DI ROSANNA SPADINI
comedonchisciotte.org
La vicenda di Snowden, il whistleblower che ha risvegliato l’Europa dal suo torpore omertoso, il suonatore di fischietto nominato da Barbara Spinelli nel suo ultimo articolo “I re dormienti d’Europa”, comparso sul blog informarexresistere il 25 aprile 2014, è sintomatica di “un’Unione che non ha niente da dire in politica estera, composta digoverni che si atteggiano a sovrani, ma che hanno dimenticato cosa sia una corona, e cosa uno scettro.” L’articolo composto magistralmente e dal prezioso involucro, raccoglie però un’accozzaglia di malintesi metropolitani. Edward Snowden, dopo aver rivelato pubblicamente dettagli di diversi programmi di sorveglianza di massa del governo statunitense e britannico sul mondo europeo e sui suoi leader politici, dice sempre la Spinelli, avrebbe trovato riparo “non in un’Europa che promette nella sua Carta la libertà di ricevere o di comunicare informazioni o idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorità pubbliche e senza limiti di frontiera”, ma nella Russia di Putin.
La prima obiezione che grida vendetta è che i governi europei, pur atteggiandosi a sovrani, non lo sono più da tempo, quindi non sono “re dormienti”, se mai “maggiordomi cloroformizzati” dai poteri finanziari criminali oggi dominanti, che consumano la violenza sociale dei loro stati, tradiscono le loro costituzioni democratiche, svendono i beni statali all’estero. Di nobiltà regale c’è ben poco, la regalità è stata degustata a piccoli sorsi dal saccheggio amministrativo e politico di tanti decenni, che permetterà alle lobby tecnocratiche di acquistare a prezzi stracciati i nostri migliori gioielli di stato.
Come gli atomi di Lucrezio, che si aggregano e si disgregano scortati dal clinamen, oggi l’Europa sta vivendo la fase della disgregazione degli stati nazione e la loro dolorosa confluenza in quell’organismo piovra sovranazionale dai tanti tentacoli che è l’Europa: non un’entità politica, democratica e sovrana, ma solamente un organismo economico finanziario privo di ogni identità culturale, aborto osceno partorito dal ventre fradicio di una donna dagli occhi vuoti e dal cuore freddo, come una rana d’inverno.
Quindi questa fantomatica Unione Europea evocata da Barbara Spinelli non c’è, è come l’isola di Peter Pan, è un semplice ed inquietante nihil. È un’Europa creata e colonizzata dagli Stati Uniti, padroni indiscussi dal dopoguerra, quando con il piano Marshall hanno impugnato gli assets strategici economici del mercato europeo per farne un loro specifico prodotto culturale, un mercato di sbocco vorace e un’immensa base missilistica per un’eventuale offensiva verso l’est del Medioriente e della Russia (113 basi missilistiche in Italia). Trascorso il periodo della crescita e della piena occupazione, nella società dei produttori del dopoguerra, quando le fabbriche si dilatavano a vista d’occhio e producevano a ritmo intenso, dopo il crollo del muro di Berlino del 1989, il capitalismo finanziario si è trasformato in un mostro famelico dagli occhi di fuoco, si è mutato nella desolazione di Smaug, drago magnifico e dorato che fagocita industrie in tempo reale, lasciando sul lastrico operai e seminando disperazione e morte.
Nessuna sovranità in questa Unione, semmai un’accozzaglia di stati che hanno sistemi economico industriali completamente diversi, sanità, scuole, burocrazia assolutamente differenti, che non possono dialogare tra loro per le asimmetrie strutturali endogene e sfruttate da una moneta killer, che strozza l’economia dei paesi del sud, a vantaggio di quelli del nord. Gli Europei non dormono ora, “ignari di un mondo che attorno a loro muta”, semplicemente sono stati anestetizzati fin dalla loro origine, non hanno mai avuto una piena sovranità economico-politica, e ora l’hanno persa definitivamente, perché gli Usa-Smaug sono diventati gli unici padroni del mondo e, nel momento dell’inizio del loro declino, dato che la Russia sta cercando di bypassare il petrodollaro, la potente moneta di riserva americana, cercano di riaffermare con la forza il loro predominio. Una violenza a loro molto congeniale, se linkiamo tutte le guerre in giro per il mondo sostenute dalla loro supertecnologia, che negli ultimi anni ha eccitato il colore delle rivoluzioni postmoderne, africane e mediorientali, fino a quella ucraina.
But we get to the point. “Lo si vede in Ucraina, dice Barbara Spinelli, marca di confine incandescente sia per l’Unione, sia per la Russia. Perché l’Europa non ha ancora ripensato i rapporti con la Russia. Non sa nulla di quel che si muove e bolle in quel mondo enorme e opaco. Non sa valutare le paure e gli interessi moscoviti, né i pericoli della riaccesa volontà di potenza che Putin incarna.” Candide perle di banalità! Perché l’Europa, pur non essendo un’unione politica, o meglio, proprio perché non la è, è biecamente responsabile di quello che è successo in Ucraina, dato che le forze che hanno provocato la “rivoluzione – reality – show” a Kiev, erano proprio gruppi armati neonazisti, killer alle dirette dipendenze della Nato. Victoria Nuland, la plenipotenziaria neocon (Fuck Europe), ha fornito parecchi milioni di dollari all’opposizione ucraina e ha pilotato l’avvento del nuovo governo di Arseniy Yatsenyuk. I ribelli dotati così di armamenti sparano, uccidono agenti e costringono il governo ad evacuare i ministeri mentre Barak Obama parla di pacifici manifestanti oppressi dal regime. Lo stesso film già trasmesso in Siria e in Libia a suo tempo.
Oggi la lottizzazione seriale è quella del golpe “democratico”, costruita su alcune costanti: nutrire con camionate di dollari, attraverso varie Ong, i “movimenti democratici” locali e rovesciare i governi, magari corrotti ma democraticamente eletti. La timeline è già avvenuta pari pari in Serbia, in Georgia, nella stessa Ucraina “arancione” del 2004. Nulla di nuovo sotto il sole del palcoscenico globalizzato, traviato dalle menzogne degli spin doctors, che rimpinzano i network di frame emozionali potenti e infrangibili. Del resto l’Ucraina rappresenta un’appetibile preda di saccheggio per l’occidente di Obama affamato di imperialismo e la Russia di Putin che mira a difendere i propri interessi sul gas e sugli oleodotti, paradossalmente così utili all’Europa. Piazza Maidan dunque ha disvelato ciò che molti non vogliono ancora credere: la piazza non è violenta, le forze governative invece sono violente e repressive, mentre cecchini ben addestrati e infiltrati trafiggono dimostranti e forze di polizia.
Ecco perché i governi d’Europa non sono “re dormienti”, come ci vuol far credere Barbara Spinelli, semmai “maggiordomi cloroformizzati” dalle brame fameliche della finanza internazionale, che sta saccheggiando diritti, benessere, costituzioni, democrazia dei popoli, ancora troppo spesso purtroppo ignari della carneficina praticata a loro danno dai nazisti del terzo millennio.
Rosanna Spadini
Fonte: www.comedonchisciotte.org
Aprile 2014