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CANCELLATO DALLA CARTA GEOGRAFICA: LA DICERIA DEL SECOLO

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A cura di Truman
Il 22 Febbraio 2007
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DI ARASH NOROUZI
Global Research

Quello che ha veramente detto Mahmoud Ahmadinejad

Presentazione di Xavier Rabilloud

1) L’obiettivo di questo articolo e della relativa traduzione

Lo scopo del presente articolo è sventare una manipolazione mediatica creata deliberatamente per demonizzare il regime del Presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad. Non costituisce però in alcun modo una difesa di questo regime, né dei suoi abusi o delle esazioni reali. La stessa conclusione di questo articolo qualifica il regime di Ahmadinejad come «arretrato» e, stabilendo un parallelo con una citazione (reale) di Ahmadinejad, come «crudele» ed «oppressivo».

Questa precisazione mi sembra necessaria nel momento in cui presentiamo la seguente traduzione, ancora di più tenendo conto che a Teheran si è tenuto un convegno, l’11 e il 12 dicembre 2006, dal titolo «Review of the Holocaust: Global Vision» («Riesame dell’Olocausto: una visione globale»).
Secondo Wikipedia (vedi: en.wikipedia.org/wiki/Holocaust_conference) che cita il giornale tedesco Der Spiegel del 12 dicembre, il Ministro degli Affari Esteri iraniano, Manouchehr Mottaki, ha dichiarato che «il convegno non puntava né a negare né a provare l’olocausto […] ma a permettere agli studiosi di approfittare di un’atmosfera scientifica appropriata per esprimere le loro opinioni in tutta libertà su un soggetto storico». Va detto che, fra gli intervenuti figuravano grandi nomi del negazionismo, come David Duke e Robert Faurisson.Va dunque chiaramente detto che il presente articolo non costituisce né per il suo autore né per il suo presentatore una qualsiasi difesa della manifestazione che ha avuto, se non per obiettivo sicuramente per effetto, quello di offrire una tribuna per affermazioni attualmente e storicamente false, che negano il genocidio degli ebrei da parte dei nazisti.

2) Una breve presentazione dell’autore e della sua collocazione politica

Arash Norouzi è un artista illustratore e co-fondatore del sito web The Mossadegh Project (Il progetto Mossadegh).

Riportiamo la presentazione – fatta sul sito – di Mohammad Mossadegh (ex primo Ministro dell’Iran a partire dal maggio 1951 fino al colpo di Stato del 19 agosto 1953 che riportò lo Shah sul trono):

«Durante il periodo in cui dirigeva l’Iran, Mossadegh avviò alcune leggi che puntavano a mettere in atto sistemi “di trasparenza governativa” e di indipendenza dal potere giudiziario, difese la libertà di affiliazione religiosa e politica, e promosse libere elezioni. Avviò numerose riforme sociali e lottò in favore dei diritti delle donne, dei lavoratori e dei contadini. […] E soprattutto, Mossadegh contribuì a sviluppare un’auto-sufficienza nazionale che l’Iran non è mai più riuscito a raggiungere dopo la fine del suo mandato […] Le sue scelte politiche incontrarono spesso l’opposizione dello Shah, dei generali dell’esercito, dei principali capi religiosi, dei proprietari terrieri, del partito comunista (Tudeh) e dei governi britannico e statunitense».

Per completare questa introduzione, riportiamo cosa si può trovare ancora sul sito del Projet Mossadegh:

DOMANDA:

1) Qual è la principale forza destabilizzante e negativa per il Medio Oriente?

2) Chi incoraggia la destabilizzazione di Stati, la destabilizzazione della pace e la risoluzione di tutti i problemi a colpi di fucile?

Secondo il neo-conservatore americano Nicholas Burns, la risposta alla prima domanda non è il sionismo, nonostante che Israele ha più nemici nella zona di qualsiasi altro Stato, è costantemente in guerra con i suoi vicini, ed è stato da poco condannato dalle Nazioni Unite per crimini di guerra nel corso della sua aggressione contro il Libano (crimini che gli USA e la Gran Bretagna si sono in toto addossati e hanno sostenuto). E la risposta alla seconda domanda continua a non essere Israele, nonostante che esso sia, nella regione, lo Stato più militarizzato e il solo a possedere armi nucleari (fuori dal Trattato di Non-Proliferazione (TNP) [di cui Israele non è firmatario, NdT] e [di conseguenza] senza il diritto di ispezione né di controllo da parte dell’AIEA – l’Agenzia Internazionale dell’Energia Atomica). La risposta non è nemmeno gli Stati Uniti, benché il loro governo abbia ingannato il paese per coinvolgerlo in una guerra illegale e artificiosa in Iraq, che è costata centinaia di migliaia di vite innocenti, e che ancora ne costerà prima di arrestarsi. E tutto questo perché?

No, la risposta a queste due domande, secondo Burns, è la nazione che non ha attaccato nessun paese da 250 anni, che è firmataria del TNP, che dichiara di essere contraria alle armi nucleari, che ha condannato gli attacchi terroristici dell’11 settembre 2001, che ha aiutato gli Stati Uniti a liberarsi dei Talebani, e ha tentato a più riprese di aprire il dialogo con gli Stati Uniti (vedi
news/mahmoud-ahmadinejad). Questo paese, è evidentemente… l’Iran.

Il regime islamico iraniano può essere descritto in diversi modi: non democratico, oppressivo, duro, dittatoriale, fascista, arretrato… ma non è bellicoso. In altri termini: i crimini dell’Iran sono diretti contro il proprio popolo, proprio come quelli dello Shah, che furono sostenuti dagli Stati Uniti. I veri nemici della pace che amano “risolvere tutto a colpi di fucile” sono gli Stati Uniti – lo Stato che ha le spese militari più elevate al mondo, ed è stato in guerra con il più gran numero di paesi – e poi Israele – la quarta potenza mondiale e uno Stato d’apartheid che conduce l’occupazione militare più lunga della storia conosciuta. Quando si valutano i vizi e le virtù delle nazioni del mondo, si ha meno bisogno di «rivelazioni che ci vengono dalle nostre budella» * e più bisogno di verità effettive.

* gioco di parole intraducibile tra la parola gergale statunitense «truthiness», che individua una verità colta istintivamente, che ci rivelerebbe le nostre «budella», in opposizione con la verità effettiva «truth», che si fonda su fatti ed argomenti, in definitiva su prove.
— Xavier Rabilloud, Tlaxcala

«CANCELLATO DALLA CARTA GEOGRAFICA»:LA DICERIA DEL SECOLO

Quello che ha veramente detto Mahmoud Ahmadinejad

DI ARASH NOROUZI

«Noi dobbiamo dire la verità a proposito dell’Iran. Si tratta della principale forza destabilizzante e negativa in Medio Oriente. Pensate a cosa vogliamo promuovere in Medio Oriente: noi vogliamo vedere gli Israeliani e i Palestinesi trovare la pace, e una soluzione con due Stati. Vogliamo vedere un Libano libero e indipendente. Vogliamo un Iraq liberato dal terrorismo. Cosa incoraggia l’Iran? L’Iran incoraggia la destabilizzazione di Stati, la destabilizzazione della pace e la risoluzione di tutti i problemi a colpi di fucile».

M. Nicholas Burns, Sotto-Segretario di Stato degli Stati Uniti, Bruxelles, 3 dicembre 2006

Nel mondo si è diffusa una pericolosa diceria, che potrebbe avere conseguenze catastrofiche. A dar credito alla leggenda, il Presidente iraniano, Mahmoud Ahmadinejad, ha minacciato di distruggere Israele, o, per riprendere l’erronea citazione: «Israele deve essere cancellato dalla carta geografica» [1]. Contrariamente ad una certezza assai diffusa, una simile dichiarazione non è mai stata fatta [da Ahmadinejad, NDT], ed è questo che verrà dimostrato in questo articolo.

IL CONTESTO

Martedì 25 ottobre 2005, nella sala delle conferenze del Ministero dell’Interno a Teheran, Mahmoud Ahmadinejad – il Presidente iraniano da poco eletto [2] – pronunciò un discorso in occasione di una conferenza intitolata “Il mondo senza il sionismo”. Dai resoconti fatti, risulta che migliaia di persone vi parteciparono. Grandi manifesti tutt’intorno, che riportavano in tutta evidenza il seguente titolo in inglese – «The World Without Zionism», destinati evidentemente ai media internazionali. Sui manifesti figurava, al disotto di questa scritta, un’illustrazione che uno sguardo superficiale poteva considerare indovinata e che mostrava una clessidra che conteneva la parte superiore del globo terrestre. Due globi più piccoli che raffiguravano gli Stati Uniti ed Israele [le loro bandiere, più precisamente NdT] venivano rappresentati sul punto di cadere attraverso l’orifizio mediano della clessidra, e che terminavano la caduta spezzandosi.

Prima di parlare della formula tristemente celebre in quanto tale, è importante notare che la «citazione» in questione era anch’essa una citazione – vale a dire le parole del defunto Ayatollah Khomeiny, padre della Rivoluzione Islamica [3]. Sebbene Ahmadinejad avesse citato Khomeiny per affermare la sua posizione rispetto al sionismo, le parole scelte appartengono a Khomeiny e non a Ahmadinejad. E così, Ahmadinejad si è visto principalmente citare (o biasimare) per una citazione che non solo non è farina del suo sacco, ma che veicola inoltre un punto di vista già espresso [da altri dirigenti iraniani, NdT] molto prima del suo arrivo alla ribalta.

LA VERA CITAZIONE

Che cosa ha detto realmente Ahmadinejad? Cominciamo col citare le sue parole precise in persiano [4]: «Imam ghoft een rezhim-e ishghalgar-e qods bayad az safheh-ye ruzgar mahv shavad».

Questa espressione sarà incomprensibile per la maggior parte delle persone, ma una parola tuttavia dovrebbe far drizzare le orecchie: «rezhim-e». Si tratta della parola «regime», pronunciata come la parola inglese [«regime», NdT] con un suono supplementare – «eh» – alla fine. Ahmadinejad non si riferiva né al paese-Israele né al territorio-Israele, ma al regime israeliano [5]. Si tratta di una distinzione cruciale, dal momento che è impossibile cancellare un regime dalla carta geografica [6]. Ahmadinejad non fa riferimento ad Israele con il suo nome; al suo posto utilizza la perifrasi «rezhim-e ishghalgar-e qods» (cioè letteralmente «regime che occupa Gerusalemme»).

E questo solleva un altro problema: cosa voleva esattamente vedere cancellato dalla carta geografica? La risposta è: assolutamente niente. Poiché non ha mai utilizzato la parola carta geografica. In nessuna parte della sua frase originale in persiano, né del resto in tutto il suo discorso completo, compare la parola persiana «nagsheh» che significa «carta geografica». E nemmeno la formula occidentale «cancellare». Eppure, siamo spinti a credere che il Presidente dell’Iran ha minacciato di «cancellare Israele dalla carta geografica», benché non abbia mai pronunciato la parola «carta geografica» e nemmeno «Israele».

LE PROVE DELLA DEFORMAZIONE

Ecco ora la citazione nella sua interezza, direttamente tradotta in inglese:

«The Imam said this regime occupying Jerusalem must vanish from the page of time»

[e cioè in italiano e altrettanto direttamente: «L’Imam diceva che il regime che occupa Gerusalemme deve sparire dalla pagina del tempo», NdT]

Traduzione parola per parola:

Imam (Khomeini) ghoft (said) een (this) rezhim-e (regime) ishghalgar-e (occupying) qods (Jerusalem) bayad (must) az safheh-ye ruzgar (from page of time) mahv shavad (vanish).

[Stessa cosa in italiano:

Imam (Khomeini) ghoft (diceva) een (questo = il) rezhim-e (regime) ishghalgar-e (occupante = che occupa) qods (Gerusalemme) bayad (deve) az safheh-ye ruzgar (dalla pagina del tempo) mahv shavad (sparire). NdT] [7]

La trascrizione completa in persiano del discorso di Ahmadinejad è presente sul sito del Presidente: www.president.ir

IL DISCORSO E IL SUO CONTESTO

Mentre la falsa citazione «cancellato dalla carta geografica» è stata ripetuta all’infinito senza alcuna verifica, il discorso reale fatto da Ahmadinejad è stato quasi per intero ignorato. Vista l’importanza attribuita al commento sulla carta geografica, sarebbe corretto presentare le parole utilizzate nel loro intero contesto, per fornire una migliore comprensione della posizione di Ahmadinejad. Infatti, quando si prende in considerazione il discorso nella sua interezza, ne emerge una traiettoria chiara e logica che porta al concetto dell’esigenza di «un mondo senza il sionismo». Si può essere in disaccordo con questo ragionamento, ma nessuna valutazione critica è possibile se prima non se ne prende conoscenza.
Nel suo discorso, Ahmadinejad dichiara che il sionismo è lo strumento d’oppressione politica utilizzato dall’Occidente contro i musulmani. Dice che il «regime sionista» è stato imposto al mondo islamico in quanto testa di ponte che deve garantire il dominio [occidentale, NdT] sulla regione e le sue risorse. Egli sostiene che la Palestina rappresenta la linea del fronte della lotta che oppone il mondo islamico all’egemonia statunitense, e che il suo destino avrà delle ripercussioni in tutto il Medio Oriente [8].

Ahmadinejad riconosce che la fine del potente dominio che gli Stati Uniti esercitano tramite i sionisti sulla regione è una prospettiva che può sembrare inconcepibile ad alcuni, ma ricorda al suo uditorio che altri imperi apparentemente invincibili sono scomparsi, così come aveva predetto Khomeiny, e esistono attualmente soltanto nei libri di storia. Di seguito enumera tre regimi di questo tipo, che sono crollati o sono scomparsi, nel corso degli ultimi trent’anni:

1) Lo Shah dell’Iran [Mohammed Reza Pahlavi, NdT] monarca insediato dagli Stati Uniti [9]

2) L’Unione Sovietica

3) L’ex «nemico numero uno» dell’Iran, il dittatore iracheno Saddam Hussein.

Ahmadinejad introduce il primo e il terzo esempio con le parole di Khomeiny che prediceva la fine di questi regimi personali. Conclude ricordando l’augurio non ancora realizzato di Khomeiny: «L’Imam diceva che il regime che occupa Gerusalemme deve sparire dalla pagina del tempo». Questa affermazione è molto saggia.” E’ questo il passaggio che è stato così clamorosamente isolato, deformato e snaturato. Proprio per il tipo di confronto che fa, Ahmadinejad sembra augurarsi un cambiamento di regime e non la guerra.

L’ORIGINE DELLA CITAZIONE SCORRETTA

Ci si può porre la seguente domanda: da dove trae origine questa falsa interpretazione? Chi è il responsabile della traduzione che ha attivato una simile controversia internazionale? La risposta è sorprendente.

La citazione incendiaria «wiped off the map» («cancellato dalla carta geografica») è stata diffusa per prima non dai nemici dell’Iran, ma dall’Iran stesso. L’Agenzia di stampa della Repubblica Islamica (IRNA, cioè Islamic Republic News Agency) – l’organo di propaganda ufficiale dell’Iran – ha utilizzato questa formula nella versione inglese di alcuni suoi comunicati di stampa a proposito della conferenza «The World Without Zionism». I media internazionali, tra i quali la BBC, Al-Jazeera, Time Magazine e innumerevoli altre agenzie, hanno ripreso la citazione dell’IRNA e ne hanno fatto i loro grossi titoli senza verificarne l’esattezza, e citando soltanto raramente la fonte. Il Ministro degli Affari Esteri iraniano ha assai presto tentato di chiarire la dichiarazione di Ahmadinejad, ma la citazione aveva ormai acquisito vita propria. Benché la formulazione proveniente dall’IRNA fosse inesatta e profondamente deviante, i media l’hanno presa per buona, e inoltre, essa ha permesso loro di vendere giornali e di catturare il pubblico.

In piena controversia sul programma nucleare iraniano, e dopo mesi di accuse costanti ed infondate che puntavano a guadagnare sostegni in vista di attacchi preventivi contro l’Iran, gli imperialisti si sono vista fornire la ragion d’essere [10] ideale per giustificare un’invasione. Per i falchi bellicisti, era un regalo del cielo.

Occorre notare che in altre documentazioni che facevano ugualmente riferimento alla conferenza, la traduzione fatta dall’IRNA è cambiata. Ad esempio, «map» («carta geografica») è stata sostituita da «earth» («terra», il nostro pianeta). In alcuni articoli, si poteva leggere «The Qods [11] occupier regime should be eliminated from the surface of earth» (cioè “Il regime che occupa Israele dovrebbe essere eliminato dalla superficie della terra”) o una formulazione similare «The Qods occupying regime must be eliminated from the surface of the earth» (cioè «Il regime che occupa Gerusalemme deve essere eliminato dalla superficie della terra»). La versatilità della traduzione fatta dall’IRNA dovrebbe essere sufficiente per dimostrare che non la si può ritenere una fonte affidabile, in particolare per quanto riguarda le loro trascrizioni in inglese dei comunicati pubblicati prima in persiano.

LE REAZIONI

Tradotta in modo sbagliato e attribuita al Presidente iraniano [12], la citazione «wiped off the map» («cancellato dalla carta geografica» è stata diffusa ovunque nel mondo, ripetuta migliaia di volte nei media internazionali, e numerosi dirigenti internazionali si sono sentiti in dovere di denunciarla. Virtualmente, ogni singola agenzia di informazioni, qualsiasi pubblico toccasse, ha pubblicato questa falsa dichiarazione tra la gente. Grandi agenzie di stampa, come l’Associated Press e Reuters, fanno ancora riferimento alla citazione sbagliata, parola per parola, e quasi quotidianamente.

Una volta che la formula dell’IRNA è stata resa pubblica, le condanne non si son fatte attendere. Il Primo Ministro Britannico, il Sig. Tony Blair, ha espresso la sua «ripugnanza» e ha lasciato intendere che potrebbe dimostrarsi necessario attaccare l’Iran. A causa della controversia, il Segretario Generale dell’ONU, il Sig, Kofi Annan [13], ha annullato il viaggio in Iran già programmato. Il Sig. Ariel Sharon [14] ha richiesto (senza ottenere risultati, NdT) che l’Iran venga espulso dalle Nazioni Unite per aver invocato la distruzione di Israele [15]. Il Sig. Peres [16] ha ripetutamente minacciato di cancellare l’Iran dalla carta geografica. Recentemente il Sig. Benjamin Netanyahu [17] che ha affermato come avvertimento che l’Iran «sta preparando un nuovo olocausto per lo Stato ebraico [18]» ha fatto appello a trascinare Ahmadinejad davanti alla giustizia con l’accusa di crimini di guerra, di incitazione al genocidio.

La citazione fittizia ha anche subito ulteriori alterazioni. I rappresentanti e i media statunitensi si arrogano spesso l’autorizzazione ad eliminare completamente la metafora della «carta geografica», sostituendola con la formula ben più minacciosa «wipe Israel off the face of the earth» («cancellare Israele dalla faccia della terra»). Articoli di giornali e riviste riportano coscienziosamente che Ahmadinejad ha «invocato la distruzione di Israele», come fanno pure i rappresentanti di alto rango nel governo degli Stati Uniti.

Il Presidente statunitense, il Sig. George W. Bush, ha affermato che i commenti di Ahmadinejad rappresentavano una «minaccia esplicita» di distruzione di Israele. In un discorso pronunciato a Cleveland nel marzo 2006, Bush ha giurato che potrebbe ricorrere alla guerra per proteggere Israele dall’Iran, perché «la minaccia rappresentata dall’Iran è, evidentemente, costituita dal suo obiettivo dichiarato di distruggere il nostro stretto alleato, Israele». L’ex-Consigliere della Presidenza il Sig. Richard Clarke ha dichiarato alla televisione australiana che l’Iran «parla apertamente di distruggere Israele», ed ha sostenuto che «il Presidente dell’Iran ha detto più volte che vuole cancellare Israele dalla faccia della terra». Intervistato nell’ottobre 2006 dalla Sig.ra Amy Goodman [19], l’ex-ispettore dell’UNSCOM [20] il Sig. Scott Ritter ha parlato di Ahmadinejad come dell’ «idiota che si è fatto conoscere per aver detto cose veramente stupide e nauseabonde, come “L’Iran ha per obiettivo di cancellare Israele dalla faccia della terra”». Il consenso è evidente.

A complicare ulteriormente le cose, Mahamud Ahmadinejad pontifica invece di rispondere in modo diretto quando viene interrogato a proposito della sua dichiarazione, come è successo nella sua intervista alla Sig.ra Lally Weymouth del Washington Post nel settembre 2006:

«Ma lei è veramente serio quando dice che Israele dovrebbe essere cancellato dalla superficie della terra?

– Dobbiamo guardare bene a quello che succede in Medio Oriente – 60 anni di guerre, 60 anni di espulsione [delle popolazioni palestinesi, NdT], 60 anni di conflitto, nemmeno un giorno di pace. Guardate la guerra in Libano, la guerra a Gaza – quali sono le cause di tutte queste situazioni? Dobbiamo applicarci a risolvere il problema alla causa primaria di tutto ciò.

– La vostra proposta [a questo scopo, NdT] è di cancellare Israele dalla superficie della terra?

– La nostra proposta è molto chiara: …. Lasciamo che il popolo palestinese decida del suo destino con un referendum libero e giusto, e il risultato, qualsiasi esso sia, dovrebbe essere accettato…. Le persone che regnano in quel paese attualmente non hanno nessuna radice.

– Sono state citate le vostre parole che Israele dovrebbe essere cancellato dalla superficie della terra. É proprio questo che lei pensa?

– Quello che ho detto esprimeva chiaramente la mia posizione. Se guardiamo una carta del Medio Oriente come era 70 anni fa ….

– Dunque la sua risposta è “si”, lei crede che Israele dovrebbe essere cancellato dalla superficie della terra?

– Lei sta chiedendo di rispondere con un “si” o con un “no”? Cos’è un esame? Lei rispetta il diritto all’autodeterminazione della nazione palestinese? “Si” o “no”? La Palestina, in quanto nazione, ha il diritto a vivere in condizioni umane, oppure no? Facciamo in modo che questi diritti possano essere applicati ai 5 milioni di rifugiati».

Questo scambio è tipico delle interviste che Ahmadinejad rilascia ai media statunitensi. Come era prevedibile, il sig. Mike Wallace nel programma «60 minuti» sulla CBS e il sig. Anderson Cooper sulla CNN gli hanno entrambi chiesto se voleva «cancellare Israele dalla carta geografica. Come al solito, Ahmadinejad rinvia la domanda in faccia del giornalista con la sua risposta abituale «i palestinesi non hanno alcun diritto? ecc.» (domanda alla quale il giornalista non si prende la briga di rispondere come lui a quella del giornalista). Tuttavia egli non conferma mai la veracità del commento della «carta geografica». Ciò non ha impedito affatto a Anderson Cooper, riferendosi all’inizio dell’intervista, dopo una pausa pubblicitaria, di mentire dicendo «come ha detto precedentemente, egli vuole che Israele sia cancellato dalla carta geografica».

Anche se tutti i media del mondo dovessero, domani, smentire la citazione sbagliata, il danno in gran parte è stato già fatto, fornendo i fondamenti della fase di disinformazione seguente: La demonizzazione completa del personaggio. Ci dicono che Ahmadinejad è il prossimo Hitler, una grave minaccia alla pace mondiale [21] che vuole scatenare un nuovo olocausto [22]. Secondo alcuni dei suoi detrattori, egli non si accontenta di voler distruggere Israele, perchè lancerà bombe atomiche sugli Stati Uniti e poi sull’Europa! Nell’ottobre 2006, il potente gruppo del lobby israeliano, l’AIPAC [23], ha pubblicato una monografia intitolata «Parole di odio: l’Iran rilancia le minacce» [24], la quale inizia con questo avvertimento: «Ahmadinejad e altri dirigenti iraniani fanno dichiarazioni sempre più bellicose minacciando di distruggere gli Stati Uniti, l’Europa e Israele». Simili affermazioni non solo fabbricano una minaccia che non sta né in cielo né in terra, ma in più attribuiscono ad Ahmadinejad molto più potere di quanto ne abbia in realtà. Gli allarmisti farebbero molto meglio a sorvegliare le dichiarazioni dell’ultra- conservatore guida suprema, l’Ayatollah Khamenei, la persona che detiene il massimo potere in Iran.

Di ciò proprio si è lamentato il sig. A. Mohammadi (responsabile iraniano delle relazioni con la stampa estera alle Nazioni Unite) in una lettera del giugno 2006 inviata al Washington Post:

«Non c’è niente di sorprendente in tutto ciò – questo approccio dilettantesco che consiste a mettere in primo piano i commenti male interpretati fatti dal Presidente Mahmoud Ahmadinejad in ottobre, e ignorare le parole pronunciate in questo mese dalla guida suprema dell’Iran, l’Ayatollah Khamenei, secondo il quale “Noi non abbiamo nessun problema col [resto del] mondo. Noi non rappresentiamo in alcun modo una minaccia per il resto del mondo, e il mondo lo sa bene. Noi non scateneremo mai una guerra. Non abbiamo la minima intenzione di entrare in guerra con nessuno Stato, qualunque esso sia».

Il governo israeliano ha spremuto ogni parola della falsa citazione per trarne volutamente vantaggi. Durante il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel settembre 2006, il Ministro degli Affari Esteri israeliano, la Sig.ra Tsipi Livni, ha accusato l’Iran di prepararsi attivamente a ricorrere all’uso di una bomba nucleare contro Israele e a malmenare il resto del mondo. «Parlano orgogliosamente e apertamente del loro desiderio di “cancellare Israele dalla carta geografica”. E attualmente, orientano le loro azioni in vista di poter disporre delle armi necessarie alla realizzazione di questo obiettivo – mettere in pericolo tutta la regione e minacciare il mondo». Facendo fronte alla “minaccia” in dicembre, il Primo Ministro Israeliano, il sig. Ehud Olmert, pieno di ardore, ha rivelato inavvertitamente che il suo paese possiede già armi nucleari [25]: «Noi non abbiamo mai minacciato di annichilire una nazione, qualsiasi essa sia [26]. L’Iran minaccia apertamente, esplicitamente e pubblicamente di cancellare Israele dalla carta geografica. Come si fa a dire che questi due atteggiamenti sono dello stesso tipo, mentre l’Iran aspira a possedere armi nucleari – come gli Stati Uniti, la Francia, Israele e la Russia?».

L’IRRESPONSABILITA’ DEI MEDIA

Il 13 dicembre 2006, più di un anno dopo la conferenza «The World without Zionism» («Il mondo senza sionismo»), due eminenti giornali israeliani, il Jerusalem Post e Ha’aretz hanno scritto che Ahmadinejad ha riaffermato la sua minaccia. La prima pagina del Jerusalem Post intitolava a caratteri cubitali «Ahmadinejad: Israele sarà “annientato”» (in inglese «Ahmadinejad: Israel will be “wiped out”»), mentre Ha’aretz titolava «Ahmadinejad alla conferenza sull’olocausto: Israele sarà “presto annientato” (in inglese: «Ahmadinejad at holocaust conference: Israel will “soon be wiped out”)».

Ma dove sono andati a trovare queste notizie? Si da il caso che i due giornali, come la maggior parte dei media occidentali e statunitensi, utilizzano ampiamente quale fonte dei loro articoli le notizie di agenzie di stampa come per esempio l’Associated Press e Reuters. É quasi certo che, nel nostro caso, le loro fonti siano in realtà gli articoli di Paul Hughes della Reuters [27] e di Ali Akbar Dareini dell’Associated Press [28], apparsi il 12 dicembre.

I primi cinque paragrafi apparsi su Ha’aretz, attribuiti alla «redazione e agenzie di Ha’aretz», sono un plagio quasi al 100% dei cinque primi paragrafi dell’articolo di Reuters. La sola differenza consiste nel fatto che Ha’aretz ha sostituito «Stato ebraico» [18] con «Israele» nel secondo paragrafo; a parte questo, i due testi sono identici.

L’articolo di Herb Keinon apparso sul Jerusalem Post cucina una bella pietanza con gli ingredienti presi da Reuters e dall’Associated Press. Come Ha’aretz, utilizza, senza menzionare la fonte, la citazione seguente di Ahmadinejd: «“Esattamente come l’Unione Sovietica è stata annientata e oggi non esiste più, così anche il regime sionista sarà presto annientato” egli ha aggiunto». Un altro brano si fonda apparentemente su un’agenzia dell’IRNA:

«“Il regime sionista sarà presto annientato nello stesso modo in cui lo è stata l’Unione Sovietica, allora l’umanità raggiungerà la libertà.” [29] questo ha dichiarato Ahmadinejad martedì durante un incontro nel suo ufficio con i partecipanti alla conferenza, secondo l’agenzia di stampa ufficiale iraniana IRNA. Egli ha affermato che si dovrebbero tenere delle elezioni coinvolgendo “gli ebrei, i cristiani e i musulmani in modo che la popolazione della Palestina possa scegliere da sola il suo governo e il suo avvenire, in modo democratico” ».

Ancora una volta, la prima frase del brano sopra riportato è stata semplicemente ricopiata dall’articolo dell’Associated Press. La seconda frase era identica, con una piccola differenza dove «Egli ha invocato delle elezioni» («He called for elections») è diventato «Egli ha dichiarato che si dovrebbero tenere delle elezioni» («He said elections should be held»).

Ma è dopo che la cosa diventa più interessante.

La citazione utilizzata nell’articolo dell’Associated Press e ripresa nell’articolo del Jerusalem Post proviene, si pretende, dall’IRNA. Se le cose stanno veramente così, lo si deve poter verificare facilmente. Che dite? Andate a vedere al seguente sito web:www.irna.ir/en/news E lì scoprirete la vera citazione riportata dall’IRNA: «Come è scomparsa l’Unione Sovietica, così sparirà anche il regime sionista e l’umanità sarà liberata.» [30]

Confrontate questa citazione con la pretesa citazione dell’IRNA riportata dall’Associated Press: «Il regime sionista sarà presto annientato allo stesso modo in cui lo è stata l’Unione Sovietica e l’umanità raggiungerà allora la libertà.» [29]

Nella versione ufficiale dell’IRNA, il regime sionista scomparirà (“vanish”) esattamente come è scomparsa l’Unione Sovietica. Scomparirà (“vanish”, “disappear”). Nella versione disonesta dell’Associated Press, il regime sionista sarà “annientato” (“wiped out”). E come sarà annientato? “Allo stesso modo dell’Unione Sovietica”. Questo riferimento alla Russia [all’Unione Sovietica, più esattamente. NdT] conferma nei fatti il senso reale e la vera intenzione delle precedenti dichiarazioni antisioniste di Ahmadinejad, interpretate in modo sbagliato, senza che comportassero una minaccia militare o un rilancio retorico.

Ciò che è stato appena esposto costituisce la prova irrefutabile di una manipolazione mediatica e di una propaganda in azione. Associated Press deforma deliberatamente una citazione dell’IRNA per renderla più minacciosa. I media israeliani non soltanto ripetono la citazione deformata, ma in più riprendono senza vergogna i termini esatti dell’articolo originale. Il grande pubblico, senza sospettare nulla, legge tutto questo, si fa un’opinione e sostiene guerre d’aggressione del tutto superflue, presentate come guerre di autodifesa, e basate sulla disinformazione.

Ecco il riflesso delle dichiarazioni menzognere che hanno portato gli Stati Uniti ad invadere illegalmente l’Iraq, scatenando una guerra che è attualmente considerata da moltissimi come un errore catastrofico. Ciononostante, l’amministrazione Bush e i grandi media asserviti continuano a marcire nella propaganda e nelle speculazioni in vista di attacchi contro l’Iraq – aumentando considerevolmente la loro forza d’urto – , e contro il suo vicino assai più pericoloso, l’Iran. Tutto ciò si fonda principalmente sulla supposizione del tutto priva di prove che l’Iran sta per fabbricare armi nucleari, e sulla menzogna secondo la quale l’Iran ha promesso di distruggere fisicamente Israele. Vista la sua estensione e il disastro che potrebbe derivarne, si può dedurre che si tratta della diceria del secolo.

Il presidente dell’Iran ha scritto due lettere con un tono piuttosto filosofico all’attenzione degli Stati Uniti. Nella sua prima lettera, metteva in evidenza che “la storia ci mostra che i governi oppressivi e crudeli non sopravvivono”. Con questa dichiarazione, Ahmadinejad ha contemporaneamente formulato il probabile avvenire del suo stesso regime arretrato, che anch’esso “scomparirà dalla pagina del tempo” (“will vanish from the page of time”).

Arash Norouzi
Fonte: http://www.globalresearch.ca
Link: Link
20.01.2007

Tradotto da GIANCARLO PACIELLO E MAURO MANNO compresa la presentazione di Xavier Rabilloud. Questa traduzione è in Copyleft: può essere riprodotta liberamente a condizione di rispettarne l’integrità e di citare autori e fonti.


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