FONTE: DURO DI SICILIA (BLOG)
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Finalmente i Forconi, dopo essere stati etichettati dall’opinione pubblica nazionale prima come fascisti, poi come mafiosi, hanno raggiunto il non invidiabile status di “Cialtroni”, che va bene un po’ per riassumere tutto e niente.
A leggere l’intervista di tale Andrea Valenziani sul Corriere della Sera (unico agricoltore siciliano intervistato, peraltro, nel caos forconesco), sembra che in Sicilia in realtà vada tutto bene:«La Sicilia è piena di persone che la rivoluzione vera la fanno ogni giorno.
In realtà è una cosa facilissima da fare, basta rispettare le regole. Lo si fa in silenzio, non con gli schiamazzi. É una cosa facilissimo da fare: basta rispettare le regole»
Per fare un esempio clamoroso, mentre il mio frumento duro viene venduto più o meno al valore a cui lo vende il mio concorrente USA o Canadese (i più temibili competitori nel settore), il costo del gasolio per produrlo (pur avendo il barile di greggio più o meno la stessa quotazione sia in America che in Italia) nel mio caso è del 40 % superiore. Ed il gasolio è alla base dell’agricoltura meccanizzata moderna, costituendone direttamente e indirettamente, la voce di costo maggiore del bilancio aziendale. Questo avviene naturalmente in misura più o meno simile, non solo per il grano ma per ogni commodity agricola italiana che affronti direttamente il mercato, ed anche, seppure con minori sperequazioni, nei confronti degli stessi paesi agricoli della U.E.
Il governo Monti con le norme “Salva Italia”, ha aggredito il settore agricolo in maniera inusitata facendo lievitare i costi fissi e variabili sino al 300% in alcuni casi, tanto che anche nel ricco varesotto recentemente gli agricoltori hanno registrato difficoltà economiche mai registrate prima (capperi, dovremo mandargli il buon Valenziani, a fare un corso di rispetto delle regole in silenzio).
Qui, come in Sardegna ed altre zone depresse, la Riscossione Sicilia-Serit (la nostra Equitalia, perchè noi siamo autonomi), distribuisce alacremente, con rara efficienza per un ufficio pubblico siculo, ipoteche e fermi amministrativi.
Proprio le pendenze Serit ed il nuovo consistente aumento delle accise sul gasolio dettato dal Governo Monti sono state il collante che hanno unito agli agricoltori, gli autotrasportatori ed i pescatori. A questo blocco, che ha rappresentato il nocciolo duro e numeroso della protesta, si sono uniti gruppi di studenti, artigiani e piccoli commercianti di paese, frange di forzanovisti, qualche sospetto mafioso (ma di cosca perdente) ed un “parrino” (mai la Chiesa fu così silente, in Sicilia). Tutto qui, nessuna ideologia o grande obiettivo comune, che non sia quello di sopravvivere qualche anno di più.
Cosa chiedono i Forconi?
Fonte: http://durodisicilia.blogspot.com
Link: http://durodisicilia.blogspot.com/2012/01/che-cialtroni-questi-forconi.html
23.01.2012
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