COMMERCIO DI PELLICCE IN CINA

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Ancora una volta i Cinesi si condannano da soli, con le loro stesse parole e con le immagini a nostra disposizione. Ancora una volta, siamo costretti a mettere da parte i sentimenti, perchè non c’è alcun modo per comprendere le atrocità subite da cani e gatti in Cina. La pelliccia indossata dalla donna cinese nel manifesto pubblicitario (nella foto), ricorda molto da vicino un pastore tedesco. Questi bellissimi animali vengono allevati su vasta scala nel nord della Cina. Quando un cane viene ucciso, subito inizia a perdere il pelo, il che non permette di ricavare pellicce del tipo richiesto dai Cinesi. Esistono diverse immagini di tale macello, ma siccome questa parola viene usata anche per descrivere il processo di uccisione degli animali nei mattatoi dell’ovest, sembra molto più appropriato descrivere questo procedimento come Scuoiare animali vivi di modo che la pelliccia non perda i peli, perché il commercio di pellicce non costituisce un’attività di macellazione!

Questa foto è stata scattata al mercato di Lo Wu, al confine tra Shienzhen e i Nuovi Territori di Hong Kong. Non sappiamo se il commerciante avesse a priori un compratore per la pelle dell’animale, o se volesse vendere l’animale vivo e la pelliccia separatamente per un prezzo migliore.
Magari lo scopo di tale scempio era solo quello di rendere la carne più tenera attraverso il dolore. Per quale ragione ha scuoiato vivo questo povero coniglio e poi l’ha messo in vendita MENTRE ERA ANCORA VIVO? E’ impossibile immaginare lo strazio che deve aver sofferto questo povero animale.

Mandandoci questa immagine, il nostro inviato ha scritto, “Questi conigli erano tenuti vivi per i compratori. Per fermare il loro stato di disidratazione, a intervalli il venditore gli spruzzava addosso dell’acqua. Tutto questo mi ha fatto temere per la sorte di cani e gatti, perché si sospetta che queste persone non possiedano alcuna sensibilità. Non sono necessariamente dei sadici, anche se credo che molti lo siano, penso che non considerino gli animali come esseri differenti dai vegetali.”

Il tappeto delle crudeltà

di Sarah Chalmers, Daily Mail
29 Maggio 2003

Un silenzio inquietante incombe sull’ampio cortile al centro del piccolo paese Cinese di Huangchen. All’occhio poco abituato, i ‘prodotti’ disposti ordinatamente sul pavimento di pietra non sembrano più sgradevoli degli scarti che possiamo trovare in qualunque industria tessile.

Ma guardando più da vicino i prodotti disposti in modo così ordinato, in attesa d’essere distribuiti ai grossisti e alle case della moda Europee, la completa e terrificante realtà si fa palese.

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Lo scenario presenta una strage di cani; una sepoltura di massa se si vuole. Per ognuno di queste pelli dalle molteplici sfumature, una volta c’era un cane pieno di salute.
Solo alcune ore prima che questa foto inquietante fosse scattata, il cortile ospitava diverse centinaia di animali abbaianti e scodinzolanti.

Poi, con una brutalità difficile da immaginare, ognuno di loro è stato macellato di modo che la loro carne potesse essere venduta come alimento e le loro pellicce diventassero borsette, scarpe, borse e copri-sedili per le auto.

I cani vengono presi uno per uno e condotti in una baracca sudicia dove gli operai, con delle tenaglie a impugnatura lunga, li afferrano uno ad uno intorno al collo. Una seconda persona colpisce il cane sulla testa con un bastone di ferro prima di conficcargli un coltello nella gola e poi spingerlo giù verso il cuore.

L’animale trucidato viene scuoiato e la sua carne fresca tagliata a fette, fatta a pezzi e impacchettata per essere distribuita nei ristoranti locali. Cotta in umido, fritta o tritata – servita con un mucchio di salse al peperoncino – la carne di cane è una squisitezza nella provincia di Shandong nel nord della Cina, dove viene venduta per l’equivalente di 1.70 £ al chilo.

I cinesi credono che la carne di cane possieda speciali proprietà medicinali. Si crede che porti beneficio agli organi interni e viene considerata particolarmente buona per gli anziani e gli infermi.

Vengono vendute anche le ossa e i denti di cane. I denti sono esportati soprattutto in Tailandia, dove vengono mischiati all’avorio e venduti come fossero avorio puro. Le ossa, invece, vengono frantumate e usate per produrre alimenti per animali.

Solo le zampe dei cani sono ritenute virtualmente inutili, vengono lasciate marcire in un buco sperduto del villaggio finché non vengono condensate attraverso l’ebollizione e trasformate in colla.

Ma è dalla pelle che si trae maggior profitto – viene venduta alle industrie locali per circa tre sterline al pezzo, qui le catene di montaggio la trasformano in un vasto range di accessori alla moda, molti dei quali finiscono per essere venduti nei negozi occidentali.

Una volta che l’animale è stato scuoiato, la sua pelle viene lavata attraverso delle macchine industriali e poi lasciata asciugare al sole per diversi giorni prima di essere venduta.


Questi cani saranno presto uccisi
nel modo più crudele

Una dozzina di pelli della qualità migliore possono essere cucite insieme, ottenendo così un cappotto che sarà venduto per circa 50 sterline. Sono le pellicce dei cani che sono stati allevati come animali domestici, che sono vendute ai prezzi più alti di tutti.

Siccome a questi animali è stato permesso di vagare liberi in un recinto, si ritiene che le loro pellicce saranno di una qualità maggiore di quelle dei cani cresciuti negli allevamenti industriali.

Di conseguenza, molte famiglie della zona allevano diversi cani – alcune arrivano fino a 100 – per incrementare i loro guadagni.

Ogni anno, migliaia di cuccioli San Bernardo vengono portati clandestinamente in Cina per essere allevati con i cani locali, nella speranza di produrre animali più grandi, più grassi e con pellicce più folte.

Poi a primavera, proprio prima dell’entrata della stagione in cui perdono il pelo, i cani vengono venduti al mercato locale, per poi essere uccisi e scuoiati.

Si pensa che il villaggio di Huangchen rappresenti il più grande mercato di pellicce della Cina, se non del mondo intero.

L’industria appartiene a quattro fratelli che precedentemente trattavano il malto a fine alimentare, ma venti anni fa hanno iniziato a vendere la carne di cane e più tardi, hanno esteso la loro attività fino a vendere anche le pelli di animali.

Questi fratelli sono molto conosciuti nella zona, prendono i cani per strada con le loro motociclette munite di apposite ceste sul retro, per poi macellarli quando hanno grandi ordini.

Oggi, alcuni mattatoi guadagnano 500,000 sterline l’anno. E’ una grande somma sotto ogni standard, ma è pur sempre un’oscenità paragonata alle crudeltà e alle sofferenze impartite al migliore amico dell’uomo.

Smascherato terrificante commercio di pellicce di animali domestici

di DAVID JONES, Daily Mail
9 Maggio 2003

Uno spaventoso commercio di pellicce di cane e gatto è stato smascherato ieri, dopo le denunce di furto di animali domestici che poi venivano trasformati in capi d’abbigliamento.

Secondo l’accusa, in Belgio cani e gatti vengono uccisi per fare cappotti, coperte, imbottiture per guanti e scarponi da sci. E’ un affare multi-milionario.

I prodotti trovati in vendita includono una coperta fatta con le pellicce di quattro Golden Retrievers a Copenhagen e un lungo cappotto fatto con la pelliccia di 42 cuccioli di Alsaziano, a Berlino.

I negozi di articoli da regalo e le bancarelle della Gran Bretagna vendono nuovi giocattoli che sono fatti con la pelle di cani e gatti.

Molti vengono dalla Cina, dove vengono barbaramente macellati 2 milioni di animali all’anno. Ma ieri, Struan Stevenson ha sottolineato che molti provengono da paesi dell’Unione Europea.

Agenti in incognito appartenenti all’associazione per la salvaguardia dei diritti animali Humane Society International, hanno visitato delle aziende Belghe che vendono apertamente coperte di pelle di gatto. Hanno pagato 220 sterline per una coperta fatta con la pelle di 12 gatti.

Il team ha rinvenuto coperte e cinture di pelliccia in Austria, mentre in Olanda sono stati trovati fiocchi per capelli fatti con la pelle di cane ma coperti con una tinta rossa.

Ieri, il Signor Stevenson ha richiesto che l’Europa proibisca l’importazione e la vendita di pellicce di cane e gatto. “L’Unione Europea ci sta andando coi piedi di piombo su questo terribile commercio, ma è essenziale che si agisca ora per soffocarlo per sempre.”

In Gran Bretagna, l’allevamento di animali da pelliccia è vietato. Ma mentre l’Italia e gli Stati Uniti hanno proibito l’importazione e la vendita di pellicce di cane e gatto, in Gran Bretagna i produttori non sono nemmeno tenuti a etichettare i prodotti che contengono le pellicce di questi animali. Spesso l’etichettatura è ingannevole.

La presa di posizione del governo Inglese ha oltraggiato i gruppi animalisti.

“Inorridiamo al pensiero che pellicce di cane e gatto possano essere prodotte nell’Unione Europea,” ha detto David Bowles della RSPCA. […]

“C’è il pericolo che queste pellicce vengano importate da altri paesi dell’UE e immessi sul mercato”

“Nella nostra cultura, la pelliccia è essenzialmente un prodotto di lusso. Dobbiamo fare in modo che la gente rifletta con attenzione prima di comprare un qualsiasi prodotto in pelle. Se non ci fosse alcuna richiesta, non ci sarebbero più allevamenti di questo tipo.”

Sean Gifford del gruppo ‘People for Ethical Treatment of Animals’ (PETA) ha affermato che la posizione del Governo è ‘abominevole’.

Lo scrittore del Daily Mail, David Jones, ha attraversato il Canale per raggiungere gli agenti in incognito. Ecco cosa ha scoperto.

Inchiesta Speciale: il terrificante commercio di pellicce di animali domestici

di DAVID JONES, Daily Mail
9 Maggio 2003

Convenientemente situato nelle vicinanze del porto, l’elegante negozio di pellicce Belga, fa da magnete per le turiste Inglesi coi tacchi a spillo, le quali raggiungono il negozio tramite un elegante vetrina che mostra lussureggianti cappotti e stole.

Se si pensa che la pelliccia sta tornando di moda nella nostra cultura – con esponenti dello spettacolo quali Madonna che ostentano accessori alla moda fatti con la pelle di animali da pelliccia – si capisce che raramente gli affari sono andati meglio per una boutique affermata come quella di Piet vander Eycken.

La ricca clientela dello spettacolo Belga sarebbe meno intenzionata a sostenere i suoi guadagni se solo conoscesse l’intero range di prodotti del suo catalogo.

Nascosti in un magazzino dietro agli scaffali dei visoni e degli zibellini, ci sono le pellicce di dozzine di gatti domestici macellati.
Sono subito disponibili in diverse sfumature, dal tigrato color fulvo, al persiano calicò fino ad arrivare al marrone scuro.

Tuttavia, forse il Signor vander Eycken (il cui nome è stato cambiato per motivi legali) tiene queste pellicce lontane dalla vista per timore di offendere qualcuno.

Però, se qualcuno chiede specificatamente del ‘gatto’, lui è felice, orgoglioso di mettere in mostra la sua merce, come ho avuto modo di scoprire quando mi sono imbattuto con un team della Humane Society degli Stati Uniti in una indagine congiunta sul nascente commercio di pellicce di cane e gatto.

“Posso mostrarvi molti colori,” ha detto passando in rassegna pile di inconfondibili e morbide pellicce feline, dopo che gli avevamo chiesto di farci una coperta di gatto che, secondo qualcuno nel continente, si pensa abbia poteri benefici contro l’artrite e i reumatismi.

“Penso che questi qui siano stati allevati (in Belgio). Ma ne ho altri che non vengono dagli allevamenti. Ci sono posti in cui vengono catturati. Per i cani è lo stesso procedimento. Vengono catturati e portati in un istituto specialistico e se nessuno li va a riprendere, vengono uccisi con un colpo di pistola.”

‘Cacciatori di gatti’ a lavoro a Londra
Non molto tempo fa, ha detto con disinvoltura, la maggior parte dei suoi gatti è stata portata lì dall’ Inghilterra via traghetto.

A Londra,‘Cacciatori di gatti’ senza scrupoli girano per la città con dei furgoni, raccogliendo animali domestici, da portare da lui in vendita (mentre parlava mi ricordai di uno dei miei gatti che di colpo era sparito senza lasciare nessuna traccia). Oggi, è più facile che vengano presi a Bruxelles.

Prima che iniziasse la nostra indagine, la Humane Society aveva messo in evidenza che ogni anno vengono uccisi circa due milioni di gatti e cani,e spesso nei modi più barbari. Ma fino ad ora, si pensava che tutto avesse origine esclusivamente dalla Cina e dall’Estremo Oriente.

Tuttavia, man mano che il Signor vander Eycken parlava coi suoi clienti, involontariamente forniva informazioni su un aspetto molto più shockante – e finora sconosciuto – del commercio di animali domestici: quello degli allevatori clandestini delle pellicce di gatto, e dei ladri di gatto che operano nel cuore dell’Europa.

Il nostro video, girato recentemente durante la visita in incognito presso i negozi di pellicce del Belgio, è stato passato al membro parlamentare Scozzese Struan Stevenson, e rappresenta il punto centrale della sua campagna che ha lo scopo di bandire il commercio di pellicce di cane e gatto in Europa, come è già accaduto negli Stati Uniti.

Il Signor Stevenson ha spiegato: “Dovevamo verificare che non ci fossero allevamenti di animali da pelliccia di cani e gatti nell’Unione Europea o nei 10 paesi che si stanno per aggiungere all’Unione, e il vostro video ha fatto questo.

“Abbiamo fatto testare al microscopio la coperta che avete comprato per confermare che fosse di gatto. A quanto pare questi gatti vengono allevati, o raccolti, nelle strade del Belgio, proprio sotto il naso dei commissari Europei che siedono nelle loro torri d’avorio sostenendo che non sta accadendo nulla di tutto questo.”

I burocrati di Bruxelles si rifiutavano di mettere al bando questa pratica, ha aggiunto, perché la World Trade Organisation sostiene sia illegale ostacolare il commercio sulla base del benessere animale. Ma la vendita di pellicce di gatto dovrebbe essere messa fuori legge perché fraudolenta nei confronti del consumatore; quasi sempre, infatti, i prodotti sono accompagnati da etichette ingannevoli.

Tutto questo è stato provato quando un agente ha visitato la Cina nel ruolo di un potenziale importatore. Quando ha detto all’ ufficiale del governo Cinese che lo accompagnava, che i prodotti la cui etichetta portava il termine ‘gatto’ poteva essere ingiurioso per l’occidente, il mandarino ha sorriso.

“Questa è la Cina,” ha risposto, “noi non ci preoccupiamo di queste cose. Useremo l’etichetta che vorrà.” Quindi ha tirato fuori una lista di nomi fittizi come ‘Mongolian dog’ o ‘China wolf’.

Nel segreto mondo cinico, spietato e crudele dei commercianti di pellicce di cane e gatto, queste tattiche sono routine, come hanno avuto modo di scoprire gli agenti del Daily Mail e della Humane Society.

Allevamenti di gatti al di là del Canale

Sebbene si abbiano prove che almeno un allevamento di gatti sia in funzione proprio nel continente Europeo, la maggior parte degli animali da pelliccia provengono dall’Estremo Oriente, dove ci sono decine di piccole tenute di terreno coltivato che possono allevare da un gruppetto di gatti o cani fino a diverse centinaia.

Proprio per la loro buona natura, per il fatto che possono essere facilmente alimentati, con pochissimo cibo e con un impegno limitato, i gatti sono particolarmente diffusi.

Vengono stipati in piccole gabbie di bambù e alimentati fino a quando le loro pellicce diventano folte e lussureggianti.

Quindi vengono uccisi in una maniera terrificante: vengono catturati al laccio con un nodo scorsoio che viene fatto scivolare tra le sbarre della gabbia intorno ai loro colli, e quindi vengono sollevati più volte mentre continuano a miagolare e a dimenarsi, finché non cala il silenzio. In questo modo, le pellicce – la sola cosa che preoccupi i loro allevatori – non vengono danneggiate.

In un allevamento, a due ore di volo da Beijing, gli agenti hanno filmato più di una dozzina di gatti che venivano uccisi con la garrotta finché ne era rimasto solo uno. Raggelato dal terrore dopo aver assistito alla morte dei suoi compagni, è sobbalzato muovendo qua e là la testa nello sforzo disperato, ma vano, di sfuggire al nodo scorsoio.

In un altro allevamento, nelle Filippine, due gatti chiusi in una gabbia si stringevano l’un l’altro quasi sapessero di essere prossimi alla morte.

“Avevano visto altri 20 gatti venire bloccati e impiccati,” dice Rick Swain, il direttore degli agenti della Humane Society, che recentemente ha rivelato lo scandalo delle pellicce di feto d’agnello (come quello indossato da Madonna) e ha guidato l’inchiesta mondiale sulle pellicce di animali domestici.

“E’ difficile credere che non sapessero cosa stava succedendo, dato il modo in cui si comportavano.”

“Erano gatti adulti e molti avevano già preso a zampate qualcun altro. Fissavano la telecamera nascosta ed erano assolutamente pietrificati.”

“Non erano gatti da allevamento, erano animali smarriti o randagi che erano stati catturati da ‘ladri di bestiame’. Uno aveva un collare a forma di cuore, così abbiamo capito che un tempo doveva aver vissuto con una famiglia.”

I cani da allevamento vengono uccisi con una brutalità molto simile. Di solito vengono appesi per le zampe, poi gli viene tagliata un’arteria nella parte superiore delle zampe posteriori di modo che muoiano dissanguati. Ancora una volta, questo impedisce che le loro pellicce vengano danneggiate.

I profitti sono ampi. Allevatori impoveriti e ignoranti venderanno le loro pelli alle concerie per 1 sterlina o 1 sterlina e mezza ciascuna. Quando arrivano ad essere vendute in Europa possono rendere 20 o 30 volte questo valore.

In un negozio di pellicce alla moda, in una piccola città commerciale Fiamminga vicino Antwerp, ci è stata offerta una pelliccia di gatto tigrato verde Cinese, per circa 2,000 sterline.

Ci è stata offerta una coperta fatta con 12 diverse pellicce per 220 sterline sebbene ce ne fossero alcune di più alta qualità fatte con 80 pellicce diverse.

Aggiornamento – nel Gennaio 2004 il Belgio ha introdotto una proibizione “temporanea” dell’importazione e della vendita di pellicce di cane e gatto. Vi terremo informati sugli sviluppi.

Gli orrori della Cina in vendita in Gran Bretagna

Cani morti diventano giocattoli coccoloni

di Adam Docherty
11 Ottobre 2002, Sunday Post

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Mr Stevenson e uno dei giocattoli

La verità su questo simpatico giocattolo che sembra quasi vivo, non potrà non shockare gli amanti degli animali di tutto il paese. E’ stato acquistato in Scozia e sembra un grazioso gattino, tutto raggomitolato mentre sta dormendo sano e salvo nel suo lettino di vimini. Ma questo “gattino” è stato realizzato con la pelliccia di cani veri – allevati in circostanze orrende in Cina e uccisi per la loro pelliccia.
Alcuni vengono uccisi prima che siano completamente morti.

La scoperta terrificante è stata fatta dallo Scozzese Struan Stevenson (nell’immagine a fianco), che ha comprato questo giocattolo da un negozio di souvenir nelle Shetland. Sull’etichetta c’era scritto ‘Made in China’. Una piccola scritta sul retro dell’etichetta descriveva l’oggetto come un ‘sottoprodotto animale’.

Abbiamo trovato oggetti simili in diversi negozi di Glasgow.

Negozi di Souvenir

Mr Stevenson sostiene che questo e molti giocattoli simili siano in vendita in negozi di regali e di souvenir sparsi in tutta la Gran Bretagna e l’Europa. Ironicamente, sembrano piacere molto agli amanti degli animali che non conoscono le loro vere origini.

Le pellicce di animali domestici possiedono spesso etichette ingannevoli, dice Mr Stevenson, così i rivenditori li acquistano in modo innocente e i clienti non hanno alcuna idea di quale sia la loro composizione reale.
Giocattoli identici, acquistati in Olanda, sono stati sottoposti al test del DNA dall’ Academic Medical Centre di Amsterdam.
I risultati hanno confermato che erano fatti di pelo di cane. Mr Stevenson ha lottato per anni per porre fine al mercato Europeo dei resti dei cani e gatti allevati in Cina.

Gli Stati Uniti hanno già proibito il commercio dopo un’indagine durata 18 mesi, condotta dalla Humane Society International nella Cina Comunista.

Hanno documentato le condizioni di vita brutali e le morti crudeli di più di due milioni di cani e gatti ogni anno in Asia – uccisi solo per la loro pelle.

Da allora gli esportatori asiatici si sono rivolti all’Europa che è diventata il mercato principale dei loro prodotti. Così come i prodotti di pelliccia, la pelle dei cani è usata anche per realizzare scarpe in pelle, o giocattoli da mordere per cani – il che significa che gli animali domestici potrebbero finire col mangiare la carne di altri cani.
Richard Swain, agente in incognito della Humane Society e in precedenza capitano della polizia del Maryland, sostiene “Non fate errori, queste pellicce si stanno vendendo in tutta Europa. In Cina ho visto magazzini grandi come campi di football pieni fino al soffitto di pellicce di cane e gatto in attesa di essere esportate nell’ovest.”

Un commercio su vasta scala

Stuart Stevenson ha continuato, “Questa è l’evidenza che aspettavo. Conferma senza alcun dubbio che lo spaventoso commercio delle pellicce di cani e gatti è penetrato ampiamente in tutta Europa.
“Da quando gli Stati Uniti hanno proibito tutti i prodotti di cani e gatti, l’Europa è divenuta il nuovo terreno di scarico. L’Italia ha bandito l’importazione di cani e gatti ed è ora che lo facciano anche gli altri membri dell’Unione Europea. […]

Il Successo Italiano

Il Sotto-Segretario alla Salute Cesare Cursi ha firmato un ordinanza che, non appena sarà pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale, bandirà l’importazione e la vendita delle pellicce di cane e gatto in Italia. “Se questa ordinanza verrà messa in atto” dice Walter Caporale, Presidente della PETA in Italia, “sarà un evento storico per l’Italia.”

Ilaria Ferri, la portavoce Italiana per SIRIUS GLOBAL ANIMAL ORGANISATION, che per un po’ ha collaborato con PETA nella lotta contro la ‘carne di cane’ e il traffico di pellicce di cane e gatto, dice, “Siamo molto contenti che in così poco tempo dall’inizio della nostra collaborazione, il Sotto-Segretario alla Salute, Senatore Cursi, non solo abbaia mostrato la sua personale sensibilità nei confronti di questo problema, ma sia anche intervenuto a livello istituzionale per porre fine a questa pratica così barbara.“Speriamo”, sostiene Walter Caporale, presidente di PETA, “ di riuscire anche a bandire l’importazione di centinaia di migliaia di pellicce di gatti e cani già sul mercato italiano nella forma di guarnizioni di cappotti e impermeabili.”

“Ci chiediamo che cosa faranno ora tutti quei pellicciai che sono diventati ricchi facendo passare le pellicce di cane e gatto per visoni, volpi e conigli. Ora il nostro impegno è rivolto alla salvaguardia delle vite di centinaia di migliaia di animali che si trovano ancora nei sessanta allevamenti. Da Gennaio 2002 queste aziende dovranno seguire gli stretti standards stabiliti dalla Direttiva Europea.

Fonte: http://sirius.2kat.net/dogsforfur.html
http://sirius.2kat.net/

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SCUOIATI VIVI

Scelta e Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Monia

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