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DI CARLO BERTANI
carlobertani.blogspot.it/

“E noi siamo tutti in fila davanti al bagno,
e noi siamo tutti in fila davanti a un segno…”

Francesco de Gregori – La ballata dell’uomo ragno – dall’album Canzoni d’amore – 1992.

Come sarebbe bello se, in questa scipita campagna elettorale, qualcuno parlasse di cose serie: progetti, soluzioni, idee, proposizioni, critiche…

No, solo immagine. Tutti cercano l’immagine vincente: Monti la trova nella Vezzali ed Ingroia nella Mannoia – una buona lama ed un’ottima voce – ma che c’azzeccano con la politica?

Il Cavaliere non ha di questi problemi: di nani e ballerine ne ha a bizzeffe, e potrebbe candidare la Minetti e lo zio Michele che tutto sarebbe normale, e li voterebbero pure.

Detto fra noi, le donne non ci fanno una gran figura in politica: è vero che sono meno litigiose dei maschi e si lasciano ascoltare più facilmente, ma un trio come la Fornero, la Cancellieri e la Severino è difficile trovarlo.

Perché questa maledetta “immagine” per le donne vale doppio: anche l’occhio vuole la sua parte…e non sempre la bellezza s’accomuna all’intelligenza, all’indipendenza ancor meno.

A me, che sono bruttino ed anche un po’ vecchiotto, non rimane che parlare di quella che dovrebbe essere la politica, ossia gli interventi nelle infrastrutture utili: tanto, non ne parla nessuno…

Oh, gli americani costruiscono dirigibili. Li costruiscono, volano già (1), non li stanno progettando o, peggio ancora, programmando. Per ora si tratta di 3 aeronavi destinate alla sorveglianza del territorio ed andranno (probabilmente) in Afghanistan.

Ma lo sviluppo di questi mezzi va ben oltre gli usi militari (2) e non c’è elicottero che abbia la portata dei dirigibili: 66 tonnellate, per ora, ma ci sono già progetti per 1.000 tonnellate di carico.

Il cielo è grande: questa è la forza dei nuovi dirigibili, associata all’elio per il sostentamento che – ricordiamo – è assolutamente inerte (non infiammabile). Questo conduce a costruire aeronavi sempre più grandi: le strutture sono in fibra di carbonio, il rivestimento in Dacron® e, insieme, pesano un’inezia rispetto all’Alluminio ed alla tela cerata dei loro “bisnonni” degli anni ’30. Senza contare che, senza Idrogeno, non vi è nessun rischio d’esplosione.

La velocità di questi mezzi è di 120 nodi (circa 200 km/h) ma si tratta di mezzi militari: probabilmente, per le applicazioni civili basta un po’ meno, diciamo intorno ai 150 km/h.

E cosa può fare un dirigibile? Mille cose.

Può stare fermo, immobile 1000 metri sopra un incendio e – grazie al GPS ed all’anemometro – lasciar scendere come una pioggerella 66 tonnellate d’acqua con una precisione incredibile, mentre un Canadair rilascia 7 tonnellate in una sorta di bombardamento in picchiata/volo radente. Con rischi per i piloti, non dimentichiamolo, e scarsa precisione.

Volete impiantare un campo d’aerogeneratori?

Il problema, spesso, è quello delle strade: si tratta di costruire una strada per trasporti eccezionali in aree impervie: il che fa lievitare i costi e fa pure arrabbiare – con ragione – gli ambientalisti seri perché si vanno a sventrare, spesso, aree protette.

Col dirigibile basta una stradina sterrata per far giungere le squadre che sistemano la fondazione: tutto il resto (la parte ingombrante) arriva dal cielo. Come arrivano dal cielo i trasporti eccezionali, direttamente dal cortile di una fabbrica all’altra: 66 tonnellate sono quasi il carico di due autotreni.

Volete andare in Sardegna? Che ne direste di un paio d’ore di volo dal Circo Massimo al centro di Cagliari?

Già, siamo un popolo di sognatori: peccato che gli altri realizzino prima di noi e traducano i sogni in realtà. E chi ci dovrebbe pensare? Forse la classe politica?

TAV e non TAV, Ponte e non Ponte: qualcuno sa che il 50% della richiesta di trasporto è nella valle padana?

Produzione agricola ed industriale, semilavorati che viaggiano da un posto all’altro, da una raffineria di zucchero ad un’azienda casearia…e tutto su camion.

Anni fa (ce lo chiese l’Europa, anche questo) c’invitarono a sistemare il Po per la navigazione delle navi fluviali di tipo V, lo standard europeo. Costo: 400 miliardi di vecchie lire, circa 200 milioni di euro, il 10% in conto capitale fornito dall’Europa.

Navigazione dal Delta a Pavia, con diramazione Milano e Lago di Garda: finalmente un vero servizio di navigazione delle acque interne che condurrebbe a svuotare le autostrade dai TIR ed a sensibili risparmi nei costi (una di quelle navi porta l’equivalente di 84 TIR).

Studi fatti, tutto possibile a ed a portata di mano (3): quanto costa la TAV? Circa 20 miliardi. Il Ponte? 7 miliardi.

Ci spiace, poca trippa per gatti: con le due grandi opere riusciamo a “fare” 9 miliardi di tangenti (teorema di Craxi, il 30%), con quel fiumiciattolo appena 60 milioni. Che, siamo pazzi?!?

Le auto ad Idrogeno compariranno sulle strade del pianeta, prima o poi arriveranno: ibride elettriche/Idrogeno, solo elettriche, solo ad idrogeno…e così via.

Cosa sta facendo il Belpaese per prepararsi all’evento? Nulla. La FIAT meno ancora.

Bisognerebbe fare una sperimentazione: dotare tre amministrazioni (Province ad esempio) di mezzi elettrici/Idrogeno – una in montagna, l’altra in pianura e la terza in area urbana – per un paio d’anni. Poi, fare due calcoli ed osservare cosa non va, cosa si può migliorare, ecc.

Il rifornimento?

Qui, scusatemi, ma gli idioti ambientali si sono superati: come si fa a trasportare nelle autobotti l’Idrogeno…compresso o liquido?…è infiammabile! Scoppia! Io ho paura dell’Idrogeno e preferisco restare col mio ciuccio in bocca.

A nessuno è venuto in mente che l’Idrogeno viene prodotto con l’elettricità (o da reazioni ad alta temperatura, ci sono studi dell’ENEA legati al termodinamico in proposito) e quindi…basta trasportare elettricità!

Poi, nelle stazioni di servizio, avviene l’elettrolisi e si riempiono i serbatoi che alimentano le celle degli automezzi: meglio di notte, così si assorbono le sovrapproduzioni notturne dell’eolico.

E dove la prendiamo tutta questa energia?

Oh…basta strapazzare i cosiddetti! Andate a leggere il piano energetico per l’Italia in nota (5) e vedrete che è perfettamente possibile raggiungere l’85% di produzione nazionale con energie rinnovabili come ha programmato la Germania per il 2050. Anzi, forse noi c’arriveremmo prima.

Ci sarebbero altre, mille questioni da sollevare: il reddito di cittadinanza, con il quale s’è sciacquata la bocca miss Fornero prima di sputare la velenosa riforma delle pensioni, il riordino dell’amministrazione – Regioni, Province, Comuni, Circoscrizioni, Comunità Montane – non sarebbe il caso di semplificare? Un modello di difesa che è solo ciò che serve agli USA: quasi nulla che sia utile alla “difesa” italiana, siamo dei contractors che prendiamo le missioni di “pace” in appalto.

Abbiamo il più vasto patrimonio artistico del Pianeta, sul quale basiamo la prima industria nazionale – il turismo – non sarebbe il caso di dargli una sistemata? Oppure la pensiamo come Tremonti, ossia che “la cultura non si mangia”? La natalità non decolla: e ti credo! Vai a prendere in affitto una casa, o a farti un mutuo, con due contratti precari che scadono ogni tre mesi e che, in tutto, non arrivano a duemila euro!

Per favore, smettiamo di raccontare stronzate – Monti è bello, Monti è brutto, ha fatto bene a presentarsi alle elezioni, no, ha fatto male, Berlusconi è il campione della comunicazione, no, è solo uno stronzo, Bersani è uno serio, mica balle, no, è solo un povero perduto con un partito dalle mille facce – e proviamo a dire cosa fareste. Non avete idee in merito? E, allora, che vi presentate a fare?

Bene, lasciamo i sogni – che non sono tanto sogni, potrebbero essere tranquillamente realtà – e veniamo alla cronaca: finalmente una buona notizia.

Luciano “Lucianone” Moggi si è candidato alle elezioni, con una condanna in primo grado ed una in secondo grado già emanate: se arriva anche la Cassazione sono fregato – deve aver pensato – perciò…

Immaginiamo quali siano le competenze di Lucianone: corrompere arbitri, truccare partite, fornire puttane agli arbitri, comprare giocatori d’altre squadre…tutto dimostrato. Senz’altro sarà molto utile in quest’Italia, l’italia dei Ladroni.

Però – non tutto il male vien per nuocere – risolve un problema al futuro ministro della giustizia, nei guai per i richiami “avvilenti” emanati dall’Europa sulle carceri italiane.

Basterà installare a Montecitorio, al posto dell’elegante portone, un bel cancello di ferro con gli spioncini, cambiare il corpo di guardia con la Polizia Penitenziaria e già un primo risultato è raggiunto. Sarà un carcere speciale? Mah…

Le passeggiate in Transatlantico saranno chiamate “ore d’aria” e l’elegante ristorante interno fornirà solo più la solita “sbobba” di tutti i giorni. Le conferenze stampa si trasformeranno in colloqui (basterà installare il vetro di protezione, con gente simile non si sa mai) ed i permessi per raggiungere “l’elettorato” all’esterno saranno regolati dalla legge Gozzini. Ah, per accedere alla legge ci vuole la buona condotta: mi sa che Luca Barbareschi – picchiatore abituale (4) – rimarrà in “aula” parecchio.

In fin dei conti, questa grande pagliacciata (che si spera sia l’ultima) della Casta assomiglia molto ai vecchi scambi di figurine…celo, celo, manca…e così davi via due Altafini per un Gigi Riva: almeno, quelli, una cosa la sapevano fare veramente e ti facevano divertire. Questi, solo il vomito riescono a sollecitare: se non avete digerito e desiderate “dar fuori” è consigliata la visione di Porta a Porta, Ballarò, Servizio Pubblico…

Terminiamo in bellezza, perché proprio della bellezza vogliamo parlarvi.

Qualche tempo fa se n’è andato Mario Rigoni Stern: peccato, nessuno aveva pensato di fare senatore a vita il vecchio “sergente nella neve”.

Sto rileggendo “Stagioni” – forse non una sua opera molto conosciuta – eppure quell’uomo aveva una capacità unica: prenderti per mano e riportarti alla tua infanzia nei boschi (se c’è stata), nella neve che tutto silenzia e tutto evidenzia, dagli animali alle tracce degli animali, qualcosa scompare e qualcosa riappare nitido, come se scrivessimo sull’acqua per tre stagioni e la quarta spolverasse la polvere magica per farci apparire, con un colpo di genio faunesco, le mille magie della natura.

Un tempo s’ascoltavano gli aedi e si taceva, per non perdere l’incanto: oggi gli stupidi sborracchiano in Tv e ti viene il vomito.

E te ne sei andata anche tu, dolcezza: tenera e fragile come apparivi nel sinedrio delle Muse, insieme alla Magnani ed alla Vitti. La nostra piccola/grande rivoltosa, combattiva e sensuale, contraddittoria fino alla radice dei capelli. Cosicché tu non riuscivi mai a conoscere: quando credevi d’aver trovato in lei dolcezza ed erotismo finalmente fusi, compiva improvvisamente un giro di boa e ti presentava il conto, fatto di durezza e d’orgoglio.

Ascoltiamo cosa ebbe a dire del cinema italiano e di Milano Mariangela Melato, che di certo non aveva peli sulla lingua:

“Peggio di Portogallo e Spagna messi insieme, ma almeno la Spagna ha un regista come Almodóvar. Noi abbiamo una generazione di carini, bravini, precisini, preoccupati di non uscire dai ranghi, di vivere di rendita…la Milano da bere è diventata una Milano da vomitare, quindi sono legata ad una città sparita…è involgarita, piena di gente finta, e anche per questo possiamo ringraziare il nostro capo.”(6)

Ecco dove si ricollegano, per vie sconosciute, le nostre incapacità ed i nostri dissidi: come se non riuscire a fare del cinema fosse così diverso dal costruire dirigibili. Entrambi nascono dalla stessa radice: una tempra antica che si sta estinguendo, fatta di coraggio e d’inventiva.

Nelle città divenute carceri a cielo aperto vagano giovani disperati, attratti per un attimo dall’ultima perlina di vetro che Colombo cosparge sulla spiaggia: per un attimo, poi passano alla seguente, ma nessuno le rinnega perché senza valore.

Per questo la Vezzali rimane una buona schermitrice e basta, la Mannoia una brava cantante e basta, Moggi un bravo truffatore e basta: nessuno ha nemmeno l’ombra del politico, non sa nemmeno da dove si comincia.

Forse quello di Grillo è un azzardo – mandare nel peggiore dei gironi infernali della gente comune – ma…a ben pensarci…non potrebbe questo irragionevole atto essere rivoluzionario?

Altrimenti, sempre carini, bravini, precisini, come raccontava la Melato.

Carlo Bertani
Fonte: http://carlobertani.blogspot.it
Link: http://carlobertani.blogspot.it/2013/01/come-sarebbe-bello_7687.html
13.01.2013

(1) Vedi: http://natairinfo.blogspot.it/2012/09/primo-volo-del-dirigibile-lemv-dellus.html#!/2012/09/primo-volo-del-dirigibile-lemv-dellus.html

(2) Vedi: http://www.repubblica.it/tecnologia/2013/01/05/foto/usa_un_dirigibile-cargo_per_la_difesa-49946721/1/?ref=FRAG-19

(3) Vedi: http://www.macrolibrarsi.it/ebooks/ebooks-il-futuro-dei-trasporti.php

(4) Vedi: http://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/le-iene-online-il-servizio-sull-aggressione-di-barbareschi/115987/114395

(5) Vedi: http://www.lolandesevolante.net/blog/2011/05/perche-siamo-contrari-al-nucleare/

(6) Fonte: http://www.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/2013/01/11/news/l_intervista_a_mariangela_melato_di_gianni_mura-50320540/



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