FONTE: BRUNOTTO588.BLOG
Archetipo
ENUNCIATO: “Prima si costruisce la lavatrice, poi si costruisce chi la dovrà comperare” …
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Dite la verità: anche a voi viene spontaneo mandare Marzullo a quel paese, quando esordisce chiedendo all’ ospite di turno: “La vita è un sogno, o i sogni aiutano a vivere meglio ?” …
Eppure, vedendola nel contesto del discorso che stiamo facendo sull’ Immaginario, questa domanda non appare poi così strampalata …
In effetti quella che chiamiamo “Realtà” altro non è che la traduzione in pratica dell’ “Immaginario Collettivo” di un popolo, ossia di tutto l’ insieme di cultura, religione, credenze, miti, tradizioni, desideri e aspirazioni singole e collettive, che possiamo attribuire ad una determinata civiltà. Ancora, possiamo dire che l’ Immaginario Collettivo è il punto d’ incontro e di fusione dei vari Immaginari di ogni singola persona di quella popolazione, immaginari che possono essere anche molto diversi tra loro, ma che si raccordano e si trovano su quello che “viene preso per buono da tutti”, andando appunto a costituire l’ Immaginario Collettivo.
Immaginario che è fatto per la gran parte proprio di sogno, di aspirazioni, di idee immateriche non necessariamente ritenute “vere” nella realtà, eppure comunemente accettate e “realmente agenti”: nessuno crede per esempio alla reale esistenza di Babbo Natale, eppure a tutti piace crederci, e per alcuni giorni dell’ anno tale idea governa in buona parte il nostro comportamento, i nostri pensieri, le nostre idee, le nostre azioni …
Dunque Marzullo ha più ragione di quel che sembri, in quanto la vita, se non proprio un sogno, è il tentativo che ognuno di noi compie di tradurre in pratica il proprio personalissimo “Immaginario” !
E come ogni persona cercherà di realizzare il suo immaginario personale, una civiltà metterà in pratica il proprio Immaginario Collettivo, che può differire da cultura a cultura: gli Indiani d’ America, per esempio, vivevano secondo un Immaginario Collettivo fortemente legato alla tradizione e ad un’ alta “personificazione” dell’ individuo e stima del gruppo nelle sue capacità; gli Inglesi ivi immigrati vivevano secondo un Immaginario Collettivo che privilegiava un’ idea di forza, di possesso e di conquista, dove la persona acquisiva valore non tanto per le proprie intrinseche qualità ma per quanto riusciva ad imporre la sua volontà … e dove il gruppo favoriva quindi la “depersonificazione” a favore dell’ idea dominante del “sogno americano” … Come è finita lo sapete tutti.
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Ma torniamo al nostro Babbo Natale: perchè è bello crederci, anche se la nostra mente logica sa perfettamente che si tratta solo una figura immaginaria ???
Perchè è un “Archetipo”, ossia un’ icona che riassume, convoglia e veicola non solo dei concetti astratti ed universali, ma anche ( e proprio questa è la cosa più importante ) tutta la forza emozionalmente positiva che si lega ad essi … ( E NESSUNA azione spontanea è possibile senza una sottostante spinta emotiva ! )
Quali sono infatti le immagini che per libera associazione vi vengono in mente se pronuncio la parola “Babbo Natale” ???
Probabilmente il Nonno, burbero ma buono; lo zio, o una figura comunque paterna molto positiva; l’ autorità buona, un dio in minore ( ma proprio per questo più “vicino e umano” ); l’ idea stessa di Bonarietà e Tolleranza … insomma il “padre ideale”, appunto: buono, industrioso e geniale, tollerante, generoso, affettuoso …
A questi “Archetipi Assoluti” si associano gli “Archetipi Culturali” specifici di ogni cultura: così se originariamente Babbo Natale ( o per meglio dire San Nicola ) era il Vescovo che sottomise il Demonio a rappresentare il rito della vittoria del Bene sul Male, nella nostra attuale cultura è il dispensatore di beni, di regali, di oggetti ( lascio a voi individuare le similitudini con quanto sopra ).
E passi questa trasformazione commerciale, comunque già molto emblematica della “sostituzione” avvenuta a livello di Archetipo e di Immaginario ( e tendente a riutilizzare in senso commerciale la “carica emotiva” della lotta del Bene sul Male ) … Ma cosa succede se si va a mettere tra le mani di Babbo Natale la bottiglietta di una bibita ??? …
Un sacco di cose …. ma analizziamole singolarmente, vedendo cosa succede all’ icona ( e quindi all’ Archetipo ) della bibita, e all’ icona di Babbo Natale, e chi e cosa ci guadagna e ci perde da tale operazione.
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COSA SUCCEDE ALLA BOTTIGLIETTA ?
Vediamo subito che chi ha tutto da guadagnare da tale operazione sarà proprio la bottiglietta, sulla quale verranno riversate tutte le caratteristiche sopracitate di Bontà. ( Se Babbo Natale è buono, vuoi che tranguci qualcosa di non altrettanto buono ??? )
Insomma la bottiglietta di Coca Cola diventa un PARASSITA EMOZIONALE che “succhierà” tutta l’ energia positiva generata dall’ icona di Babbo Natale e dalle Emozioni Positive ad essa legate.
Il processo è analogo a quanto succedeva nello spot già analizzato di Grillo, dove era il barattolo di Yomo a caricarsi della Emozionalità Positiva generata dal meccanismo di “Quiete raggiunta dopo uno stress emotivo” …
COSA SUCCEDE A BABBO NATALE ???
E se tutto finisse qui, non sarebbe poi un gran male …
Ma cosa succede contestualmente all’ Archetipo di Babbo Natale ???
Che viene “eroso e consumato dal suo Parassita”, come per ogni organismo parassitato.
( Non vi fischiano le orecchie con un’ analoga strategia usata in Economia ??? ) …
Come in una sorta di vasi comunicanti, infatti, il Babbo Natale a sua voltà prenderà sempre più le sembianze del prodotto che pubblicizza; ma quel che è più grave è che l’ Archetipo esistente manterrà invariata tutta la sua forza emozionale, forza non più diretta ora verso un’ idea iperurania di Bene, Generosità, Affetto, ma verso un miserrimo prodotto commerciale.
Con un meccanismo che possiamo tranquillamente chiamare come: “Il Furto degli Archetipi” (*), essi vengono man mano svuotati del loro significato primigenio, e tutta l’ emozionalità ad essi legata verrà riversata su un diverso contenuto, prodotto o idea che sia.
E ATTENZIONE: come prima i termini “Bontà” e “Babbo Natale” assumevano lo stesso significato, così ora non solo l’ equazione si estende in quanto “Bontà sarà equivalente di Babbo Natale che sarà equivalente di Coca Cola”, ma ( cosa ben più grave ) varrà anche l’ equazione inversa, per cui “Coca Cola” sarà equivalente a Babbo Natale e a tutto quello che, razionalmente ed emotivamente, esso rappresenta nel profondo del nostro Immaginario …!!!
Questo è esattamente il meccanismo, fondamentale in ogni sostituzione dell’ “Essenza” di una persona come di un’ idea, che prende il nome di DEPERSONIFICAZIONE o ALIENAZIONE: Babbo Natale subisce una “depersonificazione o alienazione” appunto, che ne svuota l’ essenza originale per rimpiazzarla con altro, ad uso e consumo di chi favorisce il processo medesimo.
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VENDERE LA GUERRA
Ma torniamo ora ai nostri Indiani d’ America …
Come abbiamo visto le vicissitudini che hanno portato alla loro scomparsa furono causate da un concetto di “Depersonificazione e Alienazione” dei valori positivi di Coraggio, Intraprendenza, Avventura che costituivano l’ Archetipo del Ribelle Inglese, (quello stesso Archetipo che probabilmente l’ aveva portato a fuggire dalla aristocratica madrepatria), depersonificazione che porterà alla “sostituzione” nelle loro menti dell’ Archetipo originario con quello del “Sogno Americano” di conquista “sempre e comunque legittima” …
Come anni prima e in terre diverse la sostituzione dell’ Archetipo originario era stata fatta in nome del “Cristianesimo”, come anni dopo sarà fatta in altre terre in nome della “Democrazia”.
E una volta inoculato nella mente di una popolazione un Parassita che in qualche modo vada a modificarne l’ Immaginario, questa tenderà automaticamente a realizzarlo, e a realizzare le istanze del parassita … perpetuando la solita Danza di Guerra.
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Come si ottiene una tale trasformazione profonda della mente e dei comportamenti delle persone comuni ???
Con una martellante “Propaganda”, condotta stavolta non con un semplice spot, ma con una continua SOSTITUZIONE EMOTIVA di valori, idee, Archetipi insomma, mediaticamente condotta in modo da essere quasi impercettibile da chi la subisce.
“QUASI”, appunto … L’ insistenza, la ripetizione, la riproposizione dei medesimi contenuti serva a metterci in guardia, perchè è una delle dinamiche che più indicano che ci troviamo di fronte a propaganda …
Inoltre, come abbiamo già detto, capire queste dinamiche ( che sono le stesse di uno spot o di una pubblicità ) ce ne renderà automaticamente immuni.
E ci porterà a fiutare qualsiasi forma di propaganda a chilometri di distanza.
Fonte: http://brunotto588.blog
Link: http://brunotto588.blog.espresso.repubblica.it/il_linguaggio_dimenticato/2009/02/capire-la-propa.html
Febbraio 2009
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