Benedetta De Vito – Stilum Curiae – 13 settembre 2022
Allora, ricapitolando così, prendendo a mazzi i fatti, senza entrar troppo nel “particulare”, possiamo affermare, facendo della grande storia un bignamino a uso degli studenti prossimi venturi, che abbiamo passato, parlando pane al pane, due anni e mezzo di schifo, tra psico-pandemia misure coercitive, arresti domiciliari, vaccini, mascherine e poi morti da malori improvvisi, misteriosi effetti collaterali, divisione sociale.
Il tutto condito dalle facce incattivite dei politici, tutti quanti in blocco, che hanno condito di terrore gli ingredienti sopra esposti. Tutto questo per poi scoprire, l’altro ieri, che il virus letale (si fa per dire) si poteva curare con due aspirine e il Brufen.
E tutti zitti e mosca.
Anzi no ci si arrampica sugli specchi, certi scienziati dico, per dire che sì è così, ma non è proprio così e via con i latinorum dei capponi di Renzo e miao e birignao, mentre una dottoressa, molto nota, confessa via etere di aver prescritto antnfiammatori e aspirina ad alcuni amici malati, ma zitta zitta e quatta quatta, con il voto del silenzio. Ma dai! Possibile? In Italia?
Sì, tutto è possibile oramai, nel mondo a gambe all’aria, dove Bergoglio perseguita la Chiesa di sempre e abbraccia gli spiriti dei pellerossa… Vabbè, un rigo sotto col paracadute di seta fina e avanti e giù.
Poi, in febbraio, è cominciata la guerra e all’inizio, per giorni e settimane e mesi, tutti i giornalisti embedded e in elmetto a raccontar, a volte con immagini che erano in realtà di altri luoghi, l’orrore di questa guerra lontana, di cui adesso si parla come della morte di una povera suora uccisa dai musulmani in Mozambico.
D’un tratto abbiamo conosciuto il faccione di un ex comico, una sorta di Grillo, trasformato in Che Guevara. Vestito in verde militare, l’influencer della guerra veniva spalleggiato dagli influencer tatuati italiani e le sue chiacchiere trasmesse anche al Festival del cinema di Veneza.
Spettacolo? Ma certo! Gli italiani si sono scoperti patrioti, ma per la patria altrui. E tutti a prendersela con quella birba di Putin, che per otto anni otto (mi pare non sono una studiosa di geopolitica e scusatemi), aveva chiesto all’Occidente di mantenere i patti, di non stiracchiarsi fin sotto a San Pietroburgo.
Invece, niente, bandiere stese al suono di Bruce Springsteen fin sul canapè di casa Putin. Ma dai? Possibile? Sì, possibilissimo nel mondo al contrario in cui viviamo. Un mondo dove l’aborto, che è un omicidio da cannibali veri, dei più spietati, perché perpetrato ai danni di bimbi innocenti ancora nel grembo materno, è considerato alla stregua di un diritto che presto diventerà “civile”, grazie al “marchio” europeo. Ma che meraviglia…
Permettetemi, per andare avanti, un salto indietro e sono mamma del mio bimbo ancora piccolo e sono a Jesolo , il mare di mio marito,. La spiaggia lunga, di rena d’oro è placida nel pomeriggio di sole. D’un tratto, dietro le cabine si consuma un parapiglia tra piccoletti. Accorriamo, le mamme, in tre. E troviamo questa scena: uno dei bimbi ha in mano un pugno di sabbia e minaccia di gettarla in faccia agli altri. Sto per sgridare il discoletto quando un’altra mamma, più saggia di me di allora (e guarda un poco maestra elementare) mi dice: “Non prendertela con lui, ma con gli altri che lo hanno provocato, facendogli dei grossi dispetti”. Serve la traduzione putiniana?
E ora i dispettosi, quelle stesse facce di bronzo che ci hanno tormentato durante la loro psicopandemia, con le conferenze stampa nel pieno della notte, da vampiri della Transilvania, con il gp della vergogna, gli stessi che ci hanno chiuso in casa, impedendoci di respirare ficcandoci in faccia un bavaglio-mascherina, gli stessi che hanno insultato, oltraggiato e ventilato le camere a gas per quanti, come la sottoscritta, hanno detto no (meglio morire!) al siero genico fatto con linee cellulari fetali, gli stessi che dispettosamente hanno provocato la Russia (che io amo anche per i suoi scrittori ineguagliabili come Anton Chekov e Gogol, il quale pure era ucraino…), facendo le linguacce e marameo alle richiesta di Putin di rispettare i patti, gli stessi, cioè tutti quegli individui che ci riempiono di parole in televisione, ci annunciano carestia, freddo, inverni gelati, disperazione.
Ci dicono che lo facciamo per la democrazia, una vera presa in giro di messer arcidiavolo che illude i cattivi, sibilando loro che sono buoni. Ma quelli che se la prendono ora con Putin, pochi mesi orsono volevano il tso per gli “odiati” no vax. Imparino a togliersi gli occhiali della propaganda del cattivone magari pensando a che fine stanno facendo, con le iperbollette della menzogna, gli esercenti amici del gp, che impedivano di prendere un caffè a chi, esercitando il sacrosanto diritto di scelta, non si era vaccinato. Bell’amico, èh?!
E i politici? Facce di tolla e tutti innocentini. Certo, signora maestra, è colpa di quel briccone di Putin. Non scherzo, ho udito con le mie orecchie e visto con i miei occhi, in tv (mio marito ogni tanto la vede e io con lui per amore) – un certo signor Benedetto della Vedova, dichiarare: “E’ colpa di Putin”. Sì ci vorrebbe la mamma maestra di Jesolo e non aggiungo altro. Comunque questi qui, il signor della Vedova e i suoi colleghi di ogni colore che hanno distrutto il Belpaese, vorrebbero, è da non crederci, il mio voto?
Loro, balbetto, vogliono rappresentare me in Parlamento!? NOooo non è possibile! Invece sì, nel mondo al contrario, essi lo chiedono e anzi si domandano persino, basiti, come mai non glielo darò, visto che tutto quello che mi è capitato è “colpa” del Covid e poi di Putin… E loro, i buoni mi hanno soltanto aiutato… Non aggiungo altro e corro a preparare il desinare perché, nonostante loro, la mia vita, nel Signore, scorre serena e allegra e per me loro esistono solo nel mondo del Mago di Oz che, per mia fortuna, non frequento o comunque di rado. Intanto, conclusa la pars destreuns cerco di raccogliere i pezzi e di passare a costruire…
Link: https://www.marcotosatti.com/2022/09/13/benedetta-de-vito-e-il-mondo-rovesciato-ha-stato-il-covid-anzi-ha-stato-il-putin/
Segnalato dal nostro lettore Marco, “il nostro agente a Brasilia”, fratello di tanta sorella.