DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
L’avete voluta l’Eurozona? E adesso l’imprenditore di Ferrara la prende nel didietro anche dai Sauditi. Eh, ci stanno fottendo, ma strafottendo.
Piccola spiegazione a prova di utente facebook. Il prezzo del petrolio è sempre fasullo, perché in realtà fra tutti i produttori del mondo, tipo Nigeria, Russia o Venezuela e Gran Bretagna, quelli che fissano i prezzi sono i Sauditi.
Perché sono quelli che hanno il greggio migliore, e aspettano che tutti gli altri sfigati offrano sul mercato il loro petrolio, e quando poi si arriva alla quantità veramente necessaria, tutti i Paesi devono bussare dai Sauditi, che dicono: o comprate a sto prezzo o spegnete le luci di casa, vedete voi. Quindi Riyad è di fatto il Master dei prezzi, e oggi hanno deciso di farli scendere sotto le scarpe: 60-65 dollari al barile, ok? ci siete fin qui?
Intanto nell’Eurozona di Mario ‘Cadavere’ Draghi c’è un problema serio: i prezzi stanno CROLLANDO, non aumentando, che sarebbe inflazione. I prezzi stanno crollando, e questa è una malattia peggiore dell’inflazione, e si chiama DEFLAZIONE. Questo virus è una spirale di prezzi che crollano sempre più, finché le imprese non ci stanno più dentro coi costi (superiori a quello che incassano) e vanno a puttane, col TUO POSTO DI LAVORO.
Allora, gente, è semplice. Se in un continente dove i prezzi crollano e distruggono economie nazionali, ci si aggiunge il fatto che i Sauditi tengono il prezzo dell’energia che serve a produrre quelle cose bassissimo…. IL PREZZO DELLE COSA DIVENTA ANCORA PIU’ BASSO, E LA DEFLAZIONE CI UCCIDE DEFINITIVAMENTE. Ok?
I Sauditi (cioè il Dipartimento di Stato USA) ci stanno ammazzando e Draghi è non nella m… (finisce per erda), ma molto MOLTO di più, visto che non ha la minima idea di come fare ad alzare i prezzi in Europa.
Qui in mezzo naturalmente ci va il tuo posto di lavoro, va dritto al c… (finisce per esso), come il tuo salario, la tua azienda allo stesso destino, e tutti noi affondiamo. Ma!…
Un boatino di Di Battista alla Camera ci salverà! Yes.
(grazie a Warren Mosler, Mosler Economics)
Paolo Barnard
Fonte:
Link:
11.10.2014
Con questi prezzi, il primo "business" (ammesso che lo sia mai stato) ad essere invalidato, è quello del controverso fraking, non si comprende, quindi, il silenzio degli Usa suula questione del prezzo sempre più basso.
Quindi il concetto è che se il petrolio ha un costo elevato e che se i derivati ed i prodotti finiti costano di più le cose per noi sono migliori.
Senza menzionare, poi, il sospetto recentissimo ritiro dei Rocfeller dal business del petrolio.
Tra i nostri problemi nell’Eurozona ed il calo del petrolio non c’è nessun legame.
La deflazione “fotterà” il tuo posto di lavoro!
La teoria economica sgangherata di oggi è di Paolo Barnard :
<< i prezzi stanno CROLLANDO, non aumentando, che sarebbe
inflazione. I prezzi stanno crollando, e questa è una malattia peggiore
dell’inflazione, e si chiama DEFLAZIONE. Questo virus è una spirale di
prezzi che crollano sempre più, finché le imprese non ci stanno più
dentro coi costi (superiori a quello che incassano) e vanno a puttane,
col TUO POSTO DI LAVORO.>>
Mettere in giro certe idee equivale al terrorismo.
Intanto confutiamo subito una questione :
se il prezzo del petrolio cala e calano i prezzi, l’azienda non stà aumentando i suoi costi ma li stà diminuendo.
La diminuzione del prezzo del petrolio porta all’abbassamento dei prezzi perchè l’azienda ha costi inferiori.
Certo questo discorso non è valido per le aziende che lavorano nell’estrazione del petrolio.
I cittadini vedendo i prezzi piu bassi e accessibili ne potranno
comprare in maggiore quantità, quindi l’azienda non solo ottiene lo
stesso guadagno anche se vende il prodotto ad un prezzo inferiore,ma lo
aumenta perchè ne vende una quantità superiore.
Se proprio vogliamo analizzare il prezzo di un prodotto e vogliamo
rendere vero questo ragionamento assurdo, possiamo guardare al prezzo
dei prodotti stranieri che arrivano in italia.
E’ noto che con o senza inflazione questi prodotti hanno una prezzo
inferiore perchè provengono da paesi con costo della vita e del lavoro
piu bassi.
Quindi già oggi questi prodotti, anche se vengono importati come
semilavorati, sono piu vantaggiori per il consumatore, ed una deflazione
italiana associata ad una inflazione presente nel paese di provenienza
di questi prodotti li rende meno appetibili.
Certo, l’azienda italiana che importa e poi rivende, considerando anche
l’abbassamento di valore dell’euro ha un problema nel riuscire a stare
sotto il prezzo di concorrenza del mercato.
Ma di contro, coloro che il semilavorato lo producono in Italia ne traggono un vantaggio.
Vogliamo affermare che le tasse sulla benzina e sul petrolio fermano la crescita di uno stato e riducono la competitività?
Lo dico da anni, mentre il carburante in USA e in Cina subisce oggi
pesanti ribassi alla pompa, in italia sono solo pochi centesimi di
differenza.
Questo significa che è assurdo pensare di alzare il costo dell’energia
in modo fittizio per avere alla fine del mese l’istituto di statistica
che mette il segno + davanti alla cifra relativa all’inflazione.
Nel metre tutti gioscono di questa inflazione l’italia perde competitività.
Come nel metre tutti giovano all’entrata dell’euro e non si accorgeva di
quello che stava succedendo con l’incremento dei prezzi che ha creato
la perdita di competitività complessiva del sistema paese, ed io lo
ripetevo da anni , mentre tutti continuavano a dire che “con l’euro
saremmo diventati tutti piu ricchi e avremmo potuto lavorare di meno”.
Sul lavorare di meno ero d’accordo pure io, sull’essere piu ricchi
anche, ma non “tutti” solo alcuni, cioè coloro che negli interscambi
commerciali potevano ottenere un guadagno, o coloro che traevano
vantaggio dalle compravendite immobiliari.
Ma avavo messo in quardia sul fatto che tutto ciò fosse fittizio, che la
perdita di competitività avrebbe creato disoccupazione, che la
disoccupazione avrebbe creato perdita del valore immobiliare di coloro
che tanto avevano guadagnato nei primi anni dell’euro e si giovano senza
pensare al paese ma solo ai propri interessi.
Ed ora che le aziende vanno all’estero a produrre e vengono in italia a
vendere c’è ancora qualcuno che parla di problemi con l’inflazione,
mentre i prezzi degli ultimi 14 anni sono aumentati a dismisura senza
che l’istat lo rendesse noto, mentre la soglia di povertà come cifra
assoluta in euro è aumentata del 30% grazie all’inflazione mascherata.
http://italian.ruvr.ru/2014_12_05/La-Russia-si-accinge-a-produrre-petrolio-sintetico-6190/
Intanto cominciamo a sparargli nelle caviglie, al mostro.
Ma come fanno gli USA che il petrolio lo rubano letteralmente in paesi come l’Iraq ad abbassarne il prezzo per fare scorte?
Referundum consultivo?
Molto interessante sia il post di PB che i commenti.
Caro Paolo Barnard,
Un abbassamento del prezzo del petrolio consentirebe alle famiglie di poter spendere in altri consumi e quindi ciò rallenterebbe la deflazione.
Un aumento del prezzo invece porterebbe alla limitazione dei consumi e quindi deflazione recessiva per impossibilità di consumare (molto grave).
Il motivo dell’ abbassamento del prezzo credo sia legata alla volontà di impoverire la Russia: il prezzo del gas, subirebbe una flessione a causa del fatto che è legato ( per assenza di un vero mercato libero) al prezzo del petrolio: se si abbassa il prezzo del pertrolio si abbassa il prezzo del gas con conseguenti minor profitti per la Russia.
Si tratta di un embargo silenzioso e trasversale.
Guarda caso alla perdita prezzo petrolio corrisponde perdita valore rublo!
Questo embargo non è privo di effetti collaterali: porterà povertà verso i paesi produttori dove l’estrazione è costosa : non potranno più vendere il loro prodotto e saranno costretti ad importare . Inoltre contribuirà all escalation del conflitto Russia -USA- e i Servi Stupidi dell’Europa.
Veramente è risaputo che è l’aumento del petrolio che provoca le crisi, ricordo un grafico dove si notava che superata la soglia dei 70$ al barile gli USA andavano in crisi, ricordo anche le crisi del 72 e del 93 e sempre si dava la colpa al prezzo del petrolio che saliva.
Il tenore dei commenti è Agghiacciante.!
Il pressapochismo, l ignoranza e la stupidità trionfa.
Aprite almeno MEZZO libro di economia almeno prima di sparare vaccate al vento.
La DEFLAZIONE cioè l’abbassamento dei prezzi è un sintomo. È il sintomo che l’economia non tira. E questo è un male. Una qualunque manovra che abbassi ancora di piu i prezzi sebbene è un vantaggio immediato per me che vado a fare spesa al supermercato si traduce in un minor volume di soldi in generale che circolano questo innesca una spirale verso il basso e si tira dietro salari e tenore di vita. Ecco come ci ritroveremo a salari da 500€ in una nazione povera in cui o prezzi sarannl anche bassi ma tu avrai il salario basso. Risultato l’albania degli anni passati, si costa tutto poco ma compri i telefonini d 20 anni prima in un paese fermo a vent anni prima. Ma la aprite mai la finestra di casa?
Mi limito a questo commento da bar Sport:
https://it.m.wikipedia.org/wiki/Deflazione_(economia)
Aaaaah, me lo potevi dire prima che sei Gr(u)llino
-". La riduzione dei prezzi si ripercuote conseguentemente per le imprese sui ricavi, anch’essi generalmente in calo. Ne deriva il tentativo da parte delle imprese di ridurre i costi, attraverso la diminuzione dei costi per l’acquisto di beni e servizi da altre imprese, del costo del lavoro e tramite un minor ricorso al credito."-
UNA PRECISAZIONE !
Per quanto riguarda "i sauditi hanno il petrolio migliore" stai commettendo un erroe, poiché la qualità del petrolio saudita è pessimo. Ne hanno tantissimo da mettere sul mercato, ma le migliori qualità del petrolio del mondo sono quello iraniano e dopo il petrolio libico!
Quando si porta un barile di petrolio alla raffinazione; dal barile saudita si ricava circa il 25% per oli e carburanti, mentre dal barile iraniano o libico si prende il 75%. Questo perché (tecnicamente)il petrolio saudito è composto dal materiale da scarto per il 75% del contenuto di una barile, mentre vale il contrario per gli altri due tipi di petrolio.
Potresti però dire che, la forza dei sauditi è nell’avere una grandissimo numero di pozzi attivi, mentre l’Iran e Libia hanno pochi pozzi attivi, anche se hanno grandissime riserve non attive!
L’Arabia saudita potrebbe arrivare a produrre fino a 11 milioni di barili da solo, mentre gli altri paesi mantengono le loro riserve nei giacimenti per il futuro!
sono d’accordo… da ingegnere che non ha mai aperto libri di economia…
Il luogocomune si sfata pensando che l’abbassamento del costo energetico sarebbe un beneficio se si abbassassero ad esempio anche le tasse permettendo alle aziende un margine maggiore della riduzione di profitto dovuta alla riduzione dei costi… ma siccome così non è e siccome siamo quasi col culo per terra, il margine di quasi zero…. è quasi quasi zero….
Ha ragione PB.!!
Inoltre PB non ne fa di una questione geopolitica, ma del fatto che siamo sempre e sempre + in balia delle lotte tra gli dei….noi poveri outsider mortali….che ci inculano e ci facciamo inculare a raffica…
Ma scusa questa frase è presa dalla descrizione della deflazione dove per riduzione dei prezzi non si intende il costo delle materie prime ma del prodotto finale venduto cioè sul lato opposto del processo di trasformazione.
Ciao Reza,
l forte ribasso è iniziato a fine estate, proprio quando Rockfeller ha dichiarato di uscire definitivamente dal business del petrolio.
Ciao Geo,
Non entro tanto su questa pagina perché sembra che hanno cambiato linea…..e di tanto…