BILDERBERG 2013: POLIZIOTTI SORRIDENTI, ZONA STAMPA E IL ONE SHOW

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DI CHARLIE SKELTON
guardian.co.uk

Mentre i delegati il primo giorno hanno continuato giorno a celarsi dietro vetri oscurati, questa conferenza segreta continua ad attrarre un’attenzione senza precedenti

Watford, una Watford inondata di sole, ha cambiato per sempre il volto supersegreto della conferenza di Bilderberg. Su uno spazio verde perfettamente tosato vicino al Grove Hotel, mezzo miglio dalla più importante conferenza di politica internazionale del mondo intero, è accaduto qualcosa di straordinario: sono apparsi tutti i principali mezzi d’informazione, a frotte.

Nella foto: un delegato di Bilderberg 2013 usa una copia del Daily Mail per celare la sua identità ai dimostranti e ai mezzi stampa mentre arriva al Grove Hotel di Watford. Foto di: Oli Scarff/Getty Images

Reuters, AP, Channel 4 News, Times, Telegraph, Press Association, London Tonight. La BBC aveva almeno tre suoi reporter sul posto.

Mentre parlavano e facevano report sul primo dei quattro giorni dell’evento, politici e uomini d’affari acceleravano nelle loro auto con vetri oscurati; l’elenco dei partecipanti, pubblicato per la prima volta nella storia, include George Osborne, Ed Balls, il fondatore di Amazon, il presidente di Google e i CEO di BP e Shell.

Sky News ha realizzato un collegamento dal vivo con l’ex ministro del Lavoro Michael Meacher ed è stata un’intervista molto lunga e molto seria. “Tutto questo è in totale contraddizione con l’impegno del Governo ad una maggiore trasparenza” ha dichiarato.

In interviste precedenti aveva descritto i partecipanti a questo evento come persone che “occupano posizioni chiave nei governi dei paesi del capitalismo occidentale” che “s’incontrano qui solo per concertare i loro piani sul futuro del capitalismo a breve termine, per l’anno prossimo o al massimo per i prossimi due”.

Ecco: un politico, in piedi nella zona stampa, che rilascia un’intervista dal vivo a un canale d’informazione nazionale. Questo avveniva fuori della conferenza di Bilderberg, dove 130 vip mondiali s’incontrano regolarmente in privato, senza ordine del giorno e senza produrre alcun atto del convegno, mentre fuori 400/500 tra addetti stampa, attivisti e locali si assiepano curiosi e in attesa di notizie.

Quattro Bilderberg fa (è già passato così tanto tempo?), in Grecia, fuori della conferenza ci potevano essere al massimo dieci/quindici persone. I rapporti con i mezzi stampa, allora, erano semplici: arrestateli, seguiteli, aggrediteli, rincorreteli e cacciateli via.

Ma Watford 2013 è una città molto diversa. E’ una città piena di furgoni – satellite, giornalisti italiani e del Financial Times. E’ una città con la sua “zona stampa”. Un’area per la stampa con servizi igienici… persino con il gel antibatterico distribuito gratis. Tutto si è così inesorabilmente civilizzato. La polizia ha continuato le sue ronde, sorridendo. I cani si sono rotolati paciosamente sul prato.
Si è visto anche il “One Show”. John Sergeant, che lavora per One Show, si è visto passeggiare solennemente su e giù lungo il recinto, riempiendo di sé l’aria circostante. “Un outing davvero favoloso” ha detto mentre andava via. “E tutto molto British. Siamo sul fianco di un colle, sotto un sole benedicente, con poliziotti amichevoli e sorridenti dappertutto. Viene quasi voglia di mettersi a giocare a birilli e vincere un maialino”. Poi, guardandosi intorno, da ogni parte vedeva persone intervistate dai giornalisti e sorridendo ha detto “E’ stupendo!”.

Una “stupenda” Bilderberg. Una cosa che non avrei mai pensato di vedere. Non importa se continuano a sfilare su per la collina le limousine con dentro tecnocrati e miliardari degli hedge-funds: questo strano rituale di file di delegati, vetri oscurati e recinzioni metalliche. Sulla collina, quell’orrendo recinto di ferro e cemento, è come una paranoica cicatrice sul paesaggio.
Ma qui, nella striscia verde, di fronte alle troupe di giornalisti, è qui che Bilderberg è cambiata.
La politica della guerra fredda dell’elusione della segretezza si è sciolta sotto il sole di Watford, e i mezzi stampa, in massa, sono riusciti a parlare della conferenza. Hanno parlato di lobby, di influenze, di trasparenza e di democrazia.

Un “giornalista di un grande gruppo d’informazione” (come desidera essere chiamato) ha descritto la zona stampa istituita come “molto ben organizzata, da non credere quasi…” – considerando che è stata messa su da giornalisti volontari, che hanno fatto da collegamento per gli altri canali d’informazione per conto di Bilderberg. Si aspettava “un mucchio disorganizzato di gente coi capelli rasta tutto fumo e niente arrosto”. Quello che invece ha trovato, ha detto, è un insieme variegato di persone “sia coi capelli rasta che in abiti eleganti, sia cristiani sia atei convinti”. Ha visto davanti ai suoi occhi evaporare in un momento 60 anni di segretezza. Quello che si aspetta ora – il suo consiglio per Bilderberg – è di “prendere il toro per le corna e trasformarla in una vera e propria conferenza mondiale come si deve”. Insomma, Bilderberg, inizia a comportarti per quello che sei.

Aspettiamoci ora il solito pezzo da quei giornalisti che non vogliono essere disturbati per il summit di politica internazionale a mezzo miglio da loro. Sicuramente riusciranno a trovare un hippy settantenne che pensa che la National Security Agency ce l’ha con la sua barba. Sai che storia…

La Press Association ha citato Judd Charlton, un ventriloquo di Camden (nord di Londra) che avrebbe espresso un’opinione che alcuni mezzi stampa hanno voluto diffondere. Ha detto: “Siamo qui essenzialmente per eliminare tutti quei parassiti di trafficanti di droga e distruttori di banche che hanno deciso di distruggere il mondo”.

Ora, i canali d’informazione alternativa battono questo tamburo da decenni ormai, e sono ben oltre il semplice fatto di prendere sul serio questa Conferenza. Ma con questa bella Bilderberg di quest’anno, non pensiamo al passato. Possiamo pensare al futuro, ora che questa cosa è diventata ‘pubblica’ e ‘normale’. Per la conferenza di quest’anno, Bilderberg ha ingaggiato un’azienda di comunicazione tedesca. L’anno prossimo, chissà, terranno una conferenza stampa. E io non sarò in platea, non ce ne sarà più bisogno.

Charlie Skelton
Fonte: www.guardian.co.uk
Link: http://www.guardian.co.uk/world/2013/jun/06/bilderberg-2013-day-one
6.06.2013

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di SKONCERTATA63

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