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La Redazione

 

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BISOGNA BRUCIARE HUGO CHAVEZ ?

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A cura di Davide
Il 17 Gennaio 2006
37 Views

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DI THIERRY MEYSSAN E CYRIL CAPDEVIELLE

Un’organizzazione per la difesa dei diritti umani, il Centro Simon Wiesenthal, e i quotidiani francesi Libération e Le Monde hanno lanciato delle accuse diffamanti contro il presidente del Venezuela, Hugo Chavez: sarebbe antisemita. Manipolando, in evidente mala fede, parte di una sua citazione, tentano di screditare una personalità politica che si è imposta come riferimento anti-imperialista, allo stesso tempo per i movimenti progressisti latino-americani e per l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio.

La polemica

Il Centro Simon Wiesenthal, principale organizzazione ebraica per la difesa dei diritti umani ha inoltrato, il 4 Gennaio 2006, una lettera al presidente venezuelano Hugo Chavez Frias per esigere delle scuse pubbliche in seguito a delle frasi antisemite che avrebbe pronunciato. Parallelamente, l’associazione ha scritto ai presidenti di Argentina, Brasile, Paraguay ed Uruguay per chiedere loro di bloccare il processo di integrazione del Venezuela nel Mercosur (mercato comune latino americano) fintanto che Hugo Chavez non avesse pronunciato scuse pubbliche (1).Immediatamente, il corrispondente dell’Agenzia Reuters a Caracas (Venezuela) pubblica un comunicato. Nel frattempo, agisce con precauzione. Rileva che lo scritto ufficiale dei discorsi presidenziali differisce dalla citazione pubblicata dal Centro Wiesenthal e riproduce il passaggio incriminato. La versione inglese del comunicato, pubblicata 15 ore dopo, è stata riscritta dalla direzione. La citazione non è più riprodotta, il giornalista nota che il Presidente Chavez non ha parlato degli Ebrei, ma lascia pensare che abbia espresso il suo antisemitismo in maniera allusiva. (2)

Il comunicato del Centro Wiesenthal viene ripreso da alcuni quotidiani di estrema destra in Argentina e in Venezuela, ma alla vista della citazione esatta diffusa da Reuters, la maggior parte dei giornali si astengono e la polemica rientra.

Un nuovo tentativo è fatto da La Voce dell’America. La radio del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti, si accontenta di riportare la versione del Centro Wiesenthal ed evita scrupolosamente di riprodurre la citazione incriminata (3). Ancora una volta, nessuna reazione.

E’ in effetti il quotidiano francese Libération, di proprietà di Edouard De Rothschild (nella foto sotto), che cerca di rilanciare la polemica. Non senza audacia, cita i discorsi del Presidente Chavez…… ma tagliandoli (4). Per rinforzare l’accusa, Libération aggiunge che il Presidente venezuelano ha avuto come consigliere per un anno il sociologo argentino Norberto Ceresole, che presenta contemporaneamente come revisionista e partigiano della dittatura militare

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Il giornalista francese che firma l’articolo, Jean-Hébert Armengaud, è conosciuto per la sua opposizione personale alla rivoluzione bolivariana, come d’altro canto, a tutti i regimi progressisti dell’America Latina. E’ notoriamente l’autore di articoli diretti contro le politiche di Fidel Castro e di Jean-Bertrand Aristide.

L’articolo del Sig. Armengaud è ripreso da Associated Press, e poi da Le Monde (5). La voce per diffamare il presidente venezuelano è lanciata.

Manipolazioni

Secondo il Centro Simon Wiesenthal il Presidente Chavez avrebbe dichiarato: “Il mondo appartiene a tutti tuttavia alcune minoranze, i discendenti degli stessi che crocifissero il Cristo, si sono appropriati delle ricchezze del mondo”. Questi discorsi riprenderebbero le vecchie tiritere antisemite che contemporaneamente accusano gli Ebrei di essere deicidi e di accaparrarsi le ricchezze.

Secondo Libération, il Presidente Chavez avrebbe identificato i “padroni del mondo” dichiarando “più che mai ci manca Cristo (….), ma capita che una minoranza, i discendenti di coloro che crocifissero il Cristo (…) si sia impadronita delle ricchezze del mondo (…) e abbia concentrato queste ricchezze in poche mani”.

Nè il Centro Wiesenthal nè Libération indicano le circostanze nelle quali questi discorsi sono stati tenuti, nè a quale auditorio fossero indirizzati.

In realtà, Hugo Chavez Frias si esprimeva alla vigilia di Natale davanti ad un’associazione cattolica di sinistra. Egli ha dichiarato: “Il mondo appartiene a tutti, tuttavia delle minoranze, i discendenti di coloro che crocifissero il Cristo, i discendenti di coloro che espulsero da qui Bolivar e lo crocifissero in un certo senso a Santa Marta, in Colombia; una minoranza si è appropriata delle ricchezze del mondo; una minoranza si è appropriata dell’oro del pianeta, l’argento, i minerali, l’acqua, le buone terre, il petrolio, le ricchezze dunque e le ha concentrate in poche mani: meno del 10% della popolazione mondiale è proprietaria di più della metà delle ricchezze del mondo“. (6)

Interrogato da Réseau Voltaire, il direttore del Centro Wiesenthal di Buenos Aires, Sergio Widder ammette che “esiste un margine di ambiguità nelle dichiarazioni” incriminate (7). Egli riconosce:
Che il Presidente Chavez non parlava degli Ebrei, nè esplicitamente nè implicitamente.
Che i teologi della Liberazione, che animano il centro di sviluppo locale umano integrale (8) dove il Presidente Chavez si esprimeva in questa Vigilia di Natale, non considerano gli Ebrei come responsabili della morte del Cristo, ma l’Impero Romano; e che costoro sviluppano una spiritualità secondo la quale il Cristo ha mostrato la voce della liberazione interiore e politica in contrapposizione all’imperialismo.
Che le minoranze che il Sig. Chavez ha stigmatizzato come animate dalle stesse intenzioni degli assassini del Cristo erano la classe dirigente venezuelana, che espulse Bolivar e lo lasciò morire in Colombia, ed il sistema globale attuale che concentra le ricchezze nelle mani del 10% della popolazione mondiale.

Comunque sia, il Sig.Widder mantiene parzialmente le sue accuse con la motivazione che l’importante non sarebbe cosa ha detto il Presidente Chavez, ma quello che il suo auditorio rischia di comprendere; dovendo un dirigente di questa importanza tenere discorsi chiari e scevri da ambiguità. Nel frattempo il Sig. Widder ammette che il discorso del Presidente Chavez era chiaro per il suo auditorio e non c’è modo di citare esempi di gruppi, escluso il Centro Wiesenthal, che avrebbero interpretato questi discorsi come antisemiti. Inoltre, il Sig. Widder tiene a precisare che il Centro Wiesenthal non si pronuncia sulla politica generale del Sig. Chavez.

La posta in gioco

Questa polemica, in mancanza di seri elementi su cui basarsi, riflette delle poste in gioco precise e considerevoli. Il Centro Simon Wiesenthal, lungi dall’essere unicamente una associazione ebraica di difesa dei diritti dell’uomo conosciuta per aver condotto con successo la caccia ai criminali nazisti, è anche divenuto un organo di sostegno della politica israeliana. Ecco perchè, se il Réseau Voltaire è fiero di aver agito al fianco del Centro Simon Wiesenthal per lottare contro il risorgere dell’antisemitismo, non può prendere per oro colato tutte le sue dichiarazioni.

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In pieni anni ’80, il Centro organizza dei dibattiti sul terrorismo che sono in effetti delle tribune contro la resistenza palestinese. All’inizio degli anni ’90, il Centro fornisce un rapporto interamente composto di documenti che accusano delle aziende francesi e tedesche di fornire gas mortali a Saddam Hussein per gasare la popolazione irachena. Nel 1992, il Centro promuove una petizione per sostenere la fazione del leader bosniaco Alia Itzetbegovic e far intervenire la Nato; eppure Itzetbegovic è un vecchio militante nazista, ma è sostenuto da Israele. Al giorno d’oggi, il Centro si adopera per delle azioni contro l’Iran. Nella pagina del suo sito internet, il Centro propone dei viaggi in Israele, includendo incontri con “i dirigenti israeliani presenti e futuri” ( sic ) e una visita ad una base militare di Tsahal.

Nel suo comunicato sui discorsi attribuiti al Presidente Chavez, il Centro lo paragona al Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinedjad. Più direttamente, Libération ricorda che la prima visita ufficiale del Sig. Ahmadinedjad all’estero dovrebbe aver luogo in Venezuela ove sarà ospite del Sig. Chavez. Il quotidiano francese cita nel brano il caso di Norberto Ceresole, un vecchio consigliere del Sig. Chavez, sottolineando che era revisionista. Libération si astiene dal precisare da una parte che è precisamente a causa del suo revisionismo che Hugo Chavez lo congedò (9), e d’altra parte che il Sig. Ceresole fu anche consigliere dei dirigenti iraniani. A questo titolo, giocò un ruolo centrale nel riavvicinamento fra il Venezuela e l’Iran in seno all’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio (OPEC ).

In altri termini, nel momento in cui gli Stati Uniti ed Israele preparano un’azione militare contro l’Iran e tentano di isolarlo dal punto di vista diplomatico, il Centro Wiesenthal accusa falsamente il Presidente Chavez di antisemitismo per isolarlo a sua volta.

Per assicurarsi il sostegno del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti in questa manipolazione, il Centro Wiesenthal non manca di associare ai suoi sforzi un tentativo di bloccare l’adesione del Venezuela al Mercosur, in modo di rilanciare il progetto di zona di libero scambio che il Presidente George W.Bush aveva invano tentato di imporre al summit di Mar del Plata.

Le accuse diffamatorie del Centro Simon Wiesenthal fanno seguito ad una lunga lista di campagne di stampa condotte contro il Presidente Chavez. Questi è stato infatti successivamente qualificato dalla stampa atlantistica come “golpista”, “gorilla”, “dittatore”, “populista”, senza mai arrivare a fondare queste ingiurie.

Ci dispiace che il Centro Simon Wiesenthal, la cui azione contro i nazisti suscita una viva ammirazione, si unisca a queste campagne e comprometta così la lotta contro l’antisemitismo, riducendola ad una semplice manovra politica per spingere gli interessi israeliani.

Thierry Meyssan
Giornalista e scrittore, Presidente del Réseau Voltaire
e Cyril Capdevielle

Fonte: www.voltairenet.org
Link: http://www.voltairenet.org/article133475.html
10.01.06

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIORGIA

Note:

1 “El Centro Simon Wiesenthal condena declaraciones antisemitas de Hugo Chavez y reclama disculpas publicas “, Centro Simon Wiesenthal, Buenos Aires, 4 gennaio 2006.
2 “Centro Wiesenthal condena declaraciones ‘ antisemitas ‘ de Chavez “ , Reuters , Caracas, 4 gennaio 2006, 6h58 GMT. Versione inglese ” Wiesenthal Center slams Chavez ‘ anti-semitic ‘ talk ” alle 21h55 GMT
3 “Jewish Group Accuses Venezuelan President of Anti-semitic comments “, Voice of America, 5 gennaio 2006.
4 “Il credo antisemita di Hugo Chavez “ di Jean-Hébert Armengaud, Libération 9 gennaio 2006.
5 “Il Centro Wiesenthal accusa Hugo Chavez di antisemitismo “ , Le Monde 9 gennaio 2006.
6 “El Mundo tiene para todos, pues , pero resulta que una minorias, los descendientes de los mismos que crucificaron a Cristo, los descendientes de los mismos que echaron a Bolivar de aquì y también lo crucificaron a su manera en Santa Marta, allà en Colombia. Una minoria se aduenò delas riquezas del mundo, una minoria se aduenò del oro del planeta, della plata, de los minerales, de las aguas, de las tierras buenas, del petròleo, de las riquezas , pues, y han concentrado las riquezas en pocas manos : menos del diez por ciento dela poblaciòn del mundo es duena de màs de la mitad de la riqueza de todo el mundo “ Hugo Chavez Frias 24 dicembre 2005.
7 “Existe un margen de ambiguedad en sus declaraciones “ colloquio telefonico con Sergio Widder 9 gennaio 2006.
8 Centro de desarrollo endogeno integral humano.
9 Una violenta polemica oppose a questo proposito Norberto Ceresole al Vice Presidente Josè Vincente Rangel.

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