DI BIANCA FERNET
testosteronepit.com
Ora che, per il momento, si è abbassato il polverone sulla vicenda che, a novembre e dicembre 2012, ha avvolto la sentenza della Corte degli Stati Uniti sul pagamento dell’Argentina per le obbligazioni in default, vorrei provare a dare uno sguardo più ampio a tutto questo affare ambiguo — prima che si arrivi a quello che sarà certamente un appello eccitante il prossimo febbraio.
Le economie emergenti accedono ai mercati internazionali dei capitali e degli investitori mediante l’emissione di debito in valute forti come il dollaro USA e l’Euro, piuttosto che nella loro propria valuta locale (pesos argentini, Rupie indonesiane, baht thailandesi, ecc.) Queste obbligazioni in dollari sono emesse secondo la legge statunitense e non sono soggette alle leggi locali, in questo modo sia la valuta che l’esecuzione del pagamento diventano meno rischiose e quindi più attraenti per un bacino più ampio di investitori.
Nel 2001, l’Argentina ha dichiarato fallimento con perdite di 95 miliardi di dollari USA, è stato il più grande default sovrano nella storia. Nel 2005 e di nuovo nel 2010, ha offerto ai possessori di quelle obbligazioni in default, una opzione per scambiare le vecchie obbligazioni con nuove obbligazioni ristrutturate pagandole 30 centesimi per ogni dollaro, pari al 30% del valore dei titoli originali – la ristrutturazione più dura avvenuta dopo la Seconda Guerra Mondiale. Tra il 2005 ed il 2010 i titolari del 91% del debito in default avevano partecipato alla ristrutturazione e accettato il pagamento inferiore.
Questo ha creato due categorie di obbligazionisti: il 91% che ha accettato il debito ristrutturato e chi non ha accettato la transazione. E molti degli “holdouts” quelli che non hanno accettato, hanno rivenduto le obbligazioni già in default sul mercato secondario, dando vita alla razza preferita da tutti gli speculatori: gli avvoltoi. Hanno creato nuovi fondi di investimento che hanno acquistato questo debito in default e che stanno cercando di recuperare l’intero valore iniziale.
Ripetiamolo: si tratta di obbligazioni denominate in dollari USA emesse dalla Repubblica Argentina ai sensi del diritto di New York.
Ricordate la Libertad, quella divertente fregata militare che è rimasta sotto sequestro in Ghana da ottobre a dicembre 2012?
La nave è stata bloccata perché la NML Capital, una società controllata dalla Elliot Management Corp, Numero Uno mondiale nella gestione di fondi- rapina, del miliardario Paul Singer, aveva ottenuto un’ingiunzione da un giudice ghanese in base al denaro dovuto per le obbligazioni in default. Gli Holdouts, i creditori avvoltoi, stanno cercando dal 2001 di recuperare i loro crediti, ma Singer vince in creatività con i suoi sforzi per sequestrare aerei, navi, e anche denaro depositato presso la Federal Reserve.
La NML Capital ha fatto ricorso contro l’Argentina nello stato di New York, per aver pagato solo i titolari che hanno accettato il debito ristrutturato e non gli holdouts (quelli che non hanno accettato). Questo comportamento viola la clausola pari passu (1), che prevede che tutti gli obbligazionisti siano trattati allo stesso modo. Il 26 ottobre, una Corte d’Appello di New York ha confermato con una sentenza che l’Argentina aveva effettivamente violato la clausola pari passu ed era legalmente obbligata a pagare gli holdouts.
Ma l’ultimo calcio di rigore è stato segnato il 21 novembre dal giudice federale Thomas Griesa, che ha deliberato che l’Argentina deve pagare agli holdouts l’intero valore (il capitale più gli interessi), e che i pagamenti non devono essere effettuati in base al debito ristrutturato. Criticamente, Griesa ha specificato che qualsiasi terzo violerebbe la legge se si adoprasse ad aiutare l’Argentina a non aderire a questa sentenza, riferendosi a banche e istituzioni finanziarie.
Sostanzialmente all’Argentina è stata data la possibilità di pagare 1,3 miliardi di dollari USA agli holdouts e agli avvoltoi, o di andare in default anche con il suo debito ristrutturato. Un enigma.
Il 27 novembre, Fitch ha declassato l’Argentina da B a CC.
Il 28 novembre è stata concessa una sospensione temporanea sotto forma di una riflessione sulla decisione di Griesa, che emetterà la decisione finale nell’ appello del 27 febbraio 2013. Questa sospensione ha permesso all’Argentina di pagare tutti i suoi interessi a dicembre.
Un gran casino. Le conseguenze della imminente sentenza di febbraio saranno estremamente significative per gli investitori, per le istituzioni finanziarie e per i mercati emergenti.
Essendo il caso giudiziario NML Capital contro l’Argentina, il giudice ha concesso ad altri testimoni (vedi tabella sotto) di presentare argomentazioni a sostegno del ricorso dell’Argentina. Entrambe le parti saranno rappresentate da pesi massimi dell’Avvocatura.
Singer ha avuto l’idea giusta: far sequestrare una spedizione in Ghana è stato il modo più divertente.
Oltre a questo caso, anche altri istituti finanziari di parti terze e dei titolari di debito ristrutturato si stanno appellando alla giurisdizione di New York (che si contrappone al livello Federale). La questione se debba essere New York a decidere piuttosto che il sistema giudiziario federale è ancora in discussione.
Quindi, siamo nel vortice di una tempesta perfetta, o di una vera e propria orgia coordinata da grandi menti legali che discutono di un caso legale che ha la possibilità di buttare l’Argentina in un nuovo default e di cambiare il panorama finanziario di New York.
Il seguito alla prossima settimana con l’analisi sui possibili stimoli che questo pacco legale potrà portare all’economia.
Bianca Fernet è un’economista americana che vive a Buenos Aires, Argentina. Il suo blog Non Paris si occupa di finanza ed economia dell’ Argentina.
Fonte:http://www.testosteronepit.coml
Link : http://www.testosteronepit.com/home/2013/1/5/argentinas-bonds-defaults-and-vultures.html
5.01.2013
Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI
Note :
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