Ecco Mandy – o dovrei dire forse il presidente di Lazard International – che arriva. Mandelson incarna alla perfezione quell’oscura e temibile figura di personaggio a metà strada tra il pubblico e il privato che è così tipica del Bilderberg. Tira un sasso e stai certo di colpire un funzionario pubblico che è poi diventato un banchiere d’investimenti. A dir la verità è meglio che non tiri un sasso, perché se lo fai questo tizio qui sotto ti farà saltare il cervello senza pensarci due volte.
E’ qui anche il capo di Mandelson alla Lazard, Kenneth M. Jacobs..
E’ il presidente e CEO della banca d’investimenti e siede anche nel Consiglio Fiduciario della Brookings Institution. La presenza della Brookings al Bilderberg quest’anno è piuttosto corposa. Sono a Copenhagen due altri consiglieri fiduciari colleghi di Jacobs: Klaus Kleinfeld (CEO di Alcoa) e Paul Achleitner (capo della Deutsche Bank) – entrambi, guarda caso, nel consiglio della Bayer, la società farmaceutica internazionale. Insomma, si fanno buona compagnia.
Elkann è un altro collegamento forte di Brookings: siede nel comitato consultivo internazionale del Brookings insieme a Marcus Wallenberg (uno dei miliardari Wallenberg presenti quest’anno al Bilderberg) e Nicolas Berggruen, sempre in tiro – che pare abbia avuto uno scontro con un membro dello staff della conferenza. La Berggruen Holdings ha un’eccedenza azionaria di 2 miliardi di $. Ecco perchè è così sorridente. O forse si diverte al pensiero di poter licenziare su due piedi qualcuno dello staff per aver lasciato una bottiglia di Windolene sui sedili di dietro della sua limousine.
Berggruen dirige l’Institute on Good Governance, un think-tank impegnato a promuovere la “globalizzazione 2.0”
Il miliardario Berggruen gestisce l’Institute for Good Governance, un think tank impegnato a promuovere “globalizzazione 2.0″, che suona così tremendo che Nicholas Berggruen probabilmente si ritroverà ad essere interpretato al cinema da Adam Sandler.
Uno dei principali progetti dell’Institute for Good Governance è il Consiglio del 21° secolo, che comprenderebbe tre personaggi presenti a questo Bilderberg: l’onnipresente Eric Schmidt, Reid Hoffman di Linkedin e l’editore Juan Luis Cebrián.
Tutti qui sono profondamente interconnessi l’uno all’altro che non sarebbe una sorpresa se scoprissimo che ognuno di loro ha sette dita dei piedi, tre ginocchia e che beve champagne attraverso le orecchie. E’ come una gigantesca e pulsante ameba societaria, tenuta insieme da un appiccicoso collante fatto di consigli di amministrazione e comitati consultivi. E si muove affamata in cerca di nuove cose da ingurgitare, lasciando una scia di bava dietro di sé, fagocitando ogni politico che trova sul suo cammino.
E mi dispiace molto per Ed Balls. Soprattutto dopo averlo visto fare la sua peggiore entrata a una conferenza nella storia delle conferenze. Balls è arrivato ai varchi senza il suo pass di sicurezza, lo ha cercato a lungo in mezzo a tutte le carte che aveva con sé, e alla fine si e’ arreso e ha mostrato all’agente di sicurzza una semplice carta d’identità, aggiungendo “Questo è il mio nome, guardi sulla lista…” Purtroppo per lui, il suo imbarazzo è stato ripreso da una telecamera del reporter di Infowars, e il video è davvero penoso.
Sembrava un gatto che finalmente aveva raggiunto il suo piattino di latte. Ed era pronto a fare il bis…E che nel frigo aveva trovato anche mezzo pollo e si era mangiato anche quello.
Ed Balls sembra un gatto che ha finalmente raggiunto il suo piattino di latte. Ed è pronto a fare il bis…
Forse Balls si convincerà a unirsi ad alcuni suoi compagni di conferenza nel loro jogging quotidiano.
Ecco qui sotto uno dei consiglieri d’amministrazione di Facebook, Peter Thiel, che si prepara a farsi una corsetta lungo le rive. Nessuno prende così sul serio il jogging come Thiel. Quell’espressione imbronciata non lo ha abbandonato neanche un attimo fin dal suo arrivo all’Hotel.
Nessuno prende sul serio il jogging quanto Peter Thiel, consigliere di amministrazione di Facebook.
Qualcuno dovrebbe avvertirlo che potrebbero venirgli i piedi piatti. O forse pensa che quando verrà il tempo delle rughe, grazie all’I.A. potrà fondersi con Eric Schmidt e vivere con lui una specie di cyber-eternità senza tempo.
Thiel ha un’espressione granitica fin da quando è arrivato.
Ed ecco Schmidt in persona, che si gode una piacevole chiacchierata nel patio durante la pausa pranzo insieme ai suoi amici high-tech Alex Karp, CEO di Palantir Technologies, la società di software di analisi e sorveglianza (co-fondata da Thiel e dalla CIA).
Eric Schmidt ed Alex Karp, in una fitta conversazione con Viviane Reding, Commissario Europeo.
Karp e Schmid conversano a lungo con Viviane Reding, il Commissario Europeo che ha detto recentemente che gli inglesi non sono in grado di prendere una “decisione informata” sull’Europa.
A parte il fatto che, dopotutto, le decisioni sull’Europa non è che sono prese da teste migliori, come quelle che girano qui al Bilderberg: ad esempio il “decano” Europeo il Visconte Davignon (a destra nella foto qui sotto) che si gode una fumatina insieme all’ex capo della Banca Mondiale (e ora investitore privato) James Wolfensohn.
Wolfensohn sembra felice di non far parte dell’impegnativa sessione mattutina dal titolo “Che accadrà in Europa?” Wolfensohn si è presentato alla conferenza di quest’anno in compagnia di un altro investitore miliardario, Roger C. Altman, presidente operativo di Evercore, primaria “società indipendente di consulenza bancaria”.
Altman ha seguito l’esempio di Thiel e subito dopo il suo arrivo all’Hotel è uscito fuori in tenuta da jogging per farsi una corsetta, anche se non è stato facile per lui districarsi tra i vari controlli di sicurezza.
Tutte queste chiacchiere da patio e quest’ostentazione di jogging a Copenhagen sembra una nuova missione di Bildeberg: come se tutti si sforzassero di sembrare normali e rilassati. All’ora di pranzo, i delegati sono condotti fuori nel patio dagli organizzatori della conferenza, che hanno passato tutto il tempo a guardare verso le telecamere e gli obiettivi. Se fossi una persona sospettosa per natura, cosa che sono, potrei pensare che si tratti di un nuovo esperimento d’immagine del gruppo.
Negli ultimi anni si sono sentiti così pesantemente spiati ed osservati che hanno deciso di mostrare una facciata più “informale”. Li ammiro un pò per questo tentativo. Anche se li ammirerei molto di più se la smettessero di comportarsi come bambini e tenessero una conferenza stampa e pubblicassero gli atti della conferenza.
O se ci restituissero i nostri politici. Potrebbero pure mangiarseli e poi sputare le loro ossa nel parcheggio. Anzi, sapete una cosa? Possono tenersi Ed Balls se vogliono. Farebbe parte dell’accordo.
Tenetevi Balls e pubblicate gli atti del convegno. Affare fatto?
Charlie Skelton
Fonte: www.theguardian.com
Link: http://www.theguardian.com/world/2014/may/30/bilderberg-copenhagen-2014-osborne-mandelson-balls
30.05.2013
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCETATA63