DI STEPHEN LENDMAN
Uruknet.info
Nel 1991, dopo la dissoluzione dell’Unione Sovietica, tutto è cambiato per rimanere lo stesso. Il risultato è dato dal fatto che i rischi di oggi sono molto superiori e minacciano
ancora di più la pace nel mondo.
In America, i neocon sono ancora al potere. Obama è più belligerante di Bush, conduce quattro
guerre e si avvicina a intraprenderne altre. La lobby israeliana, la destra cristiana e altri elementi estremisti sono quelli che le determinano. Il conflitto è preferito alla diplomazia.
La maggioranza al Congresso sostiene l’agenda imperialistica di Washington, ossia la militarizzazione globale contro gli sfidanti potenziali e i principali nemici dell’America,
la Cina e la Russia, circondandole con basi e armi strategiche. È una
politica gravida di pericoli.La NATO ha 28 stati membri, tra cui
dieci ex repubbliche sovietiche e ex membri del Patto di Varsavia. Tra
i prossimi candidati figurano la Georgia, l’Ucraina e, potenzialmente,
altri in un secondo momento per meglio accerchiare Russia e Cina.
Allo stesso tempo, il Medio Oriente
e parti dell’Eurasia sono state sempre più militarizzate da una rete
di basi USA dal Qatar all’Iraq, fino all’Afghanistan e anche oltre,
una chiara infrazione della promessa che GHW Bush fece a Mikhail Gorbachev
che spianò la strada all’unificazione delle Germania nel 1990 e alla
dissoluzione dell’Unione Sovietica.
Le promesse di Washington, naturalmente,
non valgono la carta su cui sono scritte, una dura lezione che molte
nazioni hanno imparato a proprie spese.
Inoltre, il Pentagono ha una rete in
continuo sviluppo di 1.000 e più basi, di cui alcune segrete e
condivise per operare un controllo più approfondito. Nel periodo
in cui nessuna nazione minaccia l’America, vengono spesi comunque
trilioni di dollari per quello che i pianificatori militari chiamano
il “dominio a pieno spettro ” su tutte le terre, il mare in
superficie e in profondità, l’aria, lo spazio e i sistemi informativi,
una forza talmente schiacciante da poter combattere e vincere qualsiasi
guerra globale contro ogni avversario, anche con l’uso preventivo
di armi nucleari.
Stazionare in modo belligerante
vicino i confini della Russia
Alla fine dell’estate del 2009, Obama
ha sospeso i piani dell’amministrazione Bush per realizzare i missili
intercettori in Polonia e il tracciamento radar avanzato nella Repubblica
Ceca, entrambi membri della NATO. Ipoteticamente schierati contro l’Iran
e contro altri “stati canaglia”, gli ultimi installati saranno
invece molto più indirizzati verso la Russia.
Al momento assicura la first strike capability, la prevenzione o la diminuzione degli effetti
delle ritorsioni nel caso in cui l’America attaccasse la Russia o
la Cina, una possibilità potenziale catastrofica in ogni caso, ma in
special modo se dovesse scatenarsi una guerra nucleare.
Da questo momento, secondo Obama, Washington
realizzerà “una difesa più forte, più intelligente
e più rapida delle forze americane e degli alleati dell’ America”,
tra cui ci sono anche Polonia e Repubblica Ceca. La tattica può anche
cambiare, non le linee guida della politica imperialista.
Lo scorso settembre il Segretario alla
Difesa Gates ha illustrato un progetto in quattro fasi per lo scudo
missilistico e lo schieramento delle navi da guerra di classe Aegis nel Mediterraneo orientale equipaggiate con
i missili
anti-balistici SM-3 e con
gli intercettori anti-satellite, seguiti da versioni di terra e di mare
aggiornate quando saranno disponibili.
Inoltre, lo stazionamento degli SM-3
in Bulgaria, Romania e in Polonia è già stato annunciato.
La scorsa estate, infatti, gli intercettori Patriot Advanced Capability-3
(PAC-3) e circa 100 soldati degli USA sono stati inviati nella Polonia
orientale, vicino alla regione russa di Kaliningrad, a 200 miglia dai
confini.
Lo stesso potenziale è stato
installato nel Golfo Persico, inclusa la fornitura agli alleati della
regione di sistemi missilistici a lungo raggio – Terminal High Altitude
Area Defense (THAAD) -; la strategia è quella di avere sul posto
una schiera di intercettori impenetrabili dal Baltico al Mar Arabico,
al Mar Nero e al Mar Rosso.
Inoltre, un sistema di sorveglianza
è progettato per la Repubblica Ceca e per altre nazioni così
come lo sono gli intercettori dei missili a controllo centralizzato,
dall’Europa meridionale a quella orientale fino al Medio Oriente e
ai confini della Russia, forse troppo vicini per rimanere tranquilli.
Invece di abbandonare lo schema di
Bush, quelli di Obama prevedono un sistema mobile ancora più allargato,
sofisticato e flessibile da sviluppare entro il 2020. In questo progetto
è compreso il raddoppio del numero di navi da guerra classe per raggiungere
le 38 unità entro il 2015, tutte equipaggiate con intercettori di missili
all’ultimo grido.
Il risultato è che il potenziale
dello schieramento avanzato degli USA si espanderà dalla Germania orientale,
al Medio Oriente fino al Mar Nero e verso altri bacini idrici strategici
dal Caucaso alla Russia stessa, avvicinandosi a Mosca con le nuovi basi
nell’est Europa di Bulgaria, Romania e Polonia.
Rappresenta la più significativa
presenza degli Stati Uniti in quest’area dalla Seconda Guerra Mondiale.
Al momento, è interessato solo un limitato numero di truppe, circa
150 in modo permanente, ma ci si aspetta un aumento delle presenze.
Infatti, lo scorso marzo il Segretario
di Stato, Hillary Clinton, ha detto che Washington schiererà gli intercettori
dei missili e gli F-16 in Polonia. La Russia ha espresso preoccupazione
per mezzo di Dmitry Rogozin, il suo rappresentante permanente alla NATO,
che ha detto che i piani degli Stati Uniti complicano il dialogo sulla
creazione di un sistema anti-missilistico condiviso:
“Le affermazioni della
signora Clinton contraddicono le basi delle relazioni (tra la) Federazione
Russa e la NATO firmate nel 1997, (quando fu stabilito) che la NATO
non doveva rafforzare le sue strutture militari vicino ai confini della
Russia.”
Un’affermazione del Ministro degli
Affari Esteri esprime allo stesso modo un’inquietudine:
“Siamo venuti a sapere
di un progetto di un sistema di missili anti-balistici tempo addietro
e abbiamo intenzione di (reagire in risposta) alla rete del progetto
EuroABM. L’idea dello schieramento di una base dell’(US) Air
Force richiede un’ ulteriore spiegazione.”
Nello scorso aprile, il primo ministro
russo, Vladimir Putin, reagì anche lui, dicendo:
“L’espansione delle
infrastrutture della NATO verso i nostri confini sta causando sconcerto.
La NATO non è solamente un blocco politico. È un blocco militare.
Nessuno può cancellare gli accordi su come il blocco deve reagire alle
minacce esterne. È una struttura difensiva”, ma sta agendo aggressivamente.”
In una conferenza stampa dopo il summit
del G-8, il presidente russo, Dmitry Medvedev, disse:
“Non sono soddisfatto
dalla reazione degli Stati Uniti verso la mia proposta e dalla reazione
della NATO in generale. Perché? Perché stiamo solo perdendo tempo.
Anche se ponessi come limite l’anno 2020, l’anno in cui la costruzione
del sistema a quattro stadi verrà iniziata arriverà comunque. Dopo
il 2020, se non dovessimo venire a patti, inizierà un vero braccio
di ferro.”
Forse anche molto prima visto che non
ha avuto alcuna rassicurazione sul fatto che la Russia non sia un obbiettivo.
Come conseguenza, ha aggiunto:
“Quando abbiamo chiesto
i nomi delle nazioni a cui è diretto lo scudo, abbiamo sentito
solo il silenzio. Quando abbiamo chiesto se questa nazione ha i missili
(per colpire l’Europa), la risposta è stata ‘no’.”
E allora “chi ha questo tipo di
missili” che gli intercettori vogliono dissuadere? “Noi ce
li abbiamo. E così l’unica cosa che possiamo pensare è che
il sistema sia diretto contro di noi.”
Lui e altri dirigenti russi sono preoccupati
che tutto ciò si espanda anche a Ucraina e Georgia, con gli intercettori,
gli aerei d’assalto e le truppe USA al confine che minacciano la sicurezza
nazionale.
Obama in Polonia
Il 28 maggio Obama si è incontrato
con il presidente polacco, Bronislaw Komorowski, e il primo ministro,
Donald Tusk, per discutere, tra i vari argomenti, di una riconferma
della presenza militare degli Stati Uniti con ” truppe sul posto”
e un distaccamento permanente degli aerei da trasporto F-16 e C-130.
Il dirigente della sicurezza nazionale
alla Casa Bianca, Liz Sherwood-Randall, ha riferito:
“Quello che faremo
è ruotare gli addestratori e gli aerei in Polonia per far sì
che possano operare meglio con la NATO. Sarà una presenza permanente
piccola sul terreno e una presenza a rotazione che sarà più cospicua.”
Il 28 maggio il Ministro degli Esteri
polacco, Radoslaw Sikorski, ha detto:
“A est del fiume Oder (che divide
la Germania dalla Polonia), si installeranno forze americane, e questo
quando gli Stati Uniti stanno diminuendo la presenza militare in Europa.”
Infatti, è previsto un nuovo
schieramento di missili intercettori, di altre armi offensive e di soldati
sul campo vicino ai confini della Russia, non una sua riduzione, e questo
è quello che mette in allarme i funzionari di Mosca.
il 29 maggio, comunque, Obama ha sdrammatizzato
con disincanto queste preoccupazioni, riaffermando la loro mutua difesa
e invitando la Russia a partecipare nei progetti di difesa missilistica
europea:
“Sono molto orgoglioso del processo
di ricomposizione (tra America e Russia). Noi crediamo che la difesa
missilistica è qualcosa in cui possiamo cooperare con la Russia.
[…] Non sarà una minaccia al bilanciamento strategico.”
Preoccupato dal profondo disaccordo dei funzionari russi, i primi sentimenti
di Vladimir Putin verranno con tutta probabilità rielaborati. Nel febbraio
del 2007, in risposta all’ora progettata difesa missilistica, disse:
“La NATO ha posto
la sua prima linea sui nostri confini. (Tutto questo) non ha alcuna
relazione con la modernizzazione dell’Alleanza o con l’assicurare
la sicurezza in Europa. Al contrario, rappresenta una seria provocazione
che riduce la fiducia reciproca. E abbiamo il diritto di chiedere: contro
chi è indirizzata quest’espansione? E cosa è successo alle rassicurazioni
fatte dai nostri partner occidentali dopo la dissoluzione del Patto
di Varsavia?”
Al tempo, il suo commento provocò
una tempesta di mazzate inferte dai media
USA alla Russia, e anche un mio articolo intitolato “Reinventare
l’Impero del Male”:
“La Russia è tornata,
orgogliosa e energica, che non si china davanti all’America, specialmente
in Eurasia. Per Washington, è il ritorno a una nuova Guerra Fredda,
ma questa volta per rischi maggiori e minacce molto più gravi per la
pace nel mondo.”
Questo è particolarmente vero
nei periodi di crisi economica, specialmente con l’attuazione delle
politiche di austerità quando ci sarebbe invece bisogno di uno stimolo
diffuso, politiche che provocano uno scontento sempre più vasto.
In questo caso, le potenze occidentali
possono inventare minacce per distrarre le persone, impegnarsi in guerre
per il dominio imperialistico, questa volta anche per minacciare direttamente
Russia e Cina.
Fonte: http://uruknet.org.uk/?p=m78189&hd=&size=1&l=e
29.05.2011
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SUPERVICE
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