CALIFORNIA, PRIMO DEGLI STATI UNITI IN FALLIMENTO ?

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DI ROB REYNOLDS
blogs.aljazeera.net

Ormai, molti Californiani fanno affidamento solamente su sussidi alimentari, fra disoccupazione in aumento e tagli alle prestazioni della previdenza e sicurezza sociale.

Alla domenica mattina, presso la congregazione metodista della Glide Memorial United Methodist Church nel distretto degradato Tenderloin di San Francisco, il tempio vibra sempre di musica gospel di vecchia scuola.
Il Pastore Cecil Williams dichiara: “È cosa proprio buona stare tutti insieme.” La sua è una congregazione di gente tanto diversa – bianchi e afro-americani, stravaganti e seriosi, giovani ed anziani.
Per quarant’anni il Pastore Williams è stato un sincero patrocinatore della causa dei poveri e degli emarginati della città. Di recente, in una splendida domenica di ottobre, pronunciava un sermone sulla compassione e la necessità di una giustizia sociale. Williams si rivolgeva così al suo gregge : “Voi ribadite con fermezza la vostra identità quando vi mettete dalla parte di coloro che stanno nel bisogno. E allora potete affermare che state andando nella direzione del mutamento di questo vecchio mondo per un mondo nuovo.”
Ma in questi giorni in California si prospetta un nuovo mondo ben duro! Uno Stato, fino a questo momento sinonimo di opportunità e prosperità, di sole caldo e surf, di Hollywood e Disneyland, è piombato in tempi amaramente difficili.

“La terra delle opportunità”

Per avere un immediato riscontro di questo non occorre andare molto più lontano del seminterrato della chiesa, dove vengono distribuiti gratuitamente pasti ai senza casa e alle persone povere che hanno fame, come Robert Shirley. Robert è stato occasionalmente per mesi senza tetto, e così afferma: “La California era la terra delle opportunità. Qui era possibile cavarsela. Eh, mi dispiace, ma la  California non è più in questa condizione.” 

Nell’ultimo anno, il numero di pasti distribuiti dalla congregazione è balzato del 21%. Il Pastore Williams dichiara che la tipologia degli assistiti della cucina gratuita è mutata drasticamente.
 
“Costoro, poco tempo fa, erano persone che andavano in giro con la ventiquattrore, persone che vestivano buoni abiti, persone che vestivano in modo veramente elegante e facevano parte della classe media. Ed ora li stiamo vedendo che si mettono in coda. E, naturalmente, questo ha dello sbalorditivo.” 

La California è il paese che occupa nella graduatoria per importanza dei sistemi economici l’ottava posizione nel mondo, ma la percentuale di disoccupazione supera il 12%, la più alta negli ultimi 70 anni.  
Milioni di persone hanno perso le loro abitazioni, quando la bolla speculativa immobiliare è esplosa. Milioni ancora sono stati spinti nella condizione di povertà dalla recessione.

In luglio, l’Assemblea Legislativa dello stato disputava per settimane su come colmare un buco di bilancio di 26 miliardi di dollari. Invece di aumentare le tasse alle grandi compagnie o ai ricchi, l’accordo di bilancio che risultava per andare alla firma di Arnold Schwarzenegger, il Governatore repubblicano dello stato, prevedeva profondi tagli alla spesa pubblica, licenziando decine di migliaia di lavoratori statali.

Sono stati ridotti i finanziamenti per l’istruzione, in concomitanza con la grande crescita di domanda di insegnamento, e così si è fatto esplodere uno sciopero degli studenti delle facoltà universitarie delle università pubbliche della California.

 Sono stati abbattuti i programmi in favore degli ex carcerati e dei detenuti in libertà condizionale. Per di più è stata sistematicamente stracciata la rete di sicurezza sociale per la cura della salute e dei servizi sociali per i poveri, i bambini e gli anziani, i membri della società più deboli e con scarso potere di farsi sentire.
Con tristezza, il Pastore Williams aggiunge: “ Le persone che stanno per essere raggiunte e colpite anzitutto saranno i meno abbienti, quelli che sono in grande necessità; costoro non vengono considerati esseri umani.”

Lo Stato “che sta abbandonando i suoi cittadini più poveri” 

In Pleasant Hill, un quartiere periferico di San Francisco, ho incontrato una straordinaria giovane donna di nome Amy Fedeli. Di solo 24 anni, ha riposto nel cassetto il suo sogno del college ed una carriera di infermiera professionale per accudire la nonna di 75 anni, Margaret, e la nipotina di sette anni, Emilia.
Amy sta tenendo fede ai propri doveri con le persone a lei più care in uno stato che sistematicamente sta abbandonando i suoi più poveri e le persone più deboli.

Margaret, la nonna, sofferente per un disturbo neurologico e per una forma lieve di demenza, è troppo fragile per essere lasciata a casa da sola, e però Amy deve recarsi ugualmente al lavoro presso una società di registrazioni di cartelle cliniche.

La signora stava seguendo un programma di cure diurne per adulti finanziato dallo stato dove poteva essere sottoposta a terapie ergonomiche, di controllo generale della salute, e per avere la possibilità di interazione con gli altri e conservare vigili le sue facoltà mentali.
Ma nello sforzo di ridurre gradualmente il deficit di bilancio, la California ha tagliato molti programmi dedicati agli anziani indigenti. Le nuove norme vorrebbero limitare ai più anziani le cure mediche diurne per soli tre giorni alla settimana. Questo costituisce un grosso problema per la famiglia Fedeli. Senza l’assistenza medica giornaliera al centro per anziani, Amy ritiene che  Margaret non abbia molte possibilità di sopravvivere a lungo. “Probabilmente dovrebbe finire in una casa di cura. Forse potrebbe morirne, Dio ce ne guardi!”

Per curare Margaret, Amy dovrebbe abbandonare il suo impiego, lasciando la sua piccola famiglia senza alcun reddito. Cosa ha spinto Amy ad assumersi tanta responsabilità a così giovane età?
“Cosa posso dire!? Questa è la mia famiglia; la vostra famiglia, voi siete attaccati alla vostra famiglia – questo è tutto!”

Politiche dello stato “ad un punto morto”

Una ricusazione legale ha temporaneamente bloccato alcuni dei tagli all’assistenza medica per gli anziani. Ma Schwarzenegger sta tentando con cavilli legali di rovesciare l’ordinanza del tribunale e di reintrodurre i tagli.
 
Donna Calame, che dirige un programma statale che fornisce agli anziani cure domiciliari, mi illustra bene le posizioni di Schwarzenegger, che le decisioni della magistratura stanno rendendo furioso. 
In un’intervista, Donna afferma: “Per me, tutto questo è decisamente osceno! Noi siamo uno stato ricco. Penso che quello che sta capitando in California sia dovuto, per me, a quei ricchi che hanno fatto le scelte di quest’anno, e ciò è moralmente riprovevole.”  

I critici sottolineano come i politici della California siano arrivati ad un tale “punto morto”, il governo sia così poco funzionale, che può succedere che la California sia dichiarata primo stato fra gli Stati Uniti in fallimento.

Il corpo legislativo dello stato è reso impotente da una normativa che richiede il voto di maggioranza di due terzi per aumentare le tasse e mettere questo a bilancio. Questo rende la transazione praticamente impossibile.

Ho chiesto all’analista politico Sherry Bebitch Jeffe dell’Università della California del Sud cosa sia sbagliato per la California. Bebitch Jeffe lamenta: “Il problema per la California è che siamo diventati politicamente così polarizzati che non possiamo convenire su qualcosa senza farne un affare di stato. In un certo qual modo, il bene pubblico, come concetto di buon governo, in questo stato è scomparso.”

Il fallimento del governo della California ha generato un profondo cinismo fra la gente.

Ritornando alla coda per la minestra, Robert Shirley indirizza uno schietto monito alle persone al governo del Golden State, dello Stato d’Oro.
“Se i nostri uomini politici non si toglieranno dalla testa le loro asinerie, questo stato, mettiamola in questa maniera, sta incamminandosi ad essere tale che molti dei paesi del Terzo Mondo vedranno un destino migliore della California.” 

I tagli profondi spingono i Californiani sull’orlo del precipizio

La recessione ha colpito la California duramente, con un tasso di disoccupazione al 13%.

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Foto GALLO/GETTY

Viene chiamato “Tortilla Flats”, Pian della Tortilla, un agglomerato disordinato di tende e baracche che si estende fra un marciapiede e un appezzamento di terra libero, direttamente nel centro di Fresno, una città di 500.000 abitanti nella Central Valley della California.   

La tendopoli, che richiama alla mente le “Hoovervilles” dell’epoca della Grande Depressione descritte dallo scrittore John Steinbeck nel suo romanzo The Grapes of Wrath, un classico della letteratura americana,  (in italiano tradotto con il titolo Furore), è il rifugio di una popolazione senza fissa dimora di quasi 70 persone.

Qui è dove incontro una coppia di nome Kerry e John. Non rispondono alle mie domande facendo riferimento ai loro cognomi. Loro vivono in una tenda ristretta per due persone ingombra di coperte e vestiario. Entrambi sono nativi della Valley. Ed entrambi, per la prima volta nella loro vita, si trovano nella condizione di senza casa.

Kerry era un’insegnante di asilo, fino ad un anno fa, quando il mondo le è crollato addosso.

Lei mi dichiara: “Mi sono ammalata. Colite ulcerosa. Ho finito di perdere il lavoro e sono finita qui. Si è esaurito il denaro ed è scaduta l’assicurazione medica, e questo è quello che mi è successo.”    
John, un giovane riservato che di solito lavorava come barbiere, mi ha raccontato una storia piena di divagazioni di brutti licenziamenti, di datori di lavoro disonesti e di impieghi che non sono andati per il verso giusto. Ora passa il tempo giocando con due piccioni che tiene liberi e ammaestrati come animali da compagnia.

Mi dice: “Si arriva ad un punto in cui il tempo non ha più alcun significato. Il tempo è solo tempo. Noi stiamo soltanto aspettando una grande occasione, una opportunità di ricostruire le nostre vite.” 

Campi di senzatetto come questo sono sorti in molti posti per tutta la California. In questi posti le persone hanno formato dei tipi di comunità, completi perfino di “municipalità” di anziani che si incontrano di sera. Molti di coloro che vivono nei campi sono dei senzatetto da sempre con problemi mentali o di droga e di alcool. Ma molti altri sono ex appartenenti al mondo del lavoro e membri della classe media che sono precipitati dalla scala economica. 

Kerry ribadisce: “Quando arrivi qui e ti riduci così, è effettivamente uno shock. Tu non sai se la gente si mostrerà amica o no. Per fortuna, ci sono persone ospitali. Ma dovunque ti guardi ci sono pericoli. Specialmente alla notte.”    

Miseria concentrata

Mark Arax, un residente di terza generazione che ha scritto diffusamente su temi riguardanti la Central Valley, mi ha accompagnato in un giro in macchina per le campagne intorno a Fresno.  Vigne pesanti di grossi grappoli di uva da tavola, una distesa che si perde a vista d’occhio, fra vasti frutteti di mandorli, pistacchi e fichi. Arax osserva: “Noi ci troviamo nella zona agricola più ricca al mondo. E però la povertà qui è dappertutto. Fresno ha una concentrazione di povertà più di qualsiasi città della California. New Orleans sta al secondo posto. Sembra paradossale a vedere questo posto, questa fertilità e ricchezza fianco a fianco con la miseria.”  

Problemi sanitari

Un altro paradosso: nell’ambiente culturale della Valley, dominato dal fast-food e dall’automobile, il più grosso problema sanitario per gli indigenti non è la fame, ma l’obesità.

Genoveva Islas-Hooker dirige a Fresno il Programma Centrale per la Prevenzione dell’Obesità nella Regione California. Lei mi accompagna nella arteria di maggior traffico della città, denominata “Kings’ Canyon”. Un traffico intenso di macchine attraverso chilometri e chilometri di punti vendita di McDonald’s, Kentucky Fried Chicken, e Pizza Hut.  

La Islas-Hooker mi faceva osservare: “Noi amiamo muoverci in questo ambiente obesogenico, un ambiente che effettivamente induce all’obesità”.

Il fast food pieno di grassi e di zuccheri, troppo salato e piccante, per la povera gente risulta essere in effetti il più economico per sfamare le loro famiglie piuttosto che i vegetali e i cereali più salutari. 

I programmi governativi di aiuti alimentari accentuano questa situazione distribuendo cibi ipercalorici, come formaggio, latte e pane. E la forma irregolare della Valley, l’assenza di spazi pedonali e l’insufficienza di terreni di gioco e di parchi scoraggiano l’esercizio fisico. In più, l’intensa attività criminale e delle gang induce molti genitori preoccupati a tenere i bambini a casa, parcheggiati davanti alla TV, magari con un litro di qualche bevanda gassata piena di zucchero. I disturbi fisici collegati all’obesità sono saliti alle stelle.

Islas-Hooker mi dice che i medici vedono bambini nei loro primi dieci anni di vita con due tipi di diabete, di malattie normalmente riscontrate in persone quarantenni e cinquantenni.

“Stiamo parlando di disturbi cardiaci, di alcuni tipi di cancro che sono strettamente associati con l’obesità, l’ipertensione, il diabete, tutto direttamente collegabile all’obesità.”

“Questi sono dei killers. La gente sta morendo!”

Le cure sanitarie ridotte brutalmente

Ora, a causa di non indifferenti tagli di bilancio, la California ha ridotto nettamente i programmi di cure sanitarie per i meno abbienti. Queste riduzioni hanno riguardato importanti sforbiciate al programma di assicurazione statale e al programma “Healthy Families (Famiglie Sane)”, che è destinato ai lavoratori indigenti.   
Inoltre sono stati eliminati l’assistenza integrativa per i ciechi e i disabili e i centri sanitari diurni per i pazienti del Morbo di Alzheimer. 
A Merced, a nord di Fresno, ho incontrato Mike Sullivan, CEO (Direttore Generale) dell’istituzione sanitaria non-profit “Golden Valley”, che vede operative 33 cliniche a costo contenuto per pazienti privi di assicurazione medica ed impoveriti. Molti dei clienti della Golden Valley sono braccianti immigrati o immigrati privi di documenti provenienti dal Messico. 

Descrivendo i tagli approvati dal Governatore Arnold Schwarzenegger, Sullivan ha commentato: “Lui ha tagliato le prestazioni mediche fornite dalla sicurezza sociale, ha eliminato direttamente programmi come quello destinato ai lavoratori della terra ed un altro programma per i poveri della California privi di assicurazione. Questo è stato devastante per la Golden Valley e per tutti coloro che provvedono alla rete di sicurezza per le cure sanitarie in questo stato.”

L’“abbandono” governativo

Sullivan ha aggiunto di essere preoccupato per l’atteggiamento del governo dello stato verso la gente interessata dai programmi che sono stati tagliati. Vi sono state poche discussioni o considerazioni degli effetti che i tagli avrebbero avuto sulla vita delle persone.

Quando ho suggerito che poteva venire alla mente la parola “abbandono”, Sullivan ha replicato: “Ma certamente! Penso che sia un buon modo di inquadrare il tutto.”   

Mark Arax fa risalire le radici dell’attuale crisi della California indietro nel tempo, a più di trent’anni fa, quando i votanti in un referendum statale avevano impedito la competenza del governo ad innalzare le imposte patrimoniali : “Uno stato tanto complicato e vasto come questo non può essere gestito senza tasse. Il governo ha bisogno di capacità di tassazione. E quando noi abbiamo perso queste imposte sui patrimoni abbiamo perso la grande base che è stata utilizzata per costruire le dighe, le autostrade e l’importante sistema educativo dell’Università di California. Stiamo assistendo ora ai tempi più duri che mai si sono verificati da tre o quattro generazioni. La potenzialità di sistemare questo, la capacità da parte del governo di mettere un rimedio a questo sta diventando sempre più improbabile. Noi siamo rovinati in maniera veramente profonda.”

Ritorniamo a Tortilla Flats, il sole sta quasi tramontando. La notte è il momento peggiore, così mi avevano confessato John e Kerry, quando escono fuori i ratti e i predatori umani si muovono furtivamente. John e Kerry hanno acceso un fuoco in un malconcio barbecue grill, riscaldandosi le mani alla fiamma. L’oscurità sta coprendo la Central Valley – e tutta la California.

Versione orginale

Rob  Reynolds
Fonte: http://blogs.aljazeera.net/
Link: http://blogs.aljazeera.net/americas/2009/10/17/california-america%E2%80%99s-first-failed-state

Articoli originali pubblicati il 18 e il 21.10.09

Versione italiana

Fonte: www.tlaxcala.es
Link: http://www.tlaxcala.es/pp.asp?reference=9126&lg=it
30.10.2009

Traduzione a cura di Curzio Bettio membro di Tlaxcala la rete di traduttori per la diversità linguística.
Questo articolo è liberamente riproducibile, a condizione di rispettarne l’integrità e di menzionarne autori, traduttori, revisori e la fonte.

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