DI ROMOLO GOBBI
Dialogos
I fondamentalisti Cristiani sceglieranno il presidente degli USA
Pochi sanno che la parola fondamentalismo è nata in America ai primi del ‘900 per designare i principi fondamentali dei “veri” cristiani: la divinità di Cristo, la verginità di Maria, la morte sulla croce per espiare i peccati del mondo, la resurrezione e il ritorno personale di Cristo sulla terra per attuare il Suo regno millenario. Ma, soprattutto, i fondamentalisti dovevano credere nell’infallibilità delle scritture, che andavano accettate integralmente. Per questo, il leader degli evangelisti americani James Dobson, in un discorso pronunciato il 22 giugno u.s., alla radio “Focus on the family”, si è scagliato contro Obama perché due anni prima aveva messo in dubbio la validità dell’interpretazione letterale della Bibbia: “in libri come il Levitico si afferma che la schiavitù va bene, mentre si ritiene sbagliato mangiare frutti di mare”. Il reverendo Dobson ha affermato che : “ con queste parole Obama ha deliberatamente distorto il messaggio tradizionale della Bibbia per piegarlo alle sue idee ed alla sua confusa teologia”.
Non si può dubitare dell’efficacia di questo intervento e degli altri che seguiranno, perché in tutte le campagne presidenziali USA sono intervenuti gruppi di fondamentalisti cristiani per favorire l’elezione del nuovo presidente. La “Moral Majority” aveva appoggiato le elezioni di Ronald Reagan, così come i fondamentalisti “born again” hanno fatto rieleggere J.W. Bush; inoltre, i presidenti Carter e Clinton appartenevano alla Chiesa Battista del Sud, la più fondamentalisti tra le Chiese americane, e anche la più conservatoria; ad esempio, nel 2000 ha approvato una risoluzione a sostegno della pena di morte.
D’altra parte, un filo fondamentalista lega tutte le presidenze dal secondo dopoguerra, infatti il Pastore Bill Graham è stato un : “predicatore famoso per le sue crociate evangeliche in giro per il mondo e per aver esercitato la sua cura pastorale nei confronti dei vari inquilini succedutisi alla Casa Bianca, da Eisenhower a Bill Clinton”. Infatti, pochi sanno che il Congresso degli Stati Uniti ha un suo cappellano ed ogni mattina i membri del governo assistono ad una funzione religiosa.
Solo se si tiene conto di queste premesse si può capire l’afflato religioso che ispirò il discorso di Gorge W. Bush, che venne anche pubblicato sulla Stampa di Torino con il titolo “libereremo il mondo dal diavolo”: “… in questo giorno di preghiera e ricordo per la nazione, chiediamo a Dio Onnipotente di porre il Suo sguardo sulla nostra nazione e donarci pazienza e determinazione per tutto ciò che sta venendo. Di questo siamo certi: né la morte né la vita né gli angeli né i principi né i poteri né le cose presenti né le cose future, nemmeno le vette né gli abissi possono separarci dall’amore di Dio. Possa Egli benedire le anime di chi ci ha lasciato, possa confortare tutti noi. E possa sempre guidare questo Paese. God bless America”. Quello che in seguito è stato fatto in Afghanistan ed in Iran può far sorgere qualche dubbio sulla guida di Dio e, soprattutto, può giustamente far parlare di crociata contro l’Islam. Ma la fede dei fondamentalisti americani non è venuta meno, e così il reverendo Pat Robertson, ancora il 4 gennaio del 2004, in un discorso alla Christian Broadcasting Corporation ha affermato: “quello che lui decide di fare e di dire, giusto o sbagliato che sia, non fa nessuna differenza, perché Dio protegge sempre Bush, lo guida e lo solleva da terra”. Speriamo che prima o poi gli sfugga di mano…
Romolo Gobbi
Fonte: www.romologobbi.com
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7.07.08