Da una intercettazione di der Spiegel si apprende che: Mario Draghi e il suo triumvirato zittiscono il ministro delle finanze tedesco perchè Cipro non può far saltare l’Eurozona
“Sarebbe molto stupido prendersi un rischio del genere.” ha dichiarato Olli Rehn, ma Wolfgang Schäuble ritiene che la piccola economia di Cipro non possa avere una rilevanza tale da minare il sistema ….. così interviene Draghi che deve tenere sotto controllo i mercati e benché faccia intendere che i salvataggi possono somigliare a una leggera truffa, Schäuble, con la sua dabbenaggine, non può permettersi di far saltare tutto in aria.
Il ritornello sulla fine della crisi del debito nella zona euro, autorizzato dagli stati ha fatto un gran rumore. Ha anche fatto vedere dei bei numeri: l’ Euro Breakup Index di gennaio mostra che è scesa al 17,2% la percentuale degli investitori che pensavano che almeno un paese avrebbe lasciato la zona euro entro dodici mesi. A luglio scorso era pari al 73%. Per Cipro, il quinto paese dell’Eurozona che aveva chiesto un piano di salvataggio, l’indice è sceso al 7,5%. “Uno strappo dell’euro è un problema quasi superato tra gli investitori”, dice la nota.
Proprio in quel momento, stava avvenendo qualcosa che somiglia molto ad una lite, per salvare o per non salvare Cipro. Alcuni dei nostri migliori eurocrati stavano dicendo che finanziare questi salvataggi con i soldi dei contribuenti sia una vera truffa – e che tutta la zona euro sia molto fragile.
In Germania c’è stato un intenso dibattito su Cipro. Non che il Parlamento tedesco, possa avere voce in capitolo, non dovrebbe mettere nessun timbro su un eventuale piano di salvataggio, come ha fatto in altre occasioni, ma in questo momento non è in vena. Cipro è un pasticcio troppo complicato. Fare un salvataggio dei correntisti non assicurati dalle banche cipriote costituirebbe un precedente costoso anche per altri paesi. E un salvataggio di “denaro sporco dei russi”, che costituiscono una gran parte dei depositi, sarebbe anche di cattivo gusto in Germania, a pochi mesi dalle elezioni federali.
Per il piccolo paese, la cui economia è appena un arrotondamento per i conti della zona euro, sarebbe un salvataggio enorme. Diciassette miliardi e mezzo di euro equivalgono a circa il 100% del PIL: dieci miliardi di euro andrebbero alle banche, sei miliardi di euro ai titolari di debito esistente, e un miliardo e mezzo servirebbe a coprire il deficit di bilancio fino al 2016. Il nuovo debito, un prestito da due miliardi e mezzo fatto dalla Russia nel 2011, insieme ad altri debiti arrivano al 150% del PIL, e questo secondo Moody è insostenibile. Quindi, ci vorrebbe un taglio di capelli, ma a chi tagliamo i capelli ?
Come sempre, non c’è mai un’alternativa a un piano di salvataggio. “E’ essenziale che tutti si rendano conto che un caotico default di Cipro potrebbe portare ad un’uscita di Cipro dalla zona euro”, ha dichiarato Olli Rehn, Commissario europeo per gli Affari economici e monetari. “Sarebbe molto stupido prendersi un rischio del genere.”
Un rischio che il Ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schäuble sarebbe disposto a prendere. Aveva detto pubblicamente che non era ancora certo che un default potrebbe mettere a rischio tutta la zona euro “uno dei requisiti è che il denaro per i salvataggi possa favorire tutti i paesi”, ha detto. Ma Cipro non è un paese “di rilevanza sistemica.” In effetti, esistono delle alternative.
Parole eretiche. Bisognava chiudergli la bocca, a quanto pare. Ed è proprio quello che è successo nel corso della riunione di ministri delle finanze della zona euro una settimana fa, da quanto è riuscito a far trapelare lo Spiegel.
L’incontro è stato segnato dal passaggio della Presidenza dell’Eurogruppo da Jean-Claude Juncker al nuovo arrivato, il Ministro delle Finanze olandese Jeroen Dijsselbloem. Cipro era anche un punto all’ordine del giorno, ma non è stato fatto molto più che un accordo per ritardare la decisione di salvataggio fino a dopo le elezioni generali cipriote di febbraio. Il governo attuale ha resistito alle condizioni imposte per il salvataggio, come la privatizzazione delle imprese statali e l’eliminazione dell’adeguamento degli stipendi al costo della vita. E adesso tutti volevano aspettare per trattare con il nuovo governo.
Ma quello che non è apparso nel comunicato stampa è che il presidente della Bce Mario Draghi, insieme allo Zar- del-fondo-salvataggi Klaus Regling, e Olli Rehn, tutti e tre funzionari non eletti, avevano formato un triumvirato coalizzandosi contro Schäuble.
Che Cipro non era “di importanza sistemica” era qualcosa che aveva sentito dire in giro da qualche avvocato, ha detto Draghi a Schauble nel corso della riunione. Ma questa non è una questione che può essere risolta dagli avvocati, è un argomento per gli economisti.
Una clamorosa disapprovazione: Schäuble, avvocato di formazione, non economista, non era competente a parlare sulla questione e avrebbe dovuto stare zitto!
Le due più grandi banche cipriote hanno una vasta rete di filiali in Grecia, ha detto il triumvirato. Se i correntisti di queste banche non fossero stati considerati sicuri, i correntisti greci sarebbero caduti nuovamente in uno stato di incertezza, che potrebbe poi infettare tutte le altre banche greche con una grave ricaduta su tutto il paese.
Se Cipro dovesse fallire, hanno sostenuto, questo annienterebbe tutto il flusso di notizie positive che sono state recentemente diffuse per calmare la zona euro.
Per settimane, tutti i segni hanno indicato un miglioramento, hanno sostenuto infatti i premi di rischio per il debito pubblico italiano e spagnolo che sono scesi notevolmente, e gli equilibri tra le banche centrali, che erano saliti a livelli pericolosi, sono stati riportati verso il basso. Se si dovesse chiudere il rubinetto dei soldi, questo recupero potrebbe rovesciarsi, e si diffonderebbe un contagio capace di mettere a repentaglio il rientro sui mercati finanziari di Irlanda e Portogallo.
Inoltre, Cipro ha pagato la sua quota dei fondi di salvataggio e quindi ha il diritto ad un proprio piano di salvataggio, un argomento giuridico che anche un semplice avvocato dovrebbe essere in grado di cogliere.
E così, con la determinazione che una piccola economia come Cipro potrebbe far crollare tutto il resto della zona euro, hanno convenuto che in sostanza i salvataggi sono una leggera truffa, e che Schäuble, con la sua dabbenaggine, poteva far saltare tutto in aria.
Ancora ironia amara per l’Eurozona: il Ministro delle Finanze, democraticamente eletto da un paese i cui contribuenti devono pagare più di ogni altro paese per i salvataggi è stato messo a tacere da eurocrati non eletti che, continuando ad aggrapparsi al loro potere, hanno deciso che le banche cipriote, i loro correntisti, gli obbligazionisti, i loro depositanti non assicurati ma anche il “denaro nero” dei russi hanno un “diritto” sui soldi dei tedeschi (e di chiunque altro). E se Schäuble avesse rifiutato, sarebbe saltata in aria l’intera zona euro.
Non sappiamo ancora quale sia stata la risposta di Schäuble, attendiamo che arrivi a galla.
E alla regina dei salvataggi, la Cancelliera Merkel, che sta cercando di evitare qualsiasi chiasso prima delle sue elezioni, è venuto un nuovo mal di testa. Leggi anche : “I soldi sporchi dei russi” spingono Cipro fuori dall’Eurozona.
Fonte: http://www.testosteronepit.com
Link: http://www.testosteronepit.com/home/2013/1/28/leaked-mario-draghi-and-his-triumvirate-shut-up-german-finan.html
29.01.2013
Traduzione per www.ComDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO