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CHISSA' SE LA NATO LIBERERA' IL JIHADISTAN?

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A cura di Davide
Il 6 Settembre 2014
94 Views


DI PEPE ESCOBAR

atimes.com

Passa con il carretto e con l’aratro
sulle ossa dei morti …

William Blake, Il matrimonio del Cielo e dell’Inferno

Il Califfo Ibrahim, alias Abu Bakr al-Baghdadi, autoproclamatosi leader della Stato islamico, già Stato islamico dell’Iraq e della Siria, è riuscito a sfoggiare la sua bella vena da PR: Quando lo show sembrava concentrato tutto sull’Organizzazione del Trattato del Nord Atlantico per salvare l’Ucraina e la civiltà occidentale – almeno retoricamente, da un resuscitato Impero del Male, la Russia – il Califfo, abbagliando tutti per la sua saggezza che risplendeva anche dal suo prezioso orologio, ha fatto uno strepitoso intervento proponendo – nientepocodimeno che – un altro special su “il taglio della testa”.

Qualcuno è rimasto con gli occhi sbarrati fino a quando ha compreso il significato delle parole solenni trasmesse dall’intelligence USA: lo Stato islamico (IS) aveva davvero decapitato un altro giornalista americano in video (il Presidente degli Stati Uniti Barack Obama: “Un atto orribile di violenza”).

E poi, di punto in bianco, Il Califfo ha raddoppiato la posta, proclamando al mondo intero che il suo prossimo obiettivo sarà il Presidente russo Vladimir Putin. Forse (a sua insaputa) stava andando in onda un’altra puntata dell’ostracismo del principe saudita Bandar bin Sultan, alias Bandar Bush?

In teoria, tutto si potrebbe fare. Il Califfo potrebbe diventare un “conctractor” della NATO (beh, in un certo senso una certa praticaccia …l’ha già fatta).

Il Califfo che decapita Putin.

Il Califfo che libera la Cecenia – in quattro e quattr’otto; non come fa in genere la solita NATO che imbarazzantemente resta impantanata in Afghanistan.

Il Califfo che spiega le vele al vento e attacca i BRICS – Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa. Tutti insieme e poi diventa anche il Segretario Generale-ombra della NATO, così finalmente Obama la potrà smettere di lamentarsi che le sue chiamate a Putin finiscono sempre in segreteria telefonica.

Ah, se la geopolitica fosse semplice come un blockbuster di Marvel Comics. Invece, Il Califfo dovrebbe sapere – anche se è un uomo-made​​-in-the-West, con il contributo sostanziale dei petrodollari sonanti del CCG ( Consiglio di Cooperazione del Golfo) – che la NATO non gli ha mai promesso un giardino di rose.

Quindi, non è da escludere che quegli ingrati di Obama e David Cameron, il Primo Ministro britannico – certo solo loro, perché questo è il solo “rapporto speciale” che conta nella NATO, gli altri soci sono semplici comparse – hanno promesso di mettergli dietro (beh, non in quel senso …) una “coalizione dei volenterosi” che comprende i soliti sospetti del CCG, più Turchia e Giordania, per bombardare il Kurdistan iracheno, una parte dell’Iraq sunnita e persino la Siria.

Dopo tutto, il Presidente siriano “Bashar al-Assad must-go” o meglio “la brutalità di Assad ” secondo le parole di Cameron, è il vero responsabile per quello che fa il califfo.

E tutto sempre in nome di una guerra globale al terrorismo, in stile “Enduring-Freedom-Forever”.

E adesso, Califfo, dammi la clava

Il Segretario Generale uscente della Nato, Anders “Fogh of War” Rasmussen in qualche modo c’è rimasto male. Dopo tutto, questo doveva essere il “momento cruciale”, era il vertice della Nato in Galles, era quando la NATO sarebbe dovuta essere al centro della scena con la sua Guerra Fredda 2.0, era il momento in cui aveva reclutato “gli alleati”, tutti e ventotto, risvegliandoli dal buio della loro insicurezza.

Solo uno si è fermato un momento a guardare la replica di un glorioso Eurofighter Typhoon schierato di fronte all’hotel in cui si è tenuto il vertice Nato a Newport, nel Galles del sud.
Per completare il tutto, quel diavolo slavo del Califfo, Vlad Putin, ha progettato un piano di pace in sette punti per uscire dal pantano ucraino – proprio mcentre lo spaventoso esercito di Kiev è stato ridotto a pezzettini dai federalisti e/o separatisti nel Donbass. Il Presidente ucraino Petro – “Invasion” – Poroshenko, che fino a ieri praticamente urlava a pieni polmoni – ha finalmente tirato un lungo sospiro di sollievo. E, per inciso, ha svelato che Kiev stava già per ricevere armi ad alta precisione da un paese, che preferiva non nominare, ma che potrebbe essere solo Stati Uniti, Regno Unito o Polonia.

Però tutto questo ha sorgere una domanda. Che cosa fa la NATO per difendere la civiltà occidentale, se tutte quelle minacce, di cui si è parlato, di una “aggressione russa”, si possono dissolvere con una semplice road map per la pace?

Nessuna meraviglia quindi che i 60 tra Capi di Stato e di governo con i loro Ministri della Difesa e degli Affari Esteri, quelli che hanno dovuto sopportare persino una delicata invasione-sfondamento dell’ “anello d’acciaio” che li serviva a proteggerli dalle orde di manifestanti a Newport, siano stati in qualche modo storditi e leggermente confusi.

Oltre 11 anni dopo “Shock and Awe” viviamo ancora in un mondo Rumsfeldiano; fu l’ex capo del Pentagono David Rumsfeld che, sotto George “Dubya” Bush, concettualizzò la “Vecchia Europa” e la “Nuova Europa”. “Old” erano le mammole venusiane e “New” erano i marziani vigorosi.

“La Nuova Europa” appoggiò completamente “Shock and Awe” e la successiva invasione-occupazione dell’Iraq. Ora gli stessi appoggiano, in sostanza supplicano, che la NATO metta sotto la Russia.

“La Vecchia Europa”, da parte sua, ha cercato di lasciare, per lo meno, uno spazio di negoziazione con Putin. E alla fine questa cara prudenza, soprattutto da parte di Berlino, è stata premiata con il piano di pace presentato da Putin.

Per precauzione, solo per non far tremare troppo l’impero del Caos, Parigi ha annunciato a Mosca che non consegnerà, secondo i tempi previsti, la prima delle due navi da guerra- porta elicotteri-Mistral. E, naturalmente, la NATO ha fermamente condannato la Russia sull’Ucraina, e l’Unione Europea si è accodata con ancora più sanzioni.

Per quanto riguarda Fogh of war, com’era prevedibile, ha continuato a giocare con il suo “Mars Attacks!” retorica (vedi Asia Times Online 3 settembre 2014 ___ LINK CdC ). E’ stata tutta colpa di Mosca, la NATO non è altro che una innocente forza di rappacificazione- potente-e-solida. Allo stesso tempo, la NATO non sarebbe mai tanto sciocca da dipingere la Russia come nemico assoluto.

Così, come ha riportato Asia Times Online, la NATO nella migliore delle ipotesi potrà contribuire ad addestrare le forze di Kiev; le prestazioni nel Donbass hanno dimostrato che ne hanno un forte bisogno. Ma non ci sarà una “integrazione dell’Ucraina” – malgrado tutta l’isteria che hanno tirato fuori Kiev, la Polonia e gli Stati baltici che chiedevano basi permanenti. Il nuovo elemento sarà un riciclaggio delle NATO Response Force (NRF), che, tra l’altro, non è mai stata usata prima.

Le NRF vengono fornite con uno slogan accattivante: “Viaggia leggero e colpisce duro”. Un battaglione forte di 800 unità sarà in grado di colpire in due giorni, e una brigata di 5000, tra i cinque e i sette giorni. Ebbene, con gli standard di ” viaggia leggero” delle NRF sarebbe piuttosto difficile evitare che il Califfo si possa annettere anche la maggior parte del Jihadistan a bordo del suo scintillante combo Toyota bianco.

Invece per il “colpisce duro”, si può chiedere referenze ai pashtun nel Hindu Kush.

Così in Galles la NRF ha portato a casa: una “rotazione-permanente” e delle basi avanzate permanenti per “proteggere l’Europa centrale e orientale” e che tutti sborsino più soldi (non meno del 2% del PIL di ciascun paese, per tutti i 28 membri, da qui al 2025). Tutto questo nel bel mezzo della terza recessione europea in cinque anni.

Ora proviamo a fare un paragone che potrebbe sorprenderci: Combinando il bilancio militare di tutti i paesi del NATO si arriva a superare i 900 miliardi di dollari (il 75% di tutte le spese viene assorbito dagli Stati Uniti), contro gli 80 miliardi di dollari che spende la Russia.

Ma la “minaccia” comunque è Mosca.

Inutile aggiungere, che nemmeno in mezzo a tanto strepito e di furore, in Galles nessuno ha fatto accomodare la NATO su un comodo divano freudiano – per ascoltare e analizzare un monologo senza fine sulle cause dell’ abietto fallimento subito in Afghanistan e in Libia.

In Afghanistan, i talebani in fondo hanno solo disposto i loro uomini ad anello intorno alle basi della NATO e hanno “colpito duro”, facendo in modo che gli uomini della NATO arrivassero alla demoralizzazione e all’oblio. Quella era una NATO in modalità “GWOT – Global War on Terrorism.

Mentre in Libia, la NATO ha creato uno stato fallito, devastato dalle milizie e lo ha chiamato “pace”. Quella era la NATO in modalità “R2P – responsabilità di proteggere”.

La NATO riuscirà a liberare il Jihadistan? Al Pentagono non potrebbe fregargliene di meno. Il Pentagono vuole una eterna GWOT. Pensiamo solo agli “Uomini della guerra” che sono rimasti estasiati per il fatto che la NATO sia riuscita a rigenerare un “motivo” per una sua sopravvivenza a lungo termine, che ormai è assicurata da una “minaccia che deve tenere tutti uniti”. Traduzione: la Russia.

Il Califfo, quindi, non sembra star tremando per niente, dentro i suoi stivali-da-deserto-made​​-in-USA. Anzi gli è venuto in mente che un giorno potrebbe anche diventare, lui stesso, il Califfo slavo. Ma come mai certe idee non le avevamo ancora lette nemmeno sui fumetti del Marvel Comics?

Pepe Escobar è autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into liquid War (Nimble Books, 2007), Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge (Nimble Books, 2007), e Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009). Può essere raggiunto a [email protected]

Fonte: http://www.atimes.com
Link : http://www.atimes.com/atimes/World/WOR-02-030914.html

3.09.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org http://www.comedonchisciotte.org/ e l’autore della traduzione Bosque Primario https://www.facebook.com/bosque.primario>

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