In un’intervista rilasciata a elDiario.es ieri, domenica 29 maggio, il miliardario fondatore di Microsoft Bill Gates ha avvertito che la prossima pandemia potrebbe derivare da un “virus che già conosciamo”, aggiungendo che c’è il 50% di possibilità che si manifesti entro 20 anni.
“Potrebbe essere una varietà di influenza, un altro tipo di coronavirus…E questo ci consentirebbe almeno di avere qualche conoscenza su come ottenere cure e vaccini molto rapidamente. Ma potrebbe anche essere qualcos’altro”, ha affermato Gates.
Secondo il miliardario infatti la prossima pandemia potrebbe anche essere causata da “un virus creato dall’uomo, da un bioterrorista che lo ha progettato e fatto circolare intenzionalmente. […] Oppure potrebbe essere qualcosa che fa il salto dal mondo naturale. La popolazione umana sta crescendo e stiamo invadendo sempre più ecosistemi”.
Per scongiurare una catastrofe, i Paesi devono spendere miliardi di dollari per la ricerca di potenziali agenti patogeni, ha suggerito Gates, che nel suo libro pubblicato all’inizio del mese ha chiesto la creazione di una squadra di 3.000 specialisti con questo compito.
“Si, quello che propongo richiederebbe un aumento del 25% del budget dell’OMS e con ciò avremmo un team di circa 3.000 persone con profili diversi. Lo chiamo Global Epidemic Response and Mobilization Team”.
Il GERM Team verrebbe quindi finanziato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, tramite uno sforzo maggiore dei Paesi e delle organizzazioni private come la Gates Foundation, e avrebbe lo scopo di essere costantemente alla ricerca di potenziali focolai di nuove pandemie.
Rispetto invece al vaiolo delle scimmie, Gates ha volato basso, respingendo il suo potenziale di distruzione dell’umanità e osservando che “ci sono pochissime possibilità” che diventi “la prossima grande pandemia”. Ciononostante Gates non ha escluso del tutto la possibilità che il vaiolo delle scimmie possa mutare in qualcosa di più grave, osservando che è necessario mantenere l’allerta perché centinaia di casi del virus sono emersi in Europa, dove normalmente non si trova.
Infine parlando di vaccini, il fondatore di Microsoft ha detto che “dobbiamo essere pronti, non solo per sviluppare il vaccino più velocemente, ma anche in modo che la capacità di produzione sia così enorme da non avere gli stessi problemi in modo che finisca per raggiungere tutti […] L’innovazione dovrebbe darci in futuro un vaccino che puoi inalare attraverso il naso attraverso un vapore o entrare nel corpo attraverso la pelle”
Massimo A. Cascone, 30.05.2022