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La Redazione

 

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CARCERIERI USA TORTURANO UN INNOCENTE AFGHANO FINO ALLA MORTE
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A cura di Truman
Il 30 Maggio 2005
182 Views
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Di Victoria Ward, New York
Un taxista afghano di 22 anni il cui solo crimine e’ stato quello di essere passato nei pressi di una base Usa nel momento sbagliato e’ stato così duramente colpito alle gambe da non poterle piu’ piegare e incatenato
per i polsi al soffitto della sua cella nella quale dopo poco tempo e’ morto.
Secondo un rapporto pubblicato ieri [20.05.04], i detenuti in custodia dell’esercito Usa in Afghanistan
sono stati vittime di innumerevoli abusi da parte di “giovani soldati istruiti malamente”.
Un archivio di 2000 pagine ottenuto dal New York Times rivela il brutale trattamento dei prigionieri.
Il rapporto si concentra sulla morte di due uomini afghani a Bagram nel Dicembre 2002.
Sul caso del tassista, Dilawar, passarono mesi prima che gli investigatori dell’ esercito si rendessero
conto che era innocente e che aveva guidato un taxi oltre la base Americana soltanto in un momento
sbagliato, questo è quello che emerge dal rapporto.
La storia di Dilawar vede i suoi carcerieri americani continuare a torturarlo anche mentre stava per
morire.

Dilawar fu trasportato dalla sua cella al centro di detenzione di Bagram intorno alle 2 a.m. per
rispondere alle domande riguardo un attacco missilistico ad una base americana. Quando egli
arrivo’ nella stanza dell’ interrogatorio, un interprete che era presente disse che le sue gambe
stavano rimbalzando in modo incontrollabile sulla sedia di plastica e le sue mani erano come
paralizzate. Per quattro giorni, per la maggior parte del tempo, era stato tenuto incatenato per i polsi al soffitto della sua cella.

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A sketch by Thomas V. Curtis, a Reserve M.P.
sergeant, showing how Dilawar was chained to the
ceiling of his cell.

Dilawar chiese da bere, ed uno dei due aguzzini, Joshua R. Claus , 21 anni prese una bottiglia di plastica grande. Ma prima lo colpì con un pugno, disse l’ interprete, così che mentre il prigioniero trancolava debolmente con il capo, (picked up a large plastic bottle. But first he punched a hole in the bottom, the interpreter said, so as the prisoner fumbled weakly with the cap,) tutta l’acqua si verso sopra la divisa arancione del prigioniero. Il soldato afferro’ la bottglia di nuovo e inizio’ con forza a schizzare l’acqua sulla faccia del prigioniero.

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L’interprete disse che il sig. Claus aveva gridato “Forza, bevi!”, mentre il prigioniero cercava di bere “mordendo” gli schizzi d’acqua. Su ordine di chi interrogava, una guardia cercò di costringere il giovane uomo a inginocchiarsi. Ma le sue gambe, che erano state colpite dalle guardie per diversi giorni, non potevano piu’ piegarsi. Un militare disse a Dilawar che avrebbe potuto vedere un dottore una volta
che aveva finito non lui. Quando fu finalmente rispedito in cella, alle guardie fu solo detto di incatenare di nuovo il prigioniere al soffitto. “ Lasciatelo lassù” fu l’ordine di Claus, così come riferito da una delle guardie.
Passarono sette ore prima che un dottore finalmente visitasse Dilawar. Ma in quel momento era gia’ morto.
Il suo corpo stava iniziando a irrigidirsi.

Passarono diversi mesi prima che gli investigatori dell’esercito venissero a sapere di quei terribili dettagli finali – molti di coloro che avevano partecipato agli interrogatori, avevano creduto che Dilawar fosse un uomo innocente che semplicemente aveva guidato un taxi oltre una base americana nel momento sbagliato.

Un’altro detenuto, Habibullah, morì nello stesso posto sei giorni prima, anch’egli incatenato al soffitto.
Nella dichiarazione agli investigatori, i soldati descrivono una donna che interroga nell’atto di
pestare il collo di un detenuto e scalciare un altro nei genitali.
Un altro prigioniero ha dichiarato di essere stato costretto a strisciare sul pavimento fino ad arrivare
a baciare gli stivali dei suoi interrogatori.

“ Il rapporto Bagram rivela, in ripetuti incidenti di abusi, la presenza di soldati, giovani e inadeguatamente istruiti” riporta il New York Times. “ Il trattamento crudele, che ha portato all’incriminazione di sette soldati, ha provocato la morte di due uomini.”
Il giornale riferisce di aver ottenuto una copia del rapporto da qualcuno coinvolto nell’ investigazione
sui metodi usati a Bagram e sulla risposta militare alle morti che ne seguirono.
Il Comando di Investigazione Militare dell’esercito ha concluso, lo scorso ottobre, che gli incidenti di
Dilawar e Habibullah coivolsero 28 ufficiali. Sette furono accusati piu’ tardi.
Il portavoce del Pentagono, il colonnello John Skinner, ha detto che la “completa” indagine e’ stata indicativa di quanto siano stati presi seriamente questi rapporti.
“ Il trattamento umano dei detenuti e’ stato sempre il nostro standard, “ egli ha detto. “ Al riguardo ci sono stati un numero relativamente piccolo di incidenti.”

Fonte:http://newsfeed.tcm.ie/

21 May 2005
Scelto e tradotto per www.comedionchisciotte.org da Manrico Toschi

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