COME SOPRAVVIVERE AD UN ATTACCO NUCLEARE

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DI DAN FARBER
sott.net

Toccando un tema che molte persone preferirebbero evitare, l’amministrazione di Obama si sta organizzando per fornire ai cittadini indicazioni per fronteggiare gli effetti della bomba atomica.

“E’ ora di svincolarci dal blocco psicologico per cui è terribile anche solo pensare a questo problema,” ha affermato al New York Times W. Craig Fugate, direttore della Agenzia federale per la gestione delle emergenze. “Dobbiamo essere pronti per affrontarlo”

Martin Hellman, professore emerito di Ingegneria elettrica a Stanford e co-inventore della crittografia a chiave pubblica, che negli ultimi 25 anni ha incentrato i propri studi sulla deterrenza nucleare, ha dichiarato che un bambino nato oggi, con un’aspettativa di vita di 80 anni, ha più del 50% di probabilità di imbattersi in un attacco con armi nucleari, nonostante la quantità di armi e di materiale disponibile per la loro realizzazione sia stato radicalmente ridotto.
Un attacco nucleare potrebbe essere portato a termine con maggiore probabilità da un’organizzazione terroristica.
“Al Qaeda è particolarmente nota per il suo interesse di vecchia data nei confronti di armamenti che utilizzano materiale nucleare e dell’acquisizione delle conoscenze necessarie a sviluppare una rudimentale arma nucleare” ha affermato John Brennan, il principale consigliere antiterrrorismo della Casa Bianca, ad aprile.
Non è necessario avere accesso a conoscenze segrete per realizzare bombe rudimentali, ma (i terroristi n.d.r.) potrebbero avere maggiori probabilità di successo se potessero contare su qualcuno che sappia utilizzare l’uranio per parti della bomba, ha dichiarato Matthew Bunn, professore associato della School of Government John F. Kennedy dell’Università di Harvard ed esperto di proliferazione nucleare e terrorismo. “Non hanno bisogno di un altro Oppenheimer,” ha aggiunto. J.Robert Oppenheimer fu il direttore scientifico del Progetto Manhattan che sviluppò le prime armi nucleari.

Il dipartimento della sicurezza interna ha pubblicato la guida “Essere preparati ad un’esplosione nucleare: comunicare nell’immediato post-evento” che offre le seguenti indicazioni:

• Cercare l’edificio più vicino, preferibilmente costruito in mattoni o cemento, ed entrare per evitare il contatto con materiale radioattivo all’esterno.

• Se si può raggiungere un rifugio migliore, come un edificio multipiano o un seminterrato, in pochi minuti, allora recarsi immediatamente li.

• Se siete in macchina, cercate immediatamente un edificio in cui rifugiarsi. Le auto non forniscono un’adeguata protezione dalle radiazioni dovute ad un’esplosione nucleare.

• Andate in un seminterrato o al centro dei piani mediani di un edificio multipiano (per esempio al centro del 5° piano di un edificio di 10 piani o tra il 10° e il 20° di uno di 30 piani).

“Rifugio sul posto. Questo è l’unico grande messaggio,” ha dichiarato Jonathan Fielding, direttore sanitario della contea di Los Angeles. “E’ il modo migliore per salvare vite e prevenire patologie legate alle radiazioni. Va contro il nostro istinto di scappare e riunirci ai nostri familiari. Ma se i bambini sono a scuola o all’asilo, è lì che dovrebbero rimanere,” ha aggiunto.

Brooke Buddemeier, fisico sanitario abilitato (specialista in radioprotezione) del consiglio di sicurezza globale del laboratorio nazionale Lawrence Livermore, ha studiato gli effetti dello scoppio della bomba nucleare in sei città americane per conto del Dipartimento di Sicurezza Interna. “Non si può sfuggire alla precipitazione radioattiva,” ha affermato Buddemeier durante una presentazione a Los Angeles, “e gli effetti disastrosi riconducibili alla precipitazione radioattiva possono essere evitati al 100%.”

Si stima che 285.000 persone, senza protezione nel raggio di un miglio dalla detonazione a Los Angeles, andrebbero incontro a malattia o morte causate dall’esposizione alle radiazioni, ha detto Buddemeier. “Solo un rifugio rudimentale, come una costruzione in legno, potrebbe salvare 160.000 persone da un ‘esposizione significativa,” ha sottolineato. “Se le persone riuscissero a trovare rifugio in seminterrati o edifici multipiano o centri commerciali, 240.000 di queste 285.000 potrebbero salvarsi da un’esposizione significativa. Se si riuscisse a raggiungere un parcheggio sotterraneo o il centro di un grattacielo di uffici, non si riporterebbe alcuna esposizione significativa,” ha dichiarato.

Nel frattempo, l’amministrazione Obama sta cercando di far passare una convenzione per ridurre modestamente il numero di armi nucleari possedute da USA e Russia, che hanno il controllo della maggior parte del materiale nucleare. Tuttavia, porre un freno alla proliferazione nucleare e tenere lontano dalle mani dei terroristi il materiale nucleare non appaiono obiettivi facilmente raggiungibili.

Dan Faber
Fonte: www.sott.net
Link; http://www.sott.net/articles/show/219903-How-to-Survive-a-Nuclear-Attack
16.12.2010

Traduzione per www.comedonchisciotte.orga cura di ELENA

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