CHI HA VERAMENTE UCCISO BORIS NEMTSOV ?

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DI ISRAEL SHAMIR

paulcraigroberts.org

Arrestati i presunti assassini di Boris Nemtsov. Sono …(pausa drammatica) dei musulmani della Cecenia che hanno voluto punire il politico per la sua posizione “Je suis Charlie”. Non è ancora disponibile alcun rapporto ufficiale, ma questa è la versione dei fatti che circola a Mosca.

Che cos’è? Un 11 Settembre dei poveri? Poiché la versione dell’assassinio del politico Russo sembra essere prodotta dallo stessi grandi studios che ci hanno dato l’11 Settembre, la Maratona di Boston e la strage del Charlie Hebdo.

Questi crimini di New York, Boston, Parigi e ora di Mosca hanno due caratteristiche in comune: gli accusati sono dei musulmani e intorno a queste accuse e ai dettagli pubblicati sui fatti accaduti, c’è una forte e diffusa incredulità.

Questi crimini poco chiari hanno anche un altro fattore in comune: il loro aspetto scenografico. La morte di Nemtsov non è avvenuta sullo sfondo clamoroso delle Torri Gemelle, tuttavia il politico-playboy dell’opposizione è stato liquidato con stile. Soffice neve sui ponti sopra il fiume di Mosca, le cupole policrome illuminate della Cattedrale di San Basilio e le rosse mura merlate del Cremlino hanno fatto da sfondo perfetto. Aggiungi sei proiettili, una macchina bianca Americana utilizzata dagli assassini per la fuga e una bellezza Ucraina di 23 anni, Anna, curva sul corpo prostrato del suo amante morto ed ecco un quadro inquietante degno di una sceneggiatura di Raymond Chandler e della regia di Howard Hawks; o, meglio, di James Cameron del Titanic.

Si avverte nella mia descrizione una punta d’invidia. Nemtsov ha avuto una vita affascinante e una bella morte rapida, anche troppo. Giovane laureato in fisica, maturato con la rivoluzione del 1991, è stato governatore di una grande città, poi vice primo ministro, membro della presidenza e un milionario (in dollari). Dal 2000, la sua vita politica ha iniziato una discesa, dovuta ai suoi precedenti successi. Nemtsov è stato generalmente considerato uno che ha facilitato il grande furto della Russia da parte degli oligarchi, un promotore delle privatizzazioni-rapina. Questo è stato confermato dal parlamentare Ponomaryev, suo amico e membro di rilievo dell’opposizione. Alcuni funzionari dell’epoca di Eltsin hanno mantenuto fino ad oggi importanti posizioni anche nella Russia di Putin, ma Nemtsov non era tra loro.

I suoi tentativi di farsi eleggere sindaco o membro del parlamento sono tutti falliti. Non aveva molto da fare, ma si è molto impegnato a godersi la vita, frequentare donne, bere, mangiare e ad alimentare il suo risentimento per Putin. Tuttavia, non era una persona astiosa, anzi: era piuttosto allegro. A 55 anni era già un ex-qualcuno, non aveva niente da perdere e non si aspettava più granchè, ma era sempre pronto ad apparire in quei programmi televisivi dei canali di proprietà Statunitense, con il suo solito slogan triste e consunto dell’ ‘Abbasso Putin’. E’ stato ucciso Venerdì sera, la Domenica successiva doveva essere a Maryino, uno squallido sobborgo di Mosca a manifestare contro l’inflazione. L’assassinio gli ha risparmiato questo noioso compito: è morto ancora giovane, sottile e agile, con i suoi capelli ricci da zingaro, tra le braccia di una bella donna giovane.

La sua morte ha risparmiato da sicuro fallimento la prima manifestazione pro-Occidente a Mosca. Non si prevedeva una grande partecipazione, il movimento del ‘nastro-bianco’ era praticamente sparito. Con la sua morte, la manifestazione di Domenica è stata annullata e sostituita da una marcia di lutto pubblico che ha attirato circa cinquantamila cittadini, un numero di tutto rispetto. Tuttavia, si è trattato di una marcia tranquilla, senza scontri violenti.

I maggiori mezzi d’informazione Occidentali sono partiti all’attacco, come hanno fatto con l’incidente dell’aereo Malese. Hanno accusato Putin di essere il mandante dei sicari che hanno ucciso l’uomo, poiché lo temeva come avversario politico. Questa storia, però, è solo per uso “esterno”: i Russi non crederebbero mai che sia stato Putin ad ordinare l’omicidio. Non è nel suo stile. Inoltre Nemtsov non faceva paura a nessuno. All’interno, i mezzi d’informazione Russi pro-Occidente hanno detto che Putin è responsabile della morte di Nemtsov perchè ha fomentato l’odio per la “quinta colonna”.

In realtà, c’è molto odio reciproco tra i Russi ordinari e l’opposizione pro-Occidente. L’opposizione chiama i Russi non all’opposizione “vermin” o “redneck” (in Russo “vata”, in italiano sarebbe) e affermano, in tono piuttosto razzista, che appartengono a una specie diversa. Le probabilità che possano vincere le elezioni sono prossime allo zero. Ma a Putin sono utili, poiché con il loro odio consolidano il suo sostegno popolare. Ne è cosciente, ed è molto improbabile che possa far uccidere qualcuno che gli serve.

Molti Russi credono (ragionando in termini di cui prodest) che l’uccisione di Nemtsov sia stata ordinata da suoi avversari all’interno della stessa opposizione pro-Occidente, come Khodorkovsky, uno spietato oligarca con diversi cadaveri alle spalle e nove anni di carcere nel suo passato. Ma la maggioranza attribuisce l’omicidio ai servizi segreti Occidentali che tentano di destabilizzare la Russia.

La Russia non è uno stato arabo, ma gli autori dell’assassinio di Nemtsov potrebbero essersi dimenticati di questo dettaglio geografico. Durante la Primavera Araba, l’uccisione di un avversario politico all’opposizione suscitava proteste popolari nella capitale, le proteste provocavano una dura risposta da parte del governo, spargimenti di sangue, la condanna internazionale, la caduta del governo e l’insediamento di un nuovo leader più gradito a chi promuoveva la rivoluzione. Questo è il tipico copione scritto a tavolino da Gene Sharp, il grande saggio di NED (National Endowment for Democracy), un braccio semi-clandestino dell’intelligence Statunitense incaricato di seguire le “rivoluzioni di colore”.
Non sempre puoi contare sulla generosità del governo, per quanto oppressivo, che provveda a far uccidere la persona giusta al momento giusto e al posto giusto. Ecco perché le forze oscure dietro le rivoluzioni preferiscono eseguire loro stesse gli assassinii e dare poi la colpa al governo. Si chiama “sacrificio di routine”. Una forma avanzata del copione “sacrificio” è stata attuata l’anno scorso in Ucraina, quando decine di attivisti sono stati uccisi da cecchini misteriosi. I cecchini sono svaniti nel nulla, ma la condanna da parte della comunità internazionale ha poi portato alla destituzione dell’allora Presidente, al colpo di stato e all’insediamento di un nuovo regime pro-Occidente.

La Russia ha imparato bene la lezione. Durante l’ondata di proteste nel 2011, il governo si è guardato bene dal creare dei martiri e i dimostranti erano abbastanza moderati e non ne hanno provocati. Oggi, nel 2015, non c’era alcuna ragione visibile per cui preoccuparsi. La vasta maggioranza dei Russi (86%) sostiene il Presidente, mentre l’opposizione pro-Occidente è oscillante. Secondo gli emissari Occidentali, gli attivisti sono stati pigri e avidi. Erano arrabbiati con i leader dell’opposizione per non aver tentato con più decisione di disfarsi di Putin. Se volete i dolcetti dovete fare qualcosa per noi, era questo l’atteggiamento di quelli del Dipartimento di Stato a Mosca, John Tefft, l’ambasciatore Americano in Russia, pare abbia detto solo una settimana prima dell’omicidio Nemtsov, che “I signori Navalny e Nemtsov daranno un grande contributo alla nostra causa nel prossimo futuro”. Alexey Navalny, il leader dell’opposizione più in vista, ha evitato di “dare un contributo” facendosi arrestare per un reato minore proprio nella settimana dell’assassinio. Qualcuno dice che lo ha fatto apposta, aveva avuto una soffiata…

In ogni caso, mentre il lutto e il funerale non hanno causato alcuna agitazione, la marcia non si è trasformata in una nuova Maidan o Tahrir, e Bernard Henri Levi non è atterrato sulla Piazza Rossa, al governo di Putin si e’ gelato il sangue. Per otto lunghi giorni la polizia Russa è stata alla ricerca dei colpevoli e nel frattempo i funzionari dell’era Eltzin attaccavano Putin dall’interno e i funzionari e i media Occidentali dall’esterno. Il Presidente Putin non è un Genghis Khan, non è uno a cui piace attaccar briga, e la sua piu’ grande ambizione è vivere in pace e in armonia con l’Occidente difendendo allo stesso tempo gli interessi vitali della Russia, preservandone ricchezza e prosperità. Putin vuole anche essere accettato come pari in tutto il mondo, sia Est sia Ovest. Il suo desiderio è di essere popolare e accettato all’estero non ha mai toccato gli ingombranti estremismi di Mikhail Gorbachev o di Anwar as-Sadat, ed è rimasto sconcertato quando si è reso conto che l’opinione pubblica Occidentale era convinta che fosse stato lui a sparare a Nemtsov dalla sua camera da letto del Cremlino solo per il gusto di farlo. Trovare gli assassini e farli interrogare dalla Sig.ra Nuland non avrebbe cambiato molto per l’Occidente.

Gli “Estremisti Musulmani” sono soggetti su cui nessuno può obbiettare: se hanno ucciso i giornalisti del Charlie e hanno buttato giù le Torri Gemelle, sicuramente hanno ucciso anche un politico minore di Mosca. Il preveggente Eduard Limonov, scrittore e rivoluzionario, lo aveva predetto già dal 3 marzo scorso: “L’Amministrazione Russa preferirebbe che Nemtsov fosse stato ucciso da un estremista islamico. E’ la cosa più improbabile, ma questa versione permetterebbe di avvicinarsi all’Occidente. Gli estremisti islamici sono un nemico comune…La Russia desidera avvicinarsi all’Occidente pur continuando a preservare la sua integrità. E cosa potrebbe esserci di più utile allo scopo se non un corpo morto ancora caldo, vittima comune di un comune nemico?”

Questa versione non è poi così peregrina: l’opposizione liberale Russa pro-Occidente è islamofobica e sionista. E il defunto Nemtsov era il soggetto giusto: odiava quei bacchettoni, ha parlato a favore di Charlie Hebdo, sosteneva il bombardamento israeliano su Gaza, e la sua cara mamma era ebrea. In un suo ultimo scritto aveva definito l’ FBI Russa una “porcheria” e aveva suggerito che avrebbe fatto meglio ad andare a combattere il terrorismo islamico in Cecenia invece di disturbare i liberali Russi. (Un vero macho, in questa intervista aveva definito quelli del partito di Putin “disturbatori”.

Nemtsov non era peggiore di altri leader all’opposizione in Russia. Khodorkovsky (ora leader) ha chiesto a ogni giornale Russo di pubblicare quotidianamente una vignetta sul profeta Maometto. Ha fatto l’eco Moskvy Ganapolsky chiamando i musulmani “non-umani”; il portavoce dell’opposizione Makarevich è andato in Israele per sostenere Liberman, il nazionalista ebreo di estrema destra; Julia Latynina ha benedetto i cannoni israeliani che hanno distrutto quegli sporchi arabi di Gaza. D’altra parte, da qualche parte bisogna pur cominciare e i musulmani estremisti, piuttosto seccati, hanno deciso di cominciare da Nemtsov.

Per molti questa versione non è convincente. Ma sono dei “veristi”? I “veristi” non sono più una piccola setta ormai: la gente tende a non credere a quello che gli viene detto, non si fidano delle immagini che gli vengono mostrate e respingono le spiegazioni che gli vengono date. Ma i “veristi” Russi sono caduti tra le braccia dei media Occidentali, che si guardano bene dal farlo con i “veristi” Occidentali. Vladimir Milov, un esponente di rilievo dell’opposizione Russa, ha sollevato dubbi sui dettagli forniti circa l’uccisione di Nemtsov nello stesso modo in cui i “veristi” avevano dubitato della strage del Charlie Hebdo e della Maratona di Boston. E’ arrivato alla loro stessa conclusione: sono stati i servizi segreti. Ma in un’intervista alla CNN, Christiane Amanpour ha definito il politico Russo Sergey Markov “un teorico di cospirazioni” per essersi rifiutato di accettare la versione dei fatti dei “veristi” Russi. Quindi, il vostro paladino della libertà è terrorista per me, mentre le tua versione ufficiale per me è una teoria di cospirazione.

Che conseguenze avrà l’uccisione di Nemtsov in Russia nel prossimo futuro? E’ pensabile che Putin tenterà di essere più accomodante verso l’Occidente e verso il regime di Kiev. I Russi sono preoccupati che il partito neoliberale pro-Occidentale possa riguadagnare le posizioni perse dopo il 2000, e a loro Nemtsov serve molto più da morto che da vivo.

Isea Shamir

Fonte: www.paulcraigroberts.org

Link: http://www.paulcraigroberts.org/2015/03/08/iarael-shamir-reporting-moscow-offers-view-killed-nemtsov/

8.03.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

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