Questa mattina, mercoledì 6 aprile, un uomo ha speronato la sua auto contro la recinzione di protezione dell’ambasciata russa a Bucarest, cercando di aprire una breccia, e successivamente si è dato fuoco all’interno dell’abitacolo, cospargendosi con delle sostanze infiammabili.
È questa la ricostruzione che le autorità hanno fin ora fatto dell’accaduto, avvenuto alle prime luci del mattino. La Polizia giunta sul posto ha subito provveduto a chiudere la strada per garantire le indagini, mentre i pompieri si sono adoperati per spegnere l’incendio.
I media locali hanno identificato l’autista come Bogdan Draghici, presidente dell’Associazione TATA, organizzazione che sostiene i diritti dei padri nei procedimenti di divorzio.
L’ambasciatore russo in Romania, Valeri Kuzmin ha dichiarato a media russi che quanto avvenuto può essere definito “praticamente un atto terroristico”. Contemporaneamente, presso l’ambasciata, è stata istituita una commissione d’inchiesta per indagare sull’incidente, che affiancherà la Procura di Bucarest.
Secondo i rappresentanti della missione diplomatica, nessuno dei dipendenti dell’Ambasciata e delle forze dell’ordine rumene è rimasto ferito a seguito dell’evento, il cui autore è stato inquadrato come “sotto l’influenza di un’esplosione di isteria anti-russa”.
Il pubblico ministero della Procura del Tribunale di Bucarest, che si occupa del caso, ha affermato che all’interno dell’auto sono stati trovati contenitori di sostanze infiammabili.
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Massimo A. Cascone, 06.04.2022