Giustificando la decisione con il mancato rispetto da parte di Telegram degli ordini delle autorità brasiliane, che chiedevano in particolare la rimozione dei messaggi che contengono disinformazione, il giudice Alexandre de Moraes ha ordinato il blocco immediato dell’applicazione in Brasile, in una sentenza datata giovedì e pubblicata ieri, venerdì 18 marzo, sul sito web dell’alta corte.
“La mancanza di rispetto di Telegram per la legge brasiliana e il ripetuto mancato rispetto di innumerevoli decisioni della corte…è completamente incompatibile con lo stato di diritto”
– ha scritto Moraes.
Approfondendo la storia si scopre in particolare che le mancanze di Telegram nei confronti delle autorità sarebbero circoscritte soprattutto a uno scontro che in questo momento è in corso tra Bolsonaro e una parte del mondo brasiliano. La sentenza si riferisce infatti un caso riguardante un ordine del tribunale che Telegram ha ignorato, nel quale si chiedeva di bloccare l’account del blogger pro-Bolsonaro Allan dos Santos. In particolare Telegram quindi sarebbe accusata di aiutare il presidente brasiliano a diffondere disinformazione tramite il social scaricato da più del 50% dei cittadini, in vista delle prossime elezioni presidenziali.
Il leader brasiliano ha commentato la decisione come “inammissibile”, aggiungendo che in questo modo si mette a rischio la “libertà” dei brasiliani. Moraes “non è riuscito ad agire contro le due o tre persone che secondo lui dovrebbero essere bloccate, così ha deciso di colpire 70 milioni di persone”, ha sottolineato.
La sentenza di Moraes ha dato all’Agenzia Nazionale delle Telecomunicazioni del Brasile (Anatel) 24 ore per sospendere le operazioni di Telegram a livello nazionale.
La decisione “avrà grandi ripercussioni politiche ed elettorali”, ha twittato l’analista politico e specialista di comunicazioni digitali Pablo Ortellado. “Questo potrebbe spostare una delle principali pedine della campagna elettorale”.
Alexandre de Moraes bloqueia Telegram por descumprir ordem judicial. A medida não chega a ser surpreendente ou inesperada e terá grandes repercussões políticas e eleitorais. (+)https://t.co/MfnrkYHpTi
— Pablo Ortellado (@pablo_ortellado) March 18, 2022
A differenza di quanto successe tra Facebook e Trump, in questo caso Telegram ha deciso di non schierarsi nelle lotte politiche, rifiutandosi di cooperare con le autorità. Purtroppo però il modo per censurare gli avversari si trova sempre.
Massimo A. Cascone, 19.03.2022