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La Redazione

 

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CI FARANNO VIVERE COME A GAZA

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A cura di Bosque Primario
Il 21 Novembre 2012
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DI CHRIS HEDGES
truthdig.com

Gaza è una finestra sulla distopia (1) che ci sta assalendo.  La  disparità crescente, tra le élite del mondo e tutte le grandi miserabili masse di umanità, riesce a sopravvivere avvolta da una spirale di violenza. Molte regioni povere del mondo, che sono sprofondate nel burrone dell’economia, stanno cominciando ad assomigliare a Gaza, dove un milione e seicentomila palestinesi vivono nel più grande campo di concentramento del pianeta.Queste zone di martirio, piene di gente pietosamente povera, intrappolata dentro squallide baraccopoli o in villaggi fatti di fango,  recintate con fibre elettroniche che controllano con telecamere di sorveglianza e sorvolate da droni, con le guardie di frontiera e le unità militari che le circondano e sparano per uccidere. Queste zone di distopia da incubo  si estendono dall’Africa sub-sahariana , al Pakistan e alla Cina. Sono luoghi in cui si compiono omicidi mirati, dove dei brutali attacchi militari vengono sferrati contro popoli che non hanno più nessuna difesa, che non hanno  un esercito, una marina o una forza aerea. Tutti i loro tentativi di resistenza, per quanto inefficaci, vanno sempre incontro ad un massacro indiscriminato, uno scempio proprio della moderna guerra industriale.

Nel nuovo panorama mondiale, come nei territori occupati da Israele e nei progetti imperialisti degli Stati Uniti in Iraq, Pakistan, Somalia, Yemen e Afghanistan, vengono perpetrati massacri di migliaia di innocenti  vittime inermi, tutte con l’etichetta della guerra.

Ogni resistenza viene chiamata “provocazione , terrorismo o crimine contro l’umanità”. Lo stato di diritto e il rispetto per le più fondamentali libertà civili  dell’uomo e il diritto di auto-determinazione, sono una semplice finzione messa in scena solo per mantenere delle pubbliche relazioni  e placare le coscienze di chi vive nelle zone privilegiate.

I prigionieri vengono torturati e “scompaiono”regolarmente. La scarsità di cibo e di medicinali è una tattica di controllo ben sperimentata. Le bugie impregnano le onde radio. Raggruppamenti religiosi, razziali ed etnici vengono demonizzati. Missili piovono su baracche di mattoni, unità fuoco automatizzate colpiscono abitanti inermi, dalle navi bombardano i campi profughi con proiettili pesanti, e i morti, tra cui i bambini, restano allineati lungo i corridoi di ospedali che non hanno né elettricità né medicine.

Il crollo imminente dell’economia internazionale, l’aggressione del clima, la siccità che ne deriva,  le inondazioni, il rapido declino delle rese agricole e l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari sta creando un universo in cui il potere è diviso in due : Da una parte una élite ristretta, che detiene nelle sue mani sofisticati strumenti di morte, e dall’altra masse esasperate. Tutte queste crisi stanno preparando una guerra di classe che farà sembrare uno scherzo quello che immaginava Karl Marx.

Si sta costruendo un mondo dove la maggior parte degli uomini soffrirà la fame e vivrà nella paura, mentre solo pochi eletti potranno ingozzarsi di prelibatezze e abitare in condomini chiusi e protetti da qualsiasi sgradito estraneo.

E sempre più gente dovrà essere sacrificata per mantenere in essere questo stato di squilibrio.

E questo succede perché Israele, come pure gli Stati Uniti, fregandosene di qualsiasi norma di diritto internazionale lascia una popolazione soggiogata in miseria. La presenza continuata  delle forze di occupazione israeliane sfida quasi un centinaio di risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che hanno stabilito il loro ritiro. Il blocco israeliano di Gaza, iniziato nel 2007, è una forma brutale di punizione collettiva che viola l’articolo 33 della Quarta Convenzione di Ginevra del 1949, che stabilisce le regole per la “protezione dei civili in tempo di guerra.”

Il blocco ha trasformato Gaza in un pezzo di inferno, in un ghetto gestito dagli israeliani, dove sono morte migliaia di persone, tra cui i 1.400 civili uccisi nelle incursioni israeliane del 2008. Con il 95 % delle fabbriche chiuse, l’industria palestinese ha praticamente cessato di funzionare. Il restante 5 % funziona  al 25-50% della sua capacità. Anche l’industria della pesca è moribonda. Israele non permette che i pescatori si allontanino più di tre miglia dalla costa, e spesso  entro le tre miglia i pescherecci finiscono sotto il tiro del fuoco israeliano. Le pattuglie di frontiera israeliane hanno sequestrato il 35 % dei terreni agricoli di Gaza e ne hanno fatto una zona cuscinetto.

Le infrastrutture Israeliane di questa zona sono ormai al collasso e questo significa  che la confisca delle falde acquifere da parte di Israele lascia molti campi profughi, come Khan Yunis, senza acqua corrente. La UNRWA (l’agenzia ONU per il soccorso dei profughi palestinesi) stima che l’80 % di tutti gli abitanti di Gaza ormai viva solo degli aiuti alimentari. E la pretesa di Israele al diritto dell’autodifesa è smentita dal fatto che è proprio Israele, che mantiene un’occupazione illegale e viola il diritto internazionale, sottoponendo a una punizione collettiva il popolo palestinese. E’ Israele che ha scelto l’escalation della violenza, quando durante un’incursione a Gaza all’inizio di questo mese il suo esercito ha colpito mortalmente un  ragazzo di tredici anni.

Mentre il mondo si spacca in due, questo diventa il nuovo modello : I signori della guerra che possiedono tutte le armi più  tecnologiche e terrificanti uccidono intere popolazioni. Facciamo la stessa cosa in Afghanistan, Iraq, Pakistan, Yemen e Somalia.

Le forze del mercato e i meccanismi militari che proteggono queste forze sono l’unica ideologia che con cui si stanno governando tutti gli stati industriali e si regola il rapporto tra uomini  e mondo naturale. Si tratta di una ideologia che si traduce in milioni di morti e sempre più milioni di sfollati dalle loro case nei paesi in via di sviluppo.

Ma questa ideologia ha un codice terribile e significa che queste forze potranno probabilmente scagliarsi anche su tutti noi. Tutti quelli che non sono utili alle forze del mercato sono considerati  materiali di consumo e quindi spendibili, senza nessun diritto e senza nessuna legittimità. La loro esistenza, sia a Gaza o in qualsiasi altra città degradata postindustriale  come Camden, New Jersey, è considerata un peso per l’efficienza e per il progresso. Sono come rifiuti. E come qualsiasi rifiuto  non hanno voce e non hanno nessuna libertà, possono essere distrutti o imprigionati ,se ne può fare quello che si vuole. Questo è un mondo in cui solo la forza e il profitto delle aziende sono sacri.  E’ un mondo di barbarie.

“Potendo disporre della forza-lavoro dell’uomo il sistema è in grado, tra l’altro, di utilizzare l’uomo come entità fisica, psicologica e morale, come ha scritto  Karl Polanyi   (2) – La grande trasformazione-. “Se non potranno godere del bene della protezione che offre la cultura, gli esseri umani potranno morire per effetto della loro insicurezza sociale; potranno morire in quanto vittime di un grave scollamento sociale causato dalla vizio, dai crimini e dall’inedia.  La natura potrebbe diventare solo un posto a cui strapparle le sue risorse, i suoi elementi, lo spazio, per  contaminare i suoi paesaggi , per inquinarne i fiumi; La sicurezza degli stati sarebbe messa a repentaglio dai militari e avere il potere di distruggere cibo e materie prime.

Infine, la legge del mercato influirebbe drammaticamente sul potere d’acquisto che sistematicamente farebbe fallire tutte le imprese, che per carenza di contanti o per surplus di produzione potrebbero risultare dannose per il sistema, tanto quanto lo erano le inondazioni e le carestie nelle società primitive.

Indubbiamente, il mercato del lavoro, la terra, e il denaro sono essenziali in una economia di mercato, ma nessuna società potrebbe sopportare gli effetti di un sistema arrivato ad essere tanto brutale, nemmeno per un breve lasso di tempo,  a meno che la sua essenza umana e naturale e la sua struttura sociale non abbiano predisposto dei mezzi capaci  di proteggerla contro le devastazioni di un vero tritatutto satanico. “

Ormai almeno  47 milioni di americani dipendono dai buoni pasto per mangiare. Le élite stanno complottando per  non dare più questi buoni pasto e per ritirare anche altri  programmi  che oggi vengono ancora chiamati “diritto” e che permettono di vivere ai poveri. Il taglio di migliaia di miliardi di dollari da Medicare, da Medicaid e da altri programmi sociali, data la situazione di stallo politico di Washington e l’incombente “fiscal cliff” , sembra ormai certo. Ci sono 50 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà, ma questa cifra non significa nulla,  perché per soglia di povertà si intende un reddito annuo di US$ 22.350 per una famiglia di quattro persone. Aggiungiamoci poi le decine di milioni di americani che vivono in una categoria chiamata “vicina alla povertà”, che comprendono tutte quelle famiglie che tentano di vivere con meno di 45 mila dollari l’anno, e si arriva ad almeno il 30% del paese che vive  in povertà.

Una volta che queste persone si renderanno conto che non ci sarà nessuna ripresa economica e che il loro tenore di vita è destinato ancora a diminuire, che sono intrappolati, che sperare nel futuro è un’illusione, si arrabbieranno anche loro come i manifestanti in Grecia e in Spagna o i militanti di Gaza o in Afghanistan.

Banche e altre società finanziarie hanno in mano migliaia di miliardi – senza interessi da pagare – arrivati dalla Federal Reserve e hanno accumulato 5.000 miliardi di dollari, in gran parte saccheggiati al Tesoro degli Stati Uniti.

Quanto più a lungo questa disparità andrà avanti in tutto il mondo e si perpetueranno le disuguaglianze, tanto più le masse si rivolteranno e in breve vedremo replicarsi  il modello israeliano di un controllo del paese  –  con i droni che voleranno sulle nostre teste, con ogni dissenso considerato un crimine, con le teste di cuoio che abbatteranno le  porte, usando la forza che uccide come se fosse una forma accettabile di sottomissione. Iil cibo sarà usato come un’arma, e tutto sarà sotto sorveglianza costante.

Stiamo vedendo questo nuovo aspetto del potere a Gaza e in altre parti degradate del mondo. Quello che sta accadendo a Gaza, come quello che sta accadendo alla gente di colore nelle comunità emarginate degli Stati Uniti, è un modello.

Queste sono tecniche di controllo usate dagli israeliani , e dalle unità di polizia militarizzate nella guerra alla droga nelle città americane, dalle forze speciali militari o mercenarie in Pakistan, in Afghanistan o in Iraq.

Sono sistemi prima sperimentati e poi perfezionati contro i deboli e gli indifesi.

La nostra indifferenza insensibile alla situazione dei palestinesi, e delle centinaia di milioni di poveri dimenticati in baraccopoli urbane in Asia o in Africa, proprio come il nostro sottoproletariato, vuol dire che le ingiustizie che li hanno colpiti potranno indisturbatamente colpire anche noi. Se non proteggiamo loro, non proteggiamo nemmeno noi stessi .
Se implode l’impero degli Stati Uniti, le forme più dure della violenza che viene usata ai confini più remoti dell’impero verranno usate anche in patria. Purtroppo però allo stesso tempo, le strutture democratiche al governo del paese si sono calcificate. E i governi hanno abdicato e consegnato il potere nelle mani di un organo esecutivo che serve pedissequamente gli interessi globali delle corporazioni.

La stampa , gli organi giudiziari e il potere legislativo hanno perso i denti e ormai sono puramente decorativi. Lo spettro del terrorismo, come in Israele, è utilizzato dallo Stato per stanziare spese gigantesche per la sicurezza e la sorveglianza militare interna.

La privacy è abolita. Il dissenso è chiamato tradimento.

I militari agiscono secondo un loro mantra di obbedienza cieca e con la forza che caratterizza l’etica dei tempi più cupi della cultura.

Bellezza e verità sono aboliti. La cultura è degradata nel kitsch.

La vita emotiva e intellettuale dei cittadini è devastata da spettacoli di cattivo gusto se non osceni, e si va avanti prendendo manciate di antidolorifici e sedativi. La  cieca ambizione, la sete di potere e una personale grottesca vanità sono esemplificate da David Petraeus e dalla sua ex amante, questo è il motore del progresso.

Il concetto di bene comune non fa più parte del lessico del potere.

Questo, come scrive il romanziere J.M. Coetzee  è “il fiore nero della civiltà.” E’ “Roma sotto Diocleziano”.   E siamo noi. Gli Imperi che precipitano verso regimi dispotici, sanguinari e corrotti che alla fine si consumano.

E anche noi, come Israele, dovremo sputare sangue.

Chirs Hedges
Fonte: http://www.truthdig.com
Link:  http://www.truthdig.com/report/page2/elites_will_make_gazans_of_us_all_20121119/
21.11.2012

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI

Note:

  1. Contrario di utopia: tutto l’indesiderabile
  2. http://en.wikipedia.org/wiki/Karl_Polanyi
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