuta alle Nazioni Unite.
Si è elaborato un ordine del giorno ufficiale con tutto ciò che Paul e i patrioti americani detestano: tasse più alte, più aiuti agli stranieri, più immigrazione, sia legale che illegale, negli Stati Uniti e nell’ “attraente Iran,” tra gli altri.

L’America deve pagare la sua giusta quota?

I membri della Trilaterale si sono messi a lavorare sodo Sabato 26 aprile con un comitato di alto spessore chiamato ” Politica estera e politica interna degli Stati Uniti: linee guida per una nuova amministrazione “.

Presiedeva il giornalista – ruffiano David Gergen, che nella sua rivista U.S News and World Report non scriverà nulla riguardo al TC. Tra i partecipanti vi erano anche Kenneth Duberstein, ex capo del personale della Casa Bianca per il Presidente Ronald Reagan; Strobe Talbot, presidente della Brookings Institution ed ex vice Segretario di Stato, e Joseph Nye, ex assistente segretario alla difesa. Henry Kissinger, ex segretario di Stato e da lungo tempo leader della Bilderberg, era presente nella lista come uno dei partecipanti. Ma un membro dello staff TC ha cancellato il suo nome dalla lista. Alcuni hanno pensato che avesse problemi di gola.

Questo gruppo ha consegnato i seguenti ordini al prossimo presidente: aumentare il sostegno straniero a tutti i livelli, perché “l’America non debba pagare la sua quota equa”, pagare gli arretrati dovuti alle Nazioni Unite, consentire l’ingresso negli Stati Uniti a tutti gli immigrati che vogliono venire e concedere l’ “amnistia” per gli stranieri già presenti in situazione irregolare.

Poco, se non altro, è stato detto circa il fatto che i contribuenti americani pagano un quarto dei costi operativi delle Nazioni Unite e un terzo del costo delle 130 “missioni di pace” o sul fatto che gli immigrati provenienti dal Sud America deprimono i salari e qui una famiglia media di immigranti costa allo stato migliaia di dollari all’anno per il welfare, per la salute e altri “vantaggi”.

Robert Zoellick, presidente della Banca mondiale e altro ragazzo di lungo corso della Bilderberg, manifestò ampiamente queste considerazioni in una “mielosa intervista” rilasciata ad un altro giornalista “da marciapiede”, Lionel Barber, redattore del Financial Times, che obbedientemente non riporta nulla.

Lotta al riscaldamento; consentire gli immigrati

Ci sono stati degli incontri di “sottocommissione” sul “cambiamento climatico”, su “acqua e strutture igienico-sanitarie” e su “migrazione e sviluppo.” Questi sottogruppi hanno concordato che ogni nazione, in particolare gli Stati Uniti, dovrebbe spendere un mucchio di dollari per la lotta contro il “riscaldamento globale”. Gli Stati Uniti dovrebbero spendere di più “perché gli americani sono la causa della maggior parte dell’inquinamento”, ha affermato qualquno. Gli americani dovrebbero inviare più denaro a favore dell’Africa in modo che i nativi possono bere acqua pulita e lavarsi, hanno detto.

Antonio Garrigues Walker, presidente della Garrigues Abogadas y Asesores Tributarios, si è unito a Peter Sutherland, “rappresentante speciale per migrazione e sviluppo” del Segretario generale delle Nazioni Unite, nell’invitare gli Stati Uniti non solo a consentire una immigrazione illimitata, ma anche dare più soldi al Messico e ad altri paesi latini impoveriti. Era, in qualche modo, un loro “diritto” quello di avere più dollari USA. Sutherland è il presidente della British Petroleum e Goldman Sachs International. Egli è anche leader da lungo tempo della Bilderberg.

Il Blackout dei mezzi di informazione

Bill Emmott, un altro giornalista “mantenuto”, ha parlato della “crescita dell’Asia” a una cena-ricevimento tenutasi presso lo Smithsonian American Art Museum. Emmott, ex redattore di The Economist, non riporterà alcuna notizia in proposito.

Domenica mattina, Robert Blackwill, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale in Iraq, ha presieduto una tavola rotonda sul tema “coinvolgere l’Iran e costruire la pace nella regione del Golfo Persico.” Per la prima volta, vi è stato dissenso. Blackwill ha cercato di interpretare su basi razionali l’invasione dell’Iraq. Altri dubitavano che Saddam Hussein fosse collegato agli attacchi terroristici del 11 Settembre o sia mai stato una minaccia nucleare. Blackwill ha detto che l’opzione militare rimane, ma spera che gli sforzi diplomatici abbiano successo.

Altri partecipanti sono stati Ray Takeyh del Council on Foreign Relations, che funziona come il ministero per la propaganda per la TC e la Bilderberg; Volker Perthes, capo del Istituto tedesco Internazionale per gli affari e la sicurezza, e Hitoshi Tanaka, ex vice ministro giapponese degli Affari Esteri.

Soldi, Altri soldi

Molti stranieri hanno richiesto agli USA più soldi durante un pranzo di comitato chiamato “opinioni degli europei e asiatici sulla politica estera e sicurezza degli Stati Uniti.” I partecipanti sono stati Elisabeth Guigou, membro dell’Assemblea nazionale francese ed ex ministro per gli Affari europei e Han Sung-Joo, ex ministro degli Affari Esteri per la Corea del Sud.

Una sessione pomeridiana destinata alla “salute globale” con una maggiore richiesta di dollari derivanti dalle imposte americane. Una voce importante in questa causa è arrivata da Sylvia Mathews Burwell, presidente di Global Development Programs, Bill & Melinda Gates Foundation. Bill Gates ha frequentato almeno una riunione della Bilderberg.

Le scuse per l’Iraq; i piani per l’Iran

John Negroponte, vice Segretario di Stato degli USA, ha dedicato la cena serale al tema “le prospettive della politica estera per gli USA”. Ancora una volta, si è cercato di dare una spiegazione razionale alle invasioni in Iraq e in Afghanistan e si è considerata come una possibilità l’invasione dell’Iran.

Lunedi mattina l’incontro finale ha affrontato la crisi finanziaria mondiale e ha visto la partecipazione di questi luminari: Robert Kimmitt, vice segretario del Tesoro degli Stati Uniti; Martin Feldstein, ex direttore del Consiglio dei consulenti economici del presidente; David Rubenstein, amministratore delegato di Carlyle Group; Naoki Tanaka, Presidente del Center for International Public Policy Studies e Sir Andrew Crockett, presidente della JP Morgan Chase International.

Tra questi, si è fatto un gran parlare sull “dovere” del governo degli Stati Uniti di “intervenire” a nome delle “istituzioni finanziarie sotto pressione.” Poco o nulla è stato detto delle centinaia di migliaia di americani che stanno perdendo le loro case perché le istituzioni finanziarie li hanno indotti ad acquistare delle case che non potevano permettersi.

Durante tutto il fine settimana, non si è udita la minima voce di un americano a proposito delle esigenze del loro paese. Invece, ci sono stati sorrisi, saluti e applausi.

Il redattore della AFP James P. Tucker Jr è un giornalista di lungo corso che ha trascorso molti anni come membro della “élite” dei media a Washington. Dal 1975 egli ha avuto riconoscimenti generali, qui e all’estero, per la ricerca di storie “attuali” che segnalavano gli intrighi dei gruppi di potere mondiali come ad esempio il Gruppo Bilderberg. Tucker è autore di Jim Tucker’s Diary Bilderberg [l’agenda Bilderberg di Jim Tucker, N.d.T.]. Illustrato con delle foto- molte mai pubblicate prima – il libro racconta le esperienze di Tucker nel corso dell’ultimo quarto di secolo alle riunioni della Bilderberg.

Fonte:www.globalresearch.ca
Link: http://www.globalresearch.ca/index.php?context=va&aid=8914
6.05.08

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MAURIZIO OGGIANU

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