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La Redazione

 

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Chi davvero sta manipolando chi?

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A cura di Truman
Il 25 Settembre 2005
295 Views
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Sono dei sinistri ebrei a controllare il mondo oppure loro sono dei semplici fantocci nelle mani di alcuni Illuminati bianchi e razzisti?

di JOHN KAMINSKI

Cara Abby,

Poco tempo fa, mi sono ritrovato in un dibattito via mail molto interessante in merito a chi fosse che controlla veramente il mondo. Il nome del dibattito era “Chi manipola chi?”. I partecipanti facevano appello alle tipiche teorie cospiratorie: con la loro intelligenza superiore e astuta, gli ebrei controllano tutto, oppure che i poveri ebrei vengono utilizzati dagli Illuminati razzisti bianchi eurocentrici come degli stupidotti da designare a un’eterna Crociata criminale contro il Medio Oriente e altri non-bianchi sventurati.
Che io ricordi, non mi sembra che il dibattito avesse portato a una risposta definitiva, né il mondo reale ha mai risposto a questa domanda in modo chiaro.
Ma quello che potrebbe rappresentare l’aspetto più significativo alla domanda “Chi manipola chi?” è la consapevolezza sempre più crescente che la politica mondiale non è determinata dalle sue entità politiche riconoscibili. La gente comincia a rendersi conto che non si tratta di una semplice questione di capitalisti contro comunisti, bianchi contro neri, o Nord contro Sud. Non sono semplicemente gli Stati Uniti contro la Germania e il Giappone, o gli Stati Uniti contro la Russia, o il mondo libero contro la supposta minaccia del terrore musulmano.

Questa crescente consapevolezza si orienta verso una linea di demarcazione più autentica, quella che identifica il ricco contro il povero, come la descrizione più appropriata tra le due parti di questa guerra, che è anche la vecchia guerra, e che è anche la guerra senza fine.

In più intravede, attraverso ripetute analisi degli eventi e della storia recente, che in qualche modo vi è una singola entità in grado di finanziare ENTRAMBE le parti in ogni conflitto, di impiegare dei personaggi subdoli che fanno finta di agire a favore di una parte quando in realtà lavorano per l’altra (se non lavorano apertamente per entrambe), e in generale di alimentare le fiamme dell’odio violento in ogni possibile occasione e con un unico scopo, ovvero assicurarsi che la guerra scoppi e che continui – perché è lì che si trova il denaro, lì dove sempre si è trovato.

In questa visione, forse l’esempio recente più chiaro è la guerra durata otto anni tra Iraq e Iran, periodo nel quale l’asse occidentale del male – USA, Gran Bretagna ed Israele – fece tutto quanto era in suo potere per porre in conflitto ENTRAMBE le parti, augurandosi che le due nazioni si annientassero a vicenda. Così che poi, questi avvoltoi usurai potessero arrivare e raccogliere tutti i profitti che ne sarebbero derivati. Ma questo non avvenne, e l’asse occidentale decise dunque che fosse giunto il momento per lanciare, esso stesso, una guerra in quei luoghi, cosa che infatti ha fatto. Questa ferita sviscerante, inflitta non solo al popolo iracheno ma a tutti i popoli del mondo, americani inclusi, ha raggiunto un punto tale per cui siamo sull’orlo di una Terza Guerra Mondiale, man mano che questa condotta scellerata avanza spavaldamente giungendo alla sua corrotta conclusione.

Qualcuno vuole la Terza Guerra Mondiale. E possiamo localizzare coloro che la vogliono, e che si trovano all’interno dell’asse occidentale del male. Ma, ritornando alla nostra domanda originale, sono dunque gli ebrei? O essi non sono altro che delle semplici pedine nelle mani di quei razzisti eurocentrici Illuminati, tutti intrappolati nelle loro stesse demoniache delusioni, che ci stanno portando verso un errore di proporzioni gigantesche, dal quale non si potrà più tornare indietro?

La paranoia ebraica è un argomento dalla complessità stupefacente, con due aspetti distinti. Gli ebrei in sé hanno inculcato fin dall’infanzia l’idea che i non-ebrei li considerino dei paria. Fin dai tempi in cui Mosé venne cacciato via dall’Egitto, gli ebrei hanno sempre mostrato un complesso di persecuzione schizofrenico, fissandosi continuamente sul fatto che tutti sono dietro di loro perché il loro dio gli avrebbe detto che sono superiori a tutti gli altri.
Questo messaggio peraltro è inequivocabilmente presente sia sul Talmud che sul Vecchio Testamento, ed è esattamente questo che alimenta il loro atteggiamento. È davvero raro un ebreo che riesce a intravedere il legame tra la loro pretesa superiorità e la persecuzione che sostengono di subire continuamente. L’ovvia soluzione, per gli ebrei, sarebbe quella di ammettere che non sono che uno dei tanti clan della grande famiglia umana, ma per qualche strano motivo non sembrano essere disposti ad accettarlo, e facilmente, un giorno, questo atteggiamento non darà altro, come risultato, che un futuro molto più sinistro di quello che la loro tracotanza osi immaginare.

Il secondo aspetto della paranoia ebraica si incentra su una maratona storica meglio nota sotto il nome di diaspora. Nessun gruppo sociale ha potuto sopravvivere intatto così a lungo come questo. La grande domanda, sempre presente nella mente dei non-ebrei sospettosi, è il perché gli ebrei siano stati cacciati via da così tante nazioni, e perché, quando gli ebrei erranti giungono in un nuovo paese, questo paese comincia a manifestare una brutta abitudine a deteriorarsi, disintegrarsi, e morire.

Quelli che identificano i problemi del mondo con il problema ebraico, persistendo nell’idea che siano gli ebrei ad avere causato tutte le guerre dell’umanità, si fanno in realtà scudo di tutta una serie di fatti storici alquanto superficiali per sostenere i loro argomenti.

Limitandoci per il momento solo al ventesimo secolo, vediamo come il pensiero anti-ebraico incolpi gli ebrei sia per la prima che la seconda Guerra Mondiale. La prima rappresentava solo un conflitto europeo, finché le forze sioniste non ricevettero dall’Inghilterra la garanzia a riconoscere la loro rivendicazione della Palestina. A quel punto, gli Stati Uniti, con l’allora presidente Woodrow Wilson, astutamente ricattato dal consigliere ebreo Colonel House, trascinarono l’America nella “guerra per chiudere tutte le guerre”. Peggio ancora, dopo il cessate il fuoco, House tradisce Wilson e l’umanità, imponendo alla Germania sconfitta delle restrizioni finanziarie impossibili, tali da portare inevitabilmente alla successiva Seconda Guerra Mondiale.

Cosa ancora più oscura, i banchieri ebrei americani aiutano Hitler con fondi a ricostruire la Germania per la prossima guerra. Il fatto che l’asse occidentale del male fosse riuscito a trionfare in nome della libertà è una tra le più false testimonianze storiche. Di fatto, i poteri finanziari che stavano dietro le nazioni occidentali fomentavano in realtà la guerra per ottenere dei profitti, e quando Hitler propose a Churchill un trattato di pace prima ancora che cominciasse la guerra, l’occidente si rifiutò, perché lo scopo era quello di distruggere il successo economico della Germania – e, naturalmente, ottenere il massimo guadagno possibile dagli affari di guerra. Lo stesso processo si verificò nuovamente nel 1968, quando il criminale di guerra Henry Kissinger, ebreo, protrasse inutilmente la guerra del Vietnam per ulteriori cinque anni.

Ma ritornando alla Prima Guerra Mondiale – giusto per un minuto – si verificarono altri due eventi di cambiamento a livello mondiale, preparati a tavolino dalla cospirazione bancaria ebraica. Il primo fu la creazione della legislazione della Federal Reserve, che pose una volta per tutte il sistema monetario americano nella mani dei banchieri privati, e assicurò che il genuino governo partecipatorio americano sparisse definitivamente dagli Stati Uniti.

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Leon Trotsky

Il secondo, naturalmente, fu l’infame Rivoluzione Bolscevica che fece la stessa cosa in Russia, sebbene in modo diverso. L’elemento chiave di questa sommossa sanguinosa fu la presenza di ebrei americani di spicco, che erano costituiti da banchieri di New York. Trotsky e altri vennero mandati in Russia per supervisionare l’omicidio dello zar, della sua famiglia, e di venti milioni di persone. Ecco perché Hitler era terrorizzato dagli ebrei. Lui vedeva ciò che stava succedendo. E vide la stessa elite – e qui di nuovo ritorniamo alla questione “Chi manipola chi?” – che stava facendo la stessa cosa con la Germania negli anni ’20. Quindi decise di prendere dei provvedimenti. E i banchieri americani, nel cui gruppo dimoravano alcuni membri dell’opportunistica famiglia di Bush – si sfregavano le mani compiaciuti.

Naturalmente, tutte queste questioni sono molto ben radicate nella storia, ben prima dell’arrivo del cosiddetto Cristo, quando il mondo conosciuto era essenzialmente costretto ad adorare un maschio Ebreo, che è forse la summa della realizzazione della teoria cospiratoria

Vi sono molto storie di questo genere in tutti i periodi, ma per ora ritorniamo al presente, e cerchiamo di considerare un’altra storia, che va al cuore della questione “Chi manipola chi?”.

Io stesso mi sono ritrovato nei guai con praticamente tutte le fazioni dei movimenti scettici sull’11 settembre, continuando ad insistere sul fatto che un bel po’ di ebrei avevano giocato un ruolo chiave nella F.L.O. (False Flag Operation – operazione sotto falsa bandiera) che uccise tutte quelle persone a New York e a Washington, preparando il terreno per l’intensificazione della tirannia corporativa, che sta ora facendo la guerra contro un sacco di gente innocente, e particolarmente in Palestina, in Iraq e in Afghanistan.
Diversi critici di tutto lo spettro politico mi hanno assalito, ritenendosi oltraggiati, e tacciandomi di antisemitismo per avere espresso queste mie opinioni, per poi cercare di farmi delle offerte allettanti per dare un taglio netto a questi discorsi, in cambio di un maggiore benessere finanziario se ci avessi messo una pietra sopra una volta per tutte.

Quindi permettimi di portare alla tua attenzione una serie di prove esplosive, che DIMOSTRANO, oltre ogni ombra di dubbio, che gli ebrei erano strettamente coinvolti nell’attuazione del piano dell’11 settembre (sappiamo già che la Israele ebraica era la prima beneficiaria dell’11 settembre, perché il piano permise di togliere i riflettori dal genocidio palestinese, e, più tardi, alla macchina da guerra americana di cominciare a fare piazza pulita degli avversari islamici in tutto il Medio Oriente).

La prima prova è la migliore, ed eccola qui. Leland Lehrman, un giovane prete che vive nell’ovest, era di religione ebraica ma ora è un cristiano attivamente impegnato. Egli riporta, in “Israel, Mossad, Iran and a Nuclear False Flag Attack “ (Israele, il Mossad, l’Iran e la falsa bandiera dell’attacco nucleare) – :

Il Mossad è il principale responsabile per l’architettazione dell’attacco dell’11 settembre. Un documento dell’Intelligence tedesca rivela come alcuni senior israeliani sapessero già in anticipo degli attacchi e che “premevano per assicurarsi che non fosse fatto alcun tentativo per fermare l’attacco”. Ecco una citazione più lunga:
“Si può evincere molto chiaramente, dalle sorveglianze condotte nei riguardi di alcuni agenti del Mossad nella Repubblica Federale e dalle intercettazioni di alcune comunicazioni tra alcuni diplomatici israeliani dalla Repubblica Federale a Tel Aviv, che il Mossad è riuscito a penetrare con successo in alcuni gruppi arabi estremisti, sia nella Repubblica Federale che negli Stati Uniti.”
Queste indagini rivelano che, verso la fine del maggio 2001, sarebbe stato lanciato un attacco contro alcuni obiettivi specifici nelle città americane di Washington e New York. E sembra che il Mossad non solo fosse pienamente a conoscenza di questi attacchi ben in anticipo, ma anche che, grazie ai loro agenti infiltrati nei gruppi arabi, avrebbe appoggiato la pianificazione e l’esecuzione finale degli attacchi.
Che il governo di Israele fosse informato appieno sugli attacchi è assolutamente certo e provato. Il traffico diplomatico tra l’Ambasciata di Israele nella Repubblica Federale e l’Ufficio Esteri israeliano ha reso molto chiaro che il Primo Ministro Sharon sapeva benissimo di questo attacco in sospeso, esprimendo la volontà che non si facesse nulla per fermarlo.
Sebbene i funzionari israeliani fossero stati istruiti per informare l’Intelligence americana di un probabile attacco, non furono mai fornite informazioni sulle date e sugli obiettivi specifici (già ben noti ai funzionari d’Israele).

Le motivazioni addotte a questo tipo di atteggiamento vennero espresse in una conversazione che ebbe luogo il primo agosto 2001, tra l’addetto militare israeliano nella Repubblica Federale e un membro dello stato maggiore di Israele. Si affermò che Israele riteneva che un attacco al continente statunitense avrebbe talmente infiammato l’opinione pubblica americana, che avrebbe dato il via libera ad Israele per “ripulire” il loro stato dai “terroristi arabi e da coloro che sostengono tali terroristi”. La “pulizia” consisteva nell’espulsione di tutti gli arabi e anche di tutti i gruppi cristiani dal territorio palestinese.

Il sito web physics911.net dispone di ulteriori prove a sostegno della tesi, prove che dimostrano le implicazioni del Mossad nell’attacco dell’11 settembre, nella sezione informativa.
Suggerisco, se ci tenete al futuro di questo mondo, di visitare questo sito e di leggere l’intera storia.

Quanto alle ulteriori prove esplosive che DIMOSTRANO il coinvolgimento della Israele ebraica sull’11 settembre:

Tra il 26 agosto e l’11 settembre 2001, un gruppo di speculatori, identificati dalla American Securities and Exchange Commission come cittadini israeliani, vendettero allo scoperto una lista di 38 azioni per le quali si prevedeva una perdita di valore in occasione dei due attacchi imminenti. Questi speculatori operavano alla borsa di Toronto, in Canada, e a quella di Francoforte, in Germania, ed è calcolato che i profitti ammontassero a parecchi milioni di dollari

La vendita di azioni allo scoperto offre l’opportunità di ottenere ampi profitti passando delle quote a dei terzi compiacenti, per poi riacquistarle quando il prezzo crolla. Dati storici alle mani, se questa speculazione precede un evento traumatico, è un chiaro indice di una manovra di previsione. È un fatto noto che la CIA fa uso di un software sotto il nome di Promis, che controlla routinariamente l’andamento della borsa come possibile segnale di un attacco terroristico o di comportamenti economici sospetti. Una settimana dopo l’attacco dell’11 settembre, il Times di Londra riferì che la CIA chiese ai regolatori della FSA (Financial Services Authority – cioè l’autorità di tutela della City) di investigare su delle vendite sospette di milioni di titoli di borsa giusto poco prima dell’atto terroristico. Si sperava che la tracce lasciate potessero condurre ai terroristi.
I vari investigatori che fanno parte delle numerose agenzie governative sono parte di uno sforzo, clandestino ma allo stesso tempo ufficiale, per portare alla luce tutte le manipolazioni di mercato. Vi sono state molte speculazioni sull’insider trading nelle varie borse americane da parte di gruppi israeliani operanti sia in Canada che in Germania, in merito agli attacchi del 26 agosto e dell’11 settembre al World Trade Center e al Pentagono.
Lynne Howard, portavoce del Chicago Board Options Exchange (CBOE), dichiara che le informazioni relative a chi si era occupato delle vendite erano pronte e disponibili. “Noi veniamo a conoscenza immediatamente di ogni possibile attività anomala. Volumi di scambio così inusuali vengono intercettati subito. Esiste un sistema automatico che si chiama “blue sheeting”, ovvero il CBOE Market Surveillance System (Sistema di Sorveglianza del Mercato CBOE), che chiunque sia del ramo conosce. Fornisce informazioni sugli scambi e sugli operatori – il nome e pure il loro SSN (Social Security Number – Numero di Previdenza Sociale) – e questi sistemi di sorveglianza sono programmati specificamente per intercettare l’insider trading”.
Non è un fatto curioso, poi (per metterla sul leggero), che l’FBI concluda molto sommariamente, poco dopo, che non risultava nulla di sospetto da queste speculazioni pre-11 settembre, nulla che indicasse che qualcuno fosse già al corrente dell’evento? Ecco la storia completa:

“Cittadini israeliani”, viene citato in questi fatti. Hmm. Mi chiedo quali altri cittadini israeliani potrebbero essere coinvolti in questo disordine fuorviante. Forse il rabbi Dov Zakheim?

In un documento intitolato “Rebuilding America’s Defenses: Strategy, Forces and Resources for a New Century” (Ricostruire le difese americane: strategia, energie e risorse per un nuovo secolo), pubblicato dal “Project for a New American Century” della American Enterprise, il responsabile della Systems Planning Corporation (SPC), Dov Zakheim, sosteneva che fosse necessario un “evento catastrofico e catalizzante – una specie di nuova Pearl Harbor” per alimentare lo spirito necessario all’opinione pubblica americana per sostenere la guerra nel Medio Oriente, che avrebbe, politicamente e culturalmente, dato nuova forma a quella regione. Rispettato e ormai ben affermato come voce intellettuale della collettività, la sua visione venne accolta con entusiasmo, e Dov passò, da responsabile della Systems Planning Corporation, a vicesegretario alla Difesa col compito di Comptroller (direttore finanziario generale) dal 2001. Non è forse una coincidenza che fosse proprio una sussidiaria della SPC, la TRIDATA CORPORATION, a supervisionare le indagini dopo l’attacco terroristico al World Trade Center del 1993.

La SPC, secondo quanto si trova sul loro sito ufficiale, è specializzata nel campo della produzione e fabbricazione di difese tecnologiche, tra cui un sistema sviluppato dal loro gruppo Radar Physics che si chiama FTS (Flight Termination System – Sistema di Terminazione di Volo). È un sistema utilizzato per distruggere i target drones (aerei senza pilota, noti anche sotto il nome di RPV – remotely piloted vehicle – veicolo pilotato a distanza), nel caso che si verifichino dei malfunzionamenti o delle “accensioni irregolari”. Questa tecnologia war-game altamente sofisticata permette di controllare vari ‘droni’ da una locazione remota, su varie frequenze, e copre una gamma di diverse centinaia di miglia. Questa tecnologia può essere utilizzata su vari tipi di aerei, compresi gli aerei passeggeri di grande portata.

Anche qui, volendo approfondire i più sporchi dettagli sui giochetti di questo neoconservatore chiave, basta andare su questa pagina:
e assicurarsi di cliccare sui link che si trovano in basso.

La System Planning Corporation progetta, fabbrica e distribuisce prodotti tecnologici molto sofisticati che consentono ad un operatore di radiocomandare a distanza fino a otto veicoli aerei simultaneamente da una singola ubicazione, che sia via terra o via cielo. Per quelli che sono curiosi di saperne di più su di un hobby particolarmente straordinario, si possono vedere le immagini e le specifiche tecniche di questa macchina (della grandezza circa di un piccolo frigorifero) all’indirizzo:
www.sysplan.com/Radar/CTS. Accertatevi solo prima che vostra mamma non vi sorprenda a pastrocchiare interferendo con le linee aeree…

E naturalmente commetterei un errore di negligenza, se mancassi di ricordare che il rabbi Zakheim fu, guarda caso, il responsabile finanziario capo del Pentagono in un normale giorno ordinario quando venne tenuta una conferenza stampa a New York.
Il 10 settembre 2001, il Segretario alla Difesa Donald Rumsfeld tenne una conferenza stampa per rivelare che il Dipartimento della Difesa si ritrovava con degli ammanchi non documentati ammontanti a oltre 2 TRILIONI di dollari (circa 1.650 miliardi di Euro) di fondi del Pentagono.
Rumsfeld dichiara: “Secondo alcune proiezioni, risultano degli ammanchi per 2,3 trilioni di transazioni”.

Rivelazioni simili normalmente fanno scoppiare degli scandali enormi. Tuttavia, l’avvio dell’attacco a New York e a Washington il mattino successivo assicurò che questa storia sarebbe stata messa velocemente nel dimenticatoio. Ai tre trilioni che già mancavano dalle casse del Pentagono, un Congresso obbediente e terrorizzato dagli attacchi con l’antrace aggiunse altri miliardi di stanziamento per combattere la Guerra del Terrore.

Il capo contabile del Pentagono ai tempi dell’attacco era Dov Zakheim, nominato nel maggio del 2001. Prima che divenisse responsabile finanziario del Pentagono, era un dirigente della System Planning Corporation, una società appaltatrice della Difesa americana, specializzata nel campo delle tecnologie belliche, tra cui sistemi aerei pilotati a distanza. Zakheim è membro del Project for a New American Century (Progetto per un Nuovo Secolo Americano, o PNAC) e collaborò, nell’agosto/settembre del 2000, alla redazione di un piano per il dominio globale dal titolo “Rebuilding America’s Defenses” (Ricostruire le Difese dell’America), ribattezzato anche “una nuova Pearl Harbor”.

Questo breve bollettino piuttosto rivelatore può essere reperito presso il mio sito web preferito tra quelli che trattano il 9/11: http://911research.wtc7.net/sept11/trillions.html

Queste tre piccole notizie d’oro permettono di intravedere dei legami ben più evidenti tra lo stato ebraico e l’11 settembre: gli agenti israeliani Perle/Wolfowitz/Libby/ecc. che dirigono la politica della Casa Bianca; il legame privato tra Larry Silverstein (proprietario e affittuario delle Torri Gemelle) e il criminale Primo Ministro Ariel Sharon; l’accolito israeliano Benjamin Netanyahu a New York, che afferma che l’11/9 “è stata una cosa positiva per Israele”; degli israeliani che danzano per strada per celebrare la distruzione delle Torri Gemelle, con dei coltellini dentro il loro furgone, che vengono arrestati dalla polizia del New Jersey; gli avvertimenti inviati all’Odigo, compagnia israeliana di telecomunicazioni, che offre un servizio di instant messaging simile a Yahoo e MSN – i suoi dipendenti vennero avvertiti di non recarsi al lavoro al WTC l’11 settembre 2001; e molto altro.

E ancora, commetterei di nuovo un errore di negligenza, se non menzionassi il ruolo del rabbi Michael Chertoff, ora capo della polizia segreta per la Sicurezza Interna americana, che coordinò il blocco delle indagini multi-agenziali subito dopo l’11 settembre.

Ora, so che molti sanno a cosa mi riferisco, benché tanti abbiano paura a parlarne. Razzisti bianchi come Edgar Steele e David Duke, e anche il falsamente imprigionato Ernst Zundel, bisogna riconoscere che hanno effettivamente colto alcuni aspetti negativi dell’ebraismo in questo mondo, però boicottano da soli il loro stesso messaggio, perché dispregiano senza eccezione l’intera razza nera, manipolata e completamente innocente, che finisce dritta nelle mani di questi manipolatori mondiali, e questo sminuisce notevolmente il valore dei loro dibattiti revisionistici su come rendere il mondo un posto migliore.

Pure commentatori liberali come William Blum, Amy Goodman o Noam Chomsky, in teoria più compassionevoli, che non hanno peli sulla lingua nel descrivere le folli depredazioni degli Stati Uniti verso tanti poveri disgraziati, tutto ad un tratto (e non inspiegabilmente), diventano timidi e si calmano quando si inizia a parlare della manipolazione da parte degli ebrei del governo americano e britannico, delle chiese del mondo occidentale, del dominio ebraico schiacciante del denaro, e dei media, dell’educazione, delle leggi e della medicina di questa società che abbiamo chiamato erroneamente nostra.

Ciò che mi urta è il continuo tentativo da parte di così tanti commentatori “riflessivi” di fare distinzione tra le cattive azioni dei sionisti bellicosi e i normali ebrei per evitare di attribuire un elemento criminale comune che può rappresentare un pericolo sia per gli ebrei stessi che per chiunque altro (e questo è sicuramente corretto, sotto un certo aspetto). Ma mi sono ritrovato a respingere questo discorso nella sua generalità, perché alla fine si rivela un semplice stratagemma. Perché mi sono reso conto non solo che tutto ciò che di male hanno fatto i sionisti è imputabile senza dubbio alcuno a quei dannosi “testi sacri” conosciuti sotto il nome di Talmud e Torah (i primi cinque libri del Vecchio Testamento), ma anche che l’esistenza chiaramente illegale e immorale del criminale stato di Israele viene appoggiata da tutti gli ebrei, praticanti e non praticanti, tranne una minuscola corrente scissionista di ebrei ortodossi, che tuttavia abbracciano la stessa teoria spazzatura della supremazia ebraica come loro credo sacro.

Gli ebrei indubbiamente considerano questa come un’intrusione ingiustificata nei loro affari, ma la comunità umana insiste nel volerne sapere di più su un dogma che riduce il resto del mondo in schiavitù, spesso sotto lo status di animali o di semplici prodotti, e questa comunità mondiale giudiziosa, che vede che la direzione verso la quale stiamo andando non è tra le più sagge, chiede di sapere perché gli ebrei dovrebbero considerare i non-ebrei come bestiame, cosa tra l’altro che si trova scritta in quelli che loro chiamano i loro libri sacri.

Inoltre, la prova definitiva per me è che la supremazia politica britannica nel mondo fu tale solo dopo che gli ebrei marrani vennero espulsi dalla Spagna verso il 1500 (i Rockefellers andarono in Turchia e in seguito in Olanda, dove presero l’attuale nome e divennero episcopali).

Molti di quelli espulsi andarono in Olanda, fattore determinante per l’odierno, immenso potere politico della regina Giuliana, dopo di che raggiunsero l’Inghilterra e là, praticando l’esercizio dell’usura e utilizzando un sistema bancario a riserva frazionaria (fractional-reserve banking, cioè le banche detengono a riserva solo una frazione dei depositi raccolti), permisero alla Gran Bretagna di dominare il mondo, saccheggiando paese dopo paese (come fece l’Olanda).

Questa era la potenza dell’usura – ottima per gli imperi, pessima per la gente. Ma il prezzo che la Gran Bretagna pagò per questi servigi fu alto: cedere la sua sovranità ai banchieri ebrei, che alla fine si impossessarono anche della Banca d’Inghilterra, grazie alle astute manovre di Nathan Rothschild usate successivamente alla vittoria di Wellington su Napoleone. Da allora, i reali britannici si imparentarono con gli ebrei al punto che il Regno Unito e Israele sono praticamente diventati sinonimi.

Henry Makow, editorialista di Rense, in una sua recente relazione dal nome “La cospirazione ebrea e l’imperialismo britannico” fa pure delle concessioni..

Secondo Leslie G. Pine, redattore della britannica Burke’s Peerage, gli ebrei “hanno stabilito un tale legame con la nobiltà inglese che è difficile che entrambi possano rischiare di subire delle perdite separatamente. Gli ebrei sono così strettamente legati ai Lord, che una batosta agli ebrei in questo paese non sarebbe possibile senza ledere automaticamente anche l’aristocrazia”. (Tales of the British Aristocracy – Racconti dell’Aristocrazia Britannica, 1957, p. 219).

Spunti ancora migliori li troviamo in una confutazione piuttosto inquietante, fatta in un dibattito presente in un articolo di Henry Makow da parte di uno scrittore pakistano conosciuto semplicemente come H., che parla del saccheggio in India ad opera della “perfida Albion”, sotto il totale controllo, nella metà dell’800, della dinastia bancaria dei Rothschild. È una lettura affascinante, disponibile su questa pagina:
http://www.thetruthseeker.co.uk/print.asp?ID=1885

Ed è ancora più inquietante sapere che è stata la Israele britannica ad erigere l’intero sistema governativo indiano, mettendoci dentro un bel po’ di scagnozzi infiltrati che ancora adesso sono al potere, e questo fornisce agli osservatori attenti un quadro allarmante di tutto ciò che è stato fatto negli Stati Uniti nell’ultima metà del 20esimo secolo

Ah sì.. quanta paranoia antiebraica, eh? E non è finita.

Lo sapevate che Zecharia Sitchin, fautore del predominante paradigma New Age secondo cui degli esseri extraterrestri (uhm, credo che ciò che lui citi sia “si univano alle figlie degli uomini”, tratto dalla Genesi 6:4) si sarebbero mischiati con i primi ominidi protoumani, è un economista israeliano?

Lo sapevate che, secondo il teologo individualista David Livingstone, la setta islamica Wahhabi (la quale non solo incorpora al suo interno il clan più influente dell’Arabia Saudita ma anche i fautori più convinti della rivoluzione musulmana che ora così tanto sembra stia disseminando i germi del “terrore”), venne proprio fondata da un ebreo iracheno? No? Forse dovreste dare un’occhiata qui:
http://www.serendipity.li/wot/livingstone.htm
oppure qui: http://www.thedyinggod.com/

E infine, lo sapevate che quello che forse è l’evento fondatore della storia della civilizzazione occidentale – la fuga di Mosé dall’Egitto nel XII secolo a.C. – è una storia che è stata tanto grossolanamente travisata a bella posta per più di 3000 anni di mitizzazione propagandistica?
Un brillante professore polacco, Marek Glogoczowski, in una recente conferenza a Kiev, in Ucraina (dal nome “Il sionismo come minaccia principale per la moderna civiltà”), analizzò il lavoro dello storico ebreo romano Giuseppe Flavio, scoprendo una sua menzione in merito a un prete egiziano di nome Manetho che visse nel V secolo a.C, nella quale si insinuava che la storia del famoso esodo ebraico venne modellata appoggiandosi ad un fatto storico reale che ebbe luogo in Egitto. Ecco ciò che riporta Giuseppe Flavio:
Il faraone Amenofi, dopo la vittoria di Hyksos, confinò 80.000 lebbrosi nella città di Avaris nella regione del Delta del Nilo. Là, questi lebbrosi si organizzarono e si posero sotto l’autorità dell’arciprete Ozarzif (cioé Mosé), e fortificarono la città. Poi gli egiziani la conquistarono, permettendo ai lebbrosi di lasciare l’Egitto”.

Glogoczowski, che pubblica le sue ricerche in sei lingue diverse, esaminò questo passaggio, per redigere poi la seguente analisi:
Come mai questa storia dell’Esodo della città della lebbra – la quale “città” venne presa da Sant’Agostino come modello della sua Civitas Dei – compare con ricorrenza in testi che trattano la storia degli ebrei? Trent’anni fa l’autore di questa ricerca ebbe l’occasione di visitare un grande lebbrosario che si trova in India, a Puri, nella regione di Orissa. Lì apprese che i bacilli della lebbra attaccano innanzitutto i neuroni che inviano i loro segnali al derma umano, e successivamente alle estremità quali le dita o il naso. Queste, non stimolate dagli organi del sistema nervoso centrale, rimangono insensibili e immobilizzate, e quindi nel giro di poco tempo si atrofizzano, il loro tessuto marcisce, e infine si staccano.. Lo stadio successivo nello sviluppo di questa malattia è meno visibile, perché i bacilli della lebbra attaccano le cellule neuronali che si trovano all’interno del cervello, danneggiandole notevolmente, e interrompendo le connessioni tra i vari centri del cervello. In questo modo la persona malata perde il senso della realtà, comincia ad avere delle allucinazioni e così via. Forse Mosé, che aveva sentito la voce del “Signore” nel deserto, era afflitto da questa malattia, che lo aveva condotto a credere che avrebbe guidato il suo Popolo Eletto verso la terra dove “il latte e il miele scorrono in abbondanza”.

Tempo fa, Sigmund Freud si allineava a questa possibile interpretazione.
“Un effetto simile alla perdita di neuroni,” sostiene Glogoczowski, “che tentano di connettersi a zone del cervello non stimolate, si verifica quando in una persona (o in un animale dotato di struttura cerebrale) vengono inibiti per un lungo periodo di tempo i loro movimenti… coloro che sono abituati fin da piccoli a comportarsi in conformità alle … “Leggi di Mosé” devono avere alcune zone del loro cervello in stato di atrofia…”

Questa comunità affetta da una specie di “lebbra spirituale” collettiva, che generazione dopo generazione si conforma sempre di più a una lettura e rilettura delle “Sacre Scritture” senza il minimo spirito critico, era una cosa ben nota nell’antichità. Un contemporaneo di Filone di Alessandria, il filosofo stoico Seneca, considerava gli ebrei come “la tribù più criminale”; un altro scrittore romano, Celso, in una sua critica mossa sia agli ebrei che ai cristiani, esprimendo commenti sulla venerazione dei cadaveri da parte dei cristiani, faceva notare che “un’altra pestilenza arriva di nuovo dalla Giudea”. Anche nel periodo medievale, prima dell’intossicazione di massa ad opera dei cristiani con la Bibbia tradotta in varie lingue nazionali, i papi cattolici mettevano in guardia sui misfatti della “cieca tribù di Giuda”.
Glogoczowski osserva questo processo di deterioramento in Filone il quale, nonostante il fatto di aver letto solo la versione greca del Vecchio Testamento, mostra segni di questa “lebbra spirituale”.

Nonostante la versione letta della Bibbia fosse “ellenizzata”, ciò fu comunque sufficiente per modellare il “cablaggio neuronale” della sua mente di modo tale che le cose normalmente percepite dotate di un significato, cessavano di averlo, mentre alcune riflessioni chiaramente patologiche diventavano dei “segni” che tutti dovevano seguire.
Questo processo patologico è andato avanti col tempo. Il punto focale religioso divenne…
… solo i manufatti la cui applicazione pratica è dimostrata vengono ammessi nel giudaismo come oggetti degni di fervente venerazione, poiché questi manufatti facilitano la “presa di possesso della terra” promessa dalla Bibbia.
L’adulazione dei vari utensili è talmente spudorata che in un manoscritto ritrovato nella regione del Qumràn si ritrova un lunga enumerazione di arnesi per la casa, il cui nome di ognuno è seguito dalla parola “di Dio”. Senza voler veramente esagerare, viene da pensare che se le automobili fossero già state conosciute nell’antichità, l’oggetto di venerazione del Popolo Eletto sarebbe stato MACCHINA DI DIO, garantendo un trasporto senza fatica ai “piccoli dei”, come Filone era uso chiamare i suoi correligionari.
L’adornamento di semplici utensili casalinghi nel giudaismo ha reso i rappresentanti di questa religione, benché ampiamente disprezzati per la loro cupiditas naturalis (avidità), degli aiutanti molto validi per ogni regnante che cercava di “essere come gli altri”, che sognavano di sollazzarsi in un conforto materiale apparente, protetti dalle loro ricchezze (e dalle loro armate). Questa fu per esempio la ragione che portò il re della Polonia, Kazimierz il Grande, ad aprire le porte del paese, alla fine del 14esimo secolo, ai ricchi ebrei a quei tempi provenienti dalla Germania.
Queste considerazioni così pragmatiche e utilitaristiche erano indubbiamente anche alla base dell’inspiegabile scelta da parte degli uomini laici per l’accettazione del Vecchio Testamento come “indice spirituale” della fede cristiana che andava via via diffondendosi, scelta che venne intrapresa durante il Concilio di Nicea nell’anno 325, subito dopo che i cristiani erano riusciti a controllare l’Impero Romano. Ma la chiesa, per via dell’avidità delle sue autorità, accettò la cupiditas naturalis dei figli di Abramo come “segno” per dirigere queste avventure mondane, e si fece risucchiare nel giro di poco tempo – alla pari degli ebrei che disprezzavano – nell’incessante ricerca del benessere.
Questa predilezione della chiesa cattolica per le ricchezze condusse inevitabilmente ai … movimenti protestanti separatisti, poi alle guerre di religione, poi alla partecipazione in massa dei protestanti per lo sviluppo del cancro capitalista e infine, ai giorni nostri, abbracciando il mondo intero, alla Religione Transnazionale di Mammona.

Lo psicanalista ebreo tedesco Erich Fromm rimase orripilato, alla metà del 20esimo secolo, quando si rese conto, subito dopo il suo arrivo negli Stati Uniti, che l’elite giudeo-cristiana di questo super paese sognava davvero la “seconda creazione” dell’intero sistema solare, assieme al processo di “miglioramento” sottolineato dalla teosofia di Filone di Alessandria.

Per riprendere la famosa esclamazione di San Paolo “Nessuna salvezza (dei cristiani) senza la crudeltà dell’assassinio di Gesù!”, qui potremmo dire: NESSUNA SALVEZZA SENZA L’ABIURA DELLA BIBBIA. Questo programma venne già proposto 18 secoli fa da Marcione, figlio del vescovo di Sinope, ma abbandonato qualche secolo dopo grazie agli sforzi di alcuni ambiziosi idioti come il famoso Tertulliano, che credeva talmente al “logos” di San Paolo che arrivò ad annunciare con orgoglio “credo quia absurdum (or ineptum) est”. In altre parole significa che Dio, a cui Tertulliano credeva, è nascosto nei meandri della spazzatura logica. E una volta che questa SPAZZATURA LOGICA prese il posto dell’ASSOLUTISMO plotiniano, cominciò ad irradiarsi verso il basso, creando successivamente, elencate da Plotino, delle ipostasi (ed. – realtà sottostanti).

Analisi successive portarono Glogoczowski a concludere che:
In questo ordo vivendi (percorso nefasto), l’ipostasi (la fondazione), seguendo il LOGOS di San Paolo, divenne lo SPIRITO DELLA GIUDEIZZAZIONE, oggi meglio noto come la “Psiche Americana” calvinista. Questo “sacro spirito della libera impresa” che penetra dappertutto crea la CULTURA INDOLENTE E APATICA dei mangiatori di cibo spazzatura, crea i clienti dei grandi magazzini e consumatori di religione spazzatura e scienza spazzatura.
Cresciuti in questa cultura (amorfa) gli individui creano, tramite la propria stessa attività laboriosa, l’ipostasi definitiva dell’ “Assoluto” sotto forma di un GIGANTESCO MUCCHIO DI IMMONDIZIA di dimensioni planetarie.
Questa “Nuova Creazione” (Nowotwór – in polacco significa Tumore Globale), è il progetto FINE DEI TEMPI ispirato dalla “solidarietà” della Bibbia giudaico-americana attraverso la quale i banchieri dirigono le masse.
Dirigendo dunque queste masse verso l’annientamento certo, aggiungerei.
Qui c’è qualcosa di interessante
http://www.zaprasza.net/mglogo/a_y.php?mid=651& e anche qui:
http://margotbworldnews.com/archive/2005June/June5/3allegories.html per avere i testi completi e altri commenti di Glogoczowski in varie lingue.

Allora… ora volete che vi dica ancora che questi poveri ebrei di Israele vengono sfruttati dai malvagi monarchi britannici e dai neoconservatori americani necrofili? Pensate davvero che una tradizione relativamente recente di reali di corte innatamente pagliacci possano dominare una tradizione vecchia di due millenni fatta di pazzia totale, massacri per il vil danaro, e profonda, cosmica paranoia?
Ora è proprio il momento giusto per parlarne, perché sembra che sia questa la ragione principale per cui la Terza Guerra Mondiale sta per cominciare.

E, Abby, cara, cara Abby..
Ecco di nuovo quello che voglio chiederti, Abby: chi davvero sta manipolando chi?

I miei auguri,
John K.

P.S.: Abby? So che il cognome di tua sorella è Landers, e che il tuo è Van Buren. Ma il tuo nome da nubile non era Friedman? NESSUN PROBLEMA. Il nome del mio bisnonno Volynian era Max.
Per un tour fantastico sull’odio del sé ebraico e di che cosa ha fatto al mondo intero, dai un’occhiata qui:
http://www.jewishtribalreview.org/nichols.htm
È un po’ lungo, quindi te ne accenno solo una parte:
… troverai anche prove abbondanti sulla corruzione interna e sull’orribile condotta dello stato di Israele; assieme ad un’esposizione molto chiarificatoria sul ruolo predominante che ha nella facilitazione dei crimini internazionali. Questo materiale dovrebbe aiutarti a non ricadere di nuovo sotto le grinfie del sionismo, giusto nel caso che questa ultima icona dell’identità ebraica ti tentasse ancora. Se il ruolo di Israele come santuario di ebrei criminali, come centro organizzato per l’accumulo di denaro riciclato e commercio in diamanti di sangue, o per il suo notevole record nel traffico umano non ti disincanta ancora a sufficienza, allora ti parlerò anche del loro sostegno alle dittature sanguinarie in posti come il Nicaragua, El Salvador, Guatemala, Panama, Argentina, Cile, o la Colombia. Prendere familiarità con queste e molte altre tutte “affascinanti” qualità dello stato ebraico dovrebbe servire allo scopo.
Vorrei anche porre alla tua attenzione il fatto che, finché continui a vederti come ebrea, sarai destinata ad avere a che fare con il conflitto interno attivo più articolato e più lungo della storia – un conflitto ben innestato e ingarbugliato ad un punto tale che solo uno studio onesto e disinteressato può districarti e portarti a raggiungere una posizione di indipendenza. Dai un’occhiata a Hemdat, un sito israeliano che presenta diversi articoli che parlano dei rabbini ultraortodossi e dei loro tirapiedi yeshiva che dicono ancora un sacco di bestialità nelle loro sinagoghe conservatrici.
Portano con se gli Uzi e picchiano le vecchie donne ebree se si permettono di utilizzare la sedia a rotelle elettrica durante lo Shabbat. Questo è un aspetto dell’identità ebraica.
Un altro aspetto è il miliardario Edgar Bronfman, che vende whisky e Gangsta-rap e sostiene il sionismo; oppure Al Goldstein, che commercia nel traffico porno, o Lev Trotsky, un internazionalista rivoluzionario che è stato portato alla bancarotta dai capitalisti. Sarà tua premura studiare il materiale che ti ho proposto alla ricerca dell’identità ebraica – al di là delle contraddizioni e del conflitto – che vale la pena di salvare.
L’odio di sé che hanno gli ebrei è un’aspersione lanciata da ebreo ad ebreo, ed è identificativo del conflitto che è sorto all’interno e da parte di un popolo fissato col fatto e con la presunzione di avere creato una visione mondiale totalitaria, sotto un governo unico – che agli inizi doveva essere un dio.
Quest’idea fissa si è rivelata un fardello molto pesante per coloro che l’hanno portata avanti e hanno gestito la sua mutazione sotto una ampia varietà di aspetti, spesso contro la volontà generale. Anzi, gli ebrei hanno una lunga storia con questa ossessione del darsi molta importanza, e anche nel cercare di scappare da se stessi, e nei secoli recenti, sfornando direttamente e indirettamente elementi sovversivi continuamente in tutte le società in cui vivono, mantenendo allo stesso tempo un senso di superiorità e una totale indifferenza per gli effetti distruttivi prodotti da questa attitudine, tranne naturalmente quando gli si rivolta contro.
Il vero significato della Passione di Cristo, di Mel Gibson, non è legato al conflitto ebrei/cristiani, ma a un conflitto interno ebraico, un conflitto che persiste nel tempo, che è tanto visibile in Israele, oggi, quanto lo era ai tempi di Gesù. Quegli stessi stupidi, progressisti, fanatici fondamentalisti che incarnano, personificano le prove a cui Gesù venne sottoposto, sono ancora vivi, oggi, in Israele e in tutta la comunità ebraica mondiale, e hanno trainato il mondo nella loro storia e nei loro dilemmi.

• • •

Sai qual’è l’aspetto positivo di tutto ciò? È che i cristiani non possono più aggredire gli ebrei – né viceversa – perché entrambi soffrono della stessa, pessima depravata malattia.
E sai qual è il secondo aspetto positivo? Che ora sappiamo chi era veramente dietro l’11 settembre.

John Kaminski è uno scrittore che vive nella zona della Costa del Golfo, in Florida, e i suoi articoli sono disponibili su internet su centinaia di siti web in tutto il mondo. Sono stati raccolti in due antologie, “America’s Autopsy Report” (Rapporto sull’Autopsia dell’America) e “The Perfect Enemy” (Il Nemico Perfetto). In più, ha scritto “The Day America Died: Why You Shouldn’t Believe the Official Story of What Happened on September 11, 2001” (Il Giorno in cui l’America è Morta: Perché Non Dovreste Credere Nella Storia Ufficiale Su Quello Che è Successo l’11 Settembre 2001), dove spiega come mai la versione data dal governo è una tragica menzogna. A breve uscirà la terza collezione di articoli, intitolata “Recipe for Extinction” (Ricetta per l’Estinzione) e un’antologia sui credi religiosi, intitolato “The Prison of God” (La Prigione di Dio). Per ulteriori informazioni e date di uscita dei suoi lavori, potete visitare il suo sito web: http://www.johnkaminski.com/

Fonte:www.rense.com/
link:http://www.rense.com/general67/who.htm
11.08.05

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RUGGERO

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