DI CHARLIE SKELTON
the guardian.com
Nel patio inondato dal sole del Marriott Hotel di Copenhagen è seduto il Cancelliere dello Scacchiere. E’ lì seduto tranquillo e ascolta con attenzione quella che sembra un’intensa conversazione ininterrotta di ben 25 minuti da parte di un anziano signore seduto davanti a lui. George Osborne è seduto e ascolta, e noi ci siamo fermati ad osservarlo.
Pacche sulle spalle, abbracci, presentazioni: il Bilderberg è il suo ambiente preferito. Sir John è membro del comitato ristretto di Bilderberg e probabilmente è anche il suo fumatore più accanito. L’unica cosa che sembra più impregnata di catrame dei polmoni di John Kerr sono i capelli di Peter Thiel.
Ecco un bel cameo di Sir John, che si appresta alla sua fumatina prima di cena sulla terrazza che dà sul fiume. Probabilmente gli piace da morire vedere tutti quei fotografi fuori dal recinto.
Sir John è stato uno dei più alti funzionari pubblici inglesi: è stato a capo del servizio diplomatico e ambasciatore negli Stati Uniti e in Unione Europea.
Dopo un po’, un paio di organizzatori della conferenza si sono avvicinati alla coppia seduta e li hanno avvisati delle telecamere puntate su di loro. Allora Sir John ha invitato George a continuare la loro conversazione all’interno, mentre fuori nel patio proseguivano altre conversazioni.
Da un lato della terrazza, il ministro degli esteri svedese, Carl Bildt (a sinistra) riceveva preziosi consigli di finanza internazionale da parte di un membro del comitato consultivo della Goldman Sachs, il Professor Victor Halberstadt.
Mentre, in un altro angolo, il capo del FMI, Christine Lagarde, discuteva di politica finanziaria con l’economista Kevin Warsh, che siede nel consiglio di amministrazione del gigante della logistica
L’uomo al centro della foto, nascosto dalla mano gesticolante di Warsh, è Paul Achleitner, presidente della Deutsche Bank e consigliere di amministrazione della Bayer. E’ qui a Bilderberg per assicurarsi che qualsiasi cosa faccia la Lagarde al FMI, la faccia per il meglio. E che sia per il meglio della Deutsche Bank e della Bayer.

Quello sguardo verso di noi… ora capiamo perchè a Major faceva quell’effetto. Tagliente come un rasoio. Ci scommetterei un braccio che non gli piacciamo affatto. Peccato, sarebbe molto comodo averlo come amico, ci rimedierebbe i biglietti gratis per la festa di Natale di Rio Tinto, o un invito a Bilderberg – ma dobbiamo fare i bravi però.
Oh, e se stai leggendo queste parole sulla via di ritorno a Westminster, Justine Greening, lo stesso vale anche per lei. Vediamo se il termine trasparenza delle dichiarazioni ministeriali significa davvero qualcosa.
Nella sua dichiarazione per il periodo che copriva la conferenza Bilderberg dello scorso anno, Osborne ha definito il meeting di tre giorni con i capi delle banche e delle multinazionali con le parole “Giugno 2013 – Conferenza Bilderberg – discussioni generali”.
Niente di più inconsistente, prossimo al nulla. Il termine vago “discussioni generali” non descrive in alcun modo quello che accade a Bilderberg.
Quello che succede a Bilderberg sono questioni governative ufficiali, e le riunioni che hanno luogo qui non possono essere descritte in modo diverso da qualsiasi altra riunione ministeriale. E se non si tratta di riunioni ufficiali per quale motivo tutti i ministri presenti sono accompagnati da così tanti loro assistenti? Perché mai Bildt dovrebbe portare con sé il vice direttore generale del Ministero degli Affari Esteri svedese, Jessica Olausson?
E se il vice direttore generale del ministero degli affari esteri deve partecipare, perchè il suo nome non è nella lista dei partecipanti? E’ venuta qui a Copenhagen solo per portare la borsa di Carl? Non è forse lei quella che passeggia nel patio del Marriott, o sono io che me lo sto sognando? Può anche essere che io stia perdendo il senno, sono tre notti che non dormo: troppo preso a guardare le foto di Sir John Kerr che istruisce i suoi accoliti. E’ qualcosa che fa diventare matti.
Per non parlare dell’effetto sullo stomaco. Anche se potrebbe essere l’effetto del barattolo di filetti di aringhe che mi sono mangiato; tuttavia non posso escluderla come causa. Tutto qui.
Charlie Skelton