DI MALCOM Y
libernazione.it
Davvero, voi che come me vi sentite parte della ‘sinistra radicale’ e non avete sopportato la Carta d’Intenti, credete che mandare Ingroia e il suo plotoncino in Parlamento sia un passo in avanti per le nostre idee?
Lo dico seriamente – e non sto certo parlando del voto utile, di cui non mi frega niente. Sto parlando caso mai del voto dannoso, quello che seppelirebbe una buona e nuova sinistra italiana.
Ad esempio: avete mai passato un pomeriggio con Ingroia? Forse sarebbe utile a tutti.Facendolo parlare di politica, voglio dire. Perché se fate parlare di politica un politico, di solito, nel giro di un pomeriggio vengono fuori le cose in cui crede. Se parlate con Storace, a un certo punto vengono fuori la patria, Almirante, le truppe italiane all’estero. Se fate parlare Bersani, in un attimo si arriva alle piccole imprese, ai distretti delle ceramiche, ai pensionati emiliani. Con Giannino, poi, è un’esplosione di discorsi contro le tasse e lo Stato invasivo.
Se parlate un pomeriggo con Ingroia, invece, niente. O meglio, una cosa sola. Non gli viene in mente, neanche per sbaglio, una parola sul precariato, sui giovani, sui disoccupati, sull’ambiente, sulla finanza, sulle grandi opere, sulla scuola o la sanità pubblica, sui diritti civili, sul pacifisno, sui privilegi del Vaticano, lasciamo perdere il biotestamento e i gay o. peggio, l’informazione e Internet.
Vi parlerà – sempre- dell’unica cosa che conosce e che gli sta lodevolmente a cuore, cioè la mafia. Per il resto, zero. Zero, provare per credere.
Certo, direte, tutte le cose di cui sopra stanno nel programma di Rivoluzione Civile. Vero. Ma al suo leader non giene frega nulla. Il programma l’ha scritto Maurizio Zipponi dell’Idv, copiaincollando un po’ di documenti che gli sono arrivati da Di Pietro, Ferrero, Bonelli e Diliberto. Ed è carta straccia, o specchietto per le allodole.
Già, Diliberto, il leader di quei Comunisti italiani che fino a quando Ingroia stava in Guatemala corteggiavano disperatamente il Pd per due posti in lista e alle primarie appoggiavano pubblicamente Bersani – con la sua carta d’intenti – anche contro Vendola. Poi hanno rapidamente cambiato idea. Una svolta politica? Macché, una questione personale. Il numero due di Oliviero, tale Orazio Licandro, è amico personale di Ingroia da anni. Quando De Magistris ha avuto l’infelice idea di candidare premier il pm siciliano, a Licandro non è parso vero. Ha convinto Diliberto a spostarsi su Ingroia, ha garantito il ritorno in Parlamento a se stesso e ha partecipato tronfio a tutte le riunioni di vertice a porte chiuse – con Di Pietro, Orlando e Ingroia collegato via Skype – per lottizzare le liste. Alla fine, Di Pietro ha avuto cinque posti, tra cui i due intoccabili: quello per se stesso e quello per il suo braccio destro Zipponi. Agli altri partiti sono andati due o tre seggi, tranne i verdi a cui ne è andato uno solo, quello di Bonelli.
Poi dal Guatemala è sbarcato Ingroia e per prima cosa ha attaccato un altro magistrato, Pietro Grasso. Qualche giorno dopo ha mandato un pizzino alla Bocassini, «non rivelo quello che mi diceva lei Borsellino». Regolati i conti con i colleghi, ha imbarcato l’ex grillino Favia e ha spiegato che se perdesse le elezioni tornerebbe in Guatemala: con buona pace di tutto quel popolo di sinistra disgustato dall’idea di andare con Monti, quello che insomma lui dovrebbe rappresentare, comunque, anche in caso di sconfitta, anzi ancora di più n caso di sconfitta.
Certo, ci vuole molto coraggio per ammettere che abbiamo sbagliato cavallo.
Per ammettere – a campagna elettorale in corso – che Ingroia sarà stato sicuramente un ottimo e coraggioso magistrato, ma è un poltico molto scarso. Per ammettere a noi stessi, prima di tutto, che forse dalle macerie di una sua sconfitta può nascere una sinistra radicale vera, che crede fortissimamente in quei diritti sociali e civli di cui a Ingroia non fotte nulla. Ma di sicuro, se va in Parlamento con Licandro e Di Pietro, non rappresenterà altri che se stesso e i moribondi leader di partito che si porta dietro.
Malcom Y
Fonte: http://libernazione.it
Link: http://libernazione.it/ingroia-e-il-cavallo-sbagliato/
16.02.2013
Titolo originale: “Ingroia è il cavallo sbagliato”